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Autore: nikita82roma    18/11/2016    5 recensioni
Kate sta per tornare al distretto riprendendo ufficialmente il suo ruolo di capitano e separarsi da sua figlia e da suo marito sarà più difficile di quanto pensasse. Non appena rientra al distretto le si presenta subito un caso scottante che tratterà in prima persona: il figlio di un famoso narcotrafficante di origine venezuelana è il colpevole di alcuni efferati delitti di giovani donne. Si troverà davanti a decisioni difficili e a dover combattere una battaglia alla quale è impreparata che la metterà davanti a nuove e vecchie paura, a dover scegliere ancora una volta quale direzione dovrà prendere la sua vita...
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Quasi tutti, Rick Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza | Contesto: Nel futuro
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- Questa storia fa parte della serie 'Always Together'
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Avevano appurato che Lily adorava la piscina e stare nell’acqua: Castle le aveva preso una ciambella tutta colorata con la quale sgambettava in acqua allegramente schizzandoli tutti e ridendo divertita quando Kate la spingeva da dietro da una parte all’altra o quando Rick la sollevava prendendola da sott’acqua. Amava meno la spiaggia dove al momento non apprezzava nè la sabbia nè l’estro di Castle per le sue strutture architettoniche contro le quali lanciava i suoi pupazzetti gommosi e Kate sosteneva che facesse apposta avendo già un’ottima mira come lei, mentre Rick diceva che era una pura casualità. 

Mike aveva finito di montare le altalene come aveva chiesto Castle, con un posto apposito per Lily e quella insieme alla piscina era la sua attività preferita. Kate l’aveva messa lì da sola per vedere se la cosa le piacesse e poi aveva cominciato a farla dondolare molto lentamente e la cosa fu accolta con assoluto entusiasmo dalla piccola che gradiva anche quando l’oscillare diventava più ampio, il tutto sotto lo sguardo di un Castle più che preoccupato, riscoprendo le antiche ansie che lo avevano accompagnato per tutta l’infanzia di Alexis. Non era però Lily l’unica a divertirsi con le altalene, Rick aveva visto più di una volta Kate concedersi qualche minuto di relax: chiudeva gli occhi e lasciava che il vento le facesse ondeggiare i capelli mentre lei si spingeva sempre più in alto. Castle adorava quei momenti nei quali la poteva spiare riscoprendo quella ragazza spensierata che troppo presto era stata costretta a crescere e lasciare spazio alla donna intransigente.

Avevano passato pomeriggi a fare lunghe passeggiate mano nella mano in riva al mare con Lily adagiata sul petto di uno o dell’altra godendosi anche lei tutto il calore che i suoi genitori non le facevano mancare in nessun momento. Tutto quello che era accaduto diventava un ricordo sempre più lontano e labile, come i segni sulla pelle di Kate che stavano pian piano scomparendo molto più facilmente di quelli nell’anima che ogni tanto le facevano riaffiorare paure ed incubi immediatamente calmati dalle braccia di Rick che protettive la accoglievano. 

Ogni sera speravano che Lily crollasse ma l’aria di mare invece che stancarla come accadeva a tutti i bambini, sembrava averla rigenerata donandole ancora maggiore energia e così la sera finivano ad essere loro più stanchi di lei e crollare addormentati dopo essersi concessi solo qualche coccola. Era capitato poi più di qualche notte che Lily si fosse svegliata piangendo e avevano finito per portarla a letto con loro, rimandando quella ricerca di intimità che desideravano entrambi ardentemente, ma che fino a quel momento non avevano ancora trovato, non essendo andati più in là di qualche bacio bagnato in piscina.

