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Autore: Master_Chief    01/12/2016    0 recensioni
Jared Had'adh è un batarian ed è l'assassino più bravo dell'intera Galassia...ma non aspettatevi da lui di essere serio o, tanto meno, coraggioso. Uccide per permettersi di spendere quanti più soldi possibile. Tutto qua.
Luci 'Lucifer' Kruger è membro della Fratellanza Ariana. E' fredda, spietata...un geth nel corpo (a suo modo mozza fiato) di un'umana.
Aria li convocherà per assegnare loro un contratto che si rivelerà una trappola per uno dei due.
Ne usciranno vivi entrambi?
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi chiamo Jared Had’adh e uccido la gente per denaro. E’ il mio lavoro.
Non mi formalizzo troppo sulle richieste: io uccido tutti democraticamente.
Il Branco Sanguinario vi perseguita? Chiamatemi. Avete la cantina infestata dai vorcha? Chiamatemi. I vostri vecchi non si decidono a schiattare e a lasciarvi l’eredità? Chiamatemi.
Uomini, donne, giovani, vecchi, asari, umani, krogan, turian, belli, brutti…me li faccio tutti!
Quanto sono bravo? Io sono il migliore!
Potete capire quanto sia bravo un assassino dalla distanza da cui ammazza: più ammazza da lontano, più è un assassino inesperto o brocco, più ammazza da vicino, più è un assassino preparato e letale. Ebbene, io posso uccidervi senza che ve ne accorgiate…e questo, riesce solo ai migliori.
Non pensiate che io sia diventato un sicario perché sono particolarmente cattivo o spietato, è semplicemente una questione di soldi. Mi piacciono le astroauto sportive, le belle donne, il gioco d’azzardo, le scommesse e vivere al di sopra delle mie possibilità. Come potete immaginare, per mantenere questo stile di vita ho bisogno di una valanga di crediti esentasse e omicidi, uccisioni mirate, carneficine varie mi assicurano abbastanza introiti da poter spendere anche 10.000 crediti al giorno.
La cosa più importante nel mio lavoro è non prenderlo troppo seriamente o mettere le cose sul personale. Ho conosciuto fior fiore di sicari finiti in galera o, peggio, sotto terra, solo perchè si erano lasciati coinvolgere emotivamente trasformando il loro contratto in una specie di crociata personale.
Niente di più sbagliato. Io mi considero semplicemente un artista; esattamente come ci sono scultori, attori, campioni sportivi così ci sono io: un artista dell'omicidio.
Generalmente basto e avanzo per qualsiasi tipo di lavoro ma, a volte, sono costretto a collaborare con altri sicari. La cosa non mi piace perchè ogni persona in più che ti conosce per il lavoro che fai è un potenziale testimone da eliminare.
Generalmente lavoro da solo...tranne quando ad assoldarmi è Aria T'loak.

Io ho la residenza su Kar'shan ma Omega e in particolare l'Afterlife sono come la mia seconda casa. Aria è probabilmente la mia migliore cliente avendo sempre qualche lavoretto da fare e pagando profumatamente le mie prestazioni. Io e lei ci conosciamo praticamente da sempre; è stata lei a farmi scoprire l'affascinante mondo del crimine e dell'Anonima Omicidi in particolare.
In pratica, se Aria avesse un amico, quello sarei io. Questa cosa mi concede svariati previlegi come non dovere essere costretto alla perquisizione di rito e, soprattutto, a poter fumare tranquillamente in sua presenza. Aria odia le sigarette, io sono un fumatore incallito...un altro dei miei svariati vizi.
Il grande capo di Omega mi ha convocato di fretta e furia e quando Aria chiama, è consigliabile rispondere al volo.
Questo spiega perchè in questo momento sono comodamente seduto su un divanetto del privée dell'Afterlife con un drink nella mano destra, una sigaretta nella sinistra e i miei quattro occhi totalmente concentrati sulla scollatura di Aria T'Loak.
A quanto pare, stiamo aspettando quello che sarà il mio temporaneo collega per questo contratto. Un collega ritardatario visto che lo stiamo aspettando da almeno 20 minuti.
