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Autore: ClosingEyes_    19/11/2016    2 recensioni
Arrivi ad un punto che il tuo cuore ormai è stanco, ti abitui a vivere nell'umiltà e non ti interessa più essere una persona migliore, butti alle spalle anni e anni di sacrifici perché sai che ci sarà sempre qualcosa a bloccarti.
Ma una magia bastò per cambiare la mia vita, in un ristorante, con un Ferrari di troppo e un freddo pungente.
Quest'aria di Natale in anticipo fa miracoli.
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Rin, Sesshoumaru, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Rin/Sesshoumaru
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quella mattina mi svegliai diversamente: il sole non passò fra le tapparelle chiuse, non c'erano rumori fastidiosi di macchine con un clacson assordante.
Una leggera musica, direi perfetta, accompagnò il mio risveglio: era musica classica, quanto la adoravo, finalmente un risveglio degno di una donna come me.
La musica classica è vita, ma è anche molto semplice, non richiede chissà quale melodia per essere bella, sarà sempre stupenda.
Il profumo di croissant entrò dentro alla stanza, ma per caso avevo lo chef  e un pianista a casa stamattina ?.
Mi alzai dal letto e stranamente avevo il pigiama, di solito quando faccio tardi non ho neanche modo di svestirmi che dormo tutta preparata.
Una visione afrodisiaca, bellissima: il mio principe azzurro aveva apparecchiato la tavola con i cornetti, il caffè, il latte, miele, cioccolato e succo, tutto per me, lasciandomi un biglietto.
" Dicono che la musica classica da un buongiorno felice, una buona colazione da una giornata produttiva, ci vediamo stasera piccola".
Io non ho mai ricevuto tutto questo, non ho mai cercato di capire cosa si provasse, ma adesso che ho tutto davanti ai miei occhi, capisco che l'amore spesso è un miracolo, che ti salva anche dalle situazioni peggiori, come ad esempio vivere da sola senza nessuno vicino, avere i parenti lontano e una sorella che forse ti odia.
I miei vicini di casa al massimo io bussavano per dire di abbassare il volume oppure per chiedermi dello zucchero per il caffè, la mia giornata passava fra il ristorante e quattro mura, adesso invece c'è qualcosa in più.
Dell'amore non ci ho mai capito nulla, sono peggio di un uomo, non ho mai capito cosa realmente volessimo noi ragazze tanto da essere delle isteriche, fuori di testa e bipolari.
Non ho mai espresso i miei sentimenti per nessuno, forse perché non ne ho mai avuto modo, non ho mai avuto la possibilità di poter far parlare il cuore, poiché la maggior parte delle volte era solo un'uscita e poi finiva lì.
Ma penso che se adesso continuo a contemplare tutto quel ben di cibo, questo bruciore di stomaco non si leverà mai, sempre se il bruciore è dato dalla fame.
-Ti stai innamorando Rin?-.
Ecco ci risiamo, ci mancavo solo queste stramaledette voci nella testa alle undici del mattino.
Mi sto innamorando? Molto probabile, considerato che il mio principe azzurro è uno dei migliori che potessi mai incontrare, che mi vizia con ogni cosa, che mi riempie di complimenti anche quando sono davvero impresentabile, che ti fa trovare una colazione da far invidia al buffet di un albergo.
Ma con tutto che addento questo buonissimo cornetto al cioccolato, la sensazione di bruciore allo stomaco non si leva, no per favore le farfalle nello stomaco no, ho capito che mi sto innamorando ma le farfalle no!.
Presa la tazza del caffè, che una tazzina non mi basta, e addentando un altro cornetto, stavolta vuoto, mi lanciai sul divano, posando la mia fonte energetica sul tavolino di cristallo.
Sul cellulare c'erano almeno dieci chiamate, tutte di Josh, il mio amico del ristorante. 
Maledizione ma si può dormire in santa pace, mi fanno sentire anche in difetto che per una volta dormo troppo.
Che faccio lo richiamo oppure ignoro? A quest'ora ancora non lavora, forse è il caso di chiamarlo.
Poi dice che sono io che non rispondo, quante volte lo fa squillare questo cellulare prima che si muova a rispondere?!.
-Josh!-.
-Rin finalmente! Hai dormito tutto il giorno per caso?- ma se sono le undici!.
-Anche io sono felice di sentirti-certo, tantissimo.
-Dimmi un po', come va? Ti sei ripresa poi?-.