 

Era quasi una settimana che erano negli Hamptons e quella sera Castle aveva deciso di portare le sue donne a cena fuori. Aveva prenotato quel ristorantino italiano dove erano stati anche l’estate precedente. Avevano mangiato dell’ottimo cibo, brindato più volte a loro. Si erano scambiati promesse guardandosi negli occhi, avevano giocato con Lily in attesa tra una pietanza e l’altra con lei che curiosa guardava nei loro piatti e voleva provare ad afferrare qualsiasi cosa. Castle amava vedere Kate prendersi cura di Lily, come si voltava a guardarla amorevolmente ogni volta che lei sapeva stesse richiamando la sua attenzione e non sbagliava mai, era quel sesto senso materno che aveva naturalmente sviluppato. Amava come la accarezzava, la dolcezza dei suoi gesti delicati, la voce che cambiava quando parlava con lei che diventava se era possibile ancora più melodiosa ed amava come Lily la guardava in totale adorazione di sua madre. Aveva pensato che sarebbe stato geloso ed invece non trovava nulla di più bello dell’assistere all’amore incondizionato tra madre e figlia se madre e figlia erano loro due, si riempiva il cuore nel vederle e nemmeno lui riusciva a trovare le parole per descrivere il suo sentimento. E non ci riuscì nemmeno quando Kate gli prese le mani quando avevano già finito la cena e lo fissò negli occhi diventando improvvisamente seria. 

- Per te vale la pena lottare tutta la vita, Castle. Contro tutti, soprattutto contro me stessa. Non posso prometterti che riuscirò ad essere quella tu vorresti che io sia, ma ti prometto che farò di tutto per provarci.

Le mani strette che si accarezzavano a vicenda il dorso con i pollici erano la loro risposta muta. Solo loro ne sapevano il significato.

- Io voglio che tu sia solo te stessa, la donna che amo. Voglio solo esserci per te. Sempre.

 

Lily si era già addormentata quando arrivarono a casa dopo cena. Kate la prese in braccio, scostandole i capelli dalla fronte, notando quanto le erano cresciuti e pensando che avrebbe dovuto farglieli accorciare quando tornavano a New York. La adagiò sul suo petto baciandola ed inspirando il suo profumo di bimba mentre saliva le scale. Ogni volta che si beava così di lei le sembrava ancora impossibile che Lily fosse reale, il suo piccolo miracolo che cresceva ogni giorno a vista d’occhio, che si incantava a vedere le sue piccole grandi scoperte e conquiste. Riuscì a cambiarla senza farla piangere troppo, mettendole quel pigiamino nuovo che le aveva preso Rick, e si riaddormentò quasi subito dopo averla cullata un po’ tra baci e carezze. La poggiò nel lettino, controllando come ogni volta che tutti i paracolpi fossero ben posizionati e le rimboccò il lenzuolino avvicinandole il suo pupazzo per farla stare tranquilla. Press il baby monitor e lasciò la luce notturna accesa e la porta semi aperta prima di scendere da Castle.

 

Era seduto sul divano, aveva tolto la giacca e si era slacciato due bottoni della camicia. Si era versato due dita di scotch con ghiaccio e lo aveva assaporato, lasciando il liquido ambrato in bocca per degustarlo meglio. Kate lo trovò così bicchiere in mano, rilassato che la guardava scendere le scale in modo che lui giudicò fin troppo sensuale. Le si avvicinò, mise il baby monitor vicino alla sua giacca e prese il bicchiere dalle sue mani. Ne bevve un sorso anche lei prima di recuperare un cubetto di ghiaccio e lasciare il bicchiere sul tavolo davanti al divano. Si piegò in modo molto provocante per passarlo sulle labbra di Castle che fu percorso da brividi non dovuti al freddo del ghiaccio. Ripetè l’operazione più volte mentre goccioline di acqua e liquore scorrevano sulle sue dita e ai lati della bocca di Rick che lei baciò avidamente. Castle le accarezzava le gambe nude mentre lei allontanandosi appena mise quel che rimaneva del ghiaccio in bocca e poi tornò a baciarlo, passandogli quel piccolo pezzo gelido che ormai sapeva di loro più che di scotch. Castle sapeva che avrebbe potuto farlo impazzire con quel ghiaccio se avesse voluto, ma Beckett aveva altri piani per quella sera e si mise a cavalcioni su di lui, le ginocchia appoggiate sul divano ai suoi fianchi ed il vestito che saliva lungo le sue cosce lasciandole completamente scoperte. 

