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Autore: Crystal25396    29/11/2016    2 recensioni
Che non ci si possa smaterializzare all’interno dei confini di Hogwarts è un particolare che chiunque abbia mai letto “Storia di Hogwarts” conosce. Eppure quella mattina, qualcuno vi era riuscito.
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Dal secondo capitolo:
Quando Hagrid, dopo aver bussato, ottenne il permesso di entrare, i due trovarono il preside seduto alla sua scrivania, che li osservava dietro i suoi occhiali a mezzaluna.
«Oh, Hagrid! Qual buon vento ti porta? Qualche problema o questione che vorresti discutere sul tuo nuovo incarico?»
«No signore. Non ho problemi con quello, ma con questo qui» rispose Hagrid facendo cenno allo strano tizio col cravattino, che si stava guardando attorno incuriosito, con un’espressione innocente e bambinesca sul volto.
Quando si rese conto che l’attenzione era rivolta tutta verso di lui, l’uomo fece un profondo inchino verso il preside, salutandolo con un amichevole «Salve!»
«L’ho trovato vicino al Lago Nero. Credo che abbia qualche rotella fuori posto…»
«Ehi!» esclamò l’uomo con aria imbronciata.
«…e che sia un Babbano.»

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Cross-over Harry Potter / Doctor Who
La storia può essere letta anche da chi non ha mai visto Doctor Who.
Genere: Fantasy, Science-fiction, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Silente, Remus Lupin, Rubeus Hagrid, Severus Piton, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
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Capitolo 3
Nuovi insegnanti
 


 
«Simpatico il suo amico» disse il Dottore sedendosi davanti la scrivania del preside.
«Hagrid. E’ il guardiacaccia e da quest’anno nuovo professore di Cura delle Creature Magiche» spiegò sistemandosi gli occhiali a mezzaluna sul naso.
«Materia interessante. Suppongo che lei sia il preside qui»
«Albus Silente» si presentò annuendo «In carne ed ossa, è un piacere conoscerla Dottore. Ora mi dica… Come ha fatto ad arrivare ad Hogwarts se non è un mago?»
«Come mai tanta curiosità sul come ci sia arrivato?»
«Vede Dottore, Hogwarts è una scuola di magia e come tale, è protetta da numerosi incantesimi che impediscono l’accesso ai Babbani. Se lei è qui significa che non è un normale essere umano, ma all’interno dei confini della scuola è impossibile Materializzarsi, quindi mi chiedo come sia possibile.»
«Adesso inizio a capire. Vede, è una lunga storia. Ero sul TARDIS, avevo appena riaccompagnato Amy e Rory a casa e stavo pensando di andare a trovare il mio vecchio amico Craig, che non vedo dalla storia del piano di sopra che non era realmente un piano di sopra, perché non c’era un piano di sopra ma… Comunque» si ricompose notando lo smarrimento e il sorriso divertito che si era dipinto sulle labbra del preside «ero lì che progettavo il mio viaggio, quando il TARDIS ha improvvisamente fatto di testa propria e dopo avermi lasciato qui, è ripartita senza alcun motivo. E cosa l’abbia attirata, per poi spingerla ad andarsene, non ne ho idea. E confesso che questa cosa del non sapere mi sta dando sempre più sui nervi…»
«Mi perdoni… TARDIS?» domandò confuso Silente.
«E’ la mia macchina del tempo» rispose il Dottore gonfiando il petto con orgoglio.
«Ha una macchina del tempo? Affascinante!»
«Le farò fare un giro, appena scoprirò dove si è cacciata. Il problema è che non ho idea di cosa le sia preso e temo che ci vorrà parecchio tempo per rintracciarla e portarla qui.»
«Credo di aver capito grosso modo la situazione. Che ne dice di fare un giro per il castello prima che i ragazzi arrivino? Le troveremo un alloggio per il tempo che soggiornerà qui, visto che non ha modo di andar via. Non è mia abitudine lasciare in difficoltà chi ha bisogno di aiuto. Le spiegherò alcune cose su Hogwarts e sarei felice di conoscere anche la sua di storia, Dottore»
 
