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Autore: unapersonaanonima    30/11/2016    2 recensioni
Alcune volte farsi gli affari propri e tirare dritto è forse una delle migliori decisioni che si possa prendere, ma Tina non l'ha mai pensata cosi, tuttavia questa volta imparerà a sue spese che in certe occasioni non c'è niente di meglio! Percival Graves di fatto non perdona mai.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Credence, Barebone
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Di malintesi non troppo lontani dalla realtà.

"Credence aspetta.."

"No, Percival, non me la sento.."

"Coraggio, proviamoci almeno, altrimenti non lo apprezzerai mai!"

"Non so se posso farlo Percival, è molto più difficile del previsto.."

"Sono certo che ce la farai devi solo avere fiducia in me, e andrà tutto bene."

"Io ho fiducia in te, lo sai. Non c'è nessun altro di cui mi fidi, ma fare un passo così grande.."

"Non aver paura, io ti aiuterò Credence."

"E se non andasse come dovrebbe andare? Cosa accadrà?"

"Tu non devi preoccuparti di nulla, è normale non riuscirci le prime volte."

"Allora è chiaro che.."

"Ci vuole solo molta pratica, non dobbiamo fare altro che provarci e riprovarci, sono certo che ci riusciremo."

"Dici davvero Percival?"

"Ma certo, tu fidati di me e io ti insegnerò tutto quello che c'è da sapere per eccellere."

"Ma se poi non ci riuscissi tu.. tu mi lasceresti per la delusione?"

"No, ma come fai anche solo a pensare una cosa del.."

"Perchè se così fosse preferirei non provarci affatto e rimanere nel dubbio che essere certo di averti deluso."

"Tu non mi darai una delusione Credence, perchè io so che tu sei quello giusto, sei sempre stato quello giusto per farcela."

"Non mi lascerai?"

"Mai, te lo giuro."

 

Tina Goldstein era ferma dietro la porta e stava ascoltando quella conversazione singolare che si stava consumando dall'altra parte tra Percival, e fino a qui ne era certa e un'altra persona, certamente un ragazzo.

Quello che stava ascoltando però, la stava facendo arrossire parecchio perchè da quello che stava sentendo Percival stava convincendo il suddetto ragazzo a donarsi totalmente a lui.

Ora regnava il silenzio e Tina era preoccupata per le sorti del malcapitato, dato che Percival quando decideva di conquistare qualcuno era solo una questione di tempo, ma il ragazzo sembrava tenergli testa perchè tornò ad esprimere i suoi dubbi.

 

"Percival, ma tu pensi davvero che io sia in grado di.. insomma guardami, sono solo io ed è davvero poco su cui fare affidamento."

"Shh..Credence, non devi spaventarti, devi rilassarti, sei così teso, temi che possa nuocerti in qualche modo?"

"No, io so che tu non potresti mai farmi del male, ma temo di non essere alla tua altezza.."

"Tu sei alla mia altezza, lo sarai sempre. Ora rilassa i muscoli e la mente, respira a fondo e chiudi gli occhi, vedrai, andrà tutto bene." sussurrò la voce seducente del mago.

 

Tina era rimasta inchiodata davanti alla porta con un orecchio attaccato al legno con la speranza di carpire qualcos'altro, missione ostacolata dal traffico nei corridoi degli impiegati del ministero che la scrutavano con sguardo indagatore quando la trovavano con un orecchio attaccato alla porta.

Dal silenzio che si sentiva dedusse che forse il ragazzo aveva ceduto alle avances di Percival Graves e che ora si stessero baciando e rotolando sulla scrivania di quest'ultimo, era indecisa su cosa fare: entrare e salvare il ragazzo dalle sue grinfe o attendere la fine del corteggiamento e poi entrare in azione e mettere in guardia la futura vittima sull'identità poco etica del suo collega?

Decise che non poteva pensare che un'altra creatura fosse deflagrata da quell'impostore donnaiolo che non era altro, per poi essere abbandonata come se non valesse più nulla! Non era affatto giusto, e lei doveva impedirlo!

Senza esitare alzò la bacchetta e gridò: "Alhomora!" e si precipitò dentro pronta a rimprovverare Graves per atti osceni, accusarlo di essere un depravato, ma certamente non si aspettava di vederlo con Credence con una bacchetta in mano puntata verso quello che doveva essere un molliccio tramutato in dissennatore. A quanto sembrava non si stava consumando nessun atto illecito, apparte forse allenarsi in un ambiete non consono.

L'uomo teneva ancora il polso del ragazzo che era diventato suo allievo al fine di avere un corso accellerato di incantesimi e sul mondo della magia: non erano nudi, ne si stavano baciando o rotolando sopra la scrivania come Tina aveva ipotizzato.

"A cosa devo la sua presenza qui signorina Goldestein? Se non erro sia nel mondo dei maghi che nel mondo dei babbani è buona usanza bussare."

Quelle parole assieme al suo sguardo adirato la trafissero e la umiliarono, e se effettivamente le cose stavano a quel modo, era un'umiliazione ben più che meritata; divenne rossa, sempre più rossa e non riuscì a mettere insieme una frase di senso compiuto, finchè non articolò, inciampando nelle parole delle scuse poco sensate, quindi usci e si chiuse la porta alle spalle.

 

"Bene Credence, dopo questa fastiosa interruzione direi che possiamo anche fare una pausa e dedicarci a qualcosa di più piacevole." esordì sussurrando il mago: si avvicinò a quello che era diventato il suo allievo e con un lieve tocco gli accarezzò una guancia; Credence chiuse gli occhi a quel gesto tanto delicato e dolce; Percival era solito toccarlo a quel modo, le sue mani non erano mai state violente con lui, ma anzi spesso lo stringevano al suo corpo e vagavano sulla sua schiena come per cullarlo.

Il ragazzo gli si era abbandonato contro, cercava le sue mani, il suo calore e la sua dolcezza cosa che Percival non gli negava mai, tuttavia quel giorno vedendolo abbandonarsi a quel modo a lui e alle sue attenzioni gli fece decidere che era ora di portare il loro rapporto ad un livello più alto, così senza esitare gli donò un piccolo e delicato bacio a fior di labbra.

Percival lo aveva appena baciato.

Percival lo aveva baciato davvero.

L'uomo lo stava scrutando attentamente per scovare reazioni di disgusto sul suo viso, ma Credence gli sorrise con dolcezza e appoggiò il capo contro il suo petto rilassandosi al battito del suo cuore.

"Posso averne altri Percival?"

"Tutti quelli che vuoi Credence."

Da quel giorno produrre un patronus divenne immensamente semplice.

 

 

   
 
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