Non diede modo a Rick nemmeno di parlare avventandosi sulla sua bocca succhiando e mordendo le labbra lussuriosamente, giocando con la lingua disegnando il contorno e solleticandolo. Vedeva il desiderio mescolato con lo stupore affogato nei suoi occhi blu che diventavano sempre più scuro di passione, sentiva il suo respiro spezzato mentre strusciava bacino su di lui provocando esattamente la reazione che voleva, sentendo crescere il suo desiderio. Gli sbottonò la camicia senza togliergliela ed accarezzava il suo torace con movimenti lenti, come se volesse scavare la pelle in profondità, rivendicando il possesso del corpo di suo marito, come se ci fossero mai stati dubbi sul fatto che le apparteneva totalmente. Scivolò all’indietro sulle sue gambe, dando respiro per qualche istante alla sua virilità così stimolata dai suoi movimenti, e scese baciandogli il collo e poi il petto mentre le mani sotto la camicia aperta gli accarezzavano i fianchi per poi andare sulla schiena e tornare indietro di nuovo sul suo addome, scendendo pericolosamente verso il basso e mentre la bocca di Kate non si stancava mai di baciare, succhiare e leccare la sua pelle e i muscoli contratti dal piacere, le mani si avventuravano sempre più in basso fino alla cinta dei pantaloni di Castle che slacciò senza fatica per poi fare la stessa cosa con i bottoni e la zip. Il respiro di Rick accelerò ma Kate non sembrava intenzionata ad interrompere la sua azione, anzi si fece più audace, accarezzando la sua erezione da sopra i boxer sentendola crescere rapidamente al suo tocco. Rick in balia di sua moglie portò le sue mani sul corpo di lei andando a cercare i suoi seni ancora costretti dentro il vestito senza bisogno del reggiseno. Avrebbe voluto prenderli e stringerli ma Kate bloccò le sue mani e le accompagnò, invece, sui suoi glutei sui quali resisteva ancora solo la sottile striscia di stoffa del perizoma. Si introdusse dentro di lei trovandola già decisamente bagnata e vogliosa, almeno quanto lo era lui, ormai liberato da ogni costrizione di stoffa. Kate avvicinò di nuovo il suo bacino al suo, sentendo libera la sua voglia premere contro di lei ed era tornata a baciargli il collo e lo morse un po' più forte quando le sue dita sfiorarono i suoi punti più sensibili. Poi Castle sfilò via la mano portandosi le dita alla bocca.

- Amo il tuo sapore Beckett… riesce sempre a mandarmi fuori di testa - le disse guardandola fissa negli occhi e lei non resistette più, non aspettò nemmeno il tempo di spogliarsi, ma scostò il tanga, si sollevò appena e lo indirizzò dentro di se lasciandosi poi scivolare fino a che non fu completamente in lei, accompagnando i suoi movimenti con gemiti non più trattenuti cominciando una danza veloce ed intensa che la portò da lì a poco a riversarsi sul corpo di lui tremante tenendosi stretti sudati e vibranti per il piacere mche ancora scorreva nei loro corpi ancora uniti.

- Ti amo Castle. - gli disse appoggiando la fronte sulla sua, con la voce scossa dall’orgasmo appena raggiunto ed il respiro accelerato, mentre teneva la testa di lui tra le mani, accarezzandogli e scompigliandogli i capelli. Kate sorrideva mostrandogli il suo sorriso più brillante che era una gioia per gli occhi di Castle, così come la sua voce, la più bella che Rick poteva sentire e riusciva a farlo eccitare di nuovo sapere che era lui ad averla resa così. Affogò la testa sul collo di Kate baciandolo con passione, risalendo fino all’orecchio, succhiando il lobo per riaccendere il desiderio soffiando sulla brace del precedente non ancora spento e sentì le mani di Kate stringersi sulle sue spalle.

- Andiamo in camera - riuscì a mugolare mentre scendeva da lui e dal divano. Castle riuscì con fatica a ricomporsi, lasciando lì i pantaloni e seguendola solo con i boxer che contenevano a fatica il suo desiderio e la camicia aperta. Kate si voltò a guardarlo impaziente e faticò anche lei a mantenere i buoni propositi di arrivare fino in camera. Rick si ricordò all’ultimo di prendere anche il baby monitor e pensò con non poco senso di colpa che difficilmente lo avrebbero sentito.

