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Autore: Vanessa1995    22/11/2016    1 recensioni
In questa storia Rhaegar è sopravvissuto alla battaglia con Robert, il quale invece ha perso la vita nello scontro. Anche Lyanna era sopravvissuta e aveva sposato Rhaegar.
Molti anni dopo l'inizio del suo regno, Rhaegar si trovava ad affrontare una terribile crisi finanziaria ed era costretto a cercare una moglie per Aegon che potesse aiutare la corona e dargli i soldi di cui necessitava. La scelta cadde su Anna, la figlia di Jaime Lannister e di Myranda Belmur. La ragazza non era per nulla contenta del matrimonio, ma decise di accettare il fidanzamento. Tuttavia la storia sembrava destinata a ripetersi quando il principe Jon si innamorò della futura moglie del fratellastro.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jon Snow, Lyanna Stark, Nuovo personaggio, Rhaegar Targaryen
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Due anni erano passati dalla morte di Aegon e la sua vedova si trovava in giardino, intenta a fissare i gemelli che giocavano sull'erba. Ancora non era riuscita a capire come mai, pur avendo entrambi due begli occhi viola, assomigliassero a Oberyn ed entrambi possedessero una voglia identica alla sua sulla spalla destra. Non ricordava che Aegon avesse mai avuto una voglia del genere.

Rhaegar, nell'ultimo periodo, aveva preso l’importante decisione di educare personalmente Aegon e Rhaear, i suoi figli più grandi. Temeva i risultati di quell'educazione, dato com'erano fatti i Targaryen. Il popolo si era accorto che la follia tipica di quella casata pareva aver colpito pure il loro re, tuttavia era ben lontano dall'essere spietato e pazzo come suo padre Aerys, fortunatamente.

Sebbene tutti detestassero Lyanna, avevano compreso che si stava comportando in maniera folle contro la donna che aveva sempre dichiarato di amare. In seguito il sovrano si era avvicinato molto alla bella nuora vedova, tanto da proteggerla quando la donna uccise la zia Cersei. La Lannister, infatti, era impazzita dopo la morte del terzogenito Tommen e tentò in seguito di uccidere il terzo figlio della nipote, Jaime.

La Lannister aveva ritenuto nella sua mente malata, che siccome Anna, a suo parere, non aveva sofferto troppo per la morte di Tommen doveva anche lei patire la sofferenza di perdere un figlio. Anna aveva pugnalato la bionda con lo stesso pugnale con cui intendeva uccidere il bambino. Cersei era morta quasi subito dopo, dissanguata e sconvolta.

Con le sue ultime forze graffiò la mano destra della ragazza. Poiché non godeva della forza necessaria per spostare il corpo e riportarlo nella camera della lady, chiese aiuto a Rhaegar, certa che lui l’avrebbe aiutata nell'impresa. Grazie al cielo il piccolo aveva dormito tutto il tempo, grazie alla pozione soporifera che la zia gli aveva rifilato nel suo calice la sera precedente.

Ufficialmente era sconosciuto chi e per quale motivo avesse ucciso Cersei. La corte rimase sconvolta da quell'omicidio senza colpevole, verificatosi tra le mura del palazzo. Le persone erano spaventate, temendo che, poiché l’assassino non era stato scoperto e arrestato, avrebbe colpito nuovamente ponendo fine alla vita di qualcun altro.

Un mese dopo la morte della gemella, Jaime trovò il coraggio di rivelare alla figlia la verità sul suo rapporto con la sorella, lasciando la fanciulla sconvolta. C’era voluto del tempo per riprendersi da quella notizia scioccante e poterlo di nuovo guardare in faccia. Ancora adesso non riusciva a crederci, seppure l’aspetto dei suoi cugini - anzi fratellastri - avrebbe dovuto metterla in allarme in fondo.

Anna stava osservando i figli quando sentì un rumore di passi dirigersi verso di lei e si voltò. Jon camminava nella sua direzione con fare scocciato e lei temeva di conoscerne il motivo. Tirò un sospiro e si sistemò meglio sulla panchina, cercando di prepararsi mentalmente per quando avrebbe dovuto affrontarlo, ovvero dopo pochi secondi a giudicare dalla velocità con cui si stava dirigendo verso di lei.

Non poteva dargli torto e comprendeva il suo stato d’animo.

« Buongiorno, principe Jon. » lo salutò gentilmente, sperando che questo potesse servire a qualcosa.

« Ditemi che è uno scherzo. » strillò in preda all'agitazione.

« No, io e vostro padre ci sposeremo a breve. Naturalmente voi e lady Sansa, insieme ai vostri figli, siete invitati. » affermò.

« Volete davvero sposarlo? » non aveva molto scelta in proposito, purtroppo.

