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Autore: Mrsstoll    30/11/2016    0 recensioni
La misteriosa scomparsa di Estia provoca lo scoppio di gravi litigi tra i vari Olimpi. Contemporaneamente,terribili mostri si allontanano dal loro luogo di permanenza per attaccare i semidei e il Campo Mezzosangue. Gli dei,troppo impegnati a scannarsi,non si rendono conto di ciò che sta succedendo. Maya,figlia di Apollo,riesce a contattare il padre per metterlo al corrente dei vari attacchi;solo allora gli Olimpi si rendono conto che Estia non è scomparsa,ma è stata rapita...per creare un diversivo. In questo modo il nuovo nemico ha potuto piegare al suo volere le peggio creature senza essere intralciato nel suo cammino...
L'Oracolo vaticina una profezia e presto partirà un impresa alle volte dell'isola dei Ciclopi,in Sicilia.
Riusciranno i semidei a trionfare ancora?
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Apollo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un'esplosione e poi l'urlo della mia compagna,mi voltai di scatto verso di lei e cominciai a correre nelle sua direzione,ignorando i rami che mi graffiavano la pelle e i continui impatti con spine e radici degli alberi. Saltavo i tronchi e tagliavo le piante,acquistando sempre più velocità,scoccai la freccia senza chiedermi che orribile creatura fosse e la osservai ridursi in polvere. 
-Teresa?- domandai ma non ricevetti nessuna risposta. 
-Teresa?!- alzai la voce ma non ottenni neanche un cenno. Mi avvicinai cautamente al prato dove poco prima era avvenuta la lotta e,quando mi resi conto di avere davanti il corpo inerme accasciato a terra con un'angolatura estremamente irregolare di lei,crollai sulle ginocchia.
-Tere- sussurrai trattenendo le lacrime e non potei non ignorare la pozza di sangue attorno alla sua spalla.
Con le mani tremanti le tolsi la camicetta e realizzai che non era una cosa grave,soltanto un morso preso di striscio.
Quando mi sentii spingere di fianco estrassi d'impulso il pugnale e se non fossi inciampata avrei ucciso la mia migliore amica.
-Ci sei cascata!- ridacchiò Teresa
-Ti sembra questo il momento di scherzare?! Quando sei in un bosco sperduto insieme a una creatura che vuole strapparti le budella?!- Sbottai e i miei urli riecheggiarono per tutta la radura 
-Scusa,volevo sdrammatizzare- alzò le spalle e si mise in piedi 
-Saresti potuta morire...uccisa da quella cosa o da me!- non riuscii a trattenere il tono arrabbiato,perché con una come Teresa è impossibile rimanerci incazzato per più di un secondo.
-Era un Arpia- estrasse la spada e ci soffiò sopra per ripulirla dall'icore.
-È meglio andare,non mi piace questo posto- mi guardai le spalle e esortai Teresa a camminare,con la sensazione di essere seguita.
-Hai notizie del campo?- chiesi mentre tagliai un ramo sporgente che ci istruiva la strada.
-Non recenti,ho ricevuto una lettera di Annabeth due settimane fa.- fece un pausa per deglutire e poi proseguì -La barriera del campo non ha subito nessun danno ma abbiamo tre feriti gravi- rallentò il passo e prese un bel respiro.
-Chi sono?- non ero sicura di volerlo sapere,ma la curiosità e la preoccupazione presero il sopravvento.
-Billie di Demetra,Clarisse e Leo- quando disse l'ultimo nome la voce gli si strozzò in gola e io mi sentii subito le labbra secche. Non ho un rapporto molto forte con Leo,ma lo stimo molto e l'idea di perderlo è lancinante.
-Will riuscirà a rimetterli in sesto- Confido nella bravura medica di mio fratello e ripongo in lui tutta la mia speranza. 
Il tragitto fino ai motorini fu silenzioso,entrambe troppo scosse per parlare. Quando uscimmo dalla macchia mi sedetti sulla panchina con vista mare del promontorio e feci segno a Teresa di sedersi vicino a me. 
-Adesso controlliamo meglio la ferita- le tolsi la maglia e presi il piccolo kit che mi portavo sempre in tasca in caso di emergenza.
