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Autore: ValeUchiha07    30/11/2016    15 recensioni
Il matrimonio imminente della sorella Ino mina la serenità di Sakura che si vede costretta così a dover tornare a casa. A Suna, dai suoi genitori con i quali non ha più rapporti da ben 5 anni. Il passato torna prepotentemente nella sua vita. Il castello di bugie che si è costruita per mantenersi lontana dalla sua famiglia sta per sgretolarsi. O quasi. La rosa in meno di 72 ore dovrà preparare una valigia scomoda che le darà problemi ma anche inaspettate sorprese. Riuscirà a riscattarsi e a gettare finalmente nel dimenticatoio tutte le dicerie che sono volate sul suo conto. Riuscirà a trovare il giusto riscatto. Quanto si è disposti a rischiare per amore ?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akasuna no Sasori, Ino Yamanaka, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Tsunade | Coppie: Sai/Ino, Sakura/Ino, Sasuke/Sakura
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Capitolo XXXI ed Epilogo
Capitolo XXXI




Era agitata, completamente in ansia; nemmeno fosse il suo di matrimonio.
Per tutta la notte, quindi, Sakura non aveva fatto altro che girarsi e rigirarsi nel letto.
 
Aveva pensato anche di svegliare Sasuke che dormiva beatamente stretto al suo petto, cambiando però immediatamente idea.
Il ragazzo aveva fatto già così tanto, troppo per lei e non meritava davvero di essere vittima delle sue femminili e romantiche paranoie.

Quando il display della sveglia segnò le sei, l’Haruno tirò un sospiro di sollievo.
Poteva finalmente alzarsi, cominciare a darsi da fare e catalizzare tutta quella tensione in qualcosa di veramente costruttivo.


“Dove vai?” le chiese l’Uchiha ancora con gli occhi chiusi, sentendola lasciare il letto.

“Scusami, non volevo svegliarti.”

“Difficile, ti sei mossa ed hai scalciato tutta la notte. Mi preoccupo se, d’un tratto, fai tutto questo silenzio” parlò sarcastico.


Sakura davvero non riusciva a capire come Sasuke riuscisse sempre ad essere così pungente ed ad avere ogni volta una battuta pronta.


“Dai, non farmi sentire in colpa. Ora mi faccio una doccia e ti lascio riposare serenamente. Non mi vedrai più fino a quando non farò la mia comparsa in chiesa con quel presumibilmente terribile vestito lavanda che Ino ha scelto per me!” tentò infatti di giustificarsi e tenergli testa.


Contro ogni sua previsione, l’attore non le rispose ed ad anzi, con un abile gesto, le catturò il braccio e la ributtò sul letto.


“Credevi davvero di cavartela così?” la baciò.


Era inspiegabile la voglia che aveva di lei.

Ogni volta che le loro pelli si sfioravano, una fiamma dirompente li avvolgeva sino a bruciarli vivi.
Come ossigeno, più si toccavano e più il fuoco si alimentava.  
Era difficile non credere al destino, vedendoli così stretti, affamati e bisognosi l’uno dell’altro.


“Questa volta non mi farai fare tardi. Sono la prima damigella. Devo dare il buon esempio!” si impose la ragazza a fatica, staccandosi a malincuore e di forza da lui.

“Come vuoi, chi ci perde…sei tu” le rispose con fare suadente ed accattivante.


L’Haruno stava per fare dietro-front, per tornare sui suoi passi e sprofondare di  nuovo fra le lenzuola in completa balia dell’Uchiha ma decise malvolentieri di fermarsi.

“Buonanotte amore” trovò infatti il coraggio di rispondergli, ricomponendosi.


In quel momento, si ripromise di non voltarsi più a guardarlo.
Non avrebbe saputo resistergli a lungo.

Dopo la doccia, Sakura scese le scale e raggiunse la cucina.
Non prima però di aver dato un’ultima carezza a quello che ormai a tutti gli effetti era il suo fidanzato.
Per sua fortuna, l’attore aveva ripreso velocemente sonno e non rappresentava attualmente più un pericolo per i suoi ormoni impazziti e per i suoi doveri da damigella d‘onore.
Era fuori pericolo.