« Certo, altrimenti perché avrei accettato? » osservo tranquillamente. Sperava che credesse alle sue parole e non capisse che stava mentendo.

« So che due mesi fa circa è arrivata una proposta di matrimonio dal principe Oberyn Martell. » potete immaginare la faccia del principe dopo che otto figlie femmine aveva avuto due figli, che in realtà non poteva riconoscere neppure volendo. Se avesse riconosciuto i figli di Anna avrebbe provocato un grande scandalo, e lo sapeva bene.

Non che nel caso delle figlie non lo fosse stato, tuttavia non era proprio la stessa cosa.

« Sì, però non intendo accettarla. » rispose.

« Pensavo che gli foste molto affezionata. » commentò.

« È così infatti, tuttavia proprio per questo non posso sposarlo. » in parte era vero: lo considerava troppo un caro amico per potersi sposare con lui, sebbene ci avesse fatto due figli. Sapeva che era incoerente il suo ragionamento, eppure era così che la pensava.

« Non potete neppure sposare mio padre! » su questo aveva perfettamente ragione, però non aveva altra scelta dato che se non lo sposava il sovrano avrebbe raccontato la verità sulla morte di sua zia e su suo figlio Rhaegar. Come madre era suo compito proteggerlo meglio che poteva, insieme agli altri suoi figli. Nei giorni seguenti fu molto occupata con i preparativi per le nozze, mentre Jon tentava in tutti i modi di rendere la vita impossibile a lei e al padre.

Non approvava per nulla quel matrimonio e non faceva proprio nulla per nasconderlo, però non ci poteva fare nulla in proposito. Avrebbe dovuto accettarlo come tutti. La futura sposa non capiva se si comportava in quel modo per via della maniera in cui era stata trattata sua madre, o perché in fondo era ancora innamorato di lei.

Forse le motivazioni erano entrambe valide. Meno ci pensava, meglio credeva fosse per tutti. Mancavano tre settimane al suo matrimonio e ancora non aveva finito con i preparativi; c’erano ancora delle cose da sistemare e da organizzare. Ad esempio doveva ancora decidere il menù del banchetto che si sarebbe tenuto dopo il matrimonio.

Oltre a quello, bisognava ancora finire di organizzare il torneo in seguito al banchetto. Ancora non era stato deciso quali sarebbero stati i premi per l’eventuale vincitore. Per questo aveva già una mezza idea: un premio in denaro di circa diecimila monete per chi avrebbe vinto il torneo. Si sarebbe tenuta anche una gara di tiro con l’arco e girava voce che Arya Stark sarebbe venuta per partecipare, ma erano solo dicerie e quindi potevano benissimo essere false.

Nel caso si fossero rivelate vere aveva - secondo le persone che la conoscevano di più - buone probabilità di riuscire a vincere. Il giorno delle nozze venne svegliata da una delle sue dame di compagnia. Si drizzò in piedi e si diresse verso il suo bagno. Entrata dentro si avvicinò alla vasca di marmo bianco e si immerse all'interno dell’acqua trasparente, evidentemente dovevano averla riempita con acqua calda in precedenza intuendo che avrebbe voluto fare un bagno.

Quello che voleva in realtà era solo che quella giornata passasse in fretta, come molti anni prima del resto. Era destinata a sposarsi per la seconda volta e di nuovo non per amore, ma costretta. Si stavano ripetendo le stesse situazioni che si erano già verificate tempo prima. Non avrebbe più voluto uscire da quell'acqua così calda e accogliente, però non aveva molta scelta in proposito.

Indossò un vestito da sposa non molto diverso dal primo: color bianco, con dei leoni disegnati per tutto il vestito. Bisognava ammettere che le stava molto bene e lo adorava. Le sembrava di essere bellissima, come non mai. Almeno c’era un lato positivo in quella giornata. Dopo aver finito di vestirsi, le sistemarono sulle spalle un mantello color cremisi, con sopra dei leoni dorati.

Questi non erano tanto diversi da quelli ricamati sul suo abito. Solo per un’ora sarebbe tornata a essere una Lannister. Volevano che si sposasse con un mantello che portasse lo stemma della sua famiglia, seppure da anni era una Targaryen. Probabilmente lo sarebbe stata fino alla fine dei suoi giorni e non poteva farci molto in proposito, solo accettare il fatto e andare avanti.

Il matrimonio si sarebbe tenuto nel Grande Settembre di Baelor, nello stesso posto dove circa un anno prima era stata giudicata e ritenuta colpevole di adulterio la povera Lyanna Stark. Preferiva pensarci il meno possibile, siccome le faceva male pensarci, ma purtroppo non riusciva a non farlo del tutto. I suoi ricordi e i rimorsi la perseguitavano di continuo, come del resto avevano anche fatto nel caso della metà lupa.