Resto un po' sorpreso quando mi rendo conto che il mio collega sarà in realtà unA collegA. Un'umana per la precisione. Capelli neri, occhi di ghiaccio, fisico da pazzi e uno stile d'abbigliamento che dire minimalista sarebbe riduttivo.
La vedo salire marziale i gradini del privée nei suoi hotpants neri e il pezzo sopra di un bikini, nero anch'esso, che le fascia due poppe da urlo. Gambe lunghe e tornite ricoperte da autoreggenti nere con stampigliato uno strano simbolo sulla coscia destra. Corpo muscoloso pittato da svariati tatuaggi e un'aria altezzosa ed arrogante che me la fa piacere all'istante.
< Holle molee! Chi è la muscolona? > domando ad Aria che la osserva sorridente.
< Lei è Lucy 'Lucifer' Kruger. Sarà la tua compagna in questa missione. >
< Veramente fica! > mi lascio scappare con un sommesso fischio. L'umana mi sente e mi pietrifica con i suoi occhi di ghiaccio.
< E' anche veramente pericolosa Jared... >] mi dice Aria mettendomi una mano sulla gamba < ...ti consiglio di non esagerare con lei, Simpaticone. >
Strano come soprannome di un assassino, vero? Ma cosa volete farci? Il mio lavoro è troppo serio per essere preso troppo seriamente e a me piace scherzare...vizio che mi ficca di solito in un mare di guai ma che a volte me li fa anche scampare.
Finisco il drink, do un'ultima boccata alla sigaretta e mi alzo per presentarmi alla mia nuova collega. Tendo la mano ma quella non fa una piega, continua a guardare inespressiva di fronte a se, ignorandomi.
< Chi devo ammazzare? > domanda l'umana tutta seria. Dritta al punto la ragazza! La conosco da 2 minuti e già l'adoro.
Aria prima di rispondere si atteggia un po' da Grande Boss squadrandoci con i suoi occhi severi. Poi con un semplice gesto, ordina a uno dei suoi scagnozzi di portarle la sua 'agenda elettronica' e infine passa quei 4, 5 minuti a smanettare sul pad mentre ci da le spalle.
Conosco a memoria quella commedia e so perfettamente le sue prossime parole.
Mi chino verso l'umana e le sussurro nell'orecchio < 500 crediti che ora dice 'Adesso vi dico cosa succederà'. >
< Adesso vi dico cosa succederà... > comincia Aria dandomi ragione. L'umana non fa una piega ma mi sembra che sollevi leggermente un angolo della bocca in una specie di sorriso < ...c'è un tizio ex Cerberus che vuole fottermi. Finchè gestiva solo un piccolo giro di droga e prostitute l'ho lasciato fare ma adesso sta cercando di ampliare i suoi affari. I miei uomini hanno scoperto che vuole mettersi in affari con Branco, Eclipse e Sole Blu ma quelli sono i MIEI mercenari! Domani notte ci sarà un incontro qui. > dice mostrandoci l'insegna dello Tsunami, un locale piuttosto malfamato situato proprio fuori dalle miniere d'estrazione di eezo. < Popov, questo è il nome dello stronzo, avrà un abboccamento con una delegazione dei tre gruppi mercenari. > altra foto con il volto corrucciato di un umano: baffoni che gli coprono la bocca e occhi neri come la pece
Lucy tace ma io una domanda ce l'ho. Non mi interessa sapere perchè usare due sicari esterni quando potrebbe mandare là un esercito a radere al suolo il locale; Aria pensa sempre a tutto e se ha deciso così, avrà le sue buone motivazioni. La cosa che voglio sapere è un'altra < Quanto ci paghi? >
< 100.000 a testa. Se mi portate il cadavere di Popov annegato nel suo stesso sangue, 150.000 a testa. >
< Affare fatto! > esclamo strofinandomi le mani. Con 150.000 crediti potrei prendermi una vacanza di almeno una settimana.

Lucy gira i tacchi e se ne va senza dire una parola e io la seguo non prima di avere recuperato il mio borsone con i miei effetti personali. Attraversa il locale senza guardare in faccia nessuno e io la imito non perchè sia maleducato, è che i miei occhi sono concentrati sulle sue gambe e sul suo sedere. Sono quasi ipnotizzato dal suo incedere sicuro: destro, sinistro, destro, sinistro. Ancheggia leggermente e i glutei si contraggono e si rilassano in una danza decisamente eccitante. Il 'ballo del sedere' si interrompe quando raggiunge un'auto tutta nera con un teschio aerografato sul cofano.
