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Autore: Francy_Kid    23/11/2016    5 recensioni
~ Sequel di "Masque tombé" e di "Amour masqué" ~
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L'estate sta finendo e presto i nostri eroi dovranno tornare a scuola. Papillon è stato sconfitto ed ora convive "pacificamente" con Ladybug e Chat Noir, che ha scoperto essere Marinette e Adrien, suo figlio.
Lila, dopo la sua ultima battaglia contro i due eroi parigini è riuscita a rubare il Miraculous della volpe ottenendo nuovi poteri, ma un giorno si presenterà a lei una donna nel suo bar preferito che le promette ciò che vuole: vendetta e potere.
L'italiano accetta ed i possessori si ritroveranno in una battaglia contro una creatura mai vista.
Molti segreti sulla creazione dei kwami verranno svelati e le bugie che si erano raccontate per anni cadranno.
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Aggiorno il mercoledì ^^
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Gabriel Agreste, Maestro Fu, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Un po' tutti
Note: Lime, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The masked serie'
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Cap. 1


Adrien sbadigliò dopo aver spento la sveglia, stirandosi e alzandosi di malavoglia dal suo comodo letto.

Subito dopo, scrisse un messaggio di buongiorno a Marinette e poi si diresse in bagno per farsi una doccia rinfrescante: era inizio Agosto e l'afa estiva si sentiva maggiormente, più soffocante dei mesi precedenti.

Accese l'acqua fredda, sicuro che, oltre che rinfrescarsi, si sarebbe svegliato più in fretta.

Intanto Plagg fluttuò pigramente verso la scrivania, dove il suo portatore teneva il Camembert per lui, prendendone una fetta e iniziando ad accarezzarla, dandole il buongiorno.

«Seriamente: tu mi preoccupi.» esclamò Adrien dopo essere uscito dalla doccia, coperto attorno alla vita da solo un asciugamano bianco.
«Che c'è? Anche tu hai dato il buongiorno alla tua amata poco fa.» borbottò in risposta il kwami, aggrappandosi gelosamente al formaggio.
«Sì, ma Marinette è una persona vera, non cibo.»
«Lo dici solo perché io posso abbracciare il mio amore mentre tu non puoi perché è al mare.» rinfacciò Plagg, che ricevette uno sguardo gelido dal ragazzo.

Dopo che i due eroi ebbero sconfitto Papillon, si erano presi una vacanza dalle lotte: Marinette era andata in Corsica per una settimana in vacanza con i suoi genitori, mentre Adrien era rimasto a casa per via del suo lavoro da modello e per controllare che suo padre non combinasse altri casini, quali riprendere ad akumatizzare le persone.

Parigi era finalmente al sicuro, se non fosse stato per Volpina: la mora era riuscita a rubare il Miraculous della volpe da Fu ed ora era più forte rispetto alla sua forma di akuma.

Malgrado non si era ancora fatta viva, né nelle sue vesti civili né trasformata, Adrien e gli altri portatori erano preoccupati.

Ad interrompere i pensieri del biondo fu un tonfo proveniente dalla finestra, che teneva aperta per far girare l'aria nella stanza –anche se non ce n'era– e, per sua più grande sorpresa, vide l'eroina dalla tuta rossa a pois neri che lo guardava sorridente.

«Marinette? Che ci fai qui?» domandò sgranando gli occhi, visibilmente sorpreso.
«Una ragazza non può far visita al suo ragazzo?» ribatté provocatoria, avvicinandosi lentamente.
«Credevo fossi ancora in Corsica.»
«Sono tornata ieri sera tardi.» rispose, finalmente abbastanza vicina a lui per sfiorarlo.
«Potevi anche avvisarmi, sarei venuto io.»
«Dopo quel servizio fotografico a Reims non volevo che ti stancassi ulteriormente: il tuo ultimo accesso su Whatsapp era alle dieci di ieri sera, ciò significa che sei crollato subito dopo aver messo piede in camera.» ridacchiò la coccinella, disegnando una linea con l'indice da un pettorale all'altro del biondo, che prese un respiro profondo.