-Gli attacchi sono aumentati- disse la mia amica mentre le ripulivo la ferita con i miei rudimentali attrezzi.
-Cosa pensi che significhi?- domandò cercando rassicurazione nelle mie conoscenze e nella mia intuizione,ma al momento tutto ciò che potevo darle era una umile fasciatura.
-Non so,però credo che dovremmo contattare il Campo Giove per sapere che succede da loro e se ci hanno capito qualcosa- le detti un quadratino di ambrosia e le feci segno di rivestirsi.


Le ottime lasagne della mamma della mia amica ci fecero dimenticare ben presto dell'accaduto e preparammo insieme i bagagli per il campo.
-Tutto questo non ha cambiato la mia voglia di tornare a New York- dissi entusiasta mentre lanciavo una maglietta nella valigia.
-Chissà la faccia che farà Sam quando ti vedrà dopo 9 mesi- disse dandomi una pacca affettuosa
-Già,chissà - alzai le spalle pensando all'irritante figlio di Ermes con il quale avevo avuto numerose dispute la scorsa estate
-Secondo me gli piaci-esaminò una felpa rossa e meditò se portarla.
-Hai presente chi è lui?-mi sfuggì una risata. Sam Cooper è indubbiamente il ragazzo più bello del campo; alto e con fisico statuario. Ribelli capelli biondi e profondi occhi azzurri come il mare. Naso dritto e lineamenti spigolosi,con una mascella che fa impazzire tutte le ragazze che lo vedono. Carattere forte e ribelle,agisce per lui e non per gli altri,senza interesse di piacere alla società anche se è assolutamente venerato dal genere femminile. 
-Hai presente chi sei te?! Maya Cruz,la ragazza inarrivabile. Solo il fatto che tu non abbia mai accettato la corte di nessun ragazzo ti rende interessante e desiderabile all'ennesimo potenza. Sei l'unica che resiste a Sam e lo sanno tutti che i ragazzi si pongono sempre obbiettivi praticamente impossibili- spiega tranquillamente mentre si dirige verso lo specchio per applicarsi una maschera all'avocado.
-Mi consideri un obbiettivo impossibile?- domando sedendomi sul letto compiaciuta.
-Non sono io che ti considero così,tutti lo pensano- si gira e mi guarda facendomi l'occhiolino.



Forse dovrei presentarmi meglio. Visto che dovremo passare insieme un po' di tempo è opportuno conoscerci. Mi chiamo Maya Cruz e abito in Italia,precisamente in Toscana. Come avrete già intuito dal cognome ho origini messicane,da parte di mia mamma. In quanto semidea,ho parlato solo un paio di volte con mio padre,Apollo;potrei odiarlo per questo,ma non lo faccio perché so quanto lui tenga e a me e che non è colpa sua se non può avere contatti con i suoi figli semidivini. 
Da lui ho ereditato alcuni talenti,come la precisione millimetrica con l'arco,la capacità di far commuovere o gioire chi ascolta le mie melodie che suono con qualsiasi strumento musicale a disposizione e l'agilità in battaglia. Mi ha trasmesso anche l'altezza e il fisico,del quale non posso lamentarmi; mia madre mi dice sempre che ho gli occhi uguali a lui. Invece,i capelli castani e l'incarnato color bronzo sono tratti dovuti alle mie origini sud-americane. 
Sono una persona estremamente solare e socievole,che ama condividere la vita con gli amici. Mi considero solidale e pronta ad aiutare il prossimo,soprattutto se si tratta di un amico in difficoltà. Ho un carattere molto forte e deciso,che non si lascia condizionare da nessuno. Non sono una ragazza facile,anzi prima di conquistarmi devi veramente dimostranti qualcosa...che nemmeno io so di preciso. La mia migliore amica è Teresa,la ragazza con la quale ho condiviso i momenti migliori e peggiori della mia vita. Siamo state scortate insieme al campo quattro anni fa e da quel momento siamo diventate molto affiatate,anche perché non è facile trovare due semidei coetanei nelle stessa città. Lei è figlia di Ermes,ragion per cui è soprannominata "la volpe". È una persona splendida,sia esteticamente che interiormente ed è felicemente fidanzata con Malcolm Pace dalla fine della scorsa estate. Concludo questo breve paragrafo per tornare allo svolgimento della storia.




