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Autore: Bad A p p l e    29/11/2016    1 recensioni
[FMA!AU] [Seguito di "The End Is Where We Begin"]
Il cielo piange, il vento urla e Tetsuya non può fare a meno di sentirsi almeno in parte capito; si sente più leggero e, con un balzo, è appollaiato sulla balaustra come un gatto, a meno di un passo dal vuoto.
Inspira profondamente, fino a che i suoi polmoni non supplicano per una tregua, poi espira ed il suo fiato subito si cristallizza in una nebbiolina argentata che viene spazzata via dalle raffiche.
Chiude gli occhi, ma non può evitarsi di storcere appena il naso quando, attutite dalle urla strazianti del vento, sente una voce chiamarlo con più preoccupazione del dovuto, come se temesse che Kuroko potesse buttarsi giù.
L’Alchimista di ghiaccio si lascia sfuggire un lieve sospiro che suona quasi come un sibilo; stacca le mani dalla balaustra e allarga appena le braccia, in modo che le sferzate d’aria lo sbalzino all’indietro, verso l’interno della fortezza. I suoi piedi ritoccano il suolo ad un metro di distanza dalla balaustra, in perfetto equilibrio; si volta e finalmente raggiunge il soldato semplice che l’ha chiamato.
«Il Generale Aida vuole vederla».

[KagaKuro] [MidoTaka] [KasaKise] [AoMomo]
Genere: Azione, Guerra, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Kiseki No Sedai, Seirin, Taiga Kagami, Tetsuya Kuroko, Yukio Kasamatsu
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'The End Is Where We Begin'
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Until We Bleed.

 

Capitolo 04: Grave of the Abyss

 

 

Aomine non sa davvero spiegarsi per quale motivo stia seriamente dando corda a Satsuki, dal momento che la sua idea è uno strano miscuglio tra pura follia e… be', sì okay, anche un pizzico di genialità, ma decisamente è la parte di "pura follia" a prevalere e a preoccupare tanto il ragazzo, che ora non può che guardarsi attorno con aria incerta mentre insegue l'amica di una vita.

"Dovrei imparare a scegliermi meglio gli amici, ecco cosa", si rimprovera mentalmente, pur non credendo davvero ai suoi stessi pensieri, dopotutto Momoi non gli ha mai dato modo di dubitare della loro amicizia, quindi ora il minimo che può fare è concederle un po' di credito e sperare che tutto possa risolversi per il meglio.

Ancora una volta lo sguardo dell'Alchimista Scudo corre a guardarsi attorno, quasi fremente; non gli sono mai piaciuti i cimiteri, sentimento che non ha potuto che rafforzarsi alla morte di Kise, quindi quando proprio è costretto a metterci piede fa in modo che sia di giorno, tuttavia questa volta la situazione è del tutto diversa: devono riesumare una bara e controllare che questa contenga effettivamente un corpo e quindi hanno dovuto attendere l'ora più buia della notte.

Si tratta di un'azione totalmente autonoma a cui il Comandante Supremo, quel dannatissimo Scemohyuuga, non avrebbe mai concesso alcuna autorizzazione, quindi non devono essere visti per nessuna ragione al mondo.

"Maledizione, Satsuki, dovevi scegliere proprio questo momento per perdere del tutto il cervello?" pensa sconsolato in direzione della ragazza, mentre finalmente giungono davanti a quella che fino a pochi giorni prima tutti hanno pensato essere la tomba di Kise.

Esita qualche secondo, osservando la lapide bianca che, avvolta dalla notte, perde ogni traccia di candore, sembrando quasi sporca. Ancora qualche secondo, poi lascia cadere sul terreno la pala che ha portato in spalla fino a quel momento, senza però affondare al suolo.

«Non so, Satsuki... Se davvero Kise è qui, sarebbe un atto terribile riesumarlo».

La ragazza gonfia appena le guance, perché in realtà quell'idea non va più di tanto a genio nemmeno a lei, ma ha confidato nella forza mentale di Aomine per avere la convinzione necessaria ad andare fino in fondo, salvo poi ricordarsi che se si parla di Ryouta, l'amico tende a perdere ogni traccia di affidabilità.

