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Autore: vanessie    25/11/2016    4 recensioni
La storia sviluppa alcuni personaggi di mia invenzione presentati nella fanfiction "Sunlight's Ray".
Una vicenda ricca d'amicizia, amore e problemi della vita quotidiana con cui ogni adolescente si trova a fare i conti...narrati da una prospettiva femminile e maschile. Non mancherà un pizzico di fantasy e un richiamo ai personaggi originali della Meyer!
Per avere una migliore visione delle cose sarebbe meglio aver letto Sunlight's Ray 1-2-3, in caso contrario potete comunque avventurarvi in Following a Star!
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sunlight's ray'
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FOLLOWING A STAR

 

Capitolo 32

“Ricordi d’infanzia”

 

 

POV Nicole

Un sabato pomeriggio insieme…sì ne avevo immensamente bisogno. “Ciao Nicole” “Ciao” dissi tirandolo per il giubbotto e facendolo entrare dentro casa. Mi impossessai della sua bocca, cercando all’infinito il contatto con la sua lingua e mordicchiandogli il labbro inferiore. Si tolse il giubbotto senza smettere di baciarmi. Mi sollevò da terra ed io mi avvinghiai a lui con gambe e braccia, finendo sul divano a cavalcioni su di lui, che si era messo seduto. “Hai mangiato una caramella?” domandai dopo diversi minuti di baci ininterrotti “Sì” “Sento il sapore della menta” affermai “Ne vuoi una anche tu?” chiese mostrandomi la confezione che aveva in tasca “Sì grazie” risposi mettendomene una in bocca. “Mi mancavi” confessai “L’ho notato. Non mi aspettavo questa accoglienza calorosa” “Dove mi porti oggi?” domandai curiosa “Avevo pensato alla Seattle Great Wheel” spiegò, alludendo alla ruota panoramica per i turisti, dalla quale si poteva ammirare tutta la città da una diversa prospettiva. “Ma se preferisci continuare il discorso che stavamo facendo…” aggiunse riferendosi ai baci che ci eravamo appena scambiati. Risi e gli accarezzai il viso. “Un giro sulla Seattle Wheel mi va, magari più tardi continuiamo il discorso” scherzai. Spostò la schiena dallo schienale del divano e prese il mio viso tra le mani, dandomi dei teneri bacetti sulla bocca “Sai di menta anche tu ora. Davvero vuoi andare?” “Sì” “Uhm…io preferivo restare, anche se poi le cose si fanno pericolose” “Resta a cena da me stasera, ti va?” “Solo se prometti di non obbligarmi poi a vedere ‘Dear John’ per la trecentomilionesima volta” “Promesso! E poi chi ti dice che io voglia vedere la tv? In realtà volevo fare altre cose” “Tipo?” “Se resti a cena lo scoprirai” dissi per giocare “Mmmm interessante, molto interessante!” esclamò. Mi alzai in piedi e andammo verso la nostra meta.

La Seattle Great Wheel si stagliava alta e maestosa davanti a noi.

 

