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Autore: fanfictionolla    19/11/2016    0 recensioni
Presentazione
Roxanne, 17 anni sono una ragazza diversa dalle altre, ho lunghi capelli castano-biondo che arrivano fin sotto il sedere e occhi color ghiaccio, amo la musica rock, metal, glam e grunge , diversamente dalle altre ragazze, e trascorro le mie giornate tra scuola e chitarra elettrica. Mi vesto in stile anni 90. Penso sempre a come sarebbe bello vivere in quegli anni, dove le ragazze della mia età trascorrono le giornate della loro adolescenza tra musica, amici e divertimento a differenza delle ragazze di adesso che non fanno altro che deprimersi tutto il giorno senza nemmeno un motivo valido dal momento che, almeno le ragazze che conosco io, hanno una bella famiglia, amici che gli vogliono bene e qualcuna ha anche un bel ragazzo. Veramente non riesco a capire che altro vogliono dalla vita queste ragazze. I miei veri genitori non so chi siano e vivo con una famiglia che non mi sta molto simpatica, apparte uno dei miei “fratelli” (il più grande), e qualche volta la domenica vado con mio “padre” nella sua agenzia. Di amici non ne ho molti perché la maggior parte delle persone mi reputa strana.
I personaggi non sono inventati ma esistono non sonofamosi
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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P.O.V Roxanne
La sveglia suona e parte Poison di Alice Cooper. Mi alzo e vado verso l’armadio, prendo dei jeans neri strappati, sul ginocchio, e una canottiera con sopra il logo dei Megadeth (il gruppo di mio fratello maggiore), entro in bagno e faccio una doccia,mi vesto e mi trucco. Prendo la mia cartella e il chiodo e vado verso la scuola con lo skate. Oggi è il primo giorno, e vado in una nuova scuola quindi nel cortile ci sono un sacco di ragazzi e ragazze che parlano tra di loro mentre io mi siedo sullo skate a pensare. Tutti mi guardano come fossi un alieno ma faccio finta di niente. Frequento il terzo anno di liceo e ho campiato scuola sinceramente per non rivedere quelle teste di cazzo dei miei compagni di classe. 10 minuti dopo suona la campanella ed entro cercando di passare inosservata,  ma con scarsi risultati. Prima ora matematica: oh, perfetto!  Arrivo in classe mi siedo all’ultimo banco di fianco alla finestra. Penso finche un ragazzo biondo si mette a sedere di fianco a me. Mi saluta e io ricambio facendo un finto sorriso e guardando fuori dalla finestra.
X:” Ciao, mi chiamo Leevi, piacere!”  Dice sorridendo. Io annuisco semplicemente.
Lv(Leevi): “Sei una ragazza di poche parole vedo.” Mi dice incitandomi a parlare.
Io:”Da cosa l’hai intuito?” Dissi un po’ innervosita.
Lv:”Un po’ nervosa la ragazza, comunque volevo sapere come ti chiami? Visto che ti vedo qui tutta sola.” Mi chiese.
Io:”Roxanne Virtanen”.Gli risposi.
Lv:”Hai origini finlandesi?”
Io:”Si”
Lv:”Si capisce dal cognome, comunque anch’io sono finlandese.” Mi dice con un sorriso stampato in faccia.
Entra il professore di matematica e ci saluta. Dopo venti minuti, del solito discorso che fanno i prof all’inizio dell’anno, incomincia la lezione.
Dopo due ore di matematica suona la campanella per l’intervallo. Mi alzo e mi dirigo verso il cortile. Quando esco vedo un ragazzo, girato di spalle, con i capelli lunghi e castani. Quei capelli mi ricordano qualcuno ma non ci faccio troppo caso e vado alle macchinette. Finito l’intervallo torno in classe e mi siedo. Passano altre due ore, una di italiano e l’altra di arte, e c’è di nuovo la ricreazione. Mentre passo per i corridoi, si avvicina una ragazza bionda, probabilmente tinta, un po’ più bassa di me. La solita fighetta” pensai. Appena è davanti a me ride e mi dice:
