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Autore: _blythe_    21/11/2016    3 recensioni
La famiglia Lightwood è distrutta dalla morte di Max. Cosa proverà Alec?
Alec è il mio personaggio preferito in assoluto. Mi sono concentrata sulle sue emozioni.
Se siete curiosi leggete la storia. Aspetto qualche recensione :)
ESTRATTO DALLA STORIA:
Da quando eravamo tornati regnava il silenzio, un silenzio così doloroso capace di farmi stringere il cuore. Il mio cuore batteva ancora, certo, ma era come se non funzionasse più e temevo che non lo avrebbe più fatto.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Max Lightwood
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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’Max è morto.’’
‘’Max è morto.’’
‘’Max è morto.’’

Non riesco a pensare ad altro. Riesco solo ad immaginare la paura che possa aver provato in quel momento. Lo avevano ritrovato a terra raggomitolato su se stesso, la manina stretta ancora sul soldatino che Jace gli aveva regalato anni prima. Dovevo esserci io al posto di quella stupida statuina. Io ero il fratello maggiore, avevo il dovere di proteggerlo a costo della vita. Ricordo ancora, come se fosse ieri, il momento in cui me ne andai correndo da casa Penhallow per battermi a fianco degli altri nephilim. La situazione là fuori era terribile. I cacciatori erano dimezzati, il sangue era sparso ovunque. Il mio cuore si fermò quando vidi Max inerme tra le braccia di mio padre nella Sala degli Accordi.
Non mi trovavo più ad Idris. Ero a casa, a New York. L’Istituto era troppo silenzioso. Non si sentiva più la sua voce. La sua voce acuta che echeggiava ogni giorno per i corridoi. Da quando eravamo tornati regnava il silenzio, un silenzio così doloroso capace di farmi stringere il cuore. Il mio cuore batteva ancora, certo, ma era come se non funzionasse più e temevo che non lo avrebbe più fatto. Neanche Magnus riusciva a strapparmi un sorriso. Isabelle cercava di risollevare il morale di tutti, ma sapevo che era distrutta dal dolore. I suoi occhi erano come due biglie di vetro, avevano perso quella lucentezza che tanto li caratterizzava.  Sentivo le sue urla durante la notte, la sentivo piangere. Jace passava tutti i suoi pomeriggi in armeria. Cercava di non pensare. Se si fosse lasciato trasportare dalle emozioni sarebbe crollato. Lo conoscevo fin troppo bene.
Ogni tanto mi sembra di risentire la sua voce. La voce di Max che mi prega di leggere con lui quei strambi fumetti che adorava. ‘Si chiamano manga Alec, quante volte te lo devo dire?’ Questa frase mi perseguita, giorno e notte. Non riesco a dimenticare nulla di Max. Non voglio farlo. I ricordi sono l’unica cosa che mi rimangono di lui. Ogni volta che mi addormento vedo i suoi piccoli occhi grigi stretti in un sorriso dietro quella montatura buffa che lui tanto amava.

                                                                                                *    *    *    *    

Cammino per le strade di New York cercando di respirare aria pulita e non contaminata dal dolore che la mia famiglia sta affrontando. Non riesco neanche a respirare, l’aria brucia violentemente a contatto con la mia bocca. E’ tutto così difficile. Perché fa così male? Siamo Shadowhunters, siamo abituati a questo. Affrontiamo la morte ogni giorno. Non riesco a darmi pace. Max era un bambino, aveva iniziato da poco l’allenamento. Aveva tutta la vita davanti. Una vita strappata così velocemente come un battito di ciglia. Le mie guance sono ormai rigate dalle lacrime. Nessuno può vedermi grazie alla runa dell’invisibilità attivata prima di uscire dall’Istituto. Sono solo, ma d’altronde anche Max lo era, no? Meritavo di esserlo anche io.



 
NOTA DELL’AUTRICE: Spero che la storia vi sia piaciuta. Mi farebbe piacere ricevere qualche recensione/consiglio. Un abbraccio! ♡ 
  
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