Davanti all'esitazione di Daiki, non può che riprendere possesso lei stessa della propria saldezza e in quel momento si rende conto che dopotutto il risultato non cambia più di tanto, l'importante è che uno dei due trovi la risolutezza necessaria a fare ciò che va fatto e se non si tratta di Aomine sarà lei.

Si porta quindi le mani ai fianchi, pur non riuscendo ad infondere allo sguardo tutta la durezza che vorrebbe, perché sa che dopotutto l'amico anche se a distanza di anni non ha ancora smesso di soffrire per quanto successo.

«Dai-chan», esordisce e basta il nomignolo a far perdere ogni traccia di rimprovero, «Non stiamo per depredare una tomba, stiamo cercando di capire la verità per il bene dello stesso amico che dovrebbe star riposando qui e forse non lo sta facendo», termina, rendendo le sue parole dense di persuasione.

Aomine esita ancora qualche rapido istante, cercando di capire quale sarebbe, in questa situazione, il male minore. Pensa ancora, ma in realtà sa che la decisione è già stata presa nel momento stesso in cui, pochi anni prima, ha deciso che non può più voltare la testa davanti ai problemi e sperare che qualcuno li risolvae al posto suo, come accaduto per la guerra civile di Ishval.

Entrambe le mani ora stringono la pala e lo fanno con così tanta forza che gli sembra quasi di sentire il legno del manico scricchiolare appena.

Deve farlo perché è la cosa giusta da fare, anche se è qualcosa che non gli piacerà nemmeno un po'; sa che è arrivato il momento di ingoiare il boccone amaro e fare tutto quello che può per ciò che è giusto.

Ritrovata la determinazione, non ci mette molto a rendersi conto di quanto le stese circostanze siano favorevoli a ciò che si appresta a fare; la luna e le stelle sono coperte da grosse nuvole spesse e scure e la piaggia non ha ancora smesso di cadere fitta, nascondendo sia lui che Satsuki alla vista.

Il destino stesso sembra donare loro l'approvazione per ciò che stanno per fare, quindi la sola idea di tirarsi indietro comincia a sembrare profondamente ridicola; fa pressione sulla pala, spingendola verso il basso e sentendola finalmente affondare nel terreno.

Ci vuole un tempo che a lui sembra infinito prima che la punta della pala tocchi il legno lucido della bara, tuttavia non risente minimamente della stanchezza che sa che dovrebbe provare dopo un lavoro del genere; si sente inaspettatamente estraniato, come se non siano state davvero le sue braccia a muovere la vanga che ha riportato alla luce la bara, tuttavia non può che tornare in sé quando Momoi si offre di aiutarlo a sollevare il coperchio del feretro.

Fa un cenno dismissivo con la mano, sentendo la gola troppo secca per poter comunicare a voce che intende fare da solo; si concede un rapido sospiro, non riuscendo nemmeno a capire se spera di trovare le spoglie di Ryouta o un feretro completamente vuoto.

Raccoglie gli ultimi rimasugli di determinazione e con un gesto secco apre la bara, non rendendosi nemmeno conto di star trattenendo il respiro.

Gli occhi di Satsuki si sgranano, mentre indietreggia appena scuotendo piano la testa in segno di diniego; si porta una mano davanti alla bocca perché nonostante abbia creduto per tutto il tempo di essere pronta, adesso che ha sul serio la verità a portata di sguardo, non riesce a credere a ciò che i suoi occhi stanno vedendo.

Deglutisce a vuoto una, due volte, poi gira le spalle alla scena.

Chissà dove, riesce a ritrovare un filo di voce, «... Dobbiamo avvertire gli altri».

 

 

[…]

 

 

Nonostante le premesse siano state piuttosto scoraggianti, dopo che Kise si è reso conto di averlo piegato utilizzando Takao come una sorta di ostaggio, Midorima è stato trattato con ogni riguardo.

