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Autore: neverenough    30/11/2016    2 recensioni
A sconvolgere un’intera esistenza basta poco. Almeno quanto poco basta per stravolgere ogni credenza e ogni percezione della normalità.
Shizuo lo scopre a proprie spese, mentre l’odore della decadenza sembra perseguitarlo, in una lenta e agonizzante litania che ha il solo scopo di portarlo alla follia. Niente sarà più come prima.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Izaya Orihara, Nuovo personaggio, Shizuo Heiwajima, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Epilogo


Shizuo si guarda intorno in quell’appartamento. Non è cambiato molto dalla prima e ultima volta in cui è stato al suo interno con Celty, a parte il fatto che la maggioranza delle cose sono impacchettate. Sembra quasi più pieno dell’ultima volta, ma trascina con sé un senso di tristezza non indifferente. Dopotutto la persona che ha vissuto all’interno di queste pareti ormai non c’è più, e quell’amplesso ormai è vuoto di calore. Tuttavia qualcosa gli dice che non è mai stato impregnato di calore: Izaya, per quanto esuberante e troppo pieno di amore verso gli esseri umani, non era un tipo in grado di circondarsi di affetto. Da quando lo conosce, è sempre stato molto solitario, pauroso di ricevere anche quel calore che chiunque dovrebbe poter ricevere. Shizuo si rammarica di averlo scoperto troppo tardi.
Dopo il funerale, Namie non l’ha più contattato. Ma quando è tornato a casa propria, non sa quando ha trovato delle chiavi nella tasca della giacca da funerale. Una sola piccola targhetta a indicare l’indirizzo dell’appartamento. Tuttavia ha esitato, finendo con il far passare cinque giorni prima di trovare il coraggio per entrare nello spazio personale del suo peggior nemico.
Le parole di Namie gli pesano sul petto: dovresti rispettare la volontà del tuo nemico defunto. Ma a essere sinceri, rispettarla sarebbe come ammettere di non essere più nemici, e quindi far sparire anche quella rivalità da sempre evidenziata. Shizuo non vuole ancora questo. Dopotutto l’odio è sempre stato l’unico legame che avevano.
Avanza con passi incerti e, prima di rendersene conto, si trova davanti all’imponente scrivania dietro la quale Izaya lavorava. Non l’ha mai visto seduto dietro di essa, considerando che solitamente il moro riusciva a intercettarlo prima che potesse sfondare la porta di uno dei suoi appartamenti (almeno nella maggioranza delle volte). Adesso ci sono diversi plichi di fogli imballati in chissà quale ordine, e vari oggetti a loro volta coperti di cellofan. Non sa bene se Namie porterà via tutti questi oggetti o se li ha imballati solo per tenerli al sicuro contro il logoramento del tempo. Probabilmente porterà via solo le informazioni che potrà vendere e quelle che dovrà bruciare.
Shizuo fa’ il giro intorno al tavolo, perdendo per un secondo lo sguardo al mondo esterno che s’intravede dall’enorme parete di vetro alle spalle della scrivania. La vista è mozzafiato a quell’ora del pomeriggio, con il sole che sta tramontando e le nuvole a fare da contorno a quell’arancione. Sebbene gli alti palazzi blocchino buona parte della visuale, osservare la città in questa sfumatura è comunque un evento raro e magnifico. Izaya sapeva sfruttare bene i soldi guadagnati, su questo non c’è dubbio.
Resta un po’ con lo sguardo a contemplare il via vai di auto e persone, poi si volta e torna con i piedi per terra e al motivo per cui è lì.
