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Autore: Midori05    18/11/2016    2 recensioni
Per gli amanti della Twilight saga che non si sono stancati ancora di immergersi nei romanzi di S. Meyer.
Vi propongo il V libro della saga basato e strutturato su i romanzi precedenti.
I capitoli saranno pubblicati ogni settimana (tra venerdì e domenica)
Genere: Horror, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Carlisle/Esme, Emmett/Rosalie, Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: Furry, Gender Bender | Contesto: Successivo alla saga
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A volte ci si trova davanti a scelte,scelte difficili da prendere. Ma questo non era il mio caso, io avevo già scelto.
 
I
Ero in un campo fiorito, e l’umidità dell’autunno mi accarezzava dolcemente il viso e il vento soffiava piano tra i capelli. Mi stiracchiavo lentamente guardando il cielo, un cielo grigio opaco, come non avevo mai visto. Ero tranquilla, da tanto non tornavo in quel posto con il papà e la mamma, mi piaceva. Mi divertivo a raccogliere i fiori e a farne tante coroncine o conservarli per poterli portare alle zie. Rosalie e Alice erano sempre contente quando le portavo un mazzolino da poter conservare nell’acqua, e quando questi appassivano li lasciavano seccare in mezzo alle pagine dei libri. Io andavo spesso ad aprirli per sentirne l’odore. Mi guardai intorno notando l’alzarsi della nebbia, così fitta che mi accorsi di esser sola accerchiata da un muro bianco che mi stava masticando lentamente. Sentì un forte groppo alla gola e lo stomaco rigirarsi, non vedevo più la mia mamma, né il mio papà. Dal muro bianco vidi uscire una figura. Senza più poter vedere venni presa dalla paura, e iniziai a correre più forte che potevo verso la sagoma grigia che riuscivo a intravedere, sembrava quella del mio papà. Correvo a grandi passi senza guardare giù aspettando solo il momento in cui mi avrebbero tirata su in braccio e portata a casa. Ad un certo punto persi la figura indistinta, non la vedevo più, venni distratta ed inciampai. Cascai e rotolai per terra. Restai con la faccia nell’erba per qualche secondo. Finché non sentì delle mani molto forti che mi tiravano su. Mi stropicciai gli occhi un po’ terrosi, ma quando gli aprì non vidi il papà …