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Salire qui sopra con te John, equivale a salire con Aladdin sul tappeto volante!” scherzai. Salimmo a bordo e facemmo tantissime foto, ma restammo anche a goderci il panorama. “Guarda che bello!” esclamai felice “Sì bellissimo, ma purtroppo Nicole tu non riesci a vedere la cosa più stupenda in assoluto” “Sarebbe?” “Il tuo viso, la tua espressione. Sei il miglior paesaggio naturale che esista” disse restando occhi negli occhi con me. Lo abbracciai e ne respirai il profumo. “Credo che sia uno dei migliori complimenti che abbia mai ricevuto” dissi “È strano che sia così, sei una ragazza bellissima e dolcissima. Neppure il mio complimento basta a farti capire quanto io sia ipnotizzato da te” “Jonathan…mi fai arrossire, ti prego” dissi nascondendo la testa sul suo maglione “Mi guardi un attimo?” domandò. Sollevai il capo e rimasi a pochi centimetri da lui. “Cosa vuoi che faccia? Sei costantemente nei miei pensieri da anni…almeno lascia che ti dica che sei bella” affermò “Ci sai fare con le ragazze…mi colpisci il cuore e…ho paura di farmi male” “Sai che non devi avere paura di me. Sai quanto sei importante per me” “Ho solo paura di ammettere a voce alta che tra noi le cose sono…perfette. Come se dicendolo poi mi portassi sfortuna da sola” dissi. Lui piegò la testa da un lato e assaporò lentamente le mie labbra. Ci baciammo senza usare la lingua, solo per il gusto di far coincidere la mia bocca con la sua. La ruota panoramica fece qualche movimento, facendoci spostare per iniziare la discesa e poi si fermò nuovamente. Adesso però non ci importava affatto del panorama, eravamo a occhi chiusi da almeno 10 minuti, persi nelle sensazioni scaturite da quei baci affamati d’amore. La ruota panoramica si mosse ancora, terminando il suo giro. Scendemmo a terra e facemmo una passeggiata in giro per la città di Seattle. Era il primo giorno di dicembre, per cui era già buio, nonostante fossero solo le 18.00. Le vie del centro si stavano decorando di abeti e stelle di Natale, di luminarie, di vetrine dei negozi addobbate a festa in vista dell’arrivo del Natale. L’atmosfera natalizia mi era sempre piaciuta, l’avevo adorata fin da bambina, quando mamma, papà, Kevin, Amy ed io ci radunavamo per allestire l’albero di Natale. Quando nonna Lily ci comprava il calendario dell’Avvento con le piccole finestrelle da aprire un giorno alla volta, nelle quali trovavamo un piccolo cioccolatino che rendeva il nostro risveglio mattutino più dolce. Quando nonna Renesmee ci preparava come dolce il tronco al cioccolato fatto con le sue mani. Quando nonno Jacob ci faceva fare le discese sulla neve con la slitta. Quando insieme ai cugini Dylan, Nicholas, Mya e William giocavamo a bingo. Quando zio Jessie si vestiva da Babbo Natale e puntualmente qualcuno gli tirava giù la barba finta. Quando zia Sarah radunava i suoi figli e i nipoti, tra cui Jonathan, facendoci preparare i biscotti con le forme natalizie. Quando zio Ethan ci aiutava a costruire il pupazzo di neve in giardino. Ma soprattutto avevo un momento in cui stavo da sola con mio padre, per il quale avevo una totale predilezione da sempre. Lui ed io ci mettevamo seduti al pianoforte e insieme suonavamo e cantavamo famose canzoni natalizie. Papà era bravissimo a suonare e cantare, la sua voce mi catturava del tutto. C’eravamo soltanto lui ed io in quel momento, io e il mio fidanzato segreto. Il Natale da sempre era per me un simbolo di famiglia, di felicità, di condivisione, d’amore. “A che stai pensando?” domandò Jonathan riportandomi alla realtà “Al Natale, alla mia famiglia, a vecchi e piacevoli ricordi” affermai con una punta di malinconia. “Manca poco ormai e potrai riabbracciare la tua famiglia” mi consolò, continuando a camminare cingendomi la vita con un braccio. “Quest’anno credo che sarà il Natale migliore” “Perché?” chiese “Perché ci sarai tu” “In verità ci sono sempre stato! Ricordi quando zia Sarah ci faceva preparare i biscotti tutti insieme?” domandò, ripensando anche lui a uno dei tanti ricordi che mi erano tornati in mente poco prima “Sì” “Quanto ci divertivamo! Soprattutto quando William e Amy non riuscivano a fare bene le forme natalizie dei biscotti!” esclamò “Oppure quando dovevamo decorare i biscotti dopo la cottura. Nicholas e Kevin volevano sempre metterci una quantità esorbitante di cioccolato!” dissi ridendo. “Oppure quella volta in cui Dylan e Mya, per farci uno scherzo, nascosero i biscotti e noi tutti impegnati a cercare dove fossero” aggiunse “E quella volta che zia Sarah dimenticò di impostare il timer del forno e li fece bruciare? Troppo comica!” ricordai. Ridemmo un bel po’ ripensando alla nostra infanzia. “Comunque Jonathan…anche se in realtà è vero che ci sei sempre stato ogni Natale, beh…intendevo dire che quest’anno ci sarai in modo diverso per me” “Anche tu” disse. Ci fermammo da una parte e ci scambiammo qualche tenerezza e qualche frase sdolcinata. Tornammo a casa con la metropolitana e ci scattammo qualche foto scema.