Silente accompagnò il Dottore per i corridoi mente chiacchieravano animatamente. Gli mostrò la Sala Grande e alcune aule, gli spiegò il funzionamento delle Case e a come alle scale piacesse cambiare, gli presentò alcuni fantasmi che incontrarono lungo la strada e lo condusse nella Sala dei Trofei. Scesero poi in giardino, videro le serre, il campo da Quidditch e la guferia, e quando l’aria si fece più pungente, tornarono dentro.
Di lì a un paio di ore sarebbero arrivati gli studenti.
Silente stava consigliando al Dottore di sfruttare le mille risorse della grande biblioteca che possedevano, ove erano appena passati davanti, quando una donna anziana con indosso un lungo abito verde raggiunse i due uomini a passo spedito.
 
«Albus, mi spiace disturbarti, ma ho alcune notizie non proprio buone.» esordì lei affiancandoli.
«Sospettavo fosse tutto troppo perfetto in questa giornata… Dottore, le presento la professoressa McGranitt, insegnante di Trasfigurazione. Minerva, il Dottore sarà nostro ospite per qualche tempo.»
«Molto lieta.» tagliò corto tornando a soffermarsi sul preside.
 «Albus, ho appena ricevuto un gufo dal professor Lupin. A quanto pare alcuni Dissennatori hanno fermato l’Espresso mentre era in viaggio per una perlustrazione. Gli studenti erano terrorizzati e Harry Potter è svenuto.»
«Avevo predisposto che i Dissennatori sarebbero stati alla larga dagli studenti, perché sono intervenuti!?» tuonò Silente, gli occhi colmi d’ira. Il Dottore suppose che fosse una cosa molto rara vedere il preside arrabbiato, perché gli sembrò che la professoressa McGranitt fosse spaventata dall’aura minacciosa che ora circondava l’uomo.
«Parlerò personalmente con chi di dovere perché una cosa del genere non accada più. C’è altro?»
«Sì, Albus. Si tratta di Aurora, sembra sia sparita.»
«Cosa significa sparita…»
«E’ partita ieri mattina dalla casa del fratello e si è Smaterializzata a Hogsmaede, è passata ai Tre Manici di Scopa, molti testimoni hanno confermato, ma non è mai arrivata al castello. Non riusciamo a rintracciarla in alcun modo. Se si sparge la voce rischiamo di scatenare il panico, tutti crederanno che sia colpa di Black, e non mi sembra il caso di allarmare il mondo magico.» spiegò la McGranitt.
«La troveremo, sono certo stia bene: Aurora è un’ottima strega. Troveremo una spiegazione alla sua scomparsa.» disse Silente tornando incredibilmente calmo. «Dovremo inventarci una scusa con gli studenti e trovare qualcuno perché prenda il suo posto, anche se dubito che qualcuno sarà disponibile ad occupare il suo ruolo in tempo per la prima lezione del nuovo anno…»
«Scusate se mi intrometto» disse il Dottore attirando l’attenzione dei due professori.
«Questa Aurora è un’insegnante?»
«Aurora Sinistra. Sì, è la nostra professoressa di Astrologia.» rispose Silente.
«Allora credo di potervi aiutare. Se l’Astrologia di cui parlate non ha a che fare con la magia, vi assicuro che nessuno è più esperto in fatto di stelle e pianeti del sottoscritto.» propose il Dottore con un sorriso. In fin dei conti, gli piacevano i bambini e già altre volte si era ritrovato ad assumere temporaneamente il ruolo di insegnante.
«Sta dicendo che sarebbe disposto a prendere il suo posto anche subito?» chiese conferma la McGranitt.
«Sì, esatto. E poi è il minimo che possa fare per sdebitarmi della vostra ospitalità.»
Silente lo osservò pensieroso, poi si voltò verso l’anziana strega.