La ragazza sorrise nel trovare già sveglia a fare colazione sua sorella.
Ino non era mai stata una donna mattiniera ed il vederla così assorta e pensierosa alle prime luci del mattino non poté che farle strano.
Erano più simili di quanto pensassero.


“Agitata, vero?”

“Fronte-spaziosa, sei impazzita?! Mi hai fatto prendere un colpo! Non ti ho sentita arrivare. Comunque, sì. Non mi sentivo così tanto in subbuglio dai tempi del mio primo appuntamento.”

“Oddio, mi ricordo” rise. “Avevi letteralmente buttato giù la cabina armadio e mi spaventai talmente tanto che mi ripromisi di non uscire più con nessun ragazzo che me l‘avesse chiesto!”

“Ero insopportabile, hai ragione. Dopo quel disastroso appuntamento, non so davvero perché Shikamaru abbia continuato a parlarmi.”

“Perché ti ha sempre voluto molto bene.”

“Ed io ne voglio a lui. Non ricordo nemmeno come ci venne in mente di uscire insieme. Che assurdità!”

“A dir la verità, io credo vi sareste sposati” le confessò sincera il primario.

“Sposare Shikamaru?!” disse con le lacrime agli occhi. Era letteralmente piegata in due dalle risate. “Sarebbe stato come sposarmi con te!” si ricompose piano piano. “Parlando di cose serie, invece, raccontami un po’ come è stata questa caccia al tesoro a Konoha?”

“Un vero e proprio incubo. Per un attimo, ho creduto davvero di non fare in tempo, di non trovarlo. Il sonno, la stanchezza e la fame mi stavano uccidendo poi, non so come, ho avuto una specie di visione e tutto è stato chiaro. Sono corsa all’ospedale ed era lì, nella stanza di suo fratello. Mi sono dichiarata e quando anche lui mi ha confessato di essersi innamorato di me, ho creduto davvero che si potesse morire di felicità!” parlò tutto d’un fiato alla sorella, con l’entusiasmo di una bambina l‘Haruno.

“Si vede che sei felice e questo è senza dubbio il regalo di nozze più bello che potessi farmi” le sorrise la futura sposa per poi abbracciarla.

“E’ davvero strano vedervi già sveglie a quest’ora” fece stupita Mebuki, irrompendo nella stanza.

“L’ansia, mamma, ci ha fatte scattare in piedi come molle!”rispose Sakura, staccandosi dalla sorella.

“E’ normale, tesoro. Noi Haruno, siamo donne di pancia!”

“Puoi dirlo forte, figlia mia ma non c’è niente che una buona e lunga tazza di caffè non possa risolvere!” entrò in cucina spensierata come suo solito Chiyo.  


Tutta quella comprensibile agitazione si stava lentamente trasformando in una sorprendente fonte di energia positiva.


“Signore, vogliate scusarmi. La parrucchiera è appena arrivata e vi aspetta al piano di sopra” interruppe quel bel quadretto famigliare Kakashi.

“Arriviamo subito, grazie Kakashi” rispose per tutte Mebuki.


Nella mente di Ino frullavano mille pensieri, diversi punti interrogativi e tante paure ma il tutto era sempre condito da felicità, gioia e consapevolezza che la persona che stava per sposare era quella giusta.
La storia di sua sorella l’aveva aiutata a capire che: “quello che desideri di più al mondo a volte non succede, al contrario succede quello che non ti saresti mai aspettata” e Sai, per lei, era stato esattamente l’affascinante inaspettato.

La ragazza era talmente felice ed estasiata da non rendersi nemmeno conto delle mani esperti della parrucchiera che si muovevano da tempo sui suoi capelli e di essere rimasta sola con lei e Sakura in quella camera arrangiata a salone di bellezza.


“Sei bellissima” la voce del primario le entrò delicatamente nelle orecchie e fu solo in quel momento che Ino si vide finalmente allo specchio.


Il trucco era perfetto ed i capelli sciolti leggermente mossi, adornati con del nastro argentato, che ricadevano lunghi fin sotto le spalle le piacevano moltissimo.
Adorava la sua fluente chioma bionda e neanche il giorno del suo matrimonio l’aveva voluta segregare in una qualche ordinata acconciatura.
I suoi fili dorati erano liberi, morbidi e lucenti proprio come lei.