Il coma e la morte di Izaya sono stati davvero scombussolanti per lui, ma ciò che più gli preme sapere è il motivo di tutto ciò. Del perché Kuromo ha preso di mira proprio Izaya per far del male al biondo. E a un passo dalla verità non vuole esitare.
Subito nota un portatile chiuso accanto al monitor di un computer fisso. La domanda gli sorge spontanea e non sa se vuole veramente una risposta: per cosa aveva bisogno di due computer? Meglio non indagare, pensa.
Sotto il computer portatile c’è una cartellina bianca, non ancora imballata con le altre. Con delicatezza la estrae e, quando legge il proprio nome, sa di aver trovato quello che cercava. Al suo interno vi sono molte informazioni su Shizuo, come le abitudini e i posti in cui si sarebbe trovato con il lavoro per i sei mesi successivi alla data indicata. Sembra quasi che Izaya avesse programmato la sua vita per quei mesi, ma probabilmente aveva ficcanasato negli affari delle persone da cui l’agenzia di Tom doveva riscuotere soldi. Il tutto per sapere dove fosse, sempre e comunque. Che i loro incontri fossero stati sempre progettati? Beh, vedendo tutte quelle informazioni così dettagliate non è difficile crederci. Shizuo ne è affascinato e intimorito. Izaya era uno stalker in piena regola. E parlare di lui al passato lo rende abbastanza triste da fargli salire un groppo alla gola. Certe volte, ha l’impressione che quel fetore che l’ha tormentato per tutta la durata del suo coma possa tornare all’improvviso, e sbattergli in faccia quello che non ha mai avuto e tutto ciò ha perso per sempre. Pensarci e riflettere su una tale evenienza lo fa’ rabbrividire, ma forse non serve nemmeno che il fetore torni per ricordargli ciò.
Continuando a scandagliare quei documenti, Shizuo ne trova diversi sulla sua famiglia, in particolare su Kasuka. La cosa irrita particolarmente il biondo, che si chiede se e quale tipo d’informazioni ha venduto quell’informatore su suo fratello. Sa che l’ha fatto diverse volte in passato, senza grandi conseguenze poiché l’unico scopo era ingaggiare una lotta con il biondo. Shizuo baderà a passare tutte queste informazioni a Kasuka.
Va ancora avanti e, girando un altro foglio, trova una pagina ad anelli strappata da qualche quaderno, piegata con cura e con sopra scritto ‘Shizu-chan’. È chiaro che non è un foglio stampato dal computer come tutti gli altri, e la scrittura elegante e affilata che cita il suo nomignolo gli da’ l’impressione che Izaya sia alle sue spalle e glielo stia sussurrando.
Un brivido più forte degli altri gli fa’ tremare il corpo e girare di scatto, come un animale che avverte il pericolo in una strada deserta. Ma alle sue spalle non c’è nessuno, se non il proprio riflesso sconvolto nel vetro della finestra.
Si siede sulla sedia girevole, incurante di rovinare l’imballaggio. È esausto e non ne comprende nemmeno il motivo. Tuttavia va avanti e torna a osservare quel bigliettino diverso dagli altri. Sotto di esso nota dei documenti risalenti a quando andava ancora alle superiori, e altri ancora aventi data antecedente, persino a quando andava alle elementari. Che senso aveva, per Izaya, cercare informazioni così vecchie? Stava cercando di trovare il momento in cui ha acquisito la sua superforza?
Mettendo da parte i propri pensieri e le proprie supposizioni (che gli stanno provocando un tremendo mal di testa per giunta) Shizuo apre il bigliettino e, quando legge un indirizzo al suo interno, resta senza parole.


