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Autore: Fabb5000    21/11/2016    2 recensioni
Questo è il prologo di una storia che sarà pubblicata più o meno il prossimo mese, ispirata alla famosa FailCraft di Lyon. Gli avvenimenti si svolgono dopo gli eventi di "Caccia ad Herobrine", dopo che Entity303 ha fallito nel suo tentativo di scatenare il Pandemonium sull'Overworld e Herobrine è stato imprigionato nella gabbia delle statue grazie alla spada Excalibur creata da Lyon, Mario, Stefano e Anna. Da allora sono passati circa tre mesi, ma all'insaputa dei nostri youtubers preferiti, qualcosa si sta muovendo in Minecraft, qualcosa di molto più pericoloso e terribile di qualsiasi cosa loro abbiano mai affrontato. Un antico potere, creduto scomparso da secoli, sta tornando e oltre a Minecraft anche la Terra è in grave pericolo. Tutto ha inizio in un pub assai poco raccomandabile, in un reame sconosciuto, con un colloquio tra due individui piuttosto strani, mentre fuori si scatena una notte di tempesta ...
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Notch, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'FailCraft in real life'
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Spesso in quel mondo il cielo era stato scuro, ma quella notte non era di certo comparata a qualsiasi altra da lui vissuta.

Questo pensava una figura ammantata mentre si muoveva per le strade di un villaggio cercando di non dare nell'occhio, anche se probabilmente la sua preoccupazione era inutile, vista l'indaffaratezza dei valligiani. Ma da qualche giorno aveva l'impressione di essere seguito da qualcosa, perciò cercò di sbrigarsi per raggiungere la sua meta il prima possibile.

Odiava quel posto, quel villaggio così monotono, con le sue costruzioni fatte di legno e pietrisco simili a grossi cubi piantati nel terreno delle pianure. Ma purtroppo quello era il luogo migliore in cui poteva vivere.

La figura raggiunse quello che pareva un edificio come gli altri, ma su cui spiccava il cartello "Villains Pub".

Entrò, e un tremendo fetore lo investì. All'interno del piccolo bar erano ammassati scheletri, zombie, streghe e molti altri mostri che ridevano e bevevano birra a profusione. Quello era il peggio del peggio, e non a caso si trovava piuttosto distante dal villaggio. Il capo era un valligiano sulla quarantina piuttosto svitato che adorava stare accanto ai mostri.

Non appena varcò la soglia, tutte le risate e il chiacchiericcio scomparvero, sostituiti da un silenzio di tomba. Sentiva cento sguardi puntati su di lui, ma non ci fece caso.

Si diresse verso il bancone, ordinò un brendy e andò a sedersi nell'unico tavolo lasciato libero. I mostri tornarono a chiacchierare, seppur talvolta qualcuno lanciasse uno sguardo irrequieto su di lui.

Poi, con la coda nell'occhio, notò due scheletri impugnare gli archi e avvicinarsi a lui silenziosamente. Strinse il pugnale che nascondeva sotto la mantella, pronto a dare battaglia se l'avessero voluto.

-Scusate, posso sedermi qui?- disse improvvisamente un uomo sedendosi all'altro capo del tavolo. Il tizio lanciò uno sguardo ai due scheletri che, come ipnotizzati, si diressero verso l'uscita del locale.

La figura ammantata strinse così forte i pugni che il bicchiere si frantumò e nei suoi occhi si dipinse uno sguardo di puro odio. -Che cosa vuoi?!- esclamò, sforzandosi di resistere all'impulso di strangolare l'uomo che aveva davanti.

L'uomo si finse offeso : -Non ci vediamo da cinquecentotrent'anni ed è questo il mondo in cui mi saluti? La tua educazione è proprio andata a farsi benedire, Shadow-

-Non provare a fregarmi. Ti ho fatto una domanda, Notch. È consuetudine rispondere- ringhio la figura ammantata.

Notch sorrise : -Sai, sono un giro da un po' di tempo e non ho niente da fare, perciò mi sono chiesto, ehi, perché non venire a trovare un vecchio amico?-

-Amico?!- esclamò Shadow. -Hai il coraggio di definiti così? La nostra amicizia è caduta cinquecentotrent'anni fa, Notch, insieme al mio mondo-

Notch si fece serio : -È proprio di questo che ti dovevo parlare. Voglio che tu metta da parte gli antichi rancori. È l'unico modo se vuoi riprendersi la tua terra natia-

-Di che stai parlando?- chiese Shadow incuriosito.

-Credo sia abbastanza evidente. Voglio aiutarti a riavere il tuo regno- rispose Notch cingendo i palmi.

-Perché? Perché adesso?- chiese Shadow. -Ti ho chiesto di aiutarmi centinaia di anni fa, ma tu mi hai voltato le spalle. Perché ora dovrei fidarmi di te?-

-Perché ora è il momento- rispose Notch serio. -Ascoltami, Shadow. Quel drago è lì da troppo tempo. Tu devi riprenderti la tua terra natia. Io posso aiutarti-

-Perché tanta premura che io parta per quelle terre?- chiese Shadow. -C'è qualcosa che mi devi dire?-

-Purtroppo sì- rispose Notch affranto. -Venendo qui mi sono imbattuto in alcuni loschi figuri. Mi hanno scambiato per un mendicante-

-E ci credo. Guarda come vai in giro vestito, sembri un barbone- ghigno Shadow. -Comunque, immagino se ne siano pentiti-

-Infatti- rispose Notch. -Ma mentre questi erano a terra a contorcersi morenti, io ho trovato questa tra le pieghe dei loro vestiti- e mostrò un foglio coperto da segni misteriosi.