La mattina seguente ci svegliammo di buon ora e mia madre ci accompagnò all'aeroporto di Fiumicino,dove ci aspettava il volo diretto per New York.
-Tesoro,mi mancherai così tanto- mia madre si mise in punta di piedi per abbracciarmi e mi prese il viso con una mano
-Non scordarti mai che ti voglio tanto bene- mi sorrise e mi baciò sulla guancia.
-Ti chiamerò ogni volta che posso!- esclamai mentre si allontanava. Non l'avevo messa a conoscenza dei nuovi pericoli,era già stato troppo traumatizzante vedermi combattere due guerre,non volevo che si preoccupasse tanto.
-Posso dire che è una figata prendere l'aereo da sole?!- Ridacchiò Teresa mentre sorseggiava il suo cappuccino.
-Ma la cosa più divertente è vedere tutti quei vecchietti scandalizzati che ci guardano pensando che ai loro tempi le sedicenni potevano a mala pena prendere l'autobus da sole.- dissi controllando il monitor dei gate.
-Cosa credi che ci aspetterà?- la mia amica stava giocando con la schiuma della bevanda 
-Tutto- risposi sinceramente
Il momento di silenzio fu interrotto da una voce registrava che annunciava l'apertura del gate per New York. Al controllo bagagli era difficoltoso far passare tutti i nostri armamenti,ma Teresa era un vero genio con la manipolazione della foschia.
Il volo è stato tranquillo e non particolarmente interessante,eccetto due urli di Teresa che hanno disseminato il panico tra i passeggeri. È estremamente terrorizzata dall'aereo e ha paura che Zeus posso essersi incazzato con suo padre e che scarichi la sua rabbia su di lei.
-Anche questa è andata- sospirò appena il mezzo toccò terra. Scoppiai a ridere e scossi la testa esasperata, è fatta così e non conosco persona più spontanea.

La situazione precipitò ben presto,uscite dall'aeroporto siamo salite sul treno che porta a Long Island e lì due dracene inferocite ci hanno rincorso per un intero frutteto. Correvamo come mai avevamo fatto in tutta la nostra vita per cercare riparo nel bosco,dove potevamo attaccare. Sentivo la sua lingua biforcuta vicina al mio collo e a quel punto mi tuffai di lato cogliendola di sorpresa,incoccai una freccia e la uccisi poco prima lei finisse me. L'altra era alle calcagna di Teresa e non fu difficile tirare un altra freccia e ridurla a un mucchietto di polvere.
-Ferita?- chiese la mia amica che era piegata in due dalla fatica
-No,te?- domandai con il fiatone
-Niente di grave- indico il taglio che aveva sul braccio e un graffio sulla guancia. Risolse tutto con un pizzico di ambrosia.
Andammo all'inizio del bosco e ci arrampicammo su una biforcazione di un albero,almeno li avevamo un minimo di protezione. 
-Dove siamo?- Mi tolsi lo zaino dalle spalle e controllai ciò che avevo
-Più a sud del campo- disse scrutando la macchia dietro di noi
-Le valigie?!- le avevamo abbandonate vicino alla stazione appena ci siamo accorte dei mostri,con un po' di fortuna nessuno si sarà accorto della loro presenza.
-Dobbiamo andare a riprenderle,ho tutto là dentro- dissi facendo per scendere,ma la mia amica mi disse di stare lì per un po'. Aveva bisogno di prendere fiato,come del resto ne necessitavo anche io. Mi appoggiai al tronco dell'albero cominciai a riflettere su tutte le cose che ci erano successe in così poco tempo. Non sono ordinari tutti questi attacchi,anche perché i mostri sono controllati e tenuti a bada dalle divinità, ma da qualche tempo gli Olimpi sembrano,come dire...scomparsi. Sembra che essi non esistano più e che ogni creatura sia abbandonata a se stessa,senza nessun vincolo da rispettare. Come sempre ci rimettiamo noi semidei,che dobbiamo combattere per i loro danni. Non si sono mai interessati particolarmente a noi,però mi pare strano che nessuno sia intervenuto su questi eventi sempre più frequenti. Bevvi un sorso di acqua e aspettai una mezz'ora prima di proporre di ritornare alla stazione. Dopo una lunga camminata arrivammo al parchetto dove avevamo abbandonato i bagagli e per fortuna erano rimasti lì.