< Quando la smetterai di seguirmi? > mi domanda scocciata senza neanche guardarmi in faccia.
< Siamo colleghi, Collega. Per questi giorni saremo come pane e burro. >
< Scordatelo. Il lavoro è semplice quindi ci vediamo domani notte direttamente al locale. >
Io sbuffo sonoramente per due motivi. Uno: non ho intenzione di lasciarmi scappare l'opportunità di stare vicino a un pezzo da novanta come Lucy. Due: io svolgo il mio lavoro in modo scrupoloso < Ho capito. Tu sei il tipico Assassino Mayhem! Arrivi, fai irruzione e ammazzi tutti senza avere un piano. A me, invece, non piace rischiare. > apro la portiera e salgo al posto del passeggero < Andiamo. Ti insegnerò come agisce un vero professionista. >
Lei resta immobile per una decina di secondi ma alla fine sale in macchina e parte a duecento all'ora. Pensavo avrebbe fatto più storie, meglio così.
Guida nel traffico di Omega senza rispettare la minima regola del codice della strada e io mi ritrovo agganciato alla maniglia della portiera con le mani sudate e gli occhi fuori dalle orbite. Si ferma davanti a un palazzone insignificante e mi guida giù per le scale, verso lo scantinato.
La sua casa è uguale a lei: asettica, incolore e austera < Holee molee...questa casa è più fredda delle tette di una strega! > esclamo divertito.
Più che una casa, è un enorme androne di almeno 100 metri quadri senza neanche una finestra. C'è un letto spartano in un angolo affiancato da una scrivania su cui è posizionato un computer e da un refrigeratore. Due lati della stanza sono coperti da grossi armadi tutti uguali, un terzo lato ospita una rastrelliera zeppa di armi di cui non conosco il funzionamento e, al centro della stanza, tutta una serie di macchinari da palestra, manubri, bilancieri e tutto ciò che serve per diventare Miss Muscolo.
< Se non ti piace, puoi anche andartene. > replica Lucy acida mentre si toglie gli anfibi che indossa e varca la soglia < Togliti le scarpe. > mi ordina < Qui dentro non si fuma. Metti la tua roba dove vuoi. Tu dormirai per terra. Tutto chiaro? >
< Cristallino...solo una domanda: riesci ad articolare frasi con qualche subordinata? >
Lei mi fulmina per la terza volta in meno di un'ora e io alzo le mani in segno di resa. Butto la mia sacca in un angolo e mi siedo su una seggiola scomodissima di legno, imitato dalla mia collega di poche parole.
Mi fissa senza aprire bocca e io, devo ammetterlo, mi sento un po' a disagio sotto lo sguardo di quegli occhi di ghiaccio < Allora, grande stratega, qual è il piano? > mi domanda monotona.
< Il piano è questo. Stasera ce ne restiamo qui io e te a conoscerci. Fra tre, quattro ore sarai completamente innamorata di me e allora faremo l'amore sulla panca piana, poi sul letto, poi ancora sulla panca piana e poi per terra. Tu ti addormenterai tra le mie braccia e domani mattina, preparerò ciambelle! > dico ridendo ma quella sbatte solo gli occhi come un automa senza tradire alcuna emozione.
< Holee molee...stavo scherzando! > mi affretto ad aggiungere alzando gli occhi al cielo prima di alzarmi dalla sedia < Il piano alternativo è andare al locale per un sopralluogo, ti va? >

Arriviamo al locale in mezz'ora e Lucy parcheggia sull'altro lato della strada, lontano dalle luci per non attirare l'attenzione. Da un cassetto porta oggetti tira fuori un piccolo binocolo, abbassa il finestrino e comincia a studiare il locale. E' girata di due terzi e mi dà le spalle, tiene il binocolo con la mano destra e solo piegando il braccio per portarsi il visore agli occhi, il suo bicipite si flette in maniera impressionante. Io continuo a fissarle braccia, spalle e schiena nuda con la tentazione di cominciare a massaggiarla. Mi piace il suo modo di fare, mi piace quella sua freddezza e arroganza.
