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Autore: _kementari_    28/11/2016    1 recensioni
La storia è ambientata intorno ai fatti del primo film, narra una trama secondaria dedicata a Urye, una vampira che, proprio come Sonja prima di lei, ha scoperto che i Lycan sono in grado di amare e che non possono essere considerati come semplici bestie. La sua storia comincia prima del primo film, ma centinaia di anni dopo il terzo. Oltre a lei sono presenti altri personaggi inventati e alcuni esistenti come Lucian, Selene, Marcus, Tanis, Viktor, nominati o partecipanti. E' la mia prima fanfiction, dunque imploro la vostra pietà e spero che possa essere scorrevole e di vostro gradimento!
Genere: Fantasy, Horror, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Marcus Corvinus, Nuovo personaggio, Selene, Tannis
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta, Violenza
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Cominciò tutto con una trasgressione della Legge. Da qualche parte nella mia coscienza, una voce disse che era una cosa stupida e che da una cosa stupida non potevano che seguire la rovina e la caduta. Ma per qualche motivo la misi a tacere.

Come agente di morte, il mio compito era quello di recuperare i Lycan che si nascondevano nel sottosuolo, ucciderli e occultare le tracce così che gli umani non comprendessero la natura di certi omicidi. Questo mi permetteva di passare lunghi periodi nel mondo esterno senza dover pagare amare conseguenze con Amelia, che regnava da quasi vent'anni, al periodo dei fatti. Era perfetto per il piccolo segreto che nascondevo al Consiglio: non era certo inusuale che qualcuno di noi mantenesse dei fatti oscuri agli altri e così nessuno veniva a fare domande. Nessuno voleva sfidare apertamente Marcus uccidendomi prima che si risvegliasse, tra l'altro. Ricordo con precisione quel giorno: stavo seguendo una bambina umana, prestando attenzione a muovermi in vicoli ombreggiati e a evitare le ultime lame del Sole. Non perchè fosse a sua volta inseguita da qualcun altro, o almeno, non ne ero a conoscenza quando, un mese prima, avevo preso a seguirne le tracce. L'esserino in questione aveva all'incirca tredici anni, la pelle pallida, gli occhi verdi che caratterizzano la mia linea di sangue. Esatto: al contrario di molti altri vampiri, le cui famiglie furono massacrate o le cui linee si persero nelle nebbie del tempo, io non avevo perso la mia. Quando Marcus mi trovò e mi trasformò in vampiro, io tornai dalla mia famiglia per una notte soltanto, dicendo loro che dovevo partire. Per quei tempi, era qualcosa di inaccettabile. Dissi così che il capo del maniero che ci proteggeva desiderava avermi al suo fianco: questo bastò per sedare la furia di mio padre e la tristezza di mia madre. Era un grande onore. Li avvertii tuttavia di non rendere nota la mia appartenenza alla famiglia e mi finsi orfana. Dopo un centinaio di anni, in segreto, ricostruii il mio albero genealogico e, da quel momento, tengo d'occhio i discendenti dei miei fratelli e delle mie sorelle, sdebitandomi con loro per aver mantenuto il segreto agendo come un angelo custode.

La bambina in questione stava tornando a casa sotto gli ultimi raggi del sole invernale che stava ormai per calare del tutto, con la cartella di scuola sulle spalle, camminava leggera come se nulla potesse farle del male, canticchiando una canzone dalle note melodiose. Fu quella a distrarmi: la visione di lei, mortale, eppure così pacifica e speranzosa, dette una scossa al mio cuore impietrito da secoli. Chiusi gli occhi per un attimo di troppo: quando li riaprii, due uomini l'avevano intrappolata, probabilmente spuntando da un vicolo lì accanto. Il loro odore ricordava quello delle fogne dove i Lycans si nascondevano in quel periodo, e tanto bastò per farmi scattare verso quello che cercava di sollevare la gonna della ragazzina. Dimentica di avere una pistola e anche dei raggi che potevano ancora ferirmi se fossi uscita dal mio nascondiglio ombreggiato, o forse per paura di ferire anche la mia consanguinea, ora non saprei dirlo, mi lanciai verso di lui armata solo delle mie unghie e dei miei denti affilati. Era proibito nutrirsi degli umani apertamente, ma non di farmi largo per staccargli la testa a morsi. Non sentivo quasi il dolore della luce che cominciava ad erodere ogni punto libero della mia pelle, ossia le zone comprese tra i polsini della tuta e i guanti, la parte delle caviglia e fortunatamente non della testa, celata sotto un cappuccio. Stavo quasi per lanciarmi contro l'altro quando mi resi conto che era già morto. Qualcuno mi braccò spingendomi in un vicolo, mentre la ragazzina correva urlando verso casa. Ora che sentivo l'odore di lupo addosso a me e che ero indifesa, mentre la coscienza mi abbandonava, avevo anche paura per la mia vita. I Lycan di solito ci uccidono senza pietà. Invece sentii un tombino aprirsi e poi il mio corpo preso e portato al sicuro là sotto, nelle fogne dove di solito andavamo a caccia.

Quello fu il mio primo incontro con Samuel.  



// Fatemi sapere cosa ne pensate! 
Ho scritto subito il primo capitolo per non perdermi la scena, che si è formata quasi subito nella mia mente quando ho deciso di scrivere questa storia :)

   
 
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