-Finalmente una gioia- Teresa sorrise e baciò la sua enorme valigia
-Andiamo miss shopping,dobbiamo camminare per altri due chilometri- mi resi conto di quanto fosse pesa la valigia e feci coraggio a Teresa di camminare. Dopo varie soste,fughe senza senso e numerose perdite dell'orientamento arrivammo all'ingresso del campo. Appena varcata la barriera gettai i bagagli e mi sedetti sul colle,rendendomi conto di avere perso la sensibilità al braccio sinistro. La mia amica si fece strada per il sentiero con  vista sul campo di fragole e io la seguii. 
-Che bello essere di nuovo qui!- esclamai mentre mi guardavo intorno affascinata dalle attività giornaliere.
-Ragazze,bentornate!- Chirone ci venne incontro raggiante,non sembrava turbato da tutto ciò che stava succedendo.
-Pensavo che arrivaste domani pomeriggio- disse mentre faceva segno a un satiro di portarci i bagagli nelle nostre case.
-Dovevamo,ma abbiamo deciso di venire prima. Troppi attacchi,era rischioso stare allo scoperto- Teresa provocò una strana reazione da parte di Chirone,che si incupì improvvisamente.
-Non volevo essere inospitale,ma posso chiedervi di partecipare alla riunione? Mi dispiace che non possiate riposarvi e rinfrescarvi subito,ma è molto urgente. Ho bisogno di parlare con i veterani del campo.- Si scansò per invitarci gentilmente nella Casa Grande.
Incrociai perplessa lo sguardo della mia amica che alzò le spalle e annuì con la testa,così acconsentimmo a partecipare. 
L'odore di tè e biscotti era molto gradevole e invitante,ragion per cui iniziai a mangiarli senza rendermene conto. Presi posto vicino alla mia amica e mi guardai intorno:c'era Connor Stoll di Ermes che salutò noi due con un cenno,Miranda Gardner di Demetra che sembrava alquanto nervosa,Clarisse di Ares che mi fece il suo sorriso migliore(ho un bel rapporto con lei,anche se è un tipo leggermente suscettibile),Malcolm Pace che si spostò verso Teresa e gli diede un casto bacio. Quando vidi Will fui tentata di saltargli addosso ma decisi che non erano le circostanze adatte così mi accontentai del suo saluto;Kayla un'altra mia sorella,Nyssa Barrera di Efesto,Piper di Afrodite che mi salutò agitando bruscamente la mano e Nico di Angelo, figlio di Ade, che mi rivolse un lieve sorriso. Mi sono scordata di dirvi che c'era anche Sam,che mi fece un cenno con la testa e non seppi come interpretare quel gesto.
 -Semidei,come già sapete stiamo subendo numerosi attacchi. Appena qualcuno varca il confine è matematicamente soggetto all'arrivo di un mostro. I nostri compagni che devono ancora arrivare sono stati impegnati in lotte continue e si spera che riusciranno tutti a sopravvivere. Gli dei sembrano praticamente scomparsi e sono sicuro che non hanno idea di ciò che succede qua giù. Non so che cosa stia accadendo,ma sicuramente le peggio creature che esistono si stanno muovendo verso noi e il Campo Giove. Fino a nuovo avviso dobbiamo limitarci a difenderci e sperare che gli Olimpi si sveglino dalla Trance.- Facemmo tutti per parlare e si sollevò un rumoroso brusio,Chirone ci congedò senza concederci domande.
-Se non ha voluto sentire domande è perché non sa darci alcuna risposta- Disse Malcolm cecando di calmare il panico. Mi alzai tremolante dal divanetto e decisi che per liberare la mente sarei andata a salutare tutti.
-Maya!-la bellissima voce del mio adorato fratello mi chiamò e io gli corsi incontro abbandonandomi tra le sue braccia.
-Mi sei mancato tantissimo,Will- mi alzi sulle punte dei piedi e lo baciai sulla guancia.