< Mi stai fissando, batarian. > dice senza distogliere lo sguardo dal locale < Non mi piace essere fissata. >
< Mi gustavo solo lo spettacolo. > mi giustifico sulla difensiva ritraendo le mani che sono a un centimetro dalle sue spalle < Quanto fai di circonferenza? > le dico punzecchiandole il braccio.
< 39 centimetri. >
< Holee...mica male! Quante ore ti alleni? >
< 5 ore al giorno. >
< Quanto... >
Si gira di scatto e mi afferra per il bavero della giacca sbattendomi violentemente contro il finestrino < Fai un'altra domanda e ti spacco la faccia. >
< Cercavo solo di rompere il ghiaccio! >
< A me piace il ghiaccio, tu non me lo rompere. Siamo qui per un sopralluogo non per intervistarmi. > Che carattere di merda, Baby! Adorabile! < Tutte le finestre hanno inferiate, la porta d'ingresso è blindata e domani notte, qui pullulerà di scagnozzi. L'approccio furtivo è da escludere. >
Niente, l'utilizzo delle subordinate non è previsto nella sua sintassi, dovrò farmene una ragione < Umana di poca fede. Anche il luogo più impenetrabile ha un punto debole, basta saperlo trovare. Piano B, variante improvvisata: se non lo troviamo dall'esterno, lo troveremo all'interno. >
Esco dalla macchina, faccio il giro e vado ad aprirle la portiera come un vero galantuomo < Prego, Madame! > le dico invitandola a scendere con un leggero inchino. Per la seconda volta, alza un angolo della bocca; riuscire a farla 'sorridere' mi dà parecchie soddisfazioni.
Lucy sta già andando dritta verso il locale come un carro armato ma io la fermo afferrandola per un braccio < Aspetta Muscolona! Non dobbiamo dare nell'occhio là dentro quindi dovremo fare finta di essere due amici che entrano per passare una piacevole serata, ok? > Lei annuisce ma la sua espressione da geth non si modifica di una virgola < Ciò significa che dovremo dialogare: io dico una cosa, tu ne dici un'altra magari ogni tanto sorridi...hai presente come fanno le persone normali, no? > Annuisce di nuovo ma non sono sicuro che abbia afferrato il concetto < Holee molee...va beh, speriamo in bene. >

Entriamo nel locale e ci dirigiamo subito al bancone dove ordiniamo un paio di drink. Passiamo un quarto d'ora con io che parlo e lei che risponde a monosillabi e frasi lapidarie però, almeno, ogni tanto si sforza di sorridere. Le do un 8 pieno per l'impegno e un 2 risicato per la recitazione. Il barman turian ci guarda sospettoso e resta sempre nei paraggi perchè come coppia di amici non siamo molto credibili; lei è un'umana mezza nuda e con l'espressività facciale di un vorcha, io sono un batarian intabarrato in un cappotto di pelle nero che urla 'pericolo' al solo sguardo. O Lucy si scioglie o il nostro sopralluogo è inutile...non posso fare quello che devo fare se diamo nell'occhio!
Continuo ad ordinare un drink dopo l'altro sperando che l'alcool la sciolga un po' e solo al 4° whisky doppio la vedo sorridere spontaneamente e comincia a parlare come se fossimo davvero amici, distogliendo l'attenzione del turian che, finalmente, si allontana.
< Ci sono più telecamere che alla finale di bioball. > le dico indicando con gli occhi una delle camere che ci sta inquadrando.
< Ho visto. Evidentemente, dovremo usare il mio stile Mayhem questa volta. >
< Te l'ho detto: tutto e tutti hanno un punto debole. Basta saperlo cercare. >
< Il tuo, qual è? >
E' la prima volta che mi fa una domanda e sembra davvero interessata < Il mio? Ne ho tantissimi: i soldi, il gioco d'azzardo, le scommesse...ma soprattutto le belle muscolone tatuate con gli occhi di ghiaccio. >
Forse mi sbaglio ma mi sembra di vederla arrossire leggermente; distoglie gli occhi da me e si concentra, imbarazzata, sul suo bicchiere.
