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Autore: Vale11    30/11/2016    1 recensioni
Jesus non era d'accordo, affatto. Non era così che si risolvevano le cose. L'aveva fatto presente con tutto il tatto che aveva a disposizione prima e con tutta la rabbia che aveva in corpo poi, ma niente: Gregory continuava a vedere Sasha e Maggie come un pericolo per Hilltop, e niente di tutto quello che gli aveva detto gli aveva fatto cambiare idea. Era sicuro che quel vigliacco avrebbe cercato di venderle la settimana successiva, quando Negan sarebbe tornato per prendersi metà della loro roba, ma era anche certo che sarebbe riuscito a proteggerle, e che il regno di Gregory fosse ormai alla fine. Sottovalutò il suo attaccamento al potere. Fece l'errore di dirglielo.
Genere: Angst, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Daryl Dixon, Maggie Greeneunn, Negan, Paul 'Jesus' Rovia, Sasha
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Jesus non era d'accordo, affatto. Non era così che si risolvevano le cose. L'aveva fatto presente con tutto il tatto che aveva a disposizione prima e con tutta la rabbia che aveva in corpo poi, ma niente: Gregory continuava a vedere Sasha e Maggie come un pericolo per Hilltop, e niente di tutto quello che gli aveva detto gli aveva fatto cambiare idea. Era sicuro che quel vigliacco avrebbe cercato di venderle la settimana successiva, quando Negan sarebbe tornato per prendersi metà della loro roba, ma era anche certo che sarebbe riuscito a proteggerle, e che il regno di Gregory fosse ormai alla fine. Sottovalutò il suo attaccamento al potere. Fece l'errore di dirglielo.


Quando Negan bussò ai loro cancelli con la sua onnipresente mazza da baseball (Jesus si rifiutava di chiamare quella cosa con un nome proprio, no grazie) dovette ammettere che avesse un certo stile, e una dose financo eccessiva di carisma. Certo, queste qualità venivano mitigate dal fatto che fosse il più grande figlio di puttana della zona.
Si assicurò che le due donne fossero nascoste dove pensava che Gregory non potesse trovarle e seguì con gli occhi il gruppo che si spostava da lontano, all'ombra di una veranda di lamiere. Non si aspettava che uno dei salvatori fosse così silenzioso da riuscire a prenderlo alle spalle, né il calcio alle gambe che lo fece finire in ginocchio; quando alzò la testa si trovò davanti il sorriso di Negan, che si dondolava la mazza da baseball sulle spalle con l'aria di chi aveva appena scoperto che il Natale sarebbe arrivato in anticipo. Dwight e Gregory, quel vecchio bastardo, gli stavano alle calcagna trascinando per un braccio Maggie e Sasha.
“Il mio amico, qui – iniziò Negan, indicando Gregory con un cenno della testa – mi dice che sei un problema. E a noi non piacciono i problemi.”
Gregory non lo guardava nemmeno. Fissava tutto tranne lui.
Guardami, almeno. Mi stai condannando a morte, almeno guardami stronzo.
La mano di negan lo afferrò per la mandibola, costringendolo a fissarlo negli occhi.
“Mi piace che le persone mi guardino, mentre ci parlo – ogni parola gli spruzzava il viso di saliva. Negan gli sorrise, lo mollò e passò un braccio sulle spalle del bastardo coi capelli bianchi – dicevo che Gregory, qui, mi dice che sei un problema, e io non posso permettere che chi lavora per me abbia dei problemi. Sono distrazioni, capisci? E le distrazioni portano guai” Gli passò un dito sul naso, con un sorriso che lo fece rabbrividire.
“Quindi – riprese Negan tirandosi su e aggiustandosi la mazza sulle spalle – farai il bravo da ora in poi?”
Non rispose, si limitò a fissarlo cercando di non far capire che si, aveva paura. Parecchia. Il sorriso di Negan sparì di colpo.
“Come ti chiami, ragazzo?”
“Paul – si sforzò di rispondere – ma gli amici mi chiamano Jesus. Tu puoi chiamarmi Paul.”
“Oh no, ragazzo. Credo che ti chiamerò Jesus – la mano che gli strattonò i capelli lo costrinse a tirare indietro la testa, lasciando scoperta la gola. Cercò di tirarsi indietro quando sentì la punta della mazza sfiorargli il pomo d'adamo, ma quelle cinque dita non gliele permisero – mi piaci, Jesus. Saresti un'ottima recluta. Che ne dici, Jesus e i salvatori?”
Sentì ridere tutto intorno a sé, quello che l'aveva atterrato gli stava ancora alle spalle.