Ora che si sente decisamente più lucido, l'alchimista si rende conto che effettivamente non potrebbe che essere così, se davvero gli alleati di Ryouta vogliono la Pietra Filosofale: finché lui rimane l'unico a conoscere il procedimento per crearla, sono obbligati a mantenerlo in salute, seppur in condizione di non poter scappare.

Gli occhi dell'Alchimista di Cristallo si posano sui due cerchi di metallo che ha ai polsi; servono ad inibire completamente la sua alchimia, ma per non impedirgli i movimenti e quindi rallentarlo nel lavoro hanno optato per due braccialetti piuttosto che un paio di manette.

Sospira e si guarda attorno; la stanza in cui si trova ora che è pronto per mettersi a lavoro sembra essere stato costruita ad immagine e somiglianza di quello che è stato il suo studio al laboratorio numero cinque.

L'ambiente è spoglio di ogni cosa ad esclusione di un ampio tavolo da lavoro fornito di tutto ciò che può essere utile a svolgere quello spiacevole incarico; le pareti, esattamente come al vecchio laboratorio, sono di un bianco quasi accecante e anche questo promette di macchiarsi presto di litri e litri di sangue per gli sciocchi capricci del megalomane i turno.

Midorima non ha dubbi che la stanza è stata resa uguale al luogo che popola i suoi peggiori incubi per scoraggiarlo e renderlo ulteriormente debole e succube alle loro richieste.

"Il cristallo è fragile", lo ha sentito dire di sfuggita da Takao, una volta, e lui è abbastanza realista da sapere quanto ciò possa essere vero, tuttavia sa anche che i frammenti di cristallo possono essere estremamente affilati e letali.

La partita non è ancora chiusa e Midorima ha la certezza che riuscirà a trovare una via d'uscita da quella situazione, non tanto per l'arroganza di cui è stato spesso tacciato, quella l'ha lasciata perdere dopo Ishval, ma perché ha la certezza che colui che lo ha rapito sia il vero Kise, con tutti i suoi notevoli difetti.

"Come il non saper tenere quella dannatissima bocca chiusa. Mi ha detto che ci troviamo a Central City, come ha fatto a non rendersi conto di quanto sia stato un passo falso?" pensa, passandosi una mano tra i capelli.

Adesso che Ryouta è in grado di copiare anche le tipologie di alchimia della Generazione dei Miracoli, è più che sicuro che in battaglia l'Alchimista Specchio può batterlo senza alcuna difficoltà, tuttavia sa anche che proprio perché lui è il vero Kise, può essere battuto in astuzia.

"Ho solo bisogno di tempo per elaborare una strategia..."

In realtà il processo per la creazione di una Pietra Filosofale è di una velocità disarmante, ma il fatto che lui sia l'unico al mondo a saperlo è l'àncora di salvezza che gli permette di nascondersi dietro a lunghi calcoli complicatissimi, del tutto inutili al processo, ma molto comodi per sprecare quanto più tempo possibile.

«Allora, Midorimacchi, hai intenzione di guardarti attorno ancora per molto?»

Un'altra cosa estremamente simile a quando lavorava al laboratorio numero cinque è che anche adesso esattamente come allora non è mai solo nemmeno per un istante; l'unica differenza sta nel fatto che se nei giorni passati l'intruso nelle sue ricerche è stato Takao, adesso è la fastidiosa presenza di Ryouta a tenergli compagnia.

Oltre a Kise ci sono altre quattro persone che si addentrano di tanto in tanto in quel laboratorio improvvisato e tutte prendono tranquillamente ordini dall'Alchimista Specchio, dando l'idea che sia lui il capo assoluto di quel posto, tuttavia questa ipotesi non convince Midorima nemmeno un po', troppo abituato ai metodi di comando di Akashi per poter pensare davvero che qualcuno con il potere in mano passi le sue intere giornate a fare da cane da guardia a lui.

"Lo stanno usando, esattamente come vogliono usare me".

Realizza Midorima, mentre borbotta qualcosa per poi tornare ai suoi falsi calcoli.

