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Autore: WolfEyes    18/05/2009    8 recensioni
Sono ormai trascorsi cinque anni da quando un valoroso ninja ha lasciato Konoha, abbandonandola per sempre. Tuttavia, c'è chi non lo accetta, rimpiangendo di non avergli confessato i propri sentimenti...
"Bevo per te perché, in qualche modo, tu ti possa ricordare che ti ho sempre voluto bene, e che mai ti scorderò.
E spero che, da lassù, tu possa osservarmi e renderti conto che ti amo, perché non sono riuscita a dirtelo quando potevo guardarti ancora negli occhi."

NUOVA VERSIONE riveduta e corretta! (dal 29/06/2014)
Buona lettura a tutti!
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jiraya, Tsunade | Coppie: Jiraya/Tsunade
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden, Contesto generale/vago
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Ancora una volta mi ritrovo qui, in questo stupido e squallido locale, che ormai visito tutte le sere, come se le cose potesse

 

Anniversario

 

Ancora una volta mi ritrovo qui, in questo stupido e squallido locale, che ormai visito tutte le sere, come se le cose potessero cambiare…

 

È passato già tanto tempo, caro amico…

 

Ti hanno portato via da me.

Per sempre.

 

Mi verso un altro bicchiere di sakè, e mi accorgo che la bottiglia è ormai vuota. L’ultima goccia scivola e cade diretta tra i suoi simili.

 

« Portamene un’altra… », mi stupisco della mia voce, roca e stanca. E così fredda e distaccata.

 

« Signora, lei ha già bevuto abbastanza per questa sera », mi dice un po’ intimorito dal mio tono di voce.

 

« TI HO DETTO DI DARMENE UN’ALTRA! O vuoi perdere la tua miglior cliente? Il capo si arrabbierà con te », gli rispondo con una nota minacciosa nella voce.

 

Non sono ubriaca, riesco ancora a farmi male con i miei stessi pensieri, e finchè questa sensazione non terminerà, sarò ancora abbastanza lucida da comprendere ciò che mi succede intorno. Ed è ciò che voglio evitare.

 

« S-Subito… », obbedisce.

 

Tsk, quel dannato cameriere! Quando mi risponde così, mi verrebbe voglia di strangolarlo…

Nessuno ha più rispetto per una donna che è stata capo di Konoha?

È proprio vero, quando sei importante perché eserciti un potere, e poi smetti di farlo valere, smetti anche di essere importante…

Ora, il mio posto spetta a quel ragazzo che mi ha stupita fin dal giorno in cui l’ ho incontrato…

Il figlio di Minato. Naruto Uzumaki.

 

Il figlio del tuo allievo, Jiraya…

 

Il cameriere posa la bottiglia che avevo ordinato davanti al mio naso. La afferro con un gesto brusco e ne verso il contenuto nel bicchiere vuoto che mi giace davanti.

 

Fino a qualche anno fa, avremmo fatto a gara a chi beveva di più, ricordi? Già, ma ora che non sei qui, ora che mi manca il mio compagno di bevute, il sakè non ha più quel dolce sapore, e mi lascia l’amaro in bocca.

 

Lo stesso amaro che mi ha lasciato la tua scomparsa.

Solo che me lo ha lasciato nel cuore…

 

E adesso mi ritrovo qui, sperando che magari, nell’ubriachezza, io riesca a scorgere la tua immagine, seduta accanto a me, che mi sorride e mi incita a bere un altro bicchiere per vincere la solita scommessa.

Osservo lo sgabello vicino al mio, ma non ti vedo.

È inutile, io non posso fare più niente, è trascorso troppo tempo dalla tua tragica morte, Jiraya… Troppo.

Ed io non riesco più nemmeno a piangere, perché le lacrime le ho finite, tutte versate per te. Ma mi  rendo conto, essendo un medico, della falsità della mia affermazione. Le mie lacrime ci sono, ma non hanno altri motivi per cui dovrebbero scendere e abbandonare i miei occhi per sempre, come hai fatto tu. I miei occhi possono pungere fino allo sfinimento, e possono diventare lucidi, ma mai più verseranno lacrime…

 

Mi butto in gola un altro sorso, come fosse acqua, perché, ormai, nemmeno le sbronze sono divertenti come quando eri con me… Come quando tu potevi stare al mio fianco, prendermi in giro e sbirciare nella mia scollatura, cosa che, sotto sotto, mi faceva ancora sentire desiderabile ed amata nonostante la mia età, abilmente mascherata dalla mia tecnica ninja.

 

È proprio vero, ci si rende conto dell’importanza di una persona solo quando la si ha persa per sempre…

 

Questa è una di quelle frasi fatte, che ritrova il proprio

significato soltanto quando ci si trova nella situazione descritta.

 

Forse mi sono accorta troppo tardi dell’amore che provavo per te, e che, stranamente, provo ancora. Al pensiero di tutte le volte in cui mi corteggiavi, e delle volte in cui io ti respingevo, un triste sorriso mi arriccia le labbra…

Con lo sguardo così fisso nel vuoto, devo sembrare proprio ubriaca.

Ma non lo sono, perché mi faccio ancora male…

Perché sento ancora quel dolore al petto che mi coglie ogni volta che ripenso a quanto sono stata stupida a non dirti tutto prima che tu lasciassi il Villaggio, a quanto sono stata idiota a non aver capito prima quello che provavo…

A quanto sono ancora così ingenua da pensare di poterti vedere qui, al mio fianco, quando invece so che non accadrà mai…

 

Perché non si può tornare a vivere nel passato per cambiare il futuro.