“Sembra il nome di un coro gospel” Riuscì a mugugnare stringendo gli occhi. Sentì la mano mollare la presa, il suo cuoio capelluto ringraziò, finchè un manrovescio non gli ribaltò il viso. Maggie urlò qualcosa, pregò che che smettesse. Lei non aveva bisogno di altri guai. Il suo bambino non aveva bisogno di altri guai.
La mano tornò, più prepotente di prima, e si ritrovò la faccia di Negan a pochi centimetri dalla sua.
“Potrei ucciderti qui e ora, ragazzo – gli sussurrò – ma non avrebbe senso. Dove sarebbe l'insegnamento, mh? No, ragazzo. Ti voglio vivo, e voglio che impari qualcosa. Quindi – lasciò la presa sui capelli e lo colpì con un calcio in pieno petto, che lo mando dritto contro le gambe del salvatore dietro di lui – ecco cosa faremo. Tu starai fermo, mentre i miei ragazzi cercando if arti capire come funzionano le cose. Apri bocca e le ragazze muoiono. Reagisci e le ragazze muoiono. Prova a scappare – sottolineò con un sorriso quasi amichevole – e le ragazze muoiono”.
Negan fece un paio di passi indietro, permettendo ai suoi di circondarlo. Erano in quattro, e lui era uno solo. Non avrebbe fatto alcuna differenza comunque, non poteva reagire, non poteva alzare un dito per difendersi. Maggie e Sasha iniziarono a urlare e Negan le zittì puntando la mazza contro la pancia di Maggie. Sapeva pure quello. Gregory parlava troppo.
“Sai ragazzo, ti prenderei volentieri con me ma ho ancora una scimmia da finire di addestrare. Dwight – sorrise, voltandosi verso lo sfregiato biondo – me lo porteresti? Voglio che veda anche lui.”
Quello che apparve dopo pochi minuti non era Dixon. Non poteva essere lui. Non il cacciatore quasi praticamente letale di Alexandria, l'unico in grado di tenergli testa che avesse mai incontrato. Questo era un uomo pesto, stanco e praticamente in pigiama. Spalancò gli occhi al solo pensiero di ciò che dovevano avergli fatto per ridurlo così.
“Daryl?”
Sasha fece per avvicinarsi, ma Negan la fermò con un braccio.
“No, non parlare con lui. Nessuno deve parlare con lui. E tu – puntò la mazza contro la testa di Dixon – non muovere un muscolo se non vuoi un altro morto sulla coscienza”.
Maggie trattenne il respiro, poi iniziò a scuotere freneticamente la testa.
“No Daryl, non è colpa tua. Non è colpa...”
“Ho detto - le urlò contro Negan, prima di sorridere e abbassare il tono – di non parlare con lui”
Fece un altro paio di passi indietro, tenendo sempre la mazza puntata al ventre di Maggie.
“Iniziate pure, ragazzi”
Jesus non aveva mai staccato gli occhi dal viso di Daryl, più incredulo che sconvolto a quel punto, e Daryl non aveva mai staccato gli occhi da terra. Nemmeno quando Daryl l'aveva accusato della morte di Glenn, nemmeno quando Maggie gli aveva detto che non era colpa sua, e nemmeno quando il primo calcio colpì Jesus allo stomaco, facendolo ripiegare su se stesso e toccare terra con la fronte. Sentì uno scappellotto che gli fece volare via il cappello, i capelli gli caddero intorno al viso come una tenda. Si aspettava che continuassero a colpirlo, ma si fermarono e iniziarono a camminargli intorno in cerchio, aspettando che si tirasse su.
Metodici figli di puttana.
Si puntellò sui gomiti e si alzò in ginocchio premendosi una mano sull'addome solo per finire di nuovo a terra quando uno stivale lo colpì a destra, sulle costole. Si tenne eretto puntellandosi sulla mano sinistra e fissò il tipo che l'aveva colpito senza aprire bocca, il tipo sorrise e lo colpì al viso con il calcio del fucile. Cadde di nuovo sputando sangue e quello che gli sembrava un pezzo di molare.
“Ragazzi, ragazzi – sentì Negan avvicinarsi senza riuscire ad alzare la testa per guardare – non colpitelo subito in testa o la cosa finirà troppo presto. Ma non lo uccidete. Voglio che capisca, non che crepi, chiaro?”
Gli uomini fermarono il cerchio per pochi secondi, poi ripresero a camminare con un coro di risate sommesse. Maggie e Sasha urlarono qualcosa, ma Negan le zittì di nuovo. Sentì una mano prenderlo per i capelli e tirarlo in piedi.