A Marinette piaceva stuzzicarlo e sapeva che influenza aveva su di lui Ladybug: ne era stato innamorato per un po' di tempo e, anche dopo che ebbe scoperto che era sotto al maschera c'era la sua compagna di classe, lo rendeva docile come un gattino.

«E poi, direi che sono arrivata al momento giusto: sei appena uscito dalla doccia; sei a petto nudo e ancora tutto bagnato.» ridacchiò lei, andando alle sue spalle e soffiandogli tra le scapole, facendolo rabbrividire.
«My Lady, mi vuoi uccidere...» disse nervoso, voltandosi con la testa verso destra, guardando la sua ridente ragazza con la coda dell'occhio.
«Io non voglio farti niente, Gattino, solo stuzzicarti e vedere fino a dove si spinge il tuo autocontrollo.»

Ladybug, a quel punto, gli si mise davanti, premendo il suo corpo a quello di Adrien, sfiorandogli la punta del naso con il suo.

Sentiva il suo respiro caldo sulle labbra, capendo quanto si trattenesse dal farle ciò che voleva.

«Sei un bravo gattino, lo sai?» canticchiò 
«Farei di tutto per la mia lady.»

Finalmente, la corvina baciò Adrien, che restituì voglioso quel bacio tanto desiderato da diversi giorni, abbracciandola per sentire le curve del suo corpo sotto le mani.

Le braccia di Ladybug erano sul petto del biondo, accarezzandolo e, qualche volta, graffiandoglielo leggermente, sentendo il peso di una settimana senza alcun contatto fisico.

L'asciugamano attorno alla vita di Adrien si era allentato e se la ragazza si fosse staccata da lui sarebbe sicuramente caduto.

«Puoi annullare la trasformazione? Voglio sentire il tuo corpo.» chiese, quasi pregandola, inspirando il suo profumo nell'incavo del collo.
«Ma con il costume lo senti meglio che con i vestiti.» ribatté, giocando con una ciocca di capelli biondi già asciutti, arricciandoglieli leggermente.
«Per quanto questo costume evidenzi le tue curve perfette, voglio poterti toccare la pelle e baciarti tutta.» mormorò il ragazzo, baciandole gli angoli della bocca, per poi passare al naso e alle guance.

Senza rispondere, in men che non si dica, davanti a lui non c'era più Ladybug ma Marinette, che lo fissava ghignando.

Adrien la guardò sorridendole: grazie al sole estivo si era abbronzata, anche se non di parecchio, ma i suoi occhi azzurri risaltavano maggiormente grazie anche ai capelli neri.

«Buongiorno, Principessa.» la salutò, poggiando la fronte contro la sua.
«Buongiorno, Gattino.» sorrise lei. «Buongiorno anche a te, Chat Jr.» esclamò nuovamente la ragazza, facendo arrossire il biondo.

I due ridacchiarono, tornando a baciarsi.

«Per favore, trovatevi una stanza!» esclamò Plagg, ancora seduto sulla scrivania.
«Per la verità questa è la mia stanza, sei tu che dovresti andartene.» ribatté il suo portatore, sbuffando.
«Buongiorno Plagg.» aggiunse Marinette, guardandolo dalla spalla del suo ragazzo, mettendosi in punta di piedi per poterlo vedere.
«Ciao cara.» ripose sorridendole, per poi rivolgersi di nuovo al suo portatore. «Siamo coinquilini da quasi un anno intero, questa è anche camera mia ora. E copriti un po'!» brontolò.
«Plagg, sei sempre il solito.» sbuffò Tikki, volando accanto al suo amico pluricentenario, sedendosi a sua volta.
«Ciao Tikki, come va?» chiese il modello, ancora abbracciato alla sua ragazza.
«Bene grazie.» rispose con un sorriso gentile. «Belle chiappette, comunque.»

Il biondo abbassò lo sguardo, scattando con le mani per chiudersi l'asciugamano al posteriore, facendo ridere le due ragazze e sbuffare Plagg.