“Renesmee, Renesmee … svegliati!”, provavo a calmarla, avevo sentito le urla fin dal soggiorno. Pian piano vidi i suoi occhioni castani aprirsi, “Era un sogno tesoro, non ti spaventare”, vedevo nel suo sguardo il vuoto. “Era da quando eri bambina che non facevi un incubo così mh?”, le detti un bacio sulla fronte “Mi dovevo sempre precipitare qui” le sorrisi.
Mi guardò seria per qualche secondo e poi apri la bocca, “Ho visto..” si soffermò, “Ho visto Aro”. Le tirai indietro i capelli sospirando “Era solo un sogno, Aro non può farti niente, non è te che vuole”, “No, non è me che vuole … lo so” mi guardò per un attimo negli occhi, “siamo in pericolo, forse non adesso … ma arriveranno”. Rimasi pietrificata dalle sue parole, ma riflettendo capì che non c’era niente da temere, la questione era stata chiusa qualche anno fa, e i Volturi non si erano più fatti rivedere da allora. “No.” Risposi secca, “Questo non è possibile, dimenticati il sogno”, la vidi un po’ sorpresa dalle mie parole, sembrava quasi che si sentisse rifiutare una predizione certa. Le appoggiai la mano sulla spalla, “Basta così, riposati tesoro” , “Posso andare da Jacob?” mi chiese subito mettendosi a sedere sul letto. “Va bene, lo chiamo se non ha da fare”, le risposi con un sorriso. Uscì di casa e mi cercai intorno con lo sguardo, Jacob rimaneva spesso anche la notte nei dintorni della nostra casa per rimanere il più possibile vicino a Renesmee. “Jacob!” urlai, ma non vedevo niente. Ad un tratto sentì il rumore di veloci zampate sulla neve, stava arrivando. Pian piano il suono si faceva sempre più forte finché non spuntò il suo muso ramato illuminato dalla luce proveniente da dentro casa. “Hey Jacob, c’è qualcuno che vorrebbe stare un po’ con te. Le fai compagnia?”, mi accucciai così da essere alla sua stessa altezza. Gli grattai dolcemente la testa, quando da dietro spuntò Renesmee già pronta, vestita e di nuovo sorridente alla vista di Jacob. “Te la lascio a te, non vi allontanate troppo”, “Quando ti verrà sonno..” dissi a Renesmee, “Vai pure a dormire da Carlisle va bene? E’ più raggiungibile”. Annuì leggermente con un sorriso, le accarezzai il viso e la guardai allontanarsi in groppa a Jacob e scomparire nel buio. In fin dei conti ero contenta che Jacob avesse avuto l’imprinting con Renesmee, era una bella presenza per noi, e teneva lei al sicuro. Aveva solo 6 anni, ma ormai era già una ragazza, sarebbe stato il suo ultimo anno di crescita, ed io ne ero un po’ triste. Rimasi ferma qualche secondo, respirando l’odore freddo dell’inverno. Decisi di rientrare, Edward mi stava aspettando; feci per voltarmi quando lo vidi, era già lì alle mie spalle. Mi sorrise con il sorriso sghembo che mi piaceva tanto incrociando le braccia, “Siamo soli quindi”, mi face ridere. “Siamo soli, siamo soli”, dissi sorridendo. Lo spinsi con le dita dentro casa, facendo attenzione a non metterci troppa forza. “Come mai è uscita con Jacob a quest’ora?”  mi chiese cingendomi le spalle, “Aveva fatto un incubo, non riusciva a dormire …” sospirai un attimo, “Ho pensato che le avrebbe fatto bene distrarsi un po’”. Mi fece sedere sul divano mettendosi le mie gambe sopra le sue. “Hai fatto bene … Sei una mamma meravigliosa, e una sposa bellissima” Mi guardò con il suo sguardo magnetico sorridendomi dolcemente. “Non sei preoccupato quindi?”, gli risposi sorridendo, aveva conservato la sua capacità di farmi arrossire anche se ormai non potevo più, “Certo che lo sono.. Ma mi fido di Jacob”.  Ero molto contenta di quelle parole, significava molto per me che andassero d’accordo. “ Per il momento non importa quando va a letto”, “Che vuol dire?”, lo guardai dubbiosa, “Beh dovrà iniziare la scuola presto o tardi, non basta quello che le abbiamo insegnato noi”, guardai un attimo il pavimento ragionando su questa evenienza, “ E..” aggiunse, “Anche noi dovremmo iniziarla”. Mi girai di scatto fissando i suoi occhi d’orati, “Ma abbiamo appena preso il diploma..” sussurrai, capì quello che mi aspettava. “ Le persone inizieranno a notare Bella..” questa volta vidi il suo viso contrarsi. Non ero pronta ad affrontare quell’argomento, implicava troppe decisioni e troppe complicanze. Loro lo avevano già fatto in passato ma io.. io avevo tutta una vita a Forks, e scomparire nel nulla non sarebbe stato semplice. C’erano tanti aspetti da considerare, mio padre , al quale si sarebbe spezzato il cuore, mia madre … Renesmee, doveva abituarsi a questa vita, e Jacob se ne sarebbe dovuto fare una ragione. Tutto ciò mi affollava la mente, sentivo l’agitazione salirmi lungo tutto il corpo. Vedendo la mia reazione Edward sospirò, lo guardai impaurita, “Non sono pronta, non ancora”, “Abbiamo già fatto scorrere tempo a sufficienza. Carlisle non dimostra più gli anni che dovrebbe avere, tutti l’hanno notato, lavora in mezzo alle persone Bella. E per noi è uguale..”,
“Ne possiamo parlare domani?” Gli dissi passandomi una mano tra i capelli, dovevo pensare. “Bella…” mi guardò negli occhi, “Questa cosa la faremo insieme … Ce la faremo”, avevo gli occhi un po’ lucidi ma mi trattenni, mi limitai a baciarlo. E così per tutta la notte.


 
   
 
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