 
“Grazie tanto Maeko. E‘ tutto incantevole!” quasi si commosse nel ringraziare l’hairstylist.

“Figurati, Ino. Era davvero difficile fare fiasco con una modella del genere!” rispose gentile la ragazza.

“Ora, manca solo il vestito e poi sarai, come sempre, perfetta” aggiunse dolce la sorella.


Le due Haruno si avviarono così alla sagrestia della chiesa di famiglia nella quale si sarebbero cambiate ed avrebbero atteso l’inizio della cerimonia.


“Ci siamo” disse la futura sposa con la mano sul cuore, prima di entrare nella stanza e ricongiungersi con gli altri suoi famigliari.


Alla vista dell’abito nuziale, delicatamente appeso ad un porta-abiti al centro della stanza, la sua mano semplicemente scivolò lungo il fianco.

La seta bianco candido fluiva dal corpetto senza spalline e con la scollatura a cuore fino ad una gonna lunga.
Il classico stile dell’abito da sera scintillante con un intricato ricamo di perline sul corpetto, che poi scorreva lungo il fianco, circondava l’ampio orlo e lo strascico.

Incantata, come se non l’avesse mai visto prima, Ino indossò l’abito e quando vide Mebuki e Kizashi commuoversi, lo fece anche lei ma senza rovinare il lavoro che la truccatrice aveva compiuto.


“Ecco, tutti quanti, beviamo un po’ di champagne ed affoghiamo la commozione!” si passò una mano sulla guancia rigata di lacrime Chiyo, prima di versarsi da bere.

“Dio mio, nonna, da qua!” prese la bionda il flute di champagne dalla vecchia ed un fazzoletto da Sakura.

“Aspetta, Ino…voglio sistemarti un po’ la gonna e lo strascico” disse Mebuki tirando l’orlo ed allargando la stoffa.

Nello specchio, Sakura vide sul volto di sua sorella quello che aveva visto sui volti di molte altre spose.
L’eccitazione, la meraviglia, lo splendore.


“Bimba mia,” fece Kizashi, “sei spettacolare.”

“Felice, ecco cosa sembri” le sorrise la nonna. “Felice ed innamorata. Niente si addice di più ad una sposa.”

“Sono una sposa. Sono felice ed innamorata e sono spettacolare” ripeté entusiasta i complimenti Ino.

Fu proprio in questo momento di gioia, famigliarità e commozione che Chiyo tirò fuori dalla borsa la vecchia polaroid delle occasioni speciali.


“Sapete già che voglio la mia personale foto di voi quattro insieme. Non calpestatele lo strascico, mi raccomando! Ecco, adesso, pensate .”


Quando risero, la donna scattò la foto.


“Allora, questo brindisi?!” domandò Sakura. “Vi prego, fatemi bere prima di vedere l’abito lavanda che mia sorella ha scelto per me. Sono terrorizzata al sol pensiero di doverlo indossare per tutta la giornata! Nonna, brutta ubriacona, il tuo è già vuoto!”


Una volta riempito di nuovo, Chiyo sollevò il suo bicchiere insieme agli altri.


“All’anno più importante della nostra vita” iniziò Mebuki.

“Oh, mamma, puoi dirlo forte!” se ne uscì Ino.

“Ai nostri uomini,” continuò Chiyo, “che sono stati e sono fortunati ad avere noi. Alla nostra Sakura!”

“Alla mia famiglia!” aggiunse sicura e convinta l’Haruno.


Brindarono.
Mentre bevevano, Kizashi fece un passo indietro e scattò un’altra foto con la macchinetta della suocera.

Le sue ragazze, considerò, tutte finalmente felici e tutte straordinarie.
Alle mie donne, pensò poi, sollevando il bicchiere in un brindisi solitario ed al loro “per sempre felici e contenti”


“Ino-pig che tu sia maledetta! Sembrerò una bomboniera con tutto questo chiffon!” sentì l’uomo protestare la figlia prediletta per poi scoppiare a ridere.