Marinette, dopo aver dato un biscotto che teneva nella borsetta al suo kwami, andò a sedersi sul letto di Adrien, incrociando le gambe dopo essersi tolta le infradito: «Come l'ha presa tuo padre il fatto di essere il nuovo Grande Guardiano?» chiese incuriosita.
«Vuoi davvero parlare di mio padre o vuoi fare qualcos'altro?» domandò lui, fiondandosi accanto a lei subito dopo essersi messo un paio di pantaloncini della marca "Agreste", cingendole i fianchi con il braccio.
«Adrien, sono seria: mi preoccupo per tuo padre; insomma dopo parecchio tempo passato ad akumatizzare persone ora dovrà prendersi cura dei kwami e scegliere i prossimi portatori. Non è una passeggiata!»
Il biondo si raddrizzò, sdraiandosi a braccia larghe sul materasso: «Lui è ancora parecchio scettico, come me del resto, ma due volte alla settimana va dal Maestro Shifu per imparare un po' di cose e studiare il libro che aveva trovato –ed io rubato–»
Marinette si voltò verso di lui, alzando un sopracciglio: «Maestro Shifu?»
«Non potevo chiamarlo Oogway perché non ci assomiglia per niente, quindi mi è rimasto quello.» rispose con nonchalance.

Marinette alzò gli occhi al cielo, per niente sorpresa dal nome datogli al Grande Guardiano, malgrado gli avesse spiegato più volte che Fu non praticava il kung-fu da anni.

«Come va con tuo padre?» chiese la corvina, volendo spostarsi dall'argomento "Shifu".
«Sembrerà strano, ma, piano piano, sta tornando ad essere il padre di quand'ero piccolo: ora è un po' più permissivo e meno acido; ha persino dato una vacanza a Nathalie e ha accettato la mia scelta di continuare il mio percorso scolastico, anche se ci stiamo lavorando sull'indirizzo da scegliere.» spiegò malinconico, comunque felice dei miglioramenti del genitore.
«Cosa intendi?» domandò crucciata.
«Io vorrei studiare fisica e diventare un insegnante, siccome è la materia in cui eccello e che mi piace, ma mio padre vorrebbe che continuassi nel ramo della moda per mandare avanti il rinominato "Impero degli Agreste".» spiegò, portando la mano destra verso l'alto e fissando l'anello argentato che portava sull'anulare.

La ragazza gli sorrise tristemente. Poteva soltanto immaginarsi quanto fosse dura per Adrien dover scegliere, poiché la scuola che avrebbe deciso avrebbe segnato il suo futuro: se avesse scelto la fisica, probabilmente il marchio Agreste sarebbe sparito, ma se avesse scelto la moda, allora sarebbe continuato e, così, avrebbe riallacciato i rapporti con suo padre, ma lui non sarebbe stato felice.

La ragazza, capita la sua situazione e non potendo fare nulla, decise di distrarlo da qualunque cosa riguardi Gabriel, la famiglia e la scuola nel l'unico modo che conosceva e che funzionava sul suo ragazzo: si mise a cavalcioni sopra di lui, puntandosi con le braccia sul materasso, accanto alla sua testa.

«Sai che mi piace tantissimo vederti a petto nudo?» sussurrò ghignando, vedendosi restituita l'espressione.
«Ho scelto questo outfit apposta per te, My Lady.»

Marinette si chinò su di lui, baciandolo.

Adrien inspirò: era da una settimana che non vedeva l'ora di risentire il sapore delle sue labbra ed il suo corpo premuto contro il suo; era una sensazione che gli era mancata parecchio.

«Che bello poterti riabbracciare ancora.» sussurrò abbracciandola, facendola sdraiare accanto a lui.
«È passata solo una settimana.» ridacchiò, solleticandogli il petto. «Chissà che avresti combinato se fossi stata in Corsica per tre settimane.»
«Mi sarei trasformato in Chat Noir e sarei venuto da te.»
«Ma c'è il mare in mezzo.» ribatté lei.
«Nuoterei per chilometri per te.» ripose, prendendole la mano e baciandole il dorso.