-Si sto benone, sono uscita ieri per distrarmi un po'- sto una bellezza a dirla tutta.
-E dove sei andata, non mi hai detto nulla- perché se no facevi due scatole enormi.
-Niente, in giro per i negozi, solite cose- se avessi fatto veramente questo lo avrei detto con più sicurezza, infatti Josh non mi crebbe.
-Rin sputa il rospo!- scordatelo.
-Te lo dico un'altra volta, quando torno a lavoro-.
-No tu me lo racconterai stasera, quando verrò da te!-ma non pensarci neanche a venire, Sesshomaru andrà su tutte le furie.
-Non è necessario che vieni, ne parliamo Lunedì-.
-Non esiste-.
-Invece si ti ho detto, non insistere-.
-Invece io vengo!- era inutile discutere, a sto punto se voleva tanto venire, non sarebbe stato un mio "No" a bloccarlo.
Sbuffai, era arrivata la mia fine, lo salutai e chiusi la chiamata, rassegnata al fatto che stasera Josh mi avrebbe riempito di domande e Sesshomaru si sarebbe incazzato come una belva.
Neanche il tempo di posare il cellulare sul tavolino, squillò di nuovo, facendomi sul serio partire i nervi.
-Pronto!-.
-Piccola cosa succede, sei nervosa?-.
Mi sto sciogliendo, mi sto per sciogliere, sono sciolta.
-A..ah ciao Sesshomaru, no va tutto bene, sai stavo per cadere per rispondere al cellulare eheheh- mannaggia a me che non guardo il display!.
-Hai mangiato?- dire che non lo fatto sarebbe una follia.
-Ovviamente, anzi ti ringrazio davvero tanto-.
-Non ti preoccupare, comunque volevo avvisarti che stasera faccio tardi, c'è una specie di " riunione di famiglia"-.
-Ah approposito di stasera..- ora che faccio, glielo dico sì o no?.
-Dimmi- come te lo dico!.
-Ti ricordi di quel cameriere che venne con me al tavolo vostro, per servire i piatti e...-.
-Rin che c'è?- non mi piace questo suo tono, si sta innervosendo me lo sento.
-Ecco vedi stasera mi viene a trovare, ha insistito per venire perché vuole sapere tutto , non si d bevuto il fatto che in questi giorni sono uscita- cazziata fra tre, due, uno.
-Non mi far venire per favore, comportati da persona adulta, ricordati che sei la mia fidanzata-.
Mi è venuto un vuoto nello stomaco, certo lo sapevo che ero impegnata con lui, ma sentirsi dire " la mia fidanzata", dà tutta un'altra impressione, cioè non ci credo, anzi ci credo ma, caspita, mi sto innamorando sul serio!.
-Mica sono una bambina!Lo so benissimo sai!- lo dissi in un modo un po' esuberante, presa quasi da un'euforia terribile, quasi mi stavo affogando con la mia stessa saliva.
Sentì una risata smorzata, probabilmente aveva capito il mio imbarazzo.
-Va bene , allora a stasera Rin- chiuse la chiamata, sapendo che in effetti mancava qualcosa.
No, era troppo presto per fare quel passo: dirsi "ti amo" non è come andare a letto, può sembrare simile ma non lo è.
Quando vai a letto con qualcuno non è detto che ci sei legato a vita, puoi anche decidere di non vederlo più; dirsi ti amo invece è diverso, presuppone un legame, qualcosa non per forza di eterno ma comunque è un'emozione molto forte, non si dice per una perdita di tempo, si dice quando si pensa che le cose sono serie a tal punto da condividere tutto della tua vita con la persona che ami.
-Ti amo..- parlo ancora da sola.
Parlo da sola, incosciente di cosa sto dicendo, sarà forse la frase di Sesshomaru che mi ha fatto girare la testa, ma non è ancora il momento.
Fuori era quasi buio, questo brutto tempo non accennava a smettere, nevicava così tanto che spesso le macchine restavano bloccate sul ciglio della strada, i clacson nevrotici dei Taxi che avevano fretta , questo era vivere in città.
Si era fatta l'una, mangiai giusto un insalata con la carne; da quando lavoravo al ristorante , ho iniziato a mangiare meglio, introducendo nella mia dieta cose che non mangiavo all'inizio.
La mia frutta preferita? Le fragole mi sembra ovvio, ma non era periodo e molte erano prodotte sotto serra, quindi optai per l'arancia.