Il sole bacia il suo viso mentre si guarda intorno. Nell’aria c’è il dolce profumo di fiori, e qualcos’altro gli smuove qualcosa dentro. Il ricordo si fa’ largo nella sua mente.

Come immaginavo, fai sempre il contrario di ciò che ci si aspetterebbe tu faccia, Shizu-chan.

Il luogo non sembra essere cambiato nel corso degli anni, ma le differenze sono tante da renderlo nostalgico. E tra gioie e rimpianti, Shizuo non sa cosa scegliere.

Scommetto anche che Namie è andata contro a quanto le ho raccomandato,
dietro pagamento di Shinra, quel quattrocchi da strapazzo.

Titubante, avanza verso il luogo oggetto del suo interesse e la somiglianza con il passato gli stringe il cuore.

Se stai leggendo questo bigliettino, sarò già sotto qualche metro di terra.

Il dolce rumore di piccoli campanellini risuonano nell’aria quando avanza nel negozio, annunciando la propria presenza. Il cuore ha un sussulto.

Non me ne importa nulla di te.
Siamo nemici, non azzardarti a dimenticarlo mostro che non sei altro.
Spero tu muoia presto.

Il negozio è piccolo e vi è un bancone con la cassa al lato destro, vicino alla porta. Diversi scaffali contengono alimenti in ordine impeccabile, e un piccolo frigorifero è situato alla parete opposta alla porta, dove vi è una quantità esagerata di latte fresco di vari tipi, da quello di mucca a quello di asina.

E questo non è un favore che sto facendo a te.

Il brivido che lo percuote lo lascia senza fiato. La donna ferma, dietro il bancone lo guarda e, prima che possa dire altro, un singhiozzo le scuote il corpo. Shizuo sente il cuore stringersi in una morsa, e ricorda: lei circondata da un gruppetto di persone cattive; un uomo che la strattona e le urla contro, e solo adesso riesce ad associarlo a Kuromo; lei che piange; un mini Shizuo che non ci vede più, e la rabbia scoppia. Investe tutti, persino la persona che voleva proteggere.
Non voleva farle del male. Non voleva vederla piangere.

Tira fuori le palle e affronta la cosa come si deve.

L’abbraccio che ne segue dopo è un aggregato di nostalgia, gratitudine e scuse mai dette o sussurrate. Shizuo non ha mai dimenticato.

Lei ti sta aspettando. Non deluderla.
Izaya.




Fine




Note autrice:
Finalmente, dopo tanti agognati mesi, ecco a voi l’epilogo di questa storia. Credo di aver straziato tanto il mio cuore quanto il vostro in questi capitoli, ma sappiate che ho un animo sia masochista sia sadico, e purtroppo stravedo per questo tipo di cose che non hanno propriamente un lieto fine. Anche se alla fine penso che questo lo sia, più o meno. Dopotutto, almeno a parere mio, vi è una sorta di protezione da parte di Izaya nei confronti di Shizuo... ma non sto a dirvi la mia opinione. Al contrario, mi farebbe piacere sentire la vostra di opinione sul rapporto che leggete adesso, a storia finita, tra Izaya e Shizuo.
Spero abbiate gradito questa storia e che non sia stata una delusione per voi. Per qualsiasi commento, positivo o negativo che sia, non esitate a parlare e a dire la vostra. Sono ancora in via di miglioramento, e non mi stupisco se ci sono cose che vi sono piaciute meno di altre, o se la storia ha avuto un calo in qualche punto o ho lasciato qualcosa in sospeso. Fatemelo sapere, cercherò di migliorare in futuro c:
Vorrei ringraziare tutti quelli che hanno seguito la storia, e in particolare chi ha recensito facendomi sapere la propria opinione. Mi avete sostenuto e avete sopportato persino i mesi del mio blocco, e non vi siete tirate indietro quando mi sono ‘sbloccata’. Vi ringrazio infinitamente per tutto il vostro supporto e per il viaggio in cui mi avete accompagnato.
Non so se pubblicherò qualche altra long in questo fandom. Ho diverse cose in cantiere sulla coppia Shizaya, ma se non le ho pubblicate è perché non ho la sicurezza di riuscire a portarle a termine. E avendo sempre più il tempo limitato dall’università e dagli studi, non voglio che voi ne paghiate le conseguenze.
Detto questo, chiudo.
Grazie mille a tutti, in particolare a chi ha recensito, ma anche a chi ha inserito la storia nelle preferite/seguite/ricordate e a chi si è limitato a leggere e restare nell’ombra. Sono felice di essere arrivata alla fine.
Un bacione a tutti!

-Yogurt

Ps. Ho notato nelle recensioni dello scorso capitolo che c’erano delle perplessità riguardo il legame tra Miwa e Kuromo. Spero che con questo capitolo ho risolto tale perplessità c:

   
 
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