Gli venne in mente di tutte quelle volte di allontanava ogni volta che provava a farlo, ma ora era diverso: lo aveva scoperto in una brutta situazione che Marinette era Ladybug –durante la lotta contro Lila e suo padre– ed era rimasto a dir poco sconvolto, ma era felice che si trattasse di lei.

«Io credevo che i gatti avessero paura dell'acqua.» esclamò con aria di sfida, ma con una nota di divertimento.
«Ma non questo bel gattone.» sussurrò sensuale.
«Come siamo sicuri di sé.» ribatté facendogli una linguaccia.

La ragazza sorrise malignamente quando il ragazzo invertì le parti: ora era lui ad immobilizzarla sul materasso, torreggiando sopra di lei.

«Devo ammetterlo: mi era mancata questa prospettiva.» disse, incrociando le braccia dietro al collo del biondo.
«Io me la sono sognata parecchie volte, con l'unica differenza che nessuno dei due indossava i vestiti e tu gemevi il mio nome.» sussurrò avvicinandosi al suo volto, vedendola arrossire in men che non si dica.
«Adri–»

Il modello fermò le urla della ragazza con un bacio, iniziando una nuova lotta per il predominio tra i due che, ovviamente, venne vinta da Adrien.

«Lo urlavi anche il mio nome, ma non era in questo contesto.» ridacchiò, tornando a baciarla prima che potesse ribattere.

La corvina lo tirò maggiormente verso di sé, incrociando le gambe attorno al bacino del ragazzo quando lui le sollevò i fianchi, causando ai pantaloncini di scivolare leggermente lungo le gambe, lasciando vedere i boxer neri con la marca della sua famiglia.

Adrien le accarezzò la pelle delle gambe, salendo fino a quella dell'addome, volendo continuare per la sua strada verso i seni.

«Adrien, sveglia...»

I due ragazzi guardarono verso la porta della camera accanto alla scrivania, trovando Gabriel Agreste con gli occhi sgranati e Nooroo che cercava di trattenere le risate.

«Questa situazione mi ricorda qualcosa.» ghignò Tikki dalla scrivania.
«Anche a me: se non erro agli inizi del 1900; con l'unica differenza che i due ragazzi erano nudi ed era il padre della ragazza ad essere entrato. L'avevo detto che facevano troppo casino, ma nessuno ascolta più un dio quantistico.» sbuffò Plagg, tornando a mangiare il formaggio.

«Padre! Ma sai cosa significa "bussare"?» chiese Adrien rosso in volto, alzandosi di scatto per sistemarsi i pantaloncini.
«Scusa, credevo stessi ancora dormendo siccome la sveglia è suonata da ormai venti minuti.» spiegò lo stilista ancora sullo stipite della porta. «Salve Marinette.» la salutò, guardandola seduta sul letto del figlio.
«B-Buongiorno S-Signor Agreste...» balbettò, sistemandosi il top nero, coprendo la pelle che venne esposta dal biondo.
«Ti aspetto tra dieci minuti per la colazione.» esclamò rivolgendosi al figlio, che si era messo una maglietta, per poi tornare a guardare la ragazza. «Sei la benvenuta anche tu, Marinette.» aggiunse uscendo dalla camera, venendo ringraziato dalla ragazza.

Adrien sbuffò, sistemandosi i capelli sulla fronte, mentre la corvina ridacchiò.

«Non avrei mai pensato di dirlo, ma: grazie Papillon che mi hai evitato l'ennesima scena di due giovani in calore.» disse Plagg, volando assieme a Tikki verso i loro portatori.
«Arrivare ad elogiare il nostro più grande nemico pur di non vedere due giovani innamorati riuniti? Sei crudele.» lo rimproverò il kwami della coccinella, pur mantenendo una nota di divertimento.
«Esatto Plagg: sei crudele.» ripeté il modello, fingendosi offeso.