La televisione riempiva quella casa che apparentemente era vuota, ma dentro c'è stato tanto, anche troppo.
Mi addormentai guardando uno di quei soliti programmi americani , stupidi e senza senso, ancora non capivo come era possibile che certa gente fosse così influenzabile da queste stronzate.
Siamo in America, l'ho dimenticato.


Una bussata, due bussate, tre bussate..
Ma perché dico io, perché disturbare il mio sonnellino pomeridiano!
-Ma chi è alle quattro del pomerig...- o miseriaccia!.
Erano la bellezza delle otto di sera, possibile che ho dormito quattro ore?! Ma che sono una pigrona.
Alzai il citofono ed era Josh, diamine stava bussando da mezz'ora, sarà congelato!.
Aprì la porta e senza neanche chiedere il permesso si lanciò dentro casa, mettendosi vicino al termosifone del salotto.
-Rin ma che cavolo fai dico!-.
-Stavo dormendo scusami! Ti preparo qualcosa di caldo- che pena che mi faceva, per colpa mia si è congelato.
-Dimmi allora, come è andata oggi a lavoro?- tentai di cambiare discorso, dire quanto sono stata stupida a dormire quattro ore era troppo.
-Non c'è male, solite cose, il capo ha chiesto di te, ho detto che stavi meglio-.
-Si abbastanza, mi sto riprendendo-.
-Allora Rin mi dici cosa stai nascondendo?-.
Cosa nascondo? Troppe cose Josh, con te parlo di tutto lo sai, ma in questo momento non riesco a dirti la verità, perché ho paura.
-Ecco vedi io..-.
-C'entra quel demone non è così?-.
Colpita e affondata, c'entra pienamente Sesshomaru.
Dopo un attimo di silenzio, mi limitai ad annuire con la testa, porgendogli il the caldo appena preparato.
-Vedi Josh, lui è venuto da me-.
-Ma cosa dici! Ti ha spiato? Come fa a sapere dove abiti!- si stava alterando, dovetti prenderlo con le buone per calmarlo.
-Ei Jo calma, glielo ha detto Kagome, ma incontrarlo è stato più che positivo per me- i miei occhi si illuminarono.
-Che intendi?!- Josh perché fai così, perché ti alteri tanto.
-Vedi , lui mi ha chiesto di lavorare nella sua azienda discografica come cantante-.
-E tu mica hai detto di si?- ma cosa ti prende amico?!.
-Ovvio che ho detto si! Finalmente dopo anni va tutto come speravo, è un'opportunità!-.
Ma lui non era felice per me, anzi sembrò quasi sospettoso e rammaricato, come se non volesse che io andassi.
-Hai anche fatto qualcosa con lui?- anche troppo forse.
-Ci ho fatto sesso, poi mi ha portato ad un gala in maschera, presentandomi come la sua fidanzata-.
Sgranò gli occhi, quasi sembrò aver perso un battito: cosa stava succedendo, possibile mai che era innamorato di me, dopo anni e anni che lavoriamo insieme, ma può mai essere?!.
-Josh va tutto bene?-.
Passò solo un minuto, si toccò la fronte e iniziò a parlare.
-Sono anni  che provo a farmi avanti, ad allontanarti da probabili conquiste, anni che mi piaci e forse anche che ti amo, adesso vengo a scoprire che tu ti sei fidanzata con uno pieno di soldi, come devo reagire?!-.
Il suo tono di voce si alzò man mano, era preso dalla rabbia e dal rancore, tanto che si alzò dal divano, buttando i cuscini per l'aria.
-Josh calmati ti prego io..-.
-No!! Ci sei andata anche a letto, ci hai fatto sesso quando io non ho mai osato sfiorarti perché hai sempre detto di essere una che al primo appuntamento non si cede-.
-Josh ma io non lo sapevo che ti piacevo..-.
-Lo sai chi ti ha inviato i fiori anonimi al tuo compleanno? Io! Sono stato io a scriverti quella frase dolce, ed era così bello vederti felice per una volta, ma ora no!-.
-Josh forse è il caso che ne vai..-.
-No, non me ne andrò da qui finché non ti avrò mia-.
Passai una delle ore peggiori della mia vita: mi buttò sul tavolo, baciandomi il collo con rabbia, mentre con le mani tentavo di allontanarlo, ma lui era più forte di me e la mia esile figura non era null in confronto alla sua. Mi bloccò la faccia , costringendomi a guardarlo.