«Cosa ne dici Minerva? Io trovo che sia una grande idea.» improvvisamente, il preside sembrava essere tornato del suo solito buon umore, come se l’ira manifestata poco prima non vi fosse mai stata.
La donna, visibilmente non troppo convinta, si limitò a sospirare:
«Se anche non fossi d’accordo, tu daresti il tuo consenso comunque»
«Molto bene! Minerva, ti prego di accompagnare il Dottore nelle sue stanze e di spiegargli quanto c’è da sapere sull’insegnamento qui a Hogwarts. E ti prego di rispondere alle sue domande. Il Dottore non è esattamente di queste parti.» disse lanciando uno sguardo alla collega che sembrava dire “Ti spiegherò tutto a suo tempo”. «Ora, se volete scusarmi, ho alcune questioni da discutere con il Ministro della Magia sui nostri ospiti fluttuanti. Ci rivedremo più tardi al banchetto».
Fece un cenno di saluto e si diresse a passo spedito verso le sue stanze.
«Il professor Silente non vede di buon occhio i Dissennatori e se non fosse necessario, non avrebbe mai dato loro il permesso di sorvegliare i confini. Come dargli torto, quelle creature sono orripilanti.» spiegò continuando a fissare il preside, fino a quando non sparì alla loro vista voltando l’angolo.
«Da questa parte» esordì poi, facendo strada al Dottore.
L’uomo scoprì che come tutti gli insegnanti, il suo ufficio si sarebbe trovato dietro l’aula ove avrebbe insegnato, nella Torre di Astronomia, una delle più alte del Castello, mentre le sue stanze private erano al livello inferiore. Essendo l’Astronomia una materia anche molto pratica, la maggior parte delle lezioni si sarebbero svolte di notte e a disposizione sua e degli studenti, il Dottore trovò varie mappe e telescopi.
La professoressa McGranitt lo lasciò solo dopo aver risposto a tutte le sue domande e si diresse a passo spedito verso l’ingresso principale: a quanto pare, il treno con gli studenti era appena arrivato e presto la Sala Grande sarebbe stata gremita. Prima di andare, però, si raccomandò con il Dottore di essere puntuale: aveva solo poco meno di mezz’ora prima di raggiungere tutti gli altri insegnanti per il banchetto di inizio anno.
Una volta solo, il Dottore diede un’occhiata alla sua stanza. Il letto a baldacchino dava l’impressione di essere estremamente comodo e una grande finestra forniva l’accesso ad un piccolo terrazzo, da cui si poteva godere di una vista a dir poco mozzafiato. Essendo situata molto in alto, il Dottore aveva la quasi completa visuale del parco che circondava Hogwarts. Davanti a lui si stagliava la Foresta Proibita, mentre sulla destra si intravedeva in lontananza il campo da Quidditch. A sinistra, invece, le oscure acque del Lago Nero erano illuminate da tante piccole lucine che si avvicinavano. Il Dottore prese il telescopio presente nella sua stanza, estrasse dalla tasca l’oggetto metallico a punta verde che aveva tirato fuori quando il TARDIS era sparito, lo puntò verso la lente e lo azionò. Poi rimise l’oggetto in tasca e puntò il telescopio verso il Lago, rendendosi conto che le lucine in avvicinamento non erano altro che lanterne attaccate su piccole imbarcazioni, che trasportavano in piccoli gruppi gli studenti che, a giudicare dalle espressioni estasiate, dovevano essere del primo anno. A capo del gruppo, su un’imbarcazione tutta sua, sedeva Hagrid, che sembrava essere tornato di ottimo umore. L’incombere del banchetto, con la sua presentazione come nuovo insegnante, lo rendeva raggiante ed euforico, aveva uno dei sorrisi più luminosi e felici che il Dottore avesse mai visto. E lui di sorrisi ne aveva visti molti!
 
