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Autore: EvrenAll    21/11/2016    1 recensioni
Risi.
Risi forte quando seppi che Lui aveva chiesto di me.
Soddisfatta, ma non incredula: non avrebbe potuto non precipitare anche Lui e non desiderarmi.
Lui...
Sarebbe stato capace di riempire la mia vita di Rosso?
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dialogo
(W.L.S.T.D. - HIM)









5 marzo 1987


 

 

-Annah O’Brien?-



 

-Io voglio una spiegazione-

Guardai Adriana negli occhi mentre lei abbassava le maniche della maglia per nascondere i segni sulla pelle all’interno dei suoi gomiti.



 

-Sì, con chi parlo?-

-Sono il ragazzo di Elizabeth-

Strinsi la cornetta del telefono. Mi spacciavo ancora come tale, come il suo ragazzo, nonostante lei mi avesse cacciato da casa sua e nonostante il dolore che le avevo causato.



 

Aveva ricominciato a farsi.

Magari proprio insieme a lui.

Da come lo conoscevo avrei detto che Axl non si sarebbe mai fatto di eroina, ma basandomi su quello avevo creduto anche che non mi avrebbe nemmeno tradito.

Ogni possibilità era aperta, ora.



 

-Oh, si! Axl, giusto? Eri da noi a Natale se non sbaglio...-

-Sì, senti… Sei stata da lei a febbraio?-



 

Abbassò lo sguardo per nascondere la nebbia dietro la sua espressione.

Sembrava stare male, sembrava non riuscire ad esprimersi e fare fatica nel trovare le parole, ma non me ne importava!

Si meritava il male che si stava procurando ed io avevo sempre sbagliato a pensare di potermi fidare di lei!



 

-Te ne ha parlato?-

Il suo tono sorpreso e fragile fu come un pugno allo stomaco.



 

-È sempre stato Axl il mio preferito-

Lo disse con il tono di una bambina che parla delle sue bambole e mi dovetti tappare la bocca ed incollare le mani ai fianchi per non aggredirla.

-Adriana, perchè?-



 

-No, no, sono stato via, non abbiamo avuto occasione di parlare di niente-

Era vero, era estremamente vero, anche se le non occasioni le avevo create io stesso.



 

-L’ho fatto per il gruppo e per fare ingelosire Steven, sai che quei due sono in competizione e lui mi stava-

Sentii lo schiocco prima ancora di rendermi conto di averla schiaffeggiata.

-...tradendo- concluse la frase ad occhi spalancati, fissandomi come se non mi avesse mai veramente vista. Non riuscii a capire se le sua lacrime fossero causate dal dolore o da un sincero pentimento per ciò che mi aveva fatto.



 

-Io… Ho avuto dei problemi di salute per cui ho dovuto fare una piccola operazione-

Aveva ammazzato suo figlio, la troia.

Piccola operazione un paio di palle.

-Ho chiesto a Elizabeth di sostenermi visto che lei abita qui vicino e.. beh, conosce gli ospedali quasi quanto me… non volevo disturbare i nostri genitori-

Non riuscii più a trattenermi.

-Che merda…-

-Tutto ok?-

-Grazie-

Le sbattei il telefono in faccia e tirai un calcio contro il muro, ignorando il dolore.



 

-Sei una troia. Non venire più a piangere da me-

Mi voltai e tornai a casa.

Mi faceva male la mano.















 
  
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