-Ora voglio vedere con chi farai sesso per tutta la tua vita-.
Lo guardai terrorizzata e mi diede un bacio aggressivo, ma io non risposi e con una fortuna imprevedibile riuscì ad allontanarlo, ma quando arrivai alla porta per scappare lui mi bloccò di nuovo, mettendomi una mano sotto al vestitino, premendo sui miei slip.
-Basta, basta!!!!-.
Ma io devo ringraziare il cielo per una volta, ho avuto la grazia che Sesshomaru era tornato e aveva sentito le mie urla, sfondando la porta e prendendo Josh per il collo.
Lo sbattè nel muro con occhi pieni di rabbia, mentre io ero a terra che tremavo come una foglia.
-Rin, vai in camera- Sesshomaru fu categorico e non ci pensai a contraddirlo, feci come mi aveva detto.
Una volta soli , Sesshomaru scansi solo delle semplici parole a Josh.
-Non ti ammazzo perché se no dovrei portarti sulla coscienza, ma ciò che è mio non si tocca, non osare mai più, lurido umano, fare quello che hai fatto cinque minuti fa alla mia donna, perché non esiterò ad ucciderti-.
Josh scappò con la coda fra le gambe, con il collo pieno di lividi e di ferite sanguinanti, era ridotto davvero male.
Sentì i passi di Sesshomaru, pesanti, nel corridoio: mi rannicchiai ancora di più su me stessa, ero sconvolta, quel maniaco schifoso mi aveva toccata, baciata, sarei voluta morire piuttosto che stare con una persona come Josh.
Sesshomaru aprì la porta, guardandomi con uno sguardo infuriato, ma sapeva che non era colpa mia, che io non lo sapevo.
Lo guardai negli occhi e scoppiai a piangere, ero davvero impaurita, non era mai successa una cosa del genere, ora non sarei più potuta andare a lavoro, come potevo pagarmi l'affitto maledizione.
-Rin, guardami-.
Alzai il mento ed era di fronte a me, prendendomi dolcemente la mano e cercando di sorridermi.
-Vuoi dirmi che è successo?- come faccio Sesshomaru, ho paura.
Mi accoccolai a lui, stringendolo a me e cominciai a parlare.
-Ecco vedi , mi ha chiesto come stavo e io ho detto che le cose andavano meglio. Poi gli ho raccontato di noi pensando che non si arrabbiasse e lui mi ha confessato che gli piacevo da tempo e allora mi ha preso con la forza pur di avermi e..e ha allungato le mani toccandomi...- scoppiai a piangere ancora più forte, sentendo chiaramente la tensione di Sesshomaru salire a mille, stava come un pazzo.
-Rin non accadrà più-.
-Ma come faccio con il lavoro, come mi mantengo casa, come farò-.
-Tu verrai a vivere con me, non avrai bisogno di soldi, ci sono io per tutto e ci sarò per sempre-.
Quanto le sue parole fossero sincere, ho sempre voluto non fidarmi di nessuno: ecco i risultati con Josh, mi stava per violentare e quasi ci mancava poco, se non fosse stato per Sesshomaru.
-Voglio pensarci-.
-Rin, spero che farai la scelta giusta-.
Sentì chiaramente che stava per alzarsi, staccandosi da me, ma proprio non riuscivo a farlo andare via, lo costrinsi a restare accanto a me, ancora un po'.
-No ti prego non te ne andare- tremavo mentre, flebilmente, stringevo la manica della sua giacca.
-Guarda cosa ti ha fatto, vieni qui- mi prese in braccio, come vanno prese le principesse, portandomi in cucina e mettendomi sul tavolo, stavolta con un bellissimo mazzo di rose rosse.
-Ma quando le hai prese?!- ero sbalordita.
-Mentre stavo tornando le ho viste e ti ho pensato-.
Lo tirai per la cravatta, dandogli un bacio dolce e casto, ero ancora molto scossa per quello che era successo.
-Sesshomaru ti prego , fammi dimenticare questa brutta esperienza- ti prego Sesshomaru facciamo l'amore, purificami, fammi stare bene.
-Dove?- qui Sesshomaru.
Lo trascinai giù insieme a me, baciandolo stavolta con passione.
Io, lui, il tavolo, il silenzio riempito da orgasmi e fuori il freddo.
Ci sarebbe stato lui con me , sempre.






   
 
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