-Anche te mi sei mancata- disse spettinando i capelli. Dopo aver parlato di ciò che avevamo fatto nei mesi in cui non ci eravamo visti e scherzato per un po',lui mi salutò perché aveva da fare in infermeria. Bloccai Kayla che stava uscendo adesso dalla sala grande e ci abbracciammo calorosamente,progettando tutto ciò che avremmo fatto per i tre mesi successivi. Oltre ad essere mia sorella,Kayla è un amica fantastica e sono felice di condividere la cabina con lei. Vidi Teresa e Malcolm uscire abbracciati e mi allontani da loro per concederli un po' di Privacy.
-Ciao piccoletta!- sentii sollevarmi all'indietro e mi voltai per baciare sulla guancia il volto amico di Clarisse.
-Clarisse,che piacere vederti!- dissi raggiante 
-Ti trovo in forma,hai messo un po' di muscoli eh- mi fece l'occhiolino mentre mi esaminava le braccia.
-Clarisse ho saputo che sei stata ferita gravemente in battaglia,sono felice che tu ti sia ripresa presto- la guardai affondo e notai il dolore nei suoi occhi e la tristezza provata nel vedere tanti dei suoi compagni cadere in battaglia come delle mosche,nel corso di anni.
-Potevo stare meglio- mentre camminavamo vicino al poligono di tiro con l'arco noiati che zoppicava un po'
-Mi dispiace aver toccato un argomento delicato per te e...-non mi lasciò finire la frase e mi mise un dito sulle labbra -Tranquilla bambolina,sono abituata alle battaglie e,purtroppo,alle perdite. È la nostra vita e dobbiamo accettarla,cercando di vendicare i nostri amici. Fortunatamente in questi scontri non abbiamo ancora perso nessuno- mi diede una pacca sulla spalla e sorrise,ritornando la solita brusca e lunatica Clarisse 
-Ghiacciati,Valdez sta bene. È solo un po' rintontito- alzò le spalle e salutò con un urlo Chris,il suo ragazzo.
-Scusami bambolina,ma devo andare. Non posso perdermi l'arrivo di Chris- mi lasciai sfuggire un sorriso e la guardai correre incontro a Chris. Stetti tutto il giorno a salutare i miei cari amici,come Piper e Valentina Diaz,Nico Di Angelo,i gemelli Stoll e la mia compaesana Chiara benvenuti.
Quando finalmente riuscii a trovare un po' di tempo per me,entrai in cabina e feci una doccia veloce. Mi sistemai la faccia con uno strato leggero di strucco,raccolsi i capelli in una lunga treccia e indossai degli shorts neri di tessuto corti a vita alta e un crop top giallo ocra alla quale abbinai un catenina con ciondolo il simbolo del sole, il tutto in onore a mio padre. Piegai le ultime cose mentre guardavo le mie sorelle che si spicciavano per fare gli ultimi preparativi per la "prima" cena.  Scambi di piastre,trucchi e vestiti sono cose tipiche nella capanna di Apollo,per certi versi siamo molto peggio dei figli di Afrodite.
Aprii la porta e ispirai l'odore tanto amato del campo mezzosangue,un misto fra Pino e odore di prato bagnato. La fresca brezza notturna mi fece rabbrividire
-Maya,tu vai. Io devo sempre finirmi di preparare- Disse Kayla mentre stava cercando di farsi entrare un paio di converse nere. Così chiusi la porta della capanna e mi avviai da sola verso il padiglione della mensa,dove avevano appuntamento con Teresa. Quando passai vicino al laghetto delle canoe mi accostai ad un albero,per osservare quelle acque che mi erano mancate tanto.
-Quanto è bella la luna che si riflette sull'acqua,vero Cruz?- sobbalzai e mi lasciai sfuggire un piccolo urlo. Vidi una grande mano appoggiata sopra la mia testa e mi girai verso quella persona con cui avevo litigato per tutta l'estate scorsa:Sam.

Spazio autrice: ciao a tutti,sono tornata con una nuova storia. Ho impegnato un po' di tempo a scriverla,visto che la trama è abbastanza complessa. Come sempre,spero di aver portato una storia che vi possa piacere e che mi perdonerete per l'interruzione di "War". 
Mi raccomando,fatemi sapere cosa ne pensate e,se non vi piace come è scritta,non esistete a dirlo;sono aperta ad accettare critiche costruttive!
   
 
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