Ok, sto andando troppo veloce, meglio prendersi una pausa. Finisco il mio 4° whisky e mi alzo dallo sgabello < Vado al cesso così posso dare un'occhiata al resto del locale. Tu resta qui e prendi tutto quello che vuoi...pago io questa sera! >

Ritorno dalla mia collega dopo una decina di minuti; sta ancora sorseggiando un whisky e mi fermo un attimo ad osservarla di profilo. E' veramente carina. Volto un po' spigoloso, da vera dura ma con lineamenti dolci, un bel nasino e ciglia lunghe, nere...holee molee...è molto più che carina, dannazione!
< Il mio giro al cesso è stato proficuo: ho trovato un modo per entrare senza essere visti. > le dico quando finalmente la raggiungo.
< Come? >
< Nei bagni c'è una finestra senza inferiate larga abbastanza per farci entrare ma c'è anche una telecamera puntata addosso. >
< Quindi, Mayhem? > mi domanda quasi speranzosa.
< Holee molee...no! Dannazione ma la tua è una fissazione! > le rispondo scocciato. Che cavolo ha questa ragazza? Possibile che abbia così in poco conto la propria vita? < Ho un'altra idea ma mi serve entrare per almeno 10 minuti nella camera della sicurezza: è posizionata proprio davanti ai cessi maschili. >
Mi guardo attorno in cerca di qualche idea. Il locale è particolarmente affollato di brutti ceffi di qualsiasi razza e il fumo azzurrognolo delle sigarette crea una leggera foschia mentre galleggia nell'aria poi fisso Lucy e il suo corpo arrapante e mi viene un'idea. Di scatto, salgo in piedi sul bancone < Signore e signori...un po' di attenzione, per favore! > dico con voce stentorea attirando l'attenzione degli avventori. Lucy mi guarda con gli occhi fuori dalle orbite e io la rassicuro strizzando un occhio. Un po' mi spiace per quello che le sto per fare ma mi serve un diversivo e, soprattutto, non si sputa mai in faccia a 150.000 crediti. < La mia amica qui... > Mi sporgo e la invito a salire sul bancone. La ragazza esita parecchio ed è rossa come un peperone ma alla fine afferra la mia mano e si issa accanto a me.
< Che cazzo stai facendo? > mi domanda in un sibilo senza muovere le labbra.
< Mi sto creando un diversivo...fidati! > rispondo con lo stesso tono prima di tornare a rivolgermi alla mia platea che, attirata dallo show fuori programma, non distoglie gli occhi da noi < ...è una maledettissima street fighter e stasera ha voglia di combattere! > L'occhiataccia che mi arriva dall'umana potrebbe incenerirmi in una frazione di secondo < 40.000 CREDITI! > urlo scatenando gli sguardi bramosi del mio pubblico < Daremo 40.000 crediti a chi riuscirà a metterla al tappeto! >
Subito si alza un turian che, mentre avanza verso di noi, si leva la giacca lanciandola su una sedia < Per 40.000 crediti io l'ammazzo quella! >
In breve tempo, i tavoli al centro del locale vengono spostati per creare una sorta di ring improvvisato e la gente si affolla attorno, chiassosa. Lo sfidante di Lucy parlotta con alcuni suoi amici e si leva anche la camicia rimanendo a torso nudo. Avete mai visto un turian a torso nudo? E' una degli spettacoli peggiori cui si possa assistere nella Galassia: assomigliano a dei crostacei con una grossa gobba sulla schiena. Mi chiedo come possano essere una delle razze più evolute con solo 4 dita e un fisico così svantaggiato.
I miei pensieri sull'evoluzione turian vengono interrotti da una presa d'acciaio che quasi mi stacca il braccio < Mi spieghi cosa diavolo stai facendo? > mi ringhia addosso Lucy a un centimetro dalla faccia.