I quattro scesero nel salone dove i due Agreste erano soliti fare colazione, smettendo di parlare quando videro Master Fu salutarli con un gesto della mano, seduto accanto a Gabriel

«Che ci fa qui il Maestro Shifu?» domandò Adrien, sedendosi di fronte a suo padre, mentre si mise accanto a lui, davanti al guardiano.
«Master Fu.» lo corresse; sapeva che era la prima di quel giorno e ormai si era arreso dal continuare a farlo. «Comunque, sono qui perché dovevo parlare con tutti voi.»
«E perché non nel tuo centro massaggi?» disse curiosa Marinette.
«Dobbiamo abituare il nuovo Grande Guardiano alla situazione, inoltre qua c'è l'aria condizionata.» aggiunse, facendo annuire i quattro kwami. «Chi l'avrebbe mai detto: Papillon che chiama Ladybug, l'unica capace a neutralizzare il suo potere, per una riunione.» lo schernì il vecchio.
«Ho dovuto cambiare il mio stile di vita, a quanto pare.» ribatté lo stilista, sorseggiando il caffè dalla tazza.
Adrien sgranò gli occhi: «Quindi l'hai chiamata tu Marinette: non è entrata lei di sua spontanea volontà dalla mia finestra.»
«Per la verità, il fatto che sia entrata dalla tua finestra l'ha deciso lei. Io credevo usasse la porta d'ingresso.» rispose Gabriel con nonchalance, finendo la bevanda calda.

La corvina arrossì, sorridendo nervosamente al padre del suo ragazzo, che la guardò trattenendo un ghigno.

«Allora –s'intromise Plagg– di cosa vogliamo parlare?»
«La "Squadra Miraculous" si riunisce solo per un motivo: brutte notizie.» disse Adrien.
«Ma trovargli un nome più bello no? Tipo: "Puzzolenti ma buoni" o "I cavalieri del formaggio rotondo" oppure ancora "Forma miracolosa".» esclamò entusiasta il kwami nero, ricevendo da tutti i presenti uno sguardo crucciato.
«Sei serio?» domandò il biondo. «Sono tutti nomi che riguardano il formaggio!»
«Non so voi, ma "I cavalieri del formaggio rotondo" mi piace.» rispose Marinette, riflettendoci.
«Concordo.» confermò il suo kwami, seduta sul tavolo tra Nooroo e Plagg, che guardò le due ragazze con occhi luccicanti.
Adrien inspirò: «Ma vi divertite farmi arrabbiare?»
«Parecchio anche.» ammiccò la corvina, facendo ridere le piccole divinità; compreso Wayzz sorrise e lui era il più serio tra loro.
«Ma tu sei la mia ragazza, dovresti rendermi felice.» mugugnò, incrociando le braccia al petto, offeso.
«Non hai ancora capito che non sono come tutte le altre ragazze?» ghignò, facendogli la linguaccia.

Gabriel si schiarì la gola, attirando l'attenzione dei due adolescenti su di lui: «Ascoltate ciò che Fu ha da dirvi molto attentamente, credo che interesserà a tutti. Sopratutto a te, Adrien.»

 

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Ormai non so più che entrata fare, quindi ne faccio una parecchio classica.

*agita la mano stile Elisabetta regina d'Inghilterra* Bon Jovi bella gente :3

Questo è il terzo libro della serie, siete felici?

Non ditelo a me :D

Non sto a dirvi che succederà perché sennò spoilero e non va bene U^U

Capitolo abbastanza lunghino, ma è la giusta introduzione a cosa accadrà ;)

Mi sento parecchio malvagia per questo libro, preparatevi perché mostrerò il peggio di me MUAHAHAHAHA >:3

Siccome aggiorno tutti i mercoledì perché così ho anche il tempo di ricontrollare le castronerie che scrivo (che mi sfuggiranno) e perché ho tempo per sistemare e rielaborare robe, ci vediamo al prossimo mercoledì :D

Francy_Kid

  
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