Soddisfatto della sua nuova e temporanea sistemazione, il Dottore ripose il telescopio, allisciò con le mani la stoffa dei pantaloni e dopo essersi sistemato il cravattino uscì dalle sue stanze, scendendo le enormi scale a chiocciola e dirigendosi verso la Sala Grande, che lentamente si stava riempiendo di studenti, che prendevano posto su quattro lunghi tavoli. La stanza era illuminata da migliaia di candele sospese a mezz’aria e i tavoli erano apparecchiati con piatti e calici d’oro scintillanti.
Ma la cosa più sorprendente era il soffitto, che se non fosse per l’errata disposizione dei corpi celesti, il Dottore sarebbe stato pronto a giurare che fosse un vero cielo stellato. Quei maghi sapevano fare cose davvero pazzesche con la magia, se erano in grado di incantare in quel modo un soffitto.
Al tavolo degli insegnanti, il professor Silente stava conversando con un ometto basso e mingherlino, mentre Hagrid, che doveva essere appena arrivato, stava letteralmente stritolando in un forte abbraccio un uomo abbastanza giovane, ma dall’aria stanca e trasandata, quasi quanto i suoi abiti, consumati e rammendati in più punti.
Il Dottore li raggiunse allegramente.
«Hagrid!» disse attirando l’attenzione dell’omone.
«Ancora tu?» domandò con un’espressione esasperata. Non riusciva ad inquadrare quel bizzarro tizio con il cravattino. Era troppo strano e i suoi occhi gli trasmettevano una strana sensazione.
«Già. A quanto pare dovrò sostituire la vostra insegnante di Astronomia per qualche tempo. Non mi presenti il tuo amico?»
«Remus Lupin» disse l’uomo allungando la mano e stringendo cordialmente quella del Dottore «Sono il nuovo insegnante di Difesa contro le Arti Oscure».
«Io sono il Dottore» si presentò con un sorriso sornione sulle labbra. Lupin lo osservò incuriosito da quella strana affermazione, ma notando la riluttanza di Hagrid, decise di reprimere la domanda che nella sua testa continuava a ripetere “Dottore chi?” e spostò la sua attenzione sul Preside, che li stava raggiungendo con un sorriso.
«Professor Silente, la ringrazio ancora per avermi dato questa grande opportunità» lo salutò Lupin con occhi colmi di gratitudine.
«Di nulla, mio caro Remus. Ti avrei contattato già l’anno scorso, ma forze maggiori mi hanno imposto di dare la precedenza al signor Allock. Sono felice che tu abbia preso il suo posto. Piuttosto, vedo che avete già fatto la conoscenza del nostro supplente alla cattedra di Astronomia. Ha trovato di suo gusto la sua stanza, Dottore?»
«Molto, grazie. E a proposito del mio incarico… Vorrei chiederle un piccolo favore a riguardo» disse prendendo da parte il preside. Gli bisbigliò qualcosa nell’orecchio e Silente si ritrovò improvvisamente a ridacchiare.
 