X:” Ciao, sfigata” e mi butta del succo addosso.
Io:” Ora ti ammazzo!” dico urlando, la prendo per il colletto della baglietta e le tiro un pugno in piena faccia facendola cadere.
Intanto si era formato un cerchio di persone intorno a noi per guardare cosa stava succedendo e c’era anche Leevi.
Io:”Cosa ave da guardare?!” urlo guardandoli, arriva un professore che mando me e la ragazza, a cui ho tirato un pugno, in presidenza.
Preside:” Perché gli hai tirato un pugno?” mi dice rivolto verso me incazzato.
Io:”Mi ha tirato del succo addosso” dico tranquillamente.
Preside:”E le sembra un motivo valido per tirargli un pugno!” mi dice urlando.
Io:”Si” rispondo come se non fosse successo niente.
Preside:”Visto che sei nuova questa volta non faccio nulla, però se lo rifarai dovrò sospenderla. Ora vada a casa, può andare.”
Esco dalla stanza e mi dirigo verso casa. Appena entro mio fratello Dave mi guarda.
Dave:”Perché sei già a casa?” mi chiede.
Io:” Perché ho tirato un pugno a una ragazza, la solita fighetta che si pensa chi sa chi, che mi aveva tirato addosso del succo” rispondo tranquillamente.”
Dave:”Ma ha fatto andare a casa anche l’altra ragazza?”
Io:”No, ha sgridato solo me.” Detto questo vado in bagno e mi faccio una doccia calda.
Dave:”Io esco ci vediamo dopo” mi urla dal salotto per farsi sentire e esce.
Finita la doccia vado in camera e guardo l’ora. Sono le 13:30, non so cosa fare, prendo la mia Gibson Les Paol e faccio qualche accordo di una canzone canticchiandola. Io solo la più piccola della famiglia e vivo con mio fratello Dave. E’ lui che mi ha insegnato a suonare la chitarra e cantare. Dopo un po’ che suono sento mio fratello rientrare e mi chiama.
Metto via la mia adorata chitarra e scendo.
Dave:”Io domani sera parto per il tour con la band, ci metterò circa due, tre mesi.” Mi dice un po’ teso.
Io:” Dovrò stare a casa da sola?”
Dave:”Si” mi guarda sempre più teso.
Io:”Ok.” Rispondo semplicemente.
Dave:”Non sei arrabbiata?” Mi chiede quardandomi.
Io:”No, perché dovrei è il tuo lavoro.” Dico sorridendo.
Dave:”Pensavo che ti arrabbiassi.” Mi abbraccia sorridendo.
Io:”No stai tranquillo.” Dico ridendo, poi mi lascia e va a preparare le valigie.
Dico a mio fratello che esco per fare un giro e mi risponde con un semplice ok.
Esco e vado verso il parco. Appena arrivo mi siedo su una panchina e penso a cosa farei a casa per due mesi da sola.
Un ragazzo si avvicina e lo riconosco, è Leevi.
Leevi:”Perché piangi?”
Non mi accorsi che sto piangendo e mi asciugo subito le poche lacrime che sono rimaste.
Io:”Non sono cazzi tuoi!” Mi alzo di scatto e me ne vado via.
Entro in un bar per prendere qualcosa da mangiare. Rivedo quel ragazzo con i capelli lunghi, però sempre girato di spalle. Vado verso il bancone e ordino una brioche ed esco pensando a chi potesse essere quel ragazzo, forse non lo conosca ma è solo una mia impressione dato che non lo mai visto in volto.
Torno a casa e saluto mio fratello, poi salgo in camera per mettermi il pigiama visto che sono le 8:30. Io e mio fratello mangiamo, poi vado subito a dormire.
Io:”Buonanotte” Dico a mio fratello:
Dave:”Notte” e andò anche lui in camera sua.
Mi sdraio sul letto e dopo qualche minuto mi ritrovo nelle braccia di Morfeo.

Autrice
 
Volevo scrivere una storia su un gruppo musicale
che esiste veramente, però non l'ho trovata allora c'è scritto che gli ho inventati io
ma non è così.
Al prossimo capitolo!!!
   
 
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