“Sai – gli disse il tizio barbuto e quasi calvo che si trovò davanti – tenerli così lunghi non è saggio, e come avere una maniglia in testa. Come il tuo amico, li dietro”
Jesus fece l'errore di spostare lo sguardo su Dixon, e Daryl lo fissò di rimando stringendo le labbra. Poi si ritrovò a guardare la terra quando il pugno del salvatore lo prese in pieno nello stomaco, di nuovo. Strappò fili d'erba con una mano guantata e tossì, puntellandosi con la testa per riuscire a rimettersi almeno in ginocchio. Non gliene diedero il tempo, gli piovvero addosso calci dalle quattro direzioni, cercò di ripararsi la testa con le braccia ma ottenne solo di guadagnarsi un paio di calci sulle dita. La testa, comunque, non sembrava essere la loro priorità: volevano fargli male, e volevano che lo sentisse tutto senza svenire. Sentì le costole iniziare a cedere e si protesse con le braccia, cercando di incassare il più possibile la testa fra le spalle, al fronte premuta a terra. Sentì la caviglia destra urlare dopo il terzo colpo consecutivo e si morse le labbra a sangue. Non doveva aprire bocca, o Maggie e Sasha ne avrebbero pagato le conseguenze. Poi però sentì la mazza di Negan appoggiarglisi contro un fianco e le mani di Negan sulle sue.
“Scusa ragazzo, ma abbiamo detto di non reagire – disse, facendogli appoggiare le mani sulla nuca – e io ho appena deciso che proteggersi in qualche modo significhi reagire. Resta così, per favore.”
Jesus si strinse le mani dietro al collo e pregò che per favore, per favore, finissero presto. Che si stancassero alla svelta. Adesso vedeva Maggie e e Sasha piangere sostenendosi a vicenda, e Daryl fissarlo a labbra strette, bianco come un cencio, poi non riuscì più a tenersi su: il dolore alle gambe, al costato, alla schiena...ovunque, era troppo forte.
“Stai su, bastardo – sentì uno dei salvatori urlare mentre lo strattonava per i capelli tirandolo verso l'alto – stai su!”
L'uomo gli mollò un calcio all'addome e Jesus sentì la testa partire in avanti. Picchiò il viso contro il ginocchio del suo assalitore di turno e sentì qualcosa rompersi, un dolore sordo allargarsi a tutto il viso, prima di rendersi conto di avere le labbra zuppe di sangue.
“Questo stronzo mi ha fatto male!”
Sentì il salvatore lamentarsi. Magari adesso l'avrebbero pestato ancora, ma non gli importava più. Non sentiva più nulla. Non voleva sentire più nulla.
“Certo Alan, ti ha colpito col naso sul ginocchio”
Non sapeva chi fosse stato a parlare, ma quando tale Alan fece per tirarlo di nuovo su Negan lo fermò.
“Basta così ragazzi. Voglio che senta quello che ho da dirgli”
Alan lo lasiò andare, e Jesus si sentì cadere finchè Negan non lo prese al volo per il colletto.
“Faremo così, io e te – gli disse cercando di capire se lo ascoltava o no, sbirciando gli occhi azzurri sepolti in quella maschera di sangue – riesci a seguirmi?”
Quando Jesus non rispose lo scosse.
“Ho detto, mi segui, ragazzo?”
Jesus si sforzò di annuire in qualche modo, non voleva che lo scuotesse ancora. Una volta sola gli era bastata perchè la sua testa decidesse di esplodere. Negan sembrò soddisfatto.
“Bene, ragazzo. Tu sarai la mia assicurazione, qui a Hilltop. Qualcosa non va secondo i piani? Tu sarai il mio capro espiatorio. Se anche solo uno spillo non sarà dove stabilirò lascerò che i miei ragazzi si divertano con te. Chiaro? - Lo scosse per ottenere una risposta. Jesus deglutì per non vomitare – chiaro?”
Jesus annuì ancora, poi si schiarì la gola:
“Non...portarle via. Sasha e Maggie. Non portarle via”
Negan rise, lanciando Jesus fra le braccia di Daryl: il cacciatore lo fissò per qualche secondo, cercando di accomodare la presa per non farlo cadere, poi lo strinse con fare quasi protettivo. Se Negan se ne accorse fece finta di niente.
“Nessuno le toccherà, ragazzo: sono la mia assicurazione – rispose – se non trovo te, faranno amicizia con Lucille. Ti conviene essere qui quando tornerò”
Jesus lo fissò senza rispondere, poi spostò lo sguardo sul cielo quando Daryl lo sistemò a terra il più delicatamente possibile.
 
  
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