 

Oggi bevo per te, amore mio…

Non m’importa se domani avrò emicranie e continui conati di vomito, perché oggi non ho più alcuna responsabilità. Sono una vecchia qualunque, che ha perso tutto e che sfoga il proprio dolore nell’alcol. Una donna che non vale più niente e piange come una bambina per la tua scomparsa.

 

Le persone a cui tengo di più se ne sono andate prima di me…

Il mio fratellino, il mio primo amore ed infine anche tu…

 

Oggi bevo per te, per ricordarmi che cinque anni fa hai lasciato questo mondo, e me, e ne hai trovato uno migliore.

Bevo per te perché, in qualche modo, tu ti possa ricordare che ti ho sempre voluto bene, e che mai ti scorderò.

E spero che, da lassù, tu possa osservarmi e renderti conto che ti amo, perché non sono riuscita a dirtelo quando potevo guardarti ancora negli occhi.

Ma, forse, se te lo avessi detto, ora sarebbe peggio…

Anche se, vivere con il rimorso di non avertelo detto, non è migliore di questa assurda situazione.

 

E la cosa che più mi infastidisce è che, in questi momenti in cui non sento il dolore per via dei miei sensi che si stanno annebbiando, non riesco nemmeno a ricordarmi la tua voce, che invece non voglio rammentare quando sono lucida, perché mi faccio male…

E’ solo uno stupido circolo vizioso.

 

Oggi, sono passati cinque anni dalla tua morte, ed io, come per ogni anniversario, bevo come una spugna e non mi curo del futuro. Perché quando muore il tuo passato, è difficile avere un futuro…

 

Finisco la bottiglia. Ho perso il conto di tutte quelle che ho bevuto.

Mi alzo e, prontamente, il cameriere mi pone la stessa domanda.

 

« Signora, i soldi? »

 

« Sono sul bancone, idiota… »

 

E poi sarei io, quella ubriaca!

 

Mi incammino verso una strada che non so nemmeno dove porti.

 

Ma anche tu non sapevi dove saresti arrivato, giusto?

 

La mia vista comincia ad essere offuscata, e, barcollando, mi dirigo verso un posto che, da lucida, non avrei mai più visitato. Lo so bene.

Pochi passi dopo, riconosco a chi appartiene la fredda lapide che ho davanti.

Inizio a tremare e sento un brivido di disperazione cogliermi e percorrermi la schiena, gli occhi che si appannano sempre più, ma non per l’alcol…

Non lo credevo più possibile, ma sto piangendo…

Piango per te, per l’ennesima volta, come accade ogni anniversario della tua morte, cosa che io, troppo orgogliosa, non ammetto nemmeno a me stessa.

E l’anno prossimo capiterà la stessa cosa, io piangerò in silenzio e darò la colpa alla mia ubriachezza. Tutto questo perché sono troppo orgogliosa per ammettere che mi manchi, e che la tua morte mi fa ancora male.

 

Ma non ho potuto fare niente per aiutarti,

avrei solo potuto dirti prima quello che provavo. E non l’ ho fatto.

Ora continuo a pensare che tu possa tornare da un momento all’altro.

Ma nel profondo, so che non accadrà.

Nel profondo, sento di amarti ancora.

Sento che senza di te, è svanito tutto.

Sento di amarti, ed è troppo tardi.

 

Ti amo

E lo farò per sempre

Aspettami, lassù, perché voglio rivederti

Rivedere te, rivedere il tuo viso

Risentire la tua voce senza

che mi colga tutto questo dolore

E finalmente, dirti che…

Ti amo.

 

 

 

Angolo dell’autrice

Ebbene, il mio lavoro di riscrittura e correzione è approdato anche qui. Non ho modificato punti salienti o ampliato la fic, questa è infatti soltanto stata corretta ed eventualmente migliorata nell’esposizione.

La morte di Jiraya è stato un capitolo che mi ha scosso non poco (no, non posso perdonare Pain per aver ucciso il suo maestro, tutto, ma questo no u_u), così ho voluto riportarne una sfumatura qui, dal punto di vista della nostra amata Tsunade, la quale proprio nel giorno dell’anniversario della sua scomparsa, piange il proprio compagno.

Con questo bado bene a chiarire ogni equivoco: non voglio pensare ad una Tsunade che si lascia completamente andare. No, ho solo pensato ad una donna che dopo aver trascorso un anno intero a tirare avanti, in questa occasione si conceda di sfogarsi e di lasciarsi sopraffare dal dolore per quella perdita.

Questa fic poi non tiene conto del finale del manga/anime, perché sinceramente sono rimasta piuttosto indietro, quindi ho immaginato che Tsunade avesse lasciato la propria carica a Naruto, per questioni di merito e quant’altro.

Ora che vi ho fatto perdere tutto questo tempo, passo a ringraziare chiunque abbia letto e/o leggerà questa fic (che conta al momento 297 visite – siete sopravvissuti?o_O), chi l’ha messa nei preferiti (BON, yumeXD), e, non meno importante, chi l’ha recensita (A_Dark_Fenner, narueremita, SuperEle94, wish, beast, Kengha, ellacowgirl in Madame_Butterfly).

Un grazie di cuore a tutti voi <3

 

WolfEyes

(ex dolceGg94)

  
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