"Un Anello per domarli, un Anello per trovarli, Un Anello per ghermirli e nel buio incatenarli..."
Midorima sbuffò infastidito, in parte per la pessima recitazione di Takao e in parte per il fatto di essere stato obbligato a tenere gli occhi chiusi. Takao gli prese la mano, accarezzandogli le dita con tenerezza, e il tiratore sentì qualcosa di freddo incastrarsi perfettamente nel suo anulare.
Spalancò gli occhi così forte che per un attimo ebbe paura di essersi stirato i muscoli del viso, ma ogni suo pensiero si annullò alla vista di ciò che Takao gli aveva messo al dito.
Midorima guardò a bocca aperta il piccolo anello d'oro che risaltava sul suo dito pallido, così sottile e delicato, ma allo stesso tempo così pesante, così carico di significato.
I suoi occhi si posarono lentamente su Takao, che ricambiò lo sguardo sorridendo, anzi, ghignando.
"E un anello per sposarlo" sussurrò infine, riprendendo la mano di Midorima e posando un bacio leggero sul metallo che circondava il suo anulare.
Shintarou strinse la mano tenuta da Takao e mosse la bocca un paio di volte, senza che alcun suono vi uscisse.
Il moro rise e lo tirò a sé, baciandolo piano sulle labbra, senza approfondire il tocco e senza fare nulla né per allontanarsi né per avvicinarsi di più.
"Lo so che forse ti ho rotto, lo capisco, non capita tutti i giorni che un bel ragazzo come me metta un anello al dito ad uno tsundere come te, ma... vuoi sposarmi, Shin-chan? Anzi, vuoi sposarmi, Midorima Shintarou?"
Midorima chinò la testa, nascondendo il suo sguardo dagli occhi penetranti del compagno, e annuì così piano che Takao quasi non se ne accorse.
"Hai proprio perso la parola, vero?" 
Per tutta risposta, Midorima sollevò la testa e incollò le sue labbra a quelle del ragazzo, lo baciò languidamente e lentamente, una mano stretta a quella di Takao e l'altra appoggiata al suo viso, gli occhi chiusi dagli angoli leggermente bagnati.
"Quindi è un sì?" 
"Sì, Takao. Sì. Ti sposo."
"Non credevo che sarei mai vissuto abbastanza a lungo da vederti lacrimare di gioia, Shin-chan."
"Idiota."
"Quasi marito."
Midorima sorrise e ripresero a baciarsi senza fretta, perché da ora in poi avrebbero avuto tutta una vita per farlo, tutta una vita insieme per baciarsi, fare l'amore e scoprirsi e amarsi ogni giorno un po' di più. 


Un anno dopo, in una calda mattina di metà luglio, due ragazzi si scambiarono le promesse, i voti e gli anelli, sigillando tutto con un bacio, tra i teneri applausi di vecchi amici e compagni e qualche lacrima inaspettata da Aomine e Kagami. 

Sì, lo voglio.
E Midorima lo volle davvero, per tutta la vita.







Angolo di quella cosa lì a forma di vertebra di moffetta:
Era partita come una drabble. Non so come abbia fatto a finire così. Non lo so davvero. Giuro.
Non so neanche se sia leggibile, guardabile e giudicabile, perché sono ANNI che non scrivo e il mio cervello è più arrugginito delle tubature fognarie della mia città.
Il che la dice lunghissima.
Ma spero che piaccia.
La dedico alla mia amica Jessina che è l'unica a cui mancano le mie storie. Tivibbì <3