La carrozza dei Vinsmoke si avvicinava a passo svelto al castello di Big Mama, più andavano avanti e più Sanji sentiva il cuore farsi stretto nel petto.

Aveva deciso di fare tutto da solo, per loro, per lei.

Non avrebbe permesso a nessuno di far del male ai suoi amici, alla sua Nami, e se qualora avessero provato a fermarlo, lui avrebbe combattuto, con il cuore a mille pezzi, ma con la speranza che capissero.

Anche se, trattandosi di Rufy, quasi sicuramente non avrebbe capito le sue intenzioni.

 

 

Quando la carrozza arrestò la sua corsa a causa dell'arrivo del suo capitano, Sanji desiderò quasi  fuggir via, si sentiva un vero codardo.

Ma Rufy era il solito Rufy, con il suo potere raggiunse la carrozza allungando le braccia, quando fu vicino al suo viso, riuscì a vedere quel sorriso quasi odioso, in quel momento Sanji odiava Rufy, per aver portato con se Nami, per averlo seguito nonostante il pericolo.

Come facevano a non capire la gravità della situazione ? Per questo motivo lo colpì, in quel calcio vi era il suo urlo disperato '' Proteggi Nami, salvala, portala via da qui... La MIA Nami ''

Ma ovviamente, non avrebbero capito il motivo della sua rabbia e quelle parole, servivano solo ad allontanarli da lui.

Voleva farsi odiare ? Si, era pronto a tutto per loro.

<< Tu il Re dei pirati? Ma per favore... Non farmi ridere, sei solo un buffone, vattene assieme ai tuoi amici patetici >>.

I calci che seguirono dopo fecero più male, Sanji aveva provato dolore solo nel momento in cui aveva detto a Rufy quelle cose.

Poi lo vide cadere a terra, era evidentemente stanco, e non voleva colpirlo.

<< Ti aspetterò Sanji >>.

Aveva promesso di non muoversi da li, di aspettarlo per tornare in mare insieme.

<< Sanji, aspetta >>.

Quando toccò a Nami attirare la sua attenzione, Sanji non riuscì neanche a guardarla negli occhi, troppo dolore provava in quel momento.

<< Pensavo che volevi essere salvato, scusaci se abbiamo provato a riportarti indietro Sanji >>.

Sanji non riusciva a capire se gli faceva male più lo schiaffo che seguì dopo o la freddezza con la quale Nami gli stava parlando, quel '' Sanji '' detto con così tanto rancore e delusione, forse faceva più male di quello schiaffo.

Le diede le spalle anche se sapeva che stava piangendo, anche se voleva stringerla e dirle che sarebbe andato tutto bene, che l'amava e che doveva cercare di perdonarlo.

Tornò sulla carrozza, ma l'urlo di Rufy riuscì a smascherare il suo dolore.

<< So che fa più male a te che a me, so che quando mi colpivi sentivi tu dolore al posto mio >>.

In un attimo, tutte le promesse, tutte le avventure passate insieme a loro erano tornate alla memoria, come se lui fosse in bilico tra la vita e la morte e i ricordi più belli stessero cercando di tenerlo in vita, grazie a loro si sarebbe aggrappato all'unico motivo che poteva farlo sorridere ancora.

Tra le lacrime disse che potevano andare via, nonostante sua sorella gli avesse chiesto se aveva bisogno di tempo.

Ma neanche tra mille anni quella sensazione di oppressione nel petto sarebbe passata, i sensi di colpa ed il dolore sarebbero rimasti con lui per tutto il tempo, quei visi, i sorrisi dei suoi migliori amici potevano essere l'unica cura, sapeva Sanji che quella ciurma era la sua unica famiglia, ma lui aveva tradito tutti, ed ora sarebbe rimasto solo.