Ancora non ci credeva.
Lui, Yūri Katsuki, e il suo coach -nonchè idolo- Viktor Nikiforov, si erano baciati.
Sulla pista.
Davanti a tutti.
Non riusciva a concepire che una persona come Viktor potesse provare dell'interesse in lui.
All'inizio pensava che quel bacio fosse stato solo un incoraggiamento, un "premio"; ma dopo la dichiarazione, da parte di Viktor, che ne seguiva non aveva dubbi.
"Ti amo, Yūri".
Sarebbe potuto morire in quell'istante, ma non poteva permetterselo. Anche perchè, la sera stessa, avrebbero condiviso la camera di hotel.
Non piú come "Coach" e "Allievo".
Come amanti.