Era tutto perfetto, come se il tempo non si fosse mai fermato.


“Stai zitta, fronte-spaziosa! Tu di moda non ci hai mai capito nulla, starai benissimo” controbatté la sposa alla sua prima damigella.

“Appena siete pronte, andiamo” riportò all’ordine ancora divertito il capo famiglia.

“Perfetto, caro. Ti lascio solo con loro e voi due, mi raccomando, fate le brave!” lo salutò con un bacio affettuoso la moglie, prima di prendere con Chiyo posto ai primi banchi della chiesa.


Ino aveva deciso di evitare la tradizionale marcia nuziale in favore di una deliziosa ballata strumentale.
Sin da bambina le era sempre piaciuto distinguersi e non aveva mancato l‘occasione di stupire tutti anche nel giorno più importante della sua vita.

Sai ed i suoi testimoni aspettavano ormai la sposa e le sue damigelle all’altare da parecchio.
Le ragazze dovevano percorrere il corridoio una alla volta secondo una gerarchia per cui, essendo la damigella d’onore, Sakura sarebbe stata l’ultima prima della sorella.

Ancora una volta, il primario sistemò agitata lo strascico del vestito di Ino e poi prese posto sulla porta d’ingresso.

Era giunta l’ora ed in lei urgeva sempre di più il bisogno di rivedere il suo Sasuke.

Sakura si avviò così lungo la navata verso l’altare, tra le file di banchi e nastri viola, eccitata, quasi commossa con il suo punto fisso a cui guardare.
Gli ospiti si voltarono così tutti a fissarla.

Era assolutamente splendida con l’abito lavanda lungo e con un profondo spacco, adornato da una svolazzante sopragonna di chiffon che lasciava trasparire ancor di più, grazie a questo effetto vedo-non vedo, le sue gambe snelle e longilinee.   
Il corpetto aderente metteva poi in risalto le sue piccole e sode curve.

L’Uchiha, in piedi accanto al suo amico Naruto, soffocò un gemito di frustrazione.
Era impossibile, per lui, distogliere lo sguardo da lei ed ascoltare il solito e continuo vociferare dell’Uzumaki.

L’Haruno sembrava avere il suo stesso problema e a fatica mantenne lo sguardo dritto a sé.

Con i capelli rosa raccolti, il collo esile era bene in vista.
Sasuke ripensò immediatamente a quando avevano fatto l’amore la prima volta ed aveva avuto il privilegio di baciarla in quel punto delicato, appena sopra la spalla.


“Teme, stai bene?” domandò Naruto al coinquilino.

“Sì. Stai zitto, baka” mise fine a quel pensiero allettante l‘attore.


Si guardarono di nuovo, sorridendosi.


Sulle note della ballata, Ino nel frattempo procedeva verso l’altare al braccio di Kizashi bellissima e con lo sguardo puntato su Sai ed il suo abito blu notte.  
La bionda era visibilmente felice perché per la prima volta nella sua vita aveva scelto bene, ne era sicura, era lui l’uomo che l’avrebbe affiancata per il resto dei suoi giorni.

Giunta all’altare e salutato amorevolmente il padre, lo Yamanaka le rivolse quattro semplici parole che la scaldarono e la emozionarono più di quanto già non fosse.


“Sei stupenda, ti amo.”


Questo bastò a far capire ad Ino che quel semplice ragazzo, arrivato all’improvviso e dal nulla, non le avrebbe mai fatto mancare niente e soprattutto le sarebbe stato vicino in qualsiasi circostanza con cui la vita li avrebbe messi alla prova.


“Nel bene e nel male” sussurrò la ragazza più a sé stessa che a lui.


Il prete allora si schiarì la voce, catalizzando l’attenzione di tutti.


“Benvenuti cari fratelli e sorelle. Oggi, siamo qui riuniti per celebrare l’unione di due cuori…”


Mentre la cerimonia proseguiva, Sasuke fu distratto più volte dal sorriso di Sakura.
Le illuminava gli occhi, facendoli risplendere come due gemme preziose.

