Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Rosette_Carillon    21/11/2016    2 recensioni
Deglutì a vuoto un paio di volte nel vano tentativo di sciogliere il nodo che gli si era formato in gola, per un lungo momento ebbe l’impressione di stare ancora dormendo, ma poi il baldacchino prese forma e Scorpius ricordò di essere a Hogwarts, nel dormitorio di Serpeverde.
Si passò una mano sul volto mentre l’altra scostava una tenda del baldacchino; nonostante il buio, poté scorgere la sagoma del letto di Albus che di sicuro dormiva beato sognando la gita ad Hogsmeade dell’indomani, o di quella mattina: non sapeva esattamente che ore fossero.
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Albus Severus Potter/Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


 






                                                   Cioccolata calda
 

 
 
 




            

                                                                         

Aprì gli occhi nel buio della stanza e rimase fermo, steso a pancia in giù sul morbido letto.
Deglutì a vuoto un paio di volte nel vano tentativo di sciogliere il nodo che gli si era formato in gola. Per un lungo momento ebbe l’impressione di stare ancora dormendo, ma poi il baldacchino prese forma attorno a lui, e Scorpius ricordò di essere a Hogwarts, nel dormitorio di Serpeverde.
Si passò una mano sul volto mentre l’altra scostava una tenda. Nonostante il buio, poté scorgere la sagoma del letto di Albus che di sicuro dormiva beato sognando la gita ad Hogsmeade dell’indomani, o di quella mattina: non sapeva esattamente che ore fossero.
Scorpius si raggomitolò contro la testiera del letto e, immerso nel silenzio della notte, si sentì immensamente solo.
Avrebbe potuto svegliare Albus, o anche solo infilarsi nel suo letto come avevano fatto altre volte per scaldarsi durante l’inverno. Fece per alzarsi, si era già tolto le coperte di dosso, ma cambiò idea e tornò contro la testiera, raggomitolandosi nuovamente e cercando di scacciare dalla mente le immagini dell’incubo, del ricordo, che lo aveva svegliato.
Si costrinse a pensare ad Hogsmeade, a dove sarebbe andato, alla Burrobirra de ‘ i Tre Manici di Scopa’, ai dolci di Mielandia ma, l’unica immagine che riusciva a vedere nella sua mente era il volto pallido e rigido di sua madre.
Non avrebbe saputo dire per quanto tempo rimase sveglio, quando si riaddormentò ma, poco tempo dopo, delle voci lo ridestarono dal torpore.
<< Voi dite che dorme ancora? >>
<< Forse è giù andato a fare colazione? >>
<< Ci penso io, voi iniziate ad andare, poi vi raggiungiamo. >> concluse la voce di Albus.
Sentì altri rumori, ma fu il materasso che si abbassò a svegliarlo completamente. << Scorpius? Ehy? >> una mano sulla sua spalla.
<< Al-? >>
<< Sei gelato? Perché non ti sei coperto? >>
Scorpius si sentendo stranamente stordito << Che ore sono? >>
<< Le otto passate. >>
<< O-ora mi alzo. >>
Albus lo bloccò << Credo che invece dovresti restare a letto. Resta giù, ti porto qualcosa da mangiare. >> lo guardò preoccupato.
Scorpius scosse la testa mettendosi a sedere << Sto bene, ho solo dormito poco. >> cercò di sorridere. Albus allungò timidamente una mano verso il volto di Scorpius e gli scostò ciuffi di capelli dalla fronte fredda << Questo lo vedo, hai delle brutte occhiaie. >> lo scrutò preoccupato << Vuoi-vuoi che ti accompagni da Madama Chips? >> propose.
<< No. >> scosse la testa << Non serve, ma credo che non andrò ad Hogsmeade. >>
Albus annuì << Resti a dormire? >>
<< Sì. >>
<< Va bene, io vado a fare colazione. >>
Scorpius sorrise debolmente, provato dalla notte insonne e, appena l’altro uscì, si mise sotto le coperte portandosele fin sopra la testa in cerca di calore.

 
                                                                                                                          *   *   *
 

Quando Scorpius si svegliò nuovamente, erano le quattro del pomeriggio, si scostò le coperte di dosso sentendosi più riposato e tranquillo.
<< Ben svegliato. >>
<< Al-? >> chiese incredulo mettendo a fuoco il compagno di stanza mentre si sedeva.
L’altro sorrise e gli allungò una tazza di cioccolata calda.
<< Dovresti essere ad Hogsmeade. >>
<< Ne me la sentivo di lasciarti solo. >> gli si sedette accanto porgendogli la tazza << È calda, attento. >>
<< Grazie. >> Scorpius prese la tazza e cominciò a bere lentamente, leccandosi poi le labbra e assaporando il gusto dolce della bevanda. Aveva proprio bisogno di qualcosa di caldo, non solo perché aveva saltato sia la colazione che il pranzo. Il calore e la dolcezza della cioccolata gli risollevarono il morale allontanando la tristezza causata dal sogno. Albus si accorse dell’espressione serena dipintasi sul suo volto e gli sorrise << Ti senti meglio? >>
L’altro Serpeverde annuì, la tazza quasi vuota stretta con entrambe le mani.
Calò il silenzio fra i due, Albus era incerto se restare, o prendere la tazza e andarsene; Scorpius invece desiderava trovare il coraggio di chiedergli di restare << Mi dispiace. >> disse, tutto pur di trattenerlo ancora un po’.
Albus gli rivolse uno sguardo interrogativo.
<< So che desideravi tanto prenderti una Burrobirra. >>
<< Possiamo andarci la prossima volta. >> sorrise prima di realizzare cosa avesse pronunciato, ammutolì arrossendo violentemente << Cioè, intendevo, la prossima volta che andiamo ad Hogsmeade, andiamo la prossima volta tu per conto tuo, io per conto mio. >>
<< Certo, certo. >> Scorpius arrossì a sua volta avendo compreso il motivo dell’imbarazzo dell’altro << Era- era ovvio: io per conto mio, e tu- con questo non volevo dire che non ti voglio con me, cioè non in quel senso, tu mi piaci, cioè no, non in quel senso, tu- io- >> avrebbe fatto meglio a tacere, se ne rese conto, ma voleva riuscire a trovare le parole per spiegarsi e voleva anche far in modo che Albus restasse con lui ancora un po’.
<< Va bene. >>
<< Mi piaci come amico, volevo dire quello, non- >>
<< Ho capito. >> cercò nuovamente di calmarlo.
<< Nel senso che mi stai simpatico, che sto bene quando sono con te, che mi piace passare del tempo con te- >> si portò entrambe le mani alla bocca sgranando gli occhi per quanto aveva appena detto e, così facendo, lasciò cadere la tazza nella quale era rimasta ancora della cioccolata calda che colò sulle ginocchia di Albus.
<< Scusa, scusa, scu-!>>
Le labbra di Albus premettero forte sulle sue in un bacio casto, inesperto, quasi infantile, ma romantico di un amore a lungo taciuto e temuto perché poco compreso.
<< Gratta e netta. >> sussurrò la voce di Albus, la fronte contro quella di Scorpius, nella stanza tornata silenziosa.

 

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Rosette_Carillon