Di certo non può limitarsi a prendere tempo e basta, deve anche trovare il modo per sfruttare quegli attimi rubati, quindi per qualche attimo smette di scrivere l'ennesima equazione puramente scenica per tamburellare piano la penna sul foglio e voltarsi appena in direzione di Kise.

«Prima o poi me li farai conoscere questi tuoi nuovi amici?» domanda pacato, come se Ryouta non fosse mai morto e si trovassero in un magico mondo in cui gli avvenimenti di Ishval non sono mai accaduti.

L'Alchimista Specchio o ciò che di lui rimane inarca appena le sopracciglia; non ci va davvero un genio a capire che Midorima sta provando a macchinare qualcosa, non tanto perché domandargli informazioni su gli altri sia un tentativo quasi patetico per estorcere informazioni utili, più che altro perché non ha mai sentito Shintarou iniziare una conversazione di sua spontanea volontà, non con lui almeno.

Si mordicchia appena il labro inferiore perché nonostante ciò che è adesso, nonostante il risentimento che prova, forse un po' del vecchio se stesso dimora ancora in lui.

Quella parte che ha sempre voluto essere amica di tutti, che non ha mai capito per quale motivo Midorima fosse sempre tanto distante, gli grida nel petto che, dannazione, proprio adesso che ha la possibilità di avere almeno una vaga imitazione di dialogo non può tirarsi indietro.

Dalle labbra socchiuse gli fuoriesce un lieve sospiro, decidendo che se farà attenzione e non farsi uscire troppe informazioni non ci sarà niente di male nel parlare un po'.

"Solo un po', però. Il tempo stringe, ci serve la Pietra" gli ricorda la vocina sottile che ha cominciato a sibilare nella sua mente dal giorno del suo risveglio.

«In realtà già li conosci, ma non ti dirò di chi si tratta» dice, per poi ridacchiare appena all'espressione contrariata dell'altro. «Credimi, è meglio che tu non li veda, se vuoi avere l'opportunità di tornare a casa vivo».

«Certo, dopotutto sto solo contribuendo a creare qualcosa che stroncherà centinaia di vite, la mia priorità è senza dubbio l'opportunità di tornare a casa vivo» replica Midorima. È sarcastico e la cosa non è da lui, tanto che Ryouta si ritrova a dover inarcare le sopracciglia ancora una volta, non riuscendo a credere di sentirlo parlare in modo diverso dal mortalmente serio.

«Non mi sembra che tu ti sia fatto tutti questi problemi, quando lavoravi per Akashicchi» mormora, quasi crudele, sapendo di star andando a toccare una ferita ancora aperta.

La penna smette di tamburellare sul foglio e la testa di Midorima si abbassa appena, quasi infossandosi nelle spalle e facendogli perdere abbastanza centimetri da farlo sembrare paradossalmente piccolo e fragile.

«Ho commesso un errore» ammette a bassa voce e questo fa vacillare Ryouta per qualche istante.

"... Però non sta mentendo... è da quando ha salvato Kurokocchi ad Ishval che sembra essersi reso pienamente conto dello sbaglio. E allora perché è destabilizzante sentirlo ammettere l'errore?"

Una parte di lui, quella che sibila, vorrebbe fargli notare quanto sia ipocrita e patetico ricordarsi solo adesso di avere una coscienza; l'altra, quella che ancora vuole che lui e tutta la Generazione dei Miracoli tornino ad essere come erano prima, vorrebbe tanto liberarlo e mandare all'aria tutta quella storia.

Sa perfettamente quanto la seconda idea sia profondamente stupida, tuttavia si morde piano la lingua prima che la parte sibilante prenda totalmente il controllo.

«Be', basta con le chiacchiere» si limita a dire, tuttavia senza abbastanza convinzione.

Ed eccola.

Quella è la breccia che Midorima ha aspettato per tutto il tempo. Non è empatico e non è per niente bravo a studiare e capire le persone come Kuroko, tuttavia quell'esitazione nella voce di Kise basta a convincerlo che quella può essere la sua occasione.

«Sei vivo, perché non sei semplicemente tornato al Quartier Generale?»

«... Ho delle cose da fare».

