"Sam! Sam!" 
"Che c'è Carly?" Chiedo.
Sembra sconvolta.
"Sam... F-Freddie..."
"Freddie?"
"Freddie è m-morto."
"Cosa? Morto? No, non è vero..."
"Purtroppo sì, è stato sparato al petto più volte."
Abbasso la testa.
"Poverino." Mormoro.
"Già..."

(Una settimana dopo)
"Carly! Freddie è vivo!"
"Sam, non scherzare, ti prego." 
"Ma è vero, l'ho visto poco fa rientrare in casa sua."
"Freddie è morto..."
"No, vieni con me!" Dico, trascinandola di fronte all'appartamento 8D.
Carly bussa, pochi secondi dopo la signora Benson apre la porta.
"Ciao ragazze..."
"Salve. Freddie è a casa, vero?" Chiedo.
"Lo vorrei, ma lo sai... Lui è un angelo."
"Te l'avevo detto." Sospira la mora.
"Mi scusi." Dico alla mamma di Freddie e corro dentro l'8C, seguita dalla mia migliore amica.
"Ehi..." Sussurra Spencer, con gli occhi arrossati.
"Spence..." Mormoriamo a nostra volta noi due.
"Avete fame?"
Scuoto la testa.
"No, grazie."
"Va bene, torno in camera." Risponde, con voce spenta.

(Giorno dopo)
"Carly, te lo giuro!"
"Ancora? Sam, smettila, per favore! Lo sai, Freddie è andato ormai."
"No, lui è qui a scuola."
"Non è vero."
"Sì!" Esclamo.
"E dove sarebbe?" Sospira.
"Lì, proprio lì." Indico verso l'armadietto del moro, ma non c'è nessuno.
"Io non lo vedo."
"Ma c'era."
"Sam. Mi dispiace, ma è così. Freddie è morto."
Me ne vado.

(Giorno successivo)
"Ti prego, la smetti? Non è possibile, fai così tutti i giorni!"
"E' nello studio di iCarly!"
"Mi sto stancando di questa storia!" Esclama spazientita Carly ed entra nella stanza, sbattendo la porta.
"Freddie! Freddie, sei qui? Ci sei?"
Nessuna risposta.
Niente.
Silenzio assoluto.
"Sam, tu hai bisogno di andare da uno psicologo, con tutta sincerità, stai diventando matta. Ora chiamo Spence e ti portiamo."
"Io non sono pazza." Dico.

(Due ore dopo)
"Allora, Sam. Mi spieghi che problema hai?"
"Non ho un problema. Le spiego: pochi giorni fa sembrava che il mio amico Freddie fosse stato sparato. Carly e Spencer dicono che lui è morto, ma non è vero."
"Cosa ti fa pensare che non sia così?"
"Io lo vedo. Lui c'è."
"Dove lo vedi? E quando?"
"Lo vedo spesso, che entra in casa sua, nello studio del nostro web show, a scuola."
"Sei in compagnia quando lo vedi?"
"Se c'è qualcuno nello stesso luogo o nella stessa stanza? Che intende?"
"Nella camera."
"No... Lo vedo da sola, ma quando chiamo qualcuno che sta in un'altra stanza, Freddie se ne va e nessuno lo vede. Non capisco."
"Io penso di aver capito. Quanto eri legata a Freddie?"
"Beh, molto. Eravamo amici... Ed io mi ero innamorata di lui. Allora, cos'ho?"
"Sam, tu continui a vederlo perché non riesci a superare il fatto della sua morte. Devi riuscire a dirgli addio."
"Oh... Quindi me lo immagino...?"
"Mi dispiace molto. Ti consiglio di andarlo a vedere, ma devi dargli l'addio."
"Lo farò. La ringrazio." Mormoro, uscendo, scendo le scale velocemente e corro fuori.
"Spencer, Carly... Devo andare al cimitero."
"Perché?" Chiede il ventiseienne.
Spiego la faccenda, salendo in macchina.
"Scusami Sam... Per averti pensata pazza."
"No, ti capisco. Probabilmente avrei reagito nella stessa maniera." La rassicuro.
In pochi minuti siamo in quel maledetto posto pieno di lapidi.
"Posso parlargli da sola?"
"Certo." Sussurra Spencer allontanandosi con la sorella.
"Ehi, Freddie. Come stai? E' bello il paradiso? Ti diverti? Qui ci manchi tanto... Ti chiedo scusa per tutto ciò che ti ho fatto, volevo solo avere la tua attenzione, perché... Ti amo. Sono innamorata di te, dalla prima volta che ho visto i tuoi meravigliosi occhi castani. Ti prometto che non ti dimenticherò mai, sarai sempre nel mio cuore. Ti amo, ti amo Freddie..."
Mi scende una lacrima e concludo lentamente la frase.
"...Ad...Addio... Amore mio." 
Con le lacrime agli occhi mi alzo, e cerco di rassicurarmi da sola.
"Tranquilla, Sam. In un futuro, prima o poi, sarai capace di attraversare quella maledetta barriera invisibile che ti separa da lui e potrai stare finalmente con Freddie, per l'eternità." Mormoro a me stessa, fissando la lapide, per poi andarmene lentamente, sorridendo tra le lacrime e sapendo che lo rivedrò, chissà quando, ma lo rivedrò...