 

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Come promesso, lui restò a mangiare da me. Preparai la cena, lasciando che lui mi aiutasse ad apparecchiare. Gli chiesi di mettere in tavola anche una bottiglia di vino e di stapparla. Quando tutto fu pronto iniziammo a cenare. Fui contenta di vederlo mangiare con gusto, disse che tutto era buonissimo e in effetti spolverò ciò che aveva nel piatto e fece anche il bis. Parlammo un sacco, mi versò di nuovo il vino quando lo finii “Jonathan aspetta, basta così” dissi, facendogli capire che dopo quel bicchiere di vino non doveva mettermene altro. “Ok allora un ultimo brindisi lo facciamo?” propose, annuii, sentivo che le gambe iniziavano a essere più leggere, ne avevo bevuto più del normale e iniziavo a risentirne. “Brindiamo a…al fatto che stasera sono qui con te Nikki e…mi sento parecchio…felice quando mi sorridi o quando mi guardi” “Vale lo stesso per me. È strano da spiegare ma quando sto con te, da un lato sono rilassata perché ci conosciamo da sempre e so che non devo sforzarmi per rendere la conversazione interessante, so che tu non mi…giudichi per come sono. Dall’altro lato però riesci a farmi sentire così…emozionata all’idea di trascorrere il tempo con te” spiegai. Ci regalammo a vicenda un bacio abbastanza profondo, al termine del quale brindammo, facendo ticchettare i nostri bicchieri. “E ora la tua promessa!” esclamò alzandosi in piedi e porgendomi la mano. Mi alzai e ricambiai il suo abbraccio “Avevi detto che dopo cena mi avresti concesso tutti i baci che volevo!” sussurrò “Prenditeli!” lo provocai. Si avvicinò alle mie labbra, restando a guardarmi negli occhi con la bocca appena dischiusa. Con la punta del naso sfiorò la mia bocca e poi mi diede un bacio sulla punta del naso. “Ti va se metto un po’ di musica?” proposi “Va bene” rispose. Andai a far partire dei brani bellissimi e dal ritmo lento. Tornai tra le sue braccia e restammo fronte contro fronte a ballare un lento senza fine, perdendoci nei nostri baci, nelle carezze e nei nostri occhi. “Nicole” “Sì?!” “Sai una cosa?” bisbigliò “Cosa?” “Credo di…aver capito perché il destino abbia fatto in modo che tre anni fa ci lasciassimo” “E perché?” “Perché te lo dico onestamente, tre anni fa non sarei stato in grado di…capire fino in fondo quello che tu mi fai provare” sussurrò, gli feci un debole sorriso “Cosa ti faccio provare?” “Devo spiegartelo Nicole?” “Sì” “Questo” disse prendendomi una mano e mettendomela sul suo cuore. Batteva forte, proprio come il mio. Presi la sua mano e anch’io gliela misi sul mio cuore “Credo di capire cosa provi, la stessa cosa che sento io per te” risposi. Restammo a ballare quel lento sentendo i battiti del nostro cuore. Mosse appena le dita dopo un po’, toccandomi il seno. Lo lasciai fare, lo stava facendo in un modo molto dolce, non irruento. Infilai le mani sotto al suo maglione e gli accarezzai la pelle della schiena. “Ti voglio bene” dissi spingendolo a sedere sul divano e mettendomi di fianco a lui. “Lo sai cosa mi piace di te? Fisicamente intendo” disse “No” risposi “Quando ti guardo negli occhi Nik io…mi sento eccitato” “Anch’io adoro i tuoi occhi” “Ci sono due modi per guardare il volto di una persona. Uno è guardare gli occhi come parte del volto, l’altro è guardare gli occhi e basta…come se fossero il volto” disse in un sussurro. Oh santo Dio! Perché sapeva sempre dirmi la frase più romantica del mondo al momento giusto? Mi sentii confusa, persa nelle mie sensazioni. Non ero mai uscita con un ragazzo intelligente e colto che sapeva dirmi quelle cose tanto perfette. Era in grado di farmi venir voglia di fare l’amore semplicemente usando le parole…gli sorrisi. “È una frase bellissima, capace di far sciogliere qualsiasi donna” “Ma l’unica alla quale posso dedicarla sei tu Nicole” “Dimmi perché lo fai?” “Cosa?” “Perché sei così…perfetto con me? Dimmelo! Vuoi che io ti dica che oggi è il tuo terzo appuntamento sui cinque totali, che ti serviranno per prenderti più di un bacio?” “Non lo faccio per questo” “Beh è lo stesso. Sei ufficialmente a 3 su 5 e…non mi era mai successo tanto in fretta” ammisi. “Vuoi sapere davvero perché tra noi è così…magico?” “Sì” risposi. “Semplicemente perché non ho mai incontrato una ragazza come te. Mai nessuna mi è piaciuta tanto e cosa credi? Anch’io sono un po’ spaventato. Ad ogni appuntamento è sempre meglio, ma…anche se sono spaventato non ho paura. Perché dovrei averne? Sei importante per me, sto cercando di fartelo capire” “Lo so e anche tu sei importante per me” confessai ad alta voce. Ci baciammo per un tempo indefinitamente lungo “Ti dico sinceramente che il periodo dal 13 novembre ad oggi John, è stato il più bello della mia vita. Il migliore perché ci sei tu” “Ok, scusa” disse staccandosi da me improvvisamente. Lo guardai incapace di capire perché lo avesse fatto. “Nicole non te la prendere ma…sono un ragazzo anch’io e…sai come funziona la biologia maschile. O mi allontana vo o non rispettavo la tua regola dei 5 appuntamenti” “Ok ho capito” risposi. Trascorremmo insieme il resto della serata, fino alle 02.30, cercando di parlare e provai a stargli meno addosso per non metterlo in difficoltà, poi lo lasciai andare a dormire.

