Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: AGirlInTheDark    25/11/2016    1 recensioni
Spesso e volentieri non riusciamo a capire che cosa passi per la testa di certa gente.
Credo sia perfettamente normale.
Ci capita di giudicare una persona senza conoscerla a fondo, senza sapere nulla della sua storia.
Siamo qui proprio per questo.
Ogni umano ha delle paure, delle passioni, dei problemi e difficoltà.
Io mi occuperò di portarvi a conoscenza di quelle dei più valorosi guerrieri e fedeli soldati.
Di quelle degli scienziati più vivaci e dei giovani ragazzi dai grandi ideali.
Cosa ne dite?
Partiamo?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Nulla è rimasto.
 
 

Quanti anni erano passati ormai?
Cinque, sette, dieci… forse addirittura quindici.
Non ne era sicuro.
Non lo sarebbe mai stato.
 


Tutto era cominciato durante una luminosa e calda estate.
L’estate in cui la sua vita sarebbe completamente cambiata.
Non aveva bisogno di aiuto o di conforto.
Era forte.
Anche Isabel e Farlan lo erano.
Non richiedevano il supporto o l’amicizia di nessuno.
Eppure eccoli lì.
Uniti.
Insieme.
Fino alla fine.
Proprio come una famiglia.
Levi li amava.
Non lo avrebbe mai ammesso ai tempi, ora però, farebbe di tutto per poterlo dire.
Farebbe di tutto pur di averli accanto.
Sorridenti. Spensierati. Felici. Come erano sempre stati in vita.
Non dimenticherà mai il momento in cui gli occhi di Isabel avevano perso la loro luce.
Il momento in cui il corpo di Farlan era stato lacerato e disintegrato.
Non dimenticherà mai le lacrime e le urla.
Il fatto che Erwin lo avesse giudicato inutile e patetico.
“Piangere non li riporterà in vita. Vai avanti invece. Combatti per loro.
Io non so che cosa accadrà… ti prometto che però ne varrà la pena.
Vivi. Senza rimpianti possibilmente.”

E così fece.
Ingoiò l’amara pillola e andò avanti.
Ma i giorni passavano.
Le spedizioni erano sempre un fallimento.
I suoi compagni morivano.
Le speranze continuavano a diminuire.
Quel mondo in cui vivevano era completamente circondato da morte e distruzione.
La vita, però, sembrava fregarsene.
Tutto continuava a sbocciare.
Ironico.
Allo stesso tempo, terribilmente crudele.
 
 
 
Dopo qualche anno di addestramento e duro lavoro, era passato di grado.
Ora capitano e caposquadra.
Le responsabilità continuavano ad aumentare e le persone a morire.
Lui, nonostante tutto, cercava di rimanere inflessibile.
Freddo.
Distante.
Nessuno si rendeva conto, ma era più vicino di quanto pensassero.
Vicino al loro dolore.
Vicino alle loro perdite.
Vicino alla morte, come tutti quanti.
Avrebbe tanto voluto pregare per un qualche tipo di sollievo ma, in un mondo in cui persone innocenti non smettevano di soffrire, il fatto che un dio esistesse, si poteva tranquillamente escludere.
Nessuno merita aiuto.
Nessuno merita la pace.
Nessuno merita il “per sempre”.
E lui non credeva di essere più importate o fortunato degli altri.
Infatti, durante il corso della sua vita, nulla gli era mai stato regalato.
Era giusto così.
 
 
 
Da poco aveva perso la sua squadra.
Tutta colpa di quel dannato gigante dai capelli biondi e dagli “umani” occhi azzurri.
Sarebbe riuscito a salvarli se solo avesse fatto in tempo?
Non potrà mai saperlo.
Forse è meglio così.
La certezza di non aver fatto abbastanza lo avrebbe distrutto ancora di più.
Aveva bisogno di più forza.
Aveva bisogno di più tempo.
Il tempo, però, non aveva bisogno di lui.
Il destino non aspetta la tua prontezza.
Sei impreparato?
Sono amabilmente affari tuoi.
Ognuno pensa a se stesso.
Anche il destino è egoista, proprio come noi umani.
 
 
 
 
Erwin.
Non ce l’aveva fatta neppure lui.
L’unica persona rimastagli era Hanji.
Forse avrebbe perso anche lei, ma non era il momento di pensarci.
Doveva andare avanti.
Proteggere ciò che rimaneva.
A qualunque costo.
Aveva perso abbastanza.
Era stufo di combattere.
Era stufo di vivere.
Ma continuava a camminare…
Non rimaneva altro, d’altronde.
 
 
 
 
Un giorno l’umanità giungerà trionfante alle fine della guerra.
Si libererà dalle mura e dalle catene che le hanno impedito di progredire.
Forse Levi non arriverà a vedere tutto ciò.
Nessuno può saperlo.
Anche se ci riuscisse, ci arriverebbe sfinito e distrutto.
Senza anima.
Senza spirito.
Senza uno scopo.

 

 
L’umanità potrà anche vincere.

Ma Levi ha già perso.

 

 

 
   
 
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