L’attore non riusciva più ad allontanare la presenza incombente di quella ragazza dalla sua testa e dal suo cuore e si maledisse per essersi innamorato in una sola volta così profondamente.
L’Haruno era diventata ormai il suo pensiero fisso ed era cosciente che sarebbe impazzito a causa sua.


“Adesso gli sposi possono recitare i voti che hanno scritto l’uno per l’altro” annunciò il sacerdote.


Con la mano in quella di Sai, Ino lo guardò.


“Non era mia intenzione innamorarmi di te. Quando ci siamo conosciuti mi sei sembrato noioso ed irritante” gli sorrise con la felicità che le danzava negli occhi. “Ho già detto che eri irritante?”


Sai inarcò un sopracciglio ma non disse nulla e continuò a guardare la sposa.
L’attenzione di Sasuke andò invece ancora una volta a Sakura che aveva gli occhi lucidi, mentre Ino continuava il suo discorso.


“Poi però mi hai mostrato la tua pazienza, la tua generosità ed il tuo cuore. E’ stato allora che ho capito di aver trovato ciò che stavo cercando da tutta una vita: una casa.”


L’Uchiha sentiva il cuore in gola e faticava a respirare.
Era come se Ino fosse riuscita a leggere dentro di lui i sentimenti che provava per sua sorella.

Lei era la sua casa.
Come avrebbe potuto vivere senza il suono delicato della sua voce, senza la sua sbadataggine, la sua goffaggine, senza le emozioni che i suoi baci gli provocavano?


Non ascoltò nemmeno una parola dei voti dello Yamanaka perché l’unica cosa che sentì dopo furono le parole del prete.


“E tu, Sai Yamanaka, vuoi prendere Ino Haruno come tua sposa, nella buona e nella cattiva sorte, in salute e malattia, in ricchezza e povertà, finché morte non vi separi?”

“Lo voglio”rispose lo sposo, forte e senza esitazione.

“Allora vi dichiaro marito e moglie. Puoi baciare la sposa.”


Sai strinse Ino fra le braccia e tutti i presenti applaudirono.

Se l’ardore del loro primo bacio da sposati era un segnale, non sarebbe passato molto tempo prima che Sakura diventasse una zia orgogliosa.
Erano una coppia bellissima, affiatata e lei non sarebbe potuta essere più felice per sua sorella.


Quando ebbe inizio il ricevimento, l’Haruno restò in disparte a parlare con Naruto che non aveva fatto altro che domandarle come fosse possibile che una ragazza bella, dolce e carina come lei si fosse innamorata di un “teme” come l’Uchiha.
Per tutta la conversazione il primario mantenne, per l’appunto, di risposta, sempre lo sguardo sul fidanzato che era intento a divincolarsi sulla pista da ballo.

La nonna Chiyo infatti non sembrava essere la sola ad aver notato la sua bellezza, perché avrebbe giurato che tutte le sue parenti femmine gli avessero rivolto almeno un complimento ed erano in fervente attesa di ballare con lui.


“E’ incredibile, guardalo! Va via come il pane. Non capirò mai voi donne!” disse divertito l’Uzumaki.


Ino, dall’altra parte della pista da ballo, la chiamò con un gesto.


“Scusami, Naruto. Vado a vedere cosa vuole mia sorella. Spero davvero che non voglia farmi fare altre foto. Ho già la nausea! Vedi piuttosto se riesci a liberarlo o mi farà scontare pesantemente questo supplizio a cui le mie parenti lo stanno sottoponendo!”

“Vederlo così in difficoltà però è troppo divertente, Sakura-chan!”


Obbedendo ai suoi obblighi di damigella, l’Haruno  attraversò quindi la sala e raggiunse la novella sposa, cercando tra l’altro di ignorare che sua cugina stringeva un po’ troppo Sasuke, mentre ballavano.
Le avrebbe detto due parole più tardi.


“Che cosa c’è Ino?”

“Hai dimenticato che sei la mia prima damigella?”

“No”


La sua attenzione però fu nuovamente calamitata dall’attore.
Ino le prese un calice di champagne.


“Fronte-spaziosa, hai sentito quello che ho detto?”

“Che cosa? Scusa, ero distratta.”

