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Autore: af_Eleven_    27/11/2016    3 recensioni
Al 221B di Baker Street, quattro giovani nerd (John, Greg, Molly e Victor) stavano giocando la loro partita a Dungeons & Dragons. Passate più di dieci ore era giunto il momento che ognuno tornasse alle proprie case per prepararsi alla settimana scolastica. In quella stessa notte nel laboratorio segreto "London National Laboratory" uno scienziato cercava invano di fuggire da una misteriosa creatura, che lo ucciderà. Il mattino seguente Victor non si presenta a scuola e nessuno l’ha più rivisto.
La sua scomparsa sarà collegata a ciò che era prima accaduto al laboratorio?
Stranger Things!AU ; Teen!AU
Genere: Science-fiction, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: John Watson, Lestrade, Molly Hooper, Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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La Scomparsa di Victor Trevor

(Parte Prima)

“Arriva qualcosa…, qualcosa che ha fame di sangue. Un’ ombra cresce sul muro alle tue spalle, ti inghiotte nel buio, fra poco sarà qui!”- disse John, dalla zazzera biondo cenere e occhi di un blu marino.

“Che cos’è?”- domandò il biondo riccio Victor, paura che si mescola alla curiosità nei suoi occhi color del cioccolato.

“E se fosse il Demogorgone? Oh, Gesù! Se fosse lui saremo fregati!”- esclamò Greg, bruno di capelli e occhi profondi come pozzi.

“Non è il Demogorgone!”- puntualizzò Molly, dai lunghi capelli nocciola come i suoi occhi e il viso delicato, in contrasto col suo carattere combattivo.

“Un’armata di Trogloditi attacca il rifugio!”- urlò John.

“Te l’avevo detto”- controbatté Molly, guardando Greg ridere.

“Un attimo… Avete sentito? Quel rumore… Boom, boom, BOOM!”- Molly, Victor e Greg si allarmarono al tono sospetto di John - “Non veniva dai Trogloditi, no, proveniva da qualcos’altro… IL DEMOGORGONE!”

“NOOOO”- risposero all’unisono gli altri.

“Siamo nella merda” - disse Greg, immaginando l’esito della partita.

“Victor tocca a te!” - replicò John.

“Che faccio?” - domandò il ragazzo.

“La Palla di Fuoco! La Palla di Fuoco!” - suggerì Hooper.

“Dovrei lanciare un tredici!” - replicò Trevor allarmato.

“L’Incantesimo di Protezione! Usa quello” - consigliò Greg.

“Fifone! Palla di Fuoco!”

“Protezione!”

“Il Demogorgone è stanco dei vostri battibecchi! Avanza verso di voi, BOOM!”

“La Palla di Fuoco, Victor!”

“Un altro passo, BOOM!”

“Incantesimo di Protezione!”

“Ruggisce rabbioso”

“PALLA DI FUOCO! INCANTESIMO DI PROTEZIONE!” - urlarono all’unisono Molly e Greg.

“ALLORA!!”

“PALLA DI FUOCO!” - e Victor lanciò i dadi, ma questi caddero dal tavolo.

“Cavolo” - imprecarono gli altri tre.

“Dove sono finiti?”

“Qualcuno li ha visti?”

“Era un tredici almeno?”

“Non lo so”

“Mio Dio!”

“John. John. John.” - chiamò la Signora Hudson, la nonna di John.

“Nonna, siamo in piena campagna” - le spiegò il ragazzo.

“No avete già finito, è da più di 10 ore che siete lì a giocare a Dungeons & Dragons.”

“Nonna aspetta, altri venti minuti, ti prego” - la supplicò John, inseguendola per le scale che dividevano lo scantinato (il loro terreno di gioco) dalla cucina.

“Domani c’è scuola e non voglio che tutti arriviate in ritardo perché non vi siete riposati abbastanza per colpa di quel gioco”

“Ti prego, abbiamo progettato da due settimane questa campagna, se la continuiamo dopo si perderà l’atmosfera!”

“Non mi interessa!”

“Uffaaaaa”

Nel frattempo Victor, Greg e Molly continuarono a cercare i dadi finché il primo non li trovò e comunicò agli altri la notizia.

“Il sette vale?” - chiese Victor.

