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Autore: Jejek95    24/11/2016    0 recensioni
31 Ottobre. Lucca Comics. Un gruppo di 30 ragazzi e ragazze, che si sono conosciuti su un gioco per cellulare riguardante la serie tv "The Walking dead", si incontrano tutti assieme per la prima volta al Comics. Non sanno cosa li aspetta durante una manifestazione, chiamata "Zombie Walk". La camminata Zombie si trasformerà in un vero e proprio bagno di sangue, ed i ragazzi e le ragazze dovranno fare di tutto per sopravvivere.
Genere: Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Otherverse | Avvertimenti: Violenza
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31 Ottobre. Il giorno di Halloween, e non solo. Il giorno del Lucca Comics.

Era finalmente giunto, tutti lo aspettavano con ansia, ma in particolare noi, i Diamond Vipers. Per gli altri poteva essere un giorno come sempre, ma non era così: per noi sarebbe stato il nostro primo incontro di gruppo. Diamond Vipers, la Vipera di Diamante. Eh già, eravamo 30 ragazzi e ragazze “inviperiti”. Il gruppo nasce da un gioco, The Walking Dead. Chissà perché il destino ha scelto proprio quel gioco, per farci incontrare. Io e Marco eravamo pronti, la mattina del 31, zaino in spalla, nessun cosplay, volevamo goderci la fiera con i nostri amici. Arrivati a Lucca, ci mettiamo in una parte isolata della stazione ferroviaria; una folla di cosplayers, bambini, genitori scendono dal nostro treno, come ogni giorno di quella fiera, del resto. Telefono in mano, mandiamo un messaggio al nostro gruppo su whatsapp, con una nostra foto allegata, con le facce strane, come al solito. Rispondono quasi tutti. Dopo venti minuti circa ecco arrivare i primi Vipers: Luca, Max e Luis sono i primi ad arrivare. E poi tutti gli altri, assieme, felici. Un cinque amichevole, un abbraccio, una cinquina (Questa è per Max), ed ecco che il gruppo è al completo. In quello stesso giorno ci sarebbe stata la zombie walk, una manifestazione possibile solo al Lucca Comics, proprio per la festa di Halloween, in cui ragazzi come noi vengono truccati da Zombie, e non potevamo mancare assolutamente! Ci mettiamo  in marcia, io e Marco mano nella mano, come sempre, gli altri alcuni di fianco a noi, altri dietro, altri davanti, alcuni parlavano animatamente, alcuni restavano in silenzio, come del resto succede spesso nel gruppo di Whatsapp; c’è chi parla sempre, come Marco, Max, Luis, Luca, Diego, Enzo, e chi legge senza rispondere o giusto per lo stretto necessario, come Meppi, Dario e Tremore. Ridendo, scherzando e facendo battute divertenti, eccoci entrati nel bel mezzo della fiera. Entriamo  negli stand, pranziamo negli stand, chi mangiando ramen, chi un panino (Luis 3 panini), ed ecco arrivare il momento dello show: un gruppo gigante di ragazzi “imbruttiti” in modo magnifico dai truccatori dell’Umbrella Corporation, era pronto a partire, camminando al ritmo degli zombie, come insegnatoci dalla serie tv “The Walking Dead”; noi tutti gli zombie ce li immaginavamo così, ormai. Eravamo tutti curiosi di vedere le scene di una perfetta riproduzione di “un’apocalisse zombie”. Eravamo così vicini ai ragazzi truccati, che potevamo sentirli “esercitarsi” nel riprodurre lo spaventoso rumore di uno zombie; erano in grado di riprodurlo così bene, da sembrare veri zombie! Alle 19 in punto, calato il sole, e scendendo lentamente la notte, gli organizzatori danno il via alla camminata Zombie per le mura della città. Una gigantesca orda di finti zombie iniziano a muoversi, camminando chi con le braccia ciondoloni, chi trascinandosi una gamba, chi spaventando la gente. I versi inquietanti dei ragazzi stavano invadendo le strade della piccola ma graziosa città; noi tutti sorridenti, seguivamo il gruppo, mentre alcuni di noi tendevano ad imitare la camminata “zombiesca”.  D’improvviso tutti quanti abbiamo udito un urlo, provenire da dietro di noi: un ragazzo truccato da zombie aveva assalito una donna, mordendola nel collo, e la gente che le stava attorno, si era spaventata a tal punto da cacciare urla e cercare di soccorrere la signora ferita. Tutta la manifestazione venne bloccata; io stringevo la mano di Marco  mentre tutti noi cercavamo di capire se era una scena improvvisata o l’impensabile. Quando il ragazzo-zombie si alzò, con il sangue che gli gocciolava dalla bocca, assalì un’altra donna, ferendola allo stesso modo. Altre grida si alzarono stavolta anche davanti alla manifestazione: un altro ragazzo era saltato al collo di un organizzatore della camminata. “Cosa diavolo sta succedendo qua?!”; quelle parole restarono senza una risposta, finchè Marco, più deciso che mai, prese in mano la situazione: “Ragazzi non so cosa stia succedendo, in ogni caso è meglio scappare, sta calando la notte, e tutto questo non mi piace!”. Il sangue era ovunque, ci stavano persone che correvano impaurite, genitori che scappavano con i loro bimbi piccoli in braccio; era un caos incredibile. I corpi delle due persone assalite si alzarono di colpo, e si fiondarono immediatamente sulle gole delle persone che li stavano soccorrendo. Era un attacco zombie? Come potevamo tutti noi pensare una cosa del genere? Gli zombie NON esistono! È soltanto una delle tante fantasie malate dei ragazzini! Max preoccupato, assecondò la decisione di Marco: “Ok ragazzi, allontaniamoci di qui, ed andiamo il più lontano possibile. Andiamo verso la stazione, tutti assieme! Senza dividerci per nessun motivo!”. Un unico “OK” uscì dalle bocche di tutti e 30 i membri. Lasciammo alle nostre spalle urli, grida, richieste di aiuto, pensando solo a noi stessi, finchè finalmente arrivammo alla stazione: i treni erano deragliati, solo Dio sa come tutto quello potesse essere capitato. Poco distante da Meppi, ecco giungere una persona strana, il volto insanguinato, lembi di pelle che gli penzolavano da una guancia, lacerazioni lungo le braccia, aveva addosso una maglietta di Assassins Creed; camminava a fatica, con le braccia inteccherite davanti a sé. “Chi diavolo è quello? Hey! Cosa è successo alla stazione?”. Ma quello non parlava, si limitava solo ad avvicinarsi al nostro Meppi. “Perché non risponde?! Cosa sta succedendo?!”..”Non ne ho idea, so soltanto che adesso siamo nei guai”..
   
 
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