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Autore: lapoetastra    29/11/2016    1 recensioni
Dovrebbe scappare, emigrare come hanno fatto tutti i suoi fratelli, tornare a casa, alla sua, di casa.
Ma Kolòs non può, e nemmeno lo vuole.
Sulla Terra ha capito qual è il significato del verbo amare, che tutti usano al presente o al passato, e raramente al futuro, per chissà quale motivo.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Kolòs è uno degli ultimi Giganti rimasti su quella che i più chiamano Terra.
Dovrebbe scappare, emigrare come hanno fatto tutti i suoi fratelli, tornare a casa, alla sua, di casa.
Ma Kolòs non può, e nemmeno lo vuole.
Sulla Terra ha capito qual è il significato del verbo amare, che tutti usano al presente o al passato, e raramente al futuro, per chissà quale motivo.
Ma Kolòs ha amato, ama, ed amerà Kris, che è così piccola e delicata in confronto a lui: una farfalla accanto ad un elefante.
Kolòs cerca di mantenere le distanze da lei, ma un giorno la vede danzare al ritmo della musica del bosco, ed è un impulso troppo forte quello che lo divora. Allunga la mano, quella mano possente come una montagna, e chiude le dita intorno al corpo esile come un fuscello della ragazza, che cerca di divincolarsi, anche se sa che ogni suo sforzo è del tutto inutile.
Kolòs la vuole solo abbracciare, nulla più, vuole semplicemente sentire il calore della sua pelle nivea a contatto con la eburnea freschezza perenne della propria.
Vuole solo amarla, ma la stritola, e l'anima di Kris vola via come un vento primaverile sul far della sera.
Ma le Stelle, protettrici degli uomini, provano pietà per lei, e per il suo tragico destino.
La trasformano in albero, allora, lei che amava così tanto la serenità dei boschi.
E puniscono Kolòs per un peccato che solo ora si è reso conto di aver commesso.
Lo fanno sprofondare fin nel centro della Terra, quella Terra che impropriamente egli ha stabilito come la sua casa, e che ora sarà eternamente la sua tomba.
Solo la mano di Kolòs rimane in superficie, la mano della colpa.
Rimane lì, enorme e forte come un macigno.
Rimane lì, a proteggere per sempre l'esile fusto dell'albero di Kris.
Rimane lì, per ricordare sempre quanto è facile far soffrire chi si ama.


   
 
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