 

Quel vestito era decisamente di troppo adesso, così come la sua camicia e tutto il resto che Rick lanciò sul pavimento senza curarsi troppo di dove sarebbe finita. La fece indietreggiare fino al bordo del letto ora era lui ad avere il comando della situazione. Castle amava la sua intraprendenza ed anche essere dominato da lei, ma allo stesso tempo impazziva all’idea di essere lui a donarle piacere, farla arrivare al limite e guardarla nel momento in cui lo faceva. Ed era quello che stava facendo in quel momento. Sdraiata sul letto con le mani che stringevano le lenzuola tanto che credeva che le avrebbe strappate, mentre lui era immerso in lei ed ogni volta che alzava la testa per osservare il suo piacere sentiva i suoi lamenti che lo pregavano di non smettere e lui non lo faceva sorridendo compiaciuto. Quando sentì che lei urlava il suo nome ed il suo corpo fremere intorno al suo viso le prese le mani e fece intrecciare le loro dita, poi risalì il suo corpo con una scia di baci umidi fino ad arrivare alle sue labbra che baciò avidamente mentre di nuovo si univa con lei e diventando una cosa sola scivolò dentro di lei che lo accoglieva calda e bagnata dal piacere già donato mentre le mani di lui percorrevano il suo corpo e solo quelle provocavano in Kate brividi di piacere: era lui, il suo corpo, le sue mani, il suo respiro profondo che le solleticava la pelle, il suo profumo diventato più forte dal desiderio crescente che le inebriava la mente. Adorava il corpo di Castle caldo e sudato su di se, quel viso un po' ruvido da quella barba che gli aveva pregato di non tagliare perchè gli piaceva così, anche quando strusciandosi graffiava dolcemente la sua pelle, lasciandogli quella scia rosa del suo passaggio. 

E Rick la sentiva persa nei suoi sensi e amava quando le sue mani lo stringevano di più marchiandolo quasi sulla pelle con le unghie in quel possesso che non aveva bisogno di rivendicare perchè lui era totalmente suo, senza possibilità di poter essere di nessun altra, mai. Lei aveva cancellato ogni suo ricordo precedente, non sapeva più come fosse stato contro nessuna prima di lei e non gli interessava ricordarlo, era lei tutti i suoi sensi ed il bisogno di averla riempiva ogni anfratto del suo corpo e della sua anima. Era tutto lui che voleva tutta lei, non solo una questione di sesso e desiderio carnale, era di più, lei lo prendeva con ogni cellula del suo corpo e lo attirava a lei, lo seduceva in modo completo anche solo rimanendo ferma a guardarlo con quello sguardo per il quale lui avrebbe scalato montagne a mani nude. Era bisogno innanzi tutto emotivo ed il sapere di essere desiderato era ancora più eccitante del desiderarla, sentire che lei lo voleva allo stesso modo di cui lui voleva lei era un onda di piacere difficile da contenere.

Kate tra le sue mani si trasformava, lui riusciva a non farle percepire più il senso del suo limite portandola oltre quel confine che per troppo tempo si era imposta, accarezzandole l’anima negli anfratti più remoti oltre la barriera delle paure che nascondevano i suoi desideri. E Kate desiderava solo una cosa: amarlo ed essere amata da lui in ogni senso.

Ricominciarono la loro danza ora lenta e profonda per poi diventare più veloce e frenetica, cambiando ritmo ed accompagnata da sospiri e gemiti e quelle parole che uscivano dalla bocca troppo cariche di loro, fino a quando, stremati e appagati dal piacere si addormentarono abbracciati.

 

Le immagini del baby monitor mostravano Lily sveglia ma silenziosa, intenta a mordicchiare il suo elefantino. Nemmeno lei aveva osato interromperli quella notte, lei che aveva cominciato la sua corsa verso la vita proprio in una notte come quella in quella stessa stanza.

 



Grazie a tutti quelli che hanno letto anche questa parte della serie "Always". A presto con una nuova puntata.
   
 
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