Quando studenti e professori si furono accomodati, l’ometto basso e mingherlino, il professor Vitious –che il Dottore scoprì essere l’insegnante di Incantesimi - spalancò il portone d’ingresso e fece entrare gli studenti del primo anno, che timorosi e allo stesso tempo eccitati, si disposero davanti al tavolo dei professori. Il piccolo insegnante, con un colpo di bacchetta, fece atterrare in mezzo alla stanza uno sgabello che se avesse portato a mano sarebbe risultato alto quanto lui, e sopra di esso vi depositò un cappello. Lo stesso cappello a punta che il Dottore aveva visto nell’ufficio di Silente.
Nella sala piombò un improvviso silenzio e tutti concentrarono la loro attenzione verso il cappello, che improvvisamente prese vita, e si esibì in un’adorabile filastrocca cantata che dava il benvenuto agli studenti e che illustrava le varie caratteristiche delle quattro Case.
Non appena concluse la sua filastrocca, la sala esplose in un fragoroso applauso e il cappello fece un piccolo inchino prima di tornare immobile.
Il professor Vitious si avvicinò allora allo sgabello, srotolò una pergamena talmente lunga che toccava terra, e disse:
«Quando chiamerò il vostro nome, vi metterete seduti sullo sgabello e indosserete il cappello per essere smistati. Allery Alicia!»
Una bambina visibilmente spaventata, dalla pelle scura e i capelli legati in un codino, si fece avanti. Si sedette e indossò il cappello. Ci fu un attimo di silenzio in cui il Dottore trattenne il respiro eccitato, e poi…
«TASSOROSSO!» gridò il Cappello. Al tavolo dei Tassorosso si alzò un fragoroso applauso e la bambina, dopo essersi tolta il cappello, si diresse dai suoi nuovi compagni.
La cosa si ripeté per ogni bambino del primo anno: alcuni vennero smistati più rapidamente, altri dovettero attendere alcuni minuti, prima di venire assegnati alla loro nuova Casa.
Quando tutti gli studenti furono stati smistati, il professor Vitious portò via cappello e sgabello e proprio in quel momento, dall’ingresso principale entrarono la professoressa McGranitt e due studenti, che cercando di non dare nell’occhio, si stavano dirigendo verso il tavolo dei Grifondoro.
«Come mai la professoressa McGranitt era con quei due ragazzi?» domandò al professor Lupin, seduto alla sua sinistra.
«Un piccolo incidente lungo la strada. Il ragazzo, Harry Potter, è svenuto sull’Espresso durante una perlustrazione dei Dissennatori. Gli ho dato un po’ di cioccolata per farlo riprendere, ma Madama Chips ha voluto dargli comunque un’occhiata.» spiegò.
«E la ragazza?»
«Ho sentito dire dalla professoressa McGranitt che doveva discutere con lei sul suo orario delle lezioni»
«Capisco…» annuì il Dottore tornando in silenzio per non disturbare il Professor Silente, che alzandosi in piedi stava dando il benvenuto agli studenti.
«Come ormai tutti saprete dopo la perquisizione sull’Espresso di Hogwarts» stava dicendo «la nostra scuola attualmente ospita dei Dissennatori di Azkaban, che sono qui in missione per conto del Ministero della Magia. Sono di guardia a tutti gli ingressi e finché rimarranno con noi, voglio che sia chiaro che nessuno deve allontanarsi da scuola senza permesso. I Dissennatori  non devono essere presi in giro con trucchi o travestimenti, né tantomeno coi Mantelli dell’Invisibilità» aggiunse con tono neutro.
«Per passare ad un argomento più allegro» riprese cambiando tono di voce, risultando ora molto meno austero «sono lieto di dare il benvenuto a ben tre nuovi insegnanti. Innanzitutto al professor Lupin, che ha gentilmente accettato la cattedra di Difesa contro le Arti Oscure»
Nella sala risuonò un applauso sparso e poco entusiasta, ma il Dottore notò che alcuni ragazzi Grifondoro, fra cui i due da poco arrivati con la McGranitt, battevano le mani più forte degli altri. Il professor Lupin si alzò in piedi e fece un piccolo inchino imbarazzato.
«Quanto alla nostra seconda nuova nomina» riprese Silente, mentre il tiepido applauso per il professor Lupin si spegneva «sono spiacente di dovervi dire che il professor Kettleburn, il nostro insegnante di Cura delle Creature Magiche, è andato in pensione alla fine dell’anno scorso per godersi gli anni, nonché membra, che gli restano. Comunque, sono lieto di annunciarvi che il suo posto verrà preso nientemeno che da Rubeus Hagrid, che ha accettato di assumere il ruolo di insegnante in aggiunta al suo compito di guardiacaccia».
Un fragoroso applauso seguì l’annuncio del preside e il tavolo dei Grifondoro sembrò esplodere dalla gioia, mentre Hagrid, rosso paonazzo, si fissava le manone con un gran sorriso nascosto dalla folta barba nera.