«Tipo seguire pedissequamente la strada già tentata da Akashi? Non ti credevo così stupido».

Kise esita ancora, aprendo bocca per dire qualcosa ma ritrovandosi a doverla chiudere senza riuscire a scollarsi dal palato una sola parola, quindi Midorima decide di andare avanti.

«Kuroko e Aomine sono a completamente a pezzi. Uno è andato in pieno isolamento a Briggs e l'altro passa più tempo da ubriaco che da sobrio, a quanto ho sentito» il tono sembra leggero, come ad informarlo semplicemente dei fatti, tuttavia c'è una lieve nota di accusa che Ryouta non può che cogliere.

«Io...» borbotta, sembrando quasi confuso ed incapace di dire altro.

"Sta per cedere. Andiamo con il colpo di grazia".

«Anche Kasamatsu non è più lo stesso. Vuoi davvero che continui a crederti morto?»

Gli occhi dell'Alchimista Specchio si sgranano, ma dura solo un istante, poi si assottigliano con una durezza che Shintarou non gli ha mai visto nello sguardo.

Sa prima ancora che l'altro dica qualcosa che la sua ultima frase deve aver sortito l'effetto opposto a quello desiderato, tuttavia non riesce proprio a capacitarsi del perché.

«Stai parlando troppo. Torna al lavoro» dice Ryouta, glaciale.

Midorima, prima di tornare a fissare il foglio sporco di calcoli inutili, lo osserva ancora qualche rapido istante. Perché il ricordo di Yukio lo ha fatto tornare lucido al posto di destabilizzarlo?

"Forse in realtà Kasamatsu sa tutto, forse addirittura c'è lui dietro a tutto questo. Kise ha detto che io conosco già i suoi nuovi amici, non è così assurdo... senza contare che il Generale Kasamatsu probabilmente avrebbe fatto qualunque cosa per riavere indietro Kise e magari adesso vuole vendicarsi di chi, secondo lui, ne ha causato la morte. Se fosse davvero così, sarebbe la fine..."

 

 

Death Note: Sono mortalmente in ritardo e vi chiedo scusa per questo *inchino*

La verità è che ultimamente l'ispirazione per questa long sta un po' sparendo, tuttavia non ho la minima intensione di lasciarla a metà… quindi anche se con tempi un po' larghi (magari non larghi come questa volta) la porterò a termine perché nonostante tutto questa long è un po' la mia bambina speciale :3

Passando al capitolo: abbiamo un bell'Aomine profanatore di tombe, ma dato che sono un'autrice sadica e *censored* non ho scritto cosa effettivamente scoprono Momoi e Daiki. Sono aperte le scommesse :3

La parte di Midorima e Kise è stata la più complessa, perché abbiamo un Midorima al momento fragilissimo che per riuscire a cavarsela dovrà fare la cosa che peggio gli riesce, ovvero entrare in empatia con qualcuno. Nell'altro angolo del ring (?) abbiamo questo strano Kise-non-Kise-che-però-in-fondo-sembra-il-vecchio-Kise e ancora non è stata svelata la sua vera natura e il perché del suo cambiamento di personalità. La teoria di Midorima sul coinvolgimento di Kasamatsu sarà fondata? Perché se lo fosse, adesso Kuroko & company sarebbero davvero in grossi guai.

Ci si vede al prossimo capitolo, che spero di riuscire a scrivere in tempi più brevi!

Uh, dimenticavo! Mi faccio anche un attimino spam: se a qualcuno interessasse, ho aperto con due amici questo GDR a tema Harry Potter (Ilvermorny, più che altro) e... niente, siamo ancora in fase di avvio, quindi ci sono un sacco di ruoli liberi e se qualcuno volesse iscriversi sarei davvero tanto tanto contenta *-* (senza contare che avreste l'occasione di obbligarmi ricattandomi con le role se la stesura del prossimo capitolo dovesse andare a rilento lol).

Insomma, a chi interessasse, questo è il gdr: Ilvermorny - Harry Potter GDR

Spero tanto di poter vedere qualcuno di voi nel gioco :3

   
 
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