Quando entrò dentro al tempio, tutti i presenti si voltarono nella sua direzione e avanzò cercando di fingersi il più tranquilla possibile. L’altra volta non si era sposata davanti a tutta quella gente, ma avrebbe presto recuperato. La cerimonia non fu tanto diversa dall'altra, solo che questa volta sulla sua testa venne adagiata una corona, appartenuta fino a qualche tempo prima a Lyanna.

Difficilmente anche Elia l’aveva indossata, in quanto era della regina. Il banchetto che ne seguì fu uno dei migliori a cui avesse partecipato e riuscì a divertirsi molto anche nell'assistere al torneo. La giornata trascorse più velocemente di quanto avesse originalmente previsto e ben presto la sera scese sugli edifici di Approdo del Re e sulle alte mura del castello reale.

La sua prima notte di nozze avrebbe preferito non arrivasse mai, però il tempo era passato senza che lei potesse fare qualcosa per impedirlo. Una volta che furono entrati in camera, Rhaegar si avvicinò a un tavolino rotondo accanto al muro e prese due calici dorati, per poi porgergliene uno. Lo prese in mano, dopo un attimo di esitazione, e lo osservò mentre ci versava all'interno del vino rosso.

« Vi odio. » ammise con tono acido.

« Oh, imparerete ad amarmi, regina Anna. » doveva essere la regina di Aegon al massimo, non certo sua.

« Un giorno me la pagherete. » minacciò. Il biondo non si scompose e le accarezzò la guancia destra.

« Temo che fino a quel momento vi toccherà sopportarmi. » puntualizzò. La baciò e lei in tutta risposta gli morse forte il labbro, tanto da farlo sanguinare. Il suo volto rimase impassibile e con il dorso della mano si asciugò il sangue, per poi tirarle uno schiaffo. « Sapete cosa si fa agli animali? » chiese. « Si domano. Non vi permetterò di mancarmi di rispetto mai più. » l’avvertì.

Tre anni dopo…

Il giorno che tutti aspettavano era finalmente arrivato. La morte improvvisa del sovrano per avvelenamento aveva sconvolto tutti i Sette Regni, sebbene girasse voce che era stata la regina a ucciderlo. In realtà non c’era alcuna prova contro di lei, perciò non era stato individuato nessun colpevole e alla fine si erano tutti convinti che fosse morto nel sonno per cause naturali.

Del resto ormai era vecchio, avendo già raggiunto un’età notevole. Suo nipote Aegon gli avrebbe succeduto all'età di tredici anni, sebbene tra poco ne avrebbe compiuto quattordici e nel giro di tre mesi circa avrebbe festeggiato il compleanno. Il primo, si sperava, di tanti come re dei Sette Regni. Quella mattina era intento a finire di prepararsi ed era decisamente nervoso.

Il mantello regale che portava sulle sue spalle per poco era più grande di lui e toccava il pavimento, svolgendo un po’ il ruolo di strascico. Sua madre era in piedi dietro di lui, intenta a finire di pettinargli i capelli, lunghi fino alle spalle. Il suo vestito era di colore azzurro, con delle sfumature verde acqua. Poco più che trentenne, la futura regina madre appariva ancora come una delle donne più belle dei Sette Regni, almeno secondo le voci.

« Ho paura. » confessò.

« La maggior parte dei tuoi antenati penso che avesse avuto paura prima dell'incoronazione. » commentò allontanando le mani dai suoi capelli. Il ragazzo si voltò e la fissò, prima di abbracciarla.

« Voi sarete con me, vero? » chiese. La donna sorrise dolcemente e gli diede un bacio sul capo.

« Fino a quando gli dei me lo permetteranno. » affermò. « Ora devo andare a controllare i vostri fratelli e vostra sorella. » alla fine il suo sogno di avere una figlia si era realizzato con la nascita della dolce Elia. Per tre giorni aveva riflettuto a lungo sul nome da dare alla piccola e alla fine decise di darle, oltre al nome della prima moglie di Rhaegar, anche quelli di Lyanna e sua madre Rhaella.

Tre donne che in un modo e nell'altro come lei erano state vittime dei loro mariti, sebbene il suo destino sembrasse più solare rispetto a quello delle altre tre donne. Di una cosa era sicura: mai più si sarebbe risposata e se proprio l’avesse fatto stavolta sarebbe stato per amore. Il regno di Aegon VI - poiché suo padre non era salito al potere - fu uno dei più prosperosi, lunghi e belli che la storia avrebbe ricordato.


Fine.

Grazie a tutti quelli che hanno recensito, o meglio chi ha recensito: Joanna Snow e grazie alla beta. Mi avete sopportato entrambe e molto.

   
 
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