“L’ho notato. Beh, non preoccuparti…presto sarà il tuo turno di danzare con lui e non lo dovrai più condividere con nessuna.”

“Menomale!”


Sakura si accorse troppo tardi di aver mostrato così apertamente e sinceramente la sua insofferenza.
Vide infatti che Ino sorrideva.  


“Che cosa c’è di tanto divertente?”

“Tu, gelosona. Sei ridotta peggio di quanto pensassi. Molto peggio!”

“Io non sono affatto gelosa e per la cronaca non ho neanche tutta questa gran voglia di ballare!” fece imbronciata e ferita nell’orgoglio.

“Sì, estremamente credibile. Subito dopo il brindisi voglio vederti in pista con lui e non provare neanche a controbattere!”


Sakura si era dimenticata che doveva tenere un discorso.
Certo, lo aveva scritto ma, presa da tutta quell’ansia, l’aveva dimenticato nella tasca della felpa.
In quel momento non ricordava nemmeno una parola.


“Hai memorizzato il discorso per il brindisi, vero? Perché dovrai tenerlo non appena questo ballo si concluderà!” le chiese infatti Ino, dopo averla vista sbiancare.  

“Ino-pig, per chi mi hai preso!” mentì il primario, cercando freneticamente di ricordare cosa avesse scritto.


La musica cessò e, prima che lei fosse pronta, qualcuno le mise in mano un microfono.


“Posso avere la vostra attenzione, per favore?”


La folla si azzittì.
L’Haruno individuò immediatamente Sasuke.
L’Uchiha la stava guardando ed il cuore le balzò in gola.


“So che vi state divertendo e non vi ruberò molto tempo. Vorrei ringraziare tutti coloro che si sono impegnati affinché questo giorno fosse straordinario. Detto questo, mi rivolgo alla coppia felice. Non vi sembrano perfetti?”


Partirono gli applausi.


“Poiché conosco bene mia sorella, mi sento in dovere di indicare a Sai la strada giusta da percorrere, così gli darò l’unico consiglio di cui avrà bisogno per avere un matrimonio sempre felice. Sei pronto, Sai?”


Lo Yamanaka rise ed annuì.


“Pronto.”

“D’accordo. Ripeti dopo di me: Sì, tesoro.”

“Sì, tesoro.”

“Perfetto. Hai capito. E’ tutto ciò che devi ricordare.”


Gli ospiti risero di nuovo.


“A parte gli scherzi, ogni volta che vi vedo capisco che siete complementari, geneticamente nati per stare insieme. Non immagino nessun altro uomo affianco a mia sorella. Ino, tu sei bellissima; un fiore raro e meraviglioso ma non potresti vivere senza la solidità e la gentile compostezza di Sai. Lui è la tua forte e profonda radice. E’ solamente insieme che trovate la vostra essenza, il vostro posto nel mondo. Non può nascere un fiore senza radice e voi ne siete la prova vivente. Sono felicissima di essere qui, oggi, con la mia famiglia e la persona che amo. Non c’è nessun altro posto sulla terra in cui vorrei essere. Ora, facciamo tutti un brindisi,” aggiunse la ragazza, sollevando il bicchiere, “A Sai, per non essersi mai arreso davanti alle follie di mia sorella. E a te, Ino, per tutto quello che hai fatto per me e per aver visto sempre oltre all’apparenza. Hai trovato un uomo eccezionale, non dimenticartelo mai. Vi auguro una vita piena di tantissima felicità!”


Osservando Sai abbracciato ad Ino, Sakura comprese che l’amore era un atto di fede.
Senza fiducia, l’amore non può esistere e lei si fidava di Sasuke più di sé stessa.
Aveva imparato a conoscere la persona che si nascondeva dietro quella maschera di distaccata indifferenza ed apatia e se ne era completamente innamorata.

La vita era piena di rischi e poteva davvero cambiare in un battito di ciglia.

Alzando gli occhi, vide che l’Uchiha si stava avvicinando.
Il suo cuore prese a battere più forte ed il sangue scorreva veloce nelle vene.

Era il loro momento.

