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Autore: Fantasylove98    21/11/2016    2 recensioni
Che cosa ha provato Jason Gideon nel momento in cui ha deciso di lasciare la BAU? In questa fanfiction ho cercato di dare voce ai sentimenti di questo meraviglioso personaggio. Spero di esserci riuscita. Buona lettura a tutti| :)
Genere: Generale, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jason Gideon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Pick a star on the dark horizon and follow the light" *. Le parole della canzone di Regina Spektor risuonavano nella mente di Gideon, mentre stava finendo di preparare i bagagli per andarsene dal suo cottage. Questa volta per sempre.

"Scegli una stella nell'orizzonte buio e segui la sua luce", diceva la cantante, e Gideon si identificava nelle sue parole. Da quando Sarah era stata uccisa, infatti, Jason non aveva visto che l'oscurità, all'orizzonte. Persino il suo adorato cottage, dove aveva sempre amato rifugiarsi per leggere o, semplicemente, per riflettere, non riusciva più a trasmettergli un po' di pace o un po' di serenità. Ed era proprio per questo motivo che, finalmente, aveva deciso di abbandonarlo, sperando così di riuscire a rivedere la "luce". La luce della speranza. La speranza di una nuova vita, di ricominciare da zero, libero dai fantasmi del passato.

Una volta chiusa l'ultima valigia, Gideon era definitivamente pronto per uscire dalla sua abitazione. Si avvicinò, quindi, alla porta ma, facendo per aprirla, si bloccò all'improvviso: la sua coscienza sembrava volerlo avvertire di qualcosa di cui si era dimenticato. E fu allora che il suo pensiero si rivolse alle uniche persone che, da quando aveva ripreso a lavorare per l'FBI, erano diventate la sua seconda famiglia: la sua squadra. In quel momento, travolto dall'ansia e dalla disperazione che la situazione in cui si trovava gli faceva provare, Jason non aveva riflettuto su come avrebbe potuto giustificare la sua improvvisa partenza ai suoi amici. Come aveva potuto non pensare a loro, a quello che avrebbero potuto provare? Era stato davvero così egoista da dimenticarsi di loro?

La BAU era diventata, negli ultimi tempi soprattutto, la sua seconda casa. Per questo motivo, Gideon non riusciva a capacitarsi di quanta poca riconoscenza avesse mostrato nei confronti di quei pochi ma fidati compagni che lo avevano affiancato nel corso di numerose indagini e cacce ai serial killer. Si ritrovò, quindi, a ripensare a ognuno di loro.

Pensò a Hotch, il capo della sua unità, una delle prime - e davvero poche - persone ad aver creduto in lui, ad averlo accolto in squadra senza pregiudizi**.
Pensò a Reid, il giovane genio del team. Ricordò le lunghe partite a scacchi a cui erano soliti dedicare gran parte del loro tempo, mentre si trovavano sul jet per tornare a casa. Era incredibilmente divertente notare quanto Spencer si impegnasse a tentare invano di vincere contro il suo maestro! Al solo pensiero, Jason sorrise.

Gli venne anche in mente quanto fossero spassose le provocazioni che lui e Morgan si scambiavano, rimanendo, sempre e comunque, grandi amici.
E, ancora, pensò alla tenera JJ, giovane ma già sicura di sé e molto determinata; alla stravagante ed eccentrica Penelope, con cui avrebbe voluto essere un po’ più gentile - dal momento che lei lo aveva assistito quando si era ferito alla gamba e non aveva potuto seguire direttamente il caso al quale, allora, stavano lavorando.

Nonostante la natura del lavoro che svolgeva, Jason si era trovato, insomma, a ricordare con gioia tutti i momenti felici che aveva condiviso con la sua squadra.

E fu per questo motivo che, ne era sicuro, non li avrebbe mai dimenticati. Al contrario, li avrebbe conservati per sempre in un angolo del suo cuore.

Quel senso di nostalgia e di angoscia che lo aveva investito poco prima che potesse aprire la porta, era finalmente svanito e Jason si sentì libero di scrollarsi di dosso ogni preoccupazione.
Tuttavia, c’era ancora qualcosa che sentiva di dover fare. Perciò, senza rifletterci troppo, si diresse verso il tavolo, prese carta e penna e iniziò a scrivere. Non aveva la minima idea di cosa volesse comunicare con la lettera che si stava apprestando a redigere, ma decise che avrebbe seguito ciò che il cuore gli avrebbe suggerito. E fu dunque così che la sua stilografica, quasi precedendo la sua volontà, iniziò a scrivere: “Caro Spencer,...”.

*Dalla canzone “The Call”, di Regina Spektor
**Durante il tentativo di arresto, a Boston, di un dinamitardo (Adrian Bale), un suo grave errore di valutazione ha portato alla morte di sei agenti di polizia ed un ostaggio, nonostante la cattura del criminale. Dopo questo avvenimento, gli è stato imposto un periodo di riposo, in quanto i suoi superiori credevano che non avrebbe potuto continuare, almeno per ora, il suo impegnativo lavoro da profiler nell'unità B.A.U. dell'FBI.
(
Fonte: https://it.m.wikipedia.org/wiki/Personaggi_di_Criminal_Minds)


--Nota dell’autrice--

Ciao a tutti, lettori! Dopo un lungo periodo di assenza, eccomi tornata con una nuova fanfiction dedicata a una delle serie tv che più mi ha appassionato negli ultimi mesi. In questa breve fanfiction ho cercato di immaginare quali potessero essere le emozioni di Jason nel momento in cui si prepara a lasciare la squadra.
Spero di esserci riuscita e che la mia versione vi sia piaciuta. Aspetto delle recensioni.(:
Buona permanenza!
FL98

  
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