 

NOTE:

Buon pomeriggio a tutte ;) In questo capitolo la nostra coppia continua a frequentarsi e a condividere dei bei momenti insieme, alcuni più intimi, altri più legati alla magnifica possibilità di ricordare delle esperienze divertenti dell'infanzia. Nella fanfiction è appena iniziato il mese di dicembre e si sa, l'avvicinarsi del Natale porta sempre della nostalgia familiare quando si è lontani da casa. Spero che si capisca dai gesti e dalle parole che sia Jonathan sia Nicole sono molto presi l'uno dall'altra e che stanno facendo sul serio, impegnandosi a conquistarsi ancor di più la fiducia reciproca.

Piccola nota di chiusura non proprio positiva: sapete quanto sia importante per me ricevere delle recensioni per capire se sto andando nella giusta direzione o meno, nonostante i miei inviti a farmi conoscere le vostre opinioni, nell'ultimo periodo le recensioni sono addirittura dimunite...questo per un'autrice non è bello...io scrivo perchè mi piace farlo, perchè per prima mi appassiono ai personaggi e alle loro vicende, ma è un lavoro impegnativo che si somma agli impegni che ognuno di noi ha nella sua vita quotidiana, proprio per questo credo che, quando si legge una storia, ogni tanto lasciare un commento non sia così faticoso per voi...so che mi leggete in tanti, lo vedo dal numero di visualizzazioni, ma talvolta è davvero demoralizzante continuare a pubblicare i miei capitoli e avere da parte vostra un muro di silenzio! Scusate lo sfogo ma ci sono momenti in cui mi sembra di dare il massimo per voi, per essere puntuale nella pubblicazione e creativa, ma in cambio non ricevo quasi nulla, se non dalle stesse lettrici! Detto questo, spero che continuiate a seguirmi più attivamente, a venerdì!

Vanessie

   
 
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