«Infine» continuò Silente riportando il silenzio nella sala «la nostra insegnante di Astronomia, la professoressa Sinistra, è al momento ricoverata al San Mungo per un incidente non grave, ma che le impedirà di insegnare per un periodo di tempo. Pertanto, il suo posto verrà temporaneamente occupato dal Dottore, che si è raccomandato con me perché vi esorti a chiamarlo solo professore o Dottore e mai entrambe le cose assieme»
Con un’espressione soddisfatta, il Dottore accolse il lieve applauso esibendosi in un profondo ed appariscente inchino, che sollevò qualche risata qua e la fra gli studenti.
«Bene, credo di avervi detto tutte le cose importanti» concluse Silente.
«Che il banchetto cominci!»
Fu un banchetto a dir poco superbo. C’erano cibi per tutti i gusti e appena un vassoio si svuotava, ecco che per magia era nuovamente pieno.
«Geronimo…» disse fra se il Dottore prima di tuffarsi nel piatto che si era appena riempito.
Quel momento non era solo una gioia per il palato, ma anche per gli occhi e per le orecchie. La sala risuonava di chiacchiere e risate, tintinnii di coltelli e forchette. Il Dottore vedeva i sorrisi sui visi dei ragazzi e come quelli del primo anno si stessero già ambientando, chiacchierando con gli studenti più grandi o guardando con ammirazione i fantasmi che, pur non potendo unirsi alla cena, fluttuavano accanto a loro chiacchierando allegramente.
«Mi era mancata Hogwarts» sospirò Lupin con un sorriso, prendendo poi un sorso di vino dal suo calice.
«Ha studiato qui anche lei, professore?» chiese il Dottore pensando che quella fosse l’occasione ideale per fare un po’ di conversazione. Anche perché non sapeva quanto ancora sarebbe resistito a stare in silenzio. Era un tipo attivo, lui…
«Anni fa, sì. Come quasi tutti i maghi e le streghe del Regno Unito, comunque. E la prego, mi chiami Remus.»
«Toglimi una curiosità, Remus. Chi è quel professore seduto accanto ad Hagrid? Quello con quei capelli… unti» disse il Dottore riflettendo fino all’ultimo su quale aggettivo fosse meglio usare. Ma alla fine sì, unti era decisamente la parola giusta.
«Il professor Severus Piton» rispose reprimendo a fatica l’espressione divertita. «E’ l’insegnante di Pozioni.»
«Sai Remus, credo che tu non gli stia molto simpatico. Quando Silente ti ha presentato agli studenti, non ha fatto altro che lanciarti occhiate per niente amichevoli. Lo prendevi in giro quando frequentavate Hogwarts, per caso?»
Ci mancò poco che a Lupin andasse di traverso un boccone di polpettone.
Un’espressione sorniona si dipinse sul volto del Dottore, che soddisfatto da quella reazione, che confermava solo la sua ipotesi, riprese a concentrarsi sulla sua cena.
«Ti chiedo di non entrare in questo discorso con Severus. Temo che non gradirebbe affatto ricordare… certe cose» lo pregò Lupin a bassa voce.
«Sarò muto come un pesce! Sono bravo con i segreti…»
Per un attimo la conversazione sembrò terminare lì, ma presto ripresero a conversare. Con la scusa, neanche tanto falsa, che lui non era pratico con tutto ciò che lo circondava, il Dottore imparò sempre più cose sulla scuola. Entrambi ripulirono i loro piatti e quando il Dottore credette che il banchetto stesse per terminare, ecco che gli avanzi di cibo scomparvero dai vassoi e un attimo dopo vennero sostituiti dai dolci. Montagne di gelato, torte di mele, crostate, bignè alla crema e al cioccolato, ciambelle, mele caramellate, dolcetti di riso e di marzapane…
«Geronimo di nuovo…»










***
Angolo dell’autore
 
Ta-daaaan! Il Dottore si è unito al corpo insegnanti! (e ne combinerà di tutti i colori, promesso xD) Ho pensato che l’Astronomia fosse la materia perfetta per una persona come il Dottore, che tra l’altro non è neanche un mago. In fondo, non si è mai fatto cenno all’uso di incantesimi per l’astronomia (e non ne vedo neanche il motivo), anche nei libri si è sempre parlato di studio del cielo, mappe stellari… Cose che anche un Babbano potrebbe insegnare.
E il Dottore ne sa più di tutti i Babbani e i maghi o le streghe messe assieme ;)
Non mi sembra ci sia altro da specificare sul capitolo di questa settimana.
 
Mi farebbe molto piacere sapere che cosa ne pensate. Se mai voleste lasciare una piccola recensione, un commento, farmi notare qualche errore o quello che volete, sappiate che farete di me un persona felice ^_^
Ringrazio tutte le persone che si sono avventurate in questa storia e questa settimana ringrazio in particolare
- annicka02, lestat12 e TimeTurner98 che l’hanno aggiunta alle seguite;
- _purcit_ che ha lasciato una recensione.
 
Alla settimana prossima!
 
-Crystal-
   
 
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