< Te l'ho detto: mi sto creando un diversivo. Devo entrare nella sala di controllo e tu me ne darai l'occasione. > Lei mi guarda ma non sembra avere capito il mio piano < Ascolta: siamo su Omega! Qui per 1.000 crediti ti tagliano una mano, io ne ho messi 40.000 sul piatto! Tutti qui dentro vorranno sfidarti...compresi buttafuori e i due stronzoni che stanno nella sala di controllo. >
Lucy deglutisce amaro mentre si guarda attorno, cogliendo le occhiate con cui i frequentatori del locale la osservano < Non potevi mettermene al corrente? Mi guardano come il dessert dopo una cena da Antoine ...cazzo! Ci saranno 200 persone qui dentro! >
< Volevi un po' di Mayhem, giusto? Eccotelo servito! Ora ti spiego: vacci piano con i primi avversari...fai loro credere di poterti battere. Temporeggia e fatti anche colpire. Quando arriveranno i guardiani, io mi intrufolo nella sala controllo, registrerò 7 minuti di video della telecamera del cesso che riprende una stupida finestra, installo un programmino di mia invenzione sul server e domani notte, manderò quel video in loop da remoto. Quando mi vedi tornare, comincerai a picchiare sul serio...mandane un paio all'altro mondo e gli altri rinunceranno a sfidarti. Usciamo dal locale, andiamo a casa e facciamo l'amore sulla panca piana, poi sul letto, poi ancora sulla panca piana e poi per terra. Domani torniamo, entriamo senza essere visti, ammazziamo Popov e chiunque ci sia con lui e bam...150.000 crediti in tasca. Credi di farcela? >
Lucy finalmente mi molla < Sì ma scordati la parte del fare l'amore, batarian! >
< Mi chiamo Jared...J-A-R-E-D! E' facile come nome! >

Il piano fu un successo. Quei 40.000 crediti sbandierati in mezzo a un locale malfamato di Omega ebbero lo stesso effetto di un barattolo di miele gettato a un branco di orsi incazzati. Lucy eseguì alla perfezione la sua parte: ci mise 4 minuti a sbarazzarsi del turian fingendo anche di andare al tappeto due volte, 6 minuti per battere il batarian che la sfidò subito dopo, 5 per avere la meglio su uno dei buttafuori del locale poi, finalmente, le due guardie lasciarono il loro posto, dandomi l'occasione che mi ero faticosamente preparato.
Quando tornai e diedi il segnale a Lucy, l'umana diede il meglio di se mandando all'ospedale i suoi 3 successivi sfidanti e stemperando gli istinti bellicosi di chi credeva di poterla battere.
La ragazza aveva dovuto sostenere 10 incontri in rapida successione e solo ora che siamo tornati al suo rifugio, mi accorgo dei segni che le hanno lasciato addosso. Ha il corpo pieno di lividi, un labbro gonfio e spaccato da cui non smette di uscire sangue, uno zigomo tumefatto e violaceo, l'arcata sopraciliare destra massacrata.
Generalmente, la cosa mi lascerebbe indifferente ma questa volta mi sento vagamente in colpa forse anche perchè lei non mi ha rivolto la parola da quando siamo usciti dal locale.
< E' andata bene. > dico per cercare di spezzare il silenzio.
< Bene? BENE? > urla infuriata < Mi fa male dappertutto! Ho la faccia che sembra un quadro di Picasso! Avrò due o tre costole incrinate e tu dici che è andata bene??? > Penso che tra un secondo, comincerà a picchiare anche me ma forse le parole che dice, sono peggio di un pugno in faccia < Quando mi hanno detto che avrei lavorato con te, mi sentivo onorata. Jared Had'adh, il migliore assassino di tutti i tempi, quello che ha ucciso un Consigliere nella stanza del Consiglio e l’ha fatta franca, quello che non fallisce un contratto. E invece sai cosa sei? Un pagliaccio, egoista, cagasotto che usa gli altri per il proprio tornaconto! > Afferra il mio borsone e va verso l'ingresso, gettandolo malamente al di là dell'uscio < Vattene a fare in culo fuori da qui! Non voglio vedere il tuo brutto muso fino a domani! >
Mi conosce da 4 ore ma mi ha descritto come se mi conoscesse da sempre. Mestamente, mi infilo il cappotto ed eseguo i suoi ordini; mi metto la sacca in spalla e mi accendo una sigaretta < Mi spiace, Muscolona. >
< Già lo sapevo ma tu me lo hai confermato: gli eroi non sono mai perfetti come le leggende che li circondano. >
Mi sbatte violentemente la porta in faccia senza darmi il tempo di replicare e l’ultima immagine che ho di lei è il suo volto deluso.
