Teatro e Musical > Romeo e Giuletta - Ama e cambia il mondo
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Autore: Anna_96    29/11/2016    0 recensioni
Com'era la vita di Romeo e Giulietta prima di conoscersi? A quale persona avrebbero affidato la vita e da quale, invece, avrebbero fatto meglio a stare lontani?
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Giulietta è sempre stata una bambina posata, ribelle al punto giusto, curiosa e dolcissima, l’unica in grado di tirare fuori il vero carattere di Tebaldo. Tebaldo Capuleti ha sei anni quando sua cugina Giulietta viene al mondo, privo di genitori, chiuso in se stesso, con il nasino che si arriccia troppo spesso in quell’espressione sprezzante che un bimbo non dovrebbe mai avere. Stringendo tra le braccia quella bambina minuscola e dalle guance rosee, nata da soli tre giorni, sente per la prima volta il cuoricino riempirsi d’amore e le sorride, scoprendo i denti bianchi con qualche finestrella nel mezzo, e mentre la guarda decide che la proteggerà da tutto e tutti, per sempre. Verona, 15 aprile 1588 Giulietta ride, stesa sotto il grande melo in giardino, con gli occhi chiusi si bea del calore del sole che lascia giocare i propri raggi sul suo volto fresco e sui suoi capelli castani, d’un tratto una voce le arriva alle orecchie –Ma cosa avrai tanto da ridere, tu?- chiede divertita. Giulietta apre gli occhi verdi e si tira su a sedere, poi mette il broncio e guarda il ragazzino biondo e dagli occhi azzurri che le sta di fronte –Non te lo dico perché tu mi prendi sempre in giro!- gli dice dura. Tebaldo sussulta e le si inginocchia accanto, prendendole le manine e stringendole tra le sue –No, scusa, io non volevo offenderti, sei molto bella quando ridi, Giulietta!- le dice serio, sua cugina arrossisce, poi sorride –So che non volevi offendermi, stavo solo scherzando!- finalmente il monello sembra rilassarsi. E’ strano Tebaldo, non parla ad anima viva ed è scontroso con la maggior parte delle persone che lo circonda, compresi gli zii che lo hanno cresciuto, ma non con lei, con lei non potrebbe mai. Giulietta gli dice spesso che crede sia caduto dalla culla e abbia battuta la testa, e forte anche, altrimenti non saprebbe come spiegare i suoi repentini cambiamenti d’umore, ma lui è così, è lunatico e non prova amore se non per lei, perché Tebaldo farebbe di tutto per quella bambina che adora così disperatamente, di un’adorazione che rasenta la follia anche se ha soli dodici anni, sarebbe pronto a sfidare il mondo per quella cugina che gli sta crescendo tra le braccia e che un giorno dovrà vedere sposata, felice con un uomo dal volto sconosciuto, un uomo qualsiasi, un altro uomo… Tebaldo si alza di scatto, il respiro affannoso, Giulietta si acciglia, confusa –Che c’è? Ho forse detto qualcosa che non dovevo?- ma sa che lui non la sta ascoltando, è lontano, troppo lontano, ogni tanto succede e lei lo sa benissimo, nei suoi occhi si può quasi scorgere il fuoco di un pensiero che lo sta divorando, Giulietta odia vedere il suo Tebaldo arso dalla tristezza, si alza anche lei e lo abbraccia di slancio, le guance le si rigano improvvisamente di lacrime mentre lo stringe forte –Tebaldo, no, stai qui, con me, Tebaldo, mi senti?- e finalmente, dopo qualche minuto, lui la sente, grazie ai richiami disperati di Giulietta riesce, a fatica, a riemergere ancora una volta da quel pozzo d’angoscia che sembra volergli murare il cuore troppo spesso. Si aggrappa a quella voce come un naufrago ad una cima, forte, e torna in sé. Tebaldo guarda Giulietta stretta al suo torace e le sorride, cercando di rassicurarla, poi la abbraccia a sua volta, le bacia la testolina scura e scaccia quel pensiero che malignamente lo stuzzica di tanto in tanto. -Giulietta, tu non mi lascerai mai, vero?- le chiede -Certo che no! Che domande mi fai?- risponde lei, indignata. -Neanche quando sarai sposata?- la frase gli esce fuori di getto, non avrebbe voluto pronunciarla. Giulietta gli sorride con le gote ancora rigate, forte dell’innocenza che solo a sei anni si può avere –Ma io sposerò te! Chi altri sennò?- il volto di Tebaldo si illumina e il bambino si sente investire da una nuova forza, così si crogiola in quelle parole che sono un balsamo per la sua anima, anche se sa che non sono vere –Già, che stupido, dimenticavo che tu sei fidanzata con me!- e prende a farle il solletico, sciogliendo la tensione di quel momento nelle loro risate squillanti e sincere, le risate di due bambini che si vogliono bene. Mentre si rotolano sul prato, Giulietta e Tebaldo non sanno che un giorno ricorderanno questa conversazione e che questa conversazione, quel giorno, farà più male che mai.
   
 
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