Prima di riuscire ad arrivare in pista, un fotografo li immortalò in uno scatto.
Quando cominciarono a ballare, lei rimase sorpresa nel vedere che finalmente il ragazzo sembrava a proprio agio.
Il suo sorriso appena accennato le fece accelerare il polso.

Sarebbe stato un bravo marito, pensò.


“Volevo stringerti”

Il suono accattivante della voce di lui la distolse dai suoi pensieri.


“Ma eri così impegnato a ballare con mia cugina” lo provocò lei.

“Sbaglio, o, signorina Haruno, noto giusto un pizzico di gelosia nelle sue parole?”

“Niente affatto, Uchiha.”

“Meno male. Chissà come avresti preso sennò le mie future scene di sesso e baci sullo schermo, se ti fossi già ingelosita per così poco” rispose perfettamente alla provocazione l’attore.


La luce negli occhi di Sakura si smorzò.

La giovane non aveva ancora avuto modo di pensare all’impatto e alle implicazioni emotive che il suo lavoro avrebbe potuto avere, d’ora in poi, sulla loro vita sentimentale e soprattutto sul suo stato d‘animo.
Sapeva solo che l’amava e che nonostante lo volesse tutto per sé, avrebbe fatto di tutto pur di restargli vicino.

Smisero di ballare per un attimo e Sasuke divertito le accarezzò il viso.
Le sue dita la sfiorarono, mentre la fissava negli occhi.


“Questo vestito non doveva farti sembrare un terribile scherzo della natura?”

“Infatti, come puoi notare, sembro una tenda!” rise.


Il ragazzo non riusciva a credere alle sue orecchie.


“Sei bellissima, Sakura” la sorprese, parlando di getto. “Da quando ti ho visto entrare in chiesa, ho desiderato che arrivasse questo momento. Ho sopportato quei maledetti balli ed ho cercato di essere gentile e cordiale con tutti solo per te. Non dovrai mai essere gelosa di nessuna perché tu sei la mia realtà.”

“Sasuke, io…”


Un forte applauso attirò la loro attenzione.

Che cosa diavolo? Sakura si guardò intorno e si accorse che la musica si era arrestata e che loro due erano gli ultimi rimasti al centro della pista.
Arrossì, senza sapere se fosse più imbarazzata per non aver notato che la musica si fosse fermata o per le bellissima parole dell’Uchiha.


“Teme, lasciala andare. E’ l’ora del lancio del bouquet. Non toglierti da solo la miracolata possibilità di diventare suo marito!” li raggiunse Naruto, delucidandoli sull’improvviso silenzio della band.

“Ci sono donne che pagherebbero per essere al suo posto, baka!”

“Sakura-chan, io davvero non so come puoi sopportarlo!”

“Probabilmente, Naruto sono una masochista!”

“Vai, masochista. Ti stanno aspettando” la sollecitò ad andare, prendendola in giro l’attore.

“Te l'avevo detto che saresti tornato qui con lei. Ora, sei spacciato, amico mio” disse soddisfatto l’Uzumaki al coinquilino.

“Lo so, questa volta ho perso davvero” gli rispose sereno.


Sakura Haruno era la sconfitta più bella della sua vita, la resa totale del suo orgoglio e la rottura definitiva della sua maschera di cera.


La ragazza si avvicinò così al gruppo di ragazze in attesa del lancio del bouquet.
I loro volti erano accesi dalla speranza.

Come se il destino avesse voluto darle un’ultima prova del suo lieto fine, il mazzo di fiori rosa, arancioni e bianchi le piovve esattamente tra le mani.

Mentre tutti i presenti applaudivano, lo sguardo di Sakura si posò su Sasuke che non stava battendo le mani ma la stava fissando, divorandola.
L’Haruno avrebbe pagato qualsiasi prezzo per leggergli nel pensiero ma dentro di sé sapeva ormai con certezza che avrebbe avuto tutta una vita per scoprirlo.


“C’eri una volta. Ci sei sempre stata. Ci sarò per sempre.”  










x x x










Epilogo




Sarada  aveva ormai tre anni ed era l’orgoglio del padre.