“Era un sette?! John l’ha visto?” - Trevor fece segno di no con la testa alla domanda di Molly - “Allora non vale” - fece cenno anche a Greg e tutti e tre si prepararono per tornare nelle proprie case e salutare per quella sera la bella casa del 221B di Baker Street.

Salendo le scale Greg sbatté contro la sorella di John, Harriet (o Harry come si faceva chiamare da tutti), facendole cadere il cellulare dalle mani e scombinandole i lunghi ricci biondi per la botta.

“Ciao Harry!” - la salutò Greg.

Harry, raccogliendo l’apparecchio da terra, fece un’occhiataccia a Greg e riprese a parlare con la sua amica e compagna di classe Mary Morstan.

“Certo che tua sorella è proprio strana!” - esclamò Greg appena fuori dall’appartamento, guardando John negli occhi.

“Che vuoi dire?”

“Se la tira troppo”

“A chi lo dici” - sospirò John

“Tutto perché sta con quello scemo di Sebastian Moran” - puntualizzò Molly, vomitata dalla sua affermazione, ma facendo ridere gli altri.

“Ciao John a domani” - salutarono lei e Greg salendo sulle loro biciclette vecchia scuola.

“Ho fatto sette” - disse Victor, che era rimasto ancora là, a John.

“Mmmh?”

“Con il dado, intendo. È uscito sette. Il Demogorgone mi ha beccato. Ci vediamo domani” - e anche Victor andò via con la sua bici retrò.

“Ciao ciao femminucce” - salutò Molly.

“Fuori dai piedi!” - esclamò Greg divertito.

“Victor ti propongo una gara. Chi arriva primo vince un fumetto.”

“Uno qualsiasi?”

“Ovviamente”

“Pronti… VIAAAAA!” - Victor sfrecciò con la sua bici argentata.

“EHI! ASPETTA!” - urlò Greg dietro di lui.

“MI PRENDO IL TUO X-MEN 134.”

“ASPETTA CHE TI RAGGIUNGA, TI AMMAZZO TREVOR!”

Ma ormai Victor aveva stravinto e Greg riuscì a farsi scappare solo un’imprecazione bella e buona.

Mentre il giovane Victor si incamminava verso casa, notò che il faretto della sua bici non riusciva più ad illuminare la buia strada e, il tempo di dare una controllata a questi, una enorme figura nera si innalzò davanti ai suoi occhi facendogli perdere l’equilibrio tanto che cadde ferendosi ad un ginocchio.

Vista la “creatura”, Victor cominciò a correre verso casa, abbandonando la sua bici a terra. Appena arrivato entrò e chiuse la porta con il chiavistello.

“Mamma! Mamma! Dove sei? Clara? Clara, sei qui?” - urlò il ragazzo ma non ricevette alcuna risposta.

Si affacciò alla finestra per controllare la situazione, sembrava che la “creatura” fosse sparita nel buio della notte ma l’ombra di questa si proiettò sul vetro della porta.

Victor provò a chiamare soccorso col telefono fisso ma a rispondergli dall’altra parte della cornetta furono solo degli strani rumori.

Vedendo il mostro avvicinarsi e aprire la porta, Trevor si rifugiò nel capanno degli attrezzi e appena dentro cercò un fucile per difendersi ma il tempo di caricarlo e puntarlo verso la porta che la luce della lampadina si spense e riaccese velocemente ed il ragazzo scomparve, senza lasciare alcuna traccia di sé.

Quella stessa notte nel laboratorio segreto "London National Laboratory", formalmente gestito dal Dipartimento di Energia e situato nei dintorni boschivi di Londra, un uomo, precisamente uno scienziato dato il lungo e tipico camice bianco, cercò invano di fuggire da qualcosa. Credendo di avercela fatta si accasciò sul pavimento dell’ascensore ma un’ombra comparve sopra la sua testa. Quel qualcosa lo aveva trovato e raggiunto. Esalò il suo ultimo respiro guardando sopra i suoi occhi e urlando qualcosa di incomprensibile.

Note dell'Autrice:
Ciao a chi mi leggerà, a chi ne avrà voglia e a che ne continuerà ad averne.
Consapevole di ciò che ho scritto avrei intenzione di sviluppare la storia in 8 capitoli come le puntate della serie Stranger Things e ognugno di essi suddiviso in parti, in maniera tale da non annoiare chi legge.
Fiduciosa vi dico comunque grazie.

 

   
 
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