Lui ride. Dei giorni passati e dei giorni che devono ancora passare. Ride e basta. Ride rumorosamente, mentre la gente lo osserva curiosa e una madre apprensiva impedisce alla figlia di avvicinarglisi. Solo e pazzo in mezzo alla piazza, lui ride.
Dentro di lui, dove nessuno guarda, il tempo è fermo, lo spazio è vuoto e tutto è immobile. Il cielo un velo, il mare un vetro. Gli altri sono solo ombre, sagome senza spessore. E le loro parole, meno che sussurri. Piange. Piange e nessuno riesce a vederlo. Nessuno.