Shadow strabuzzò gli occhi : -Lingua oscura- mormorò, prendendo in mano la carta.

-Già- disse Notch serio. -Si tratta di una taglia-

-Su cosa?- chiese Shadow, rigirandosela fra le mani.

-La tua testa- rispose Notch, e l'altro si immobilizzò, guardandolo preoccupato. -Qualcuno ti vuole morto, Shadow, e io so perché. Altri si sono resi conto che il potere del drago si sta indebolendo, e non sono tanto stupidi da credere che tu te ne starai in disparte-

-Di quali "altri" stai parlando?- chiese Shadow inarcando un sopracciglio.

-Mi sono giunte voci assai poco rassicuranti- rispose Notch accigliato. -Qualcosa si muove nell'ombra e sta sfuggendo alla mia vista. Quel reame mi preoccupa, amico mio. Quel drago è lì da troppo tempo, ormai è invecchiato. Non puoi più aspettare-

-E che mi dici di tuo fratello?- chiese Shadow. -Anche lui prenderà parte a quest'impresa-

-No- rispose Notch, e il suo viso si velo di tristezza. -Qualche mese fa mio fratello ha quasi scatenato la fine di uno dei reami, corrompendolo e risvegliando Entity303, il quale per poco non ha dato inizio al Pandemonium. Fortunatamente alcuni ragazzi sono riusciti a fermare entrambi-

-"Ragazzi"?- Shadow inarcò un sopracciglio. -Intendi "terrestri", per caso?-

-Si. Loro ovviamente non lo sanno, ma quella volta hanno davvero salvato un mondo- rispose Notch. -Dopo quell'avventura, Herobrine è stato imprigionato in una speciale gabbia, finché un mese fa non si è liberato. Tuttavia, la sua salute mentale ne ha terribilmente risentito. Non è più in grado di intendere e di volere. Ora viaggia per il Bosco del Nord cercando la compagnia degli animali. Non ha voluto che lo aiutassi-

Notch si sporse sul tavolo, finché non si trovò ad un centimetro dal viso di Shadow : -È ora che tu ti faccia avanti. Riunisci i tuoi eserciti, pretendo che la tua gente rispetto il giuramento che ti fece secoli fa. Insieme avete la forza per scacciare il drago dalle vostre terre-

-La mia gente ha fatto quel giuramento a colui che possedeva la Pietra Filosofale- rispose Shadow. -E come tu ben sai, la Pietra fu rubata dal drago cinquecentotrenta anni fa insieme a tutti i beni del mio popolo-

Notch fece un sorriso : -Allora recuperala-

Shadow lo guardò sbalordito : -Come? La Pietra Filosofale è in una dimensione milioni di anni luce lontana da qui, sepolta sotto seicento metri di roccia e sorvegliata a vista da un drago sputafuoco-

-Lo so- rispose Notch. -E per questo ci serve qualcuno che gliela rubi-

Shadow assottigliò gli occhi : -E chi sarebbe il pazzo che si arruollerebbe per questo compito?-

Notch fece un sospiro : -Ricordi quando prima di ho parlato dell'avventura dei quattro terrestri?-

-Non vorrai rivolgersi a loro, spero!- esclamò Shadow. -Sai bene quel che penso della Terra-

-Ma questi non sono semplici terrestri- rispose Notch. -Giocano così bene a Minecraft e da così tanto tempo che ormai fanno quasi parte del nostro mondo. Sono riusciti in quello in cui molti hanno fallito, pur credendo semplicemente di giocare ad uno stupido gioco-

-Sai bene che rimangono comunque terrestri- disse Shadow. -Sai come sono le persone di quel pianeti. Avide e cieche verso ogni cosa. Non vedono altro che il proprio desiderio-

-Non questi- rispose Notch. -Questi sono altruisti. E poi, tecnicamente, sono costretti ad aiutarci-

-Che intendi dire?- chiese Shadow inarcando un sopracciglio.

-È molto semplice- rispose Notch. -Ho controllato il calendario universale. La Convergenza sta per ripresentarsi-

Shadow alzò le spalle : -E di che ti preoccupi? Il Grande Nemico è stato annientato tredici miliardi di anni or sono-

-Vero- disse Notch. -Ma qualcosa di oscuro è comunque all'opera. Hai visto anche tu la taglia, non è stato immessa da un comune mortale. Quel reame mi preoccupa, Shadow, proprio perché è lì che si ripresenterà la Convergenza, e se allora una forza oscura sarà all'opera ...-

Notch guardò Shadow con occhi imploranti : -... Minecraft ... Alagaesia ... la Terra di Mezzo ... Animalia ... il Mondo Magico ... Yggdrasil ... Godheim ... la Repubblica Galattica ... la Terra ... tutti i mondi sarebbero in gravissimo pericolo. Ti prego, Shadow, accetta la mia offerta. Portiamo qui quei quattro, poi andiamo in quel reame e scacciano quel drago una volta per tutte. È la tua occasione per riprenderti la tua terra natia-

Notch guardò serio Shadow : -Cosa rispondi?-

Shadow lo guardò per qualche secondo riflettendo, poi scoppiò a ridere : -Mi hai convinto. Quando si parte ... vecchio amico mio?-
   
 
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