Sasuke ricordava a malapena il tempo in cui viveva solo, senza una famiglia ed uno scopo.
Solamente ora si rendeva conto che per troppo tempo la sua vita era stata incompleta, ma se qualcuno glielo avesse detto all’epoca lo avrebbe preso per pazzo.


“E’ colpa tua” disse pensando ad alta voce mentre Sakura si metteva a sedere di fronte a lui.

Erano tornati all’Ichiraku Restaurant per festeggiare il loro quarto anniversario di matrimonio, lasciando Sarada con lo zio Itachi e la zia Izumi.

E ora eccola lì, la sua amata moglie, con un fluttuante abito color crema che nel giro di un paio d’ore si sarebbe divertito a sfilarle molto, molto lentamente.


“Colpa mia per cosa?” sorrise perché, con il passare del tempo, stava scoprendo quanto continuasse ad essere complesso suo marito.


“Sono stato addomesticato.”


Sakura bevve un sorso di champagne e sorrise, chinandosi sul tavolo e afferrandogli il volto fra le mani.


“E’ inevitabile, mi dispiace.”

“Così mi ha detto anche Itachi l’ultima volta che siamo andati a trovarlo. Non chiede ancora ad Izumi di sposarlo perché teme di diventare un agnellino.”


Quella che l’Uchiha si era immaginato come una relazione difficile si era rivelata sorprendentemente facile.
I genitori di Sakura lo avevano accolto con gioia e riconoscenza e suo fratello Itachi, di nuovo vedente, amava e trattava la sua compagna proprio come se fosse sua sorella.
Erano un’unica, nuova e grande famiglia.


“A proposito, bel vestito” mormorò, spostandosi in modo da sfiorarle la gamba sotto il tavolo. “Mi divertirò a togliertelo. Tutti quei bottoncini lì davanti…sarà una sfida interessante.”


I loro occhi si incrociarono e l’Haruno provò quel meraviglioso sfarfallio allo stomaco che sentiva ogni volta che stava con lui.


“La tua mente viaggia sempre ad un solo binario” scherzò lei.

“E tu sei sempre la donna in fondo a quel binario.”

“Mi sembra giusto!”

“Gli ultimi quattro anni sono stati i migliori della mia vita” le disse l’attore serio. “Ho sempre pensato di essere un tipo rilassato. Mi sbagliavo. Mi hai insegnato tu a rilassarmi. Tu e Sarada…” si schiarì la gola, nel caso la sua voce decidesse di fare qualcosa di stupido, tipo tremare. “Voi siete tutto per me.”

“Meraviglioso.”


Sakura gli carezzò la guancia e gli sorrise teneramente.


“A patto che in te ci sia spazio per un altro po’ d’amore…perché sono incinta.”


Sasuke si alzò e la aiutò a fare lo stesso, con un sorriso pieno di gioia.
Le mise una mano sul ventre ancora piatto e, con un incredibile senso di pace, pensò che ciò significasse sentirsi a casa, e lui non avrebbe voluto essere in nessun altro posto al mondo.






FINE






Note dell’Autrice: Vorrei rubare un altro po’ del vostro tempo per ringraziare tutte le 2410 persone che hanno avuto, sin ad oggi, la voglia di aprire il mio primo ed ormai lontano capitolo di Runaway Candy e soprattutto tutte quelle che poi hanno continuato a seguire la fiction appassionatamente. Questa è stata senza dubbio un’esperienza bellissima che mi ha arricchito parecchio e che mi ha accompagnato per quasi un anno. Ci sono stati momenti in cui non mi sono sentita all’altezza, in cui l’ispirazione è venuta meno ma se ho continuato a pubblicare con una buona costanza è stato soprattutto per quei lettori di nicchia che mi hanno sempre dedicato un po’ del loro prezioso tempo per lasciare un commento alla storia, positivo o neutro che fosse, invogliandomi così a fare sempre di più e meglio.
Davvero grazie a tutti. Ora mi prenderò del tempo per metabolizzare tutto questo, per poi tornare con nuove idee e con più entusiasmo di quanto già non abbia.
Spero di leggere le vostre impressioni generali su questo mio primo lavoro.
Ancora mille GRAZIE!
Un bacione, ValeUchiha07.   



   
 
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