Holee molee…com’è che questa cosa mi fa stare male?

Passo la notte e tutto il giorno successivo chiuso in una stanza di motel sudicia e pidocchiosa, non sono dell’umore per una suite extralusso, né di trascorrere il mio tempo in qualche modo più divertente.
Eroe.
Quell’umana mi aveva chiamato eroe! Io, un sicario batarian senza principi ero il suo eroe. E l’avevo delusa.
Intendiamoci, io non sono un eroe. Non aiuto i deboli, se vedo che la situazione si complica me la filo, sfrutto amici e conoscenti senza farmi tanti scrupoli…come può essere un eroe una persona che uccide le persone per denaro?
Sono bravo ad usare i coltelli, le armi da fuoco, il veleno, le corde da impiccagione…sono bravo a torturare, squartare, ammazzare.
Al diavolo Lucy Kruger! Io non sono un eroe del cazzo sul suo cavallo bianco che si getta contro il drago per salvare la principessa. Vaffanculo a te e alle tue idee!
Verso metà pomeriggio, le mando un messaggio sul factotum; vorrei scusarmi ma non l’ho mai fatto in vita mia e così, le do solo appuntamento per le 11.00 fuori dal locale. La sua risposta è un glaciale ‘OK’.

Me ne ero accorto subito, appena arrivammo al locale, che c’era qualcosa che non quadrava. Gli scagnozzi all’ingresso erano svogliati, non c’erano ronde attorno al perimetro dell’edificio e non dovemmo neanche scassinare la finestra perché la trovammo aperta.
Io ero esperto di assassinii e sapevo che anche preparando un piano nei minimi dettagli, c’è sempre qualcosa che va storto e allora non resta che improvvisare. Era nel mio stile accorgermi di ogni cosa fuori posto. Io sono metodico e preciso, lei si affida all’istinto. Io sono un cagasotto, egoista…lei è tutta coraggio e rischio.
Io lo sapevo ma non dissi niente a Lucy.
Quando ci rincontrammo, lei aveva ancora i segni che indirettamente le avevo procurato, sarebbe stato semplice per me scusarmi o cercare di riguadagnare qualche punto sul suo indice di gradimento. E, invece, non riuscii a dirle nulla, neanche una mezza battuta.
Attivai la registrazione in remoto, entrammo tranquilli e beati dalla porta, salimmo le scale ed entrammo nella stanza dove avrebbe dovuto esserci Popov e la delegazione dei mercenari.
Io lo sapevo che tutto era stato troppo facile. Ma non dissi nulla.

< Eccoli qua i miei assassini preferiti! > esclama Aria che se ne sta seduta là dove avrebbe dovuto trovarsi il nostro obiettivo; è attorniata da una ventina di mercenari di tutti e tre i gruppi che ci puntano i loro cannoni addosso.
Ripongo la pistola e invito Lucy ad imitarmi: sono troppi anche per noi. Penso che siamo fottuti ma mi sbaglio, solo uno di noi due è fottuto.
< Aria… > comincio senza sapere esattamente che cosa dire o domandare. Lucy è pronta a scattare come una molla ma anche lei si è resa conto che sarebbe tutto inutile.
< Ti devo delle scuse Jared. > mi dice l’asari alzandosi e venendomi incontro < Questa volta ti ho usato a tua insaputa. > Poi si rivolge verso Lucy < Mi spiace, Lucifer, ma sei fottuta. >
Ammetto che a quelle parole, tiro un sospiro di sollievo; non sono io l’obiettivo di quel comitato di benvenuto ma mi spiace per la mia Collega. < Che cosa ha fatto per meritarsi questo? Avevo capito che lei ti piacesse, no? > domando senza la mia solita allegria.
< Affari! Affari! Affari! > ripete a mitraglia Aria sfregando il pollice contro indice e medio < I miei fedeli mercenari mi hanno chiesto la sua testa e, anche se mi dispiace perdere un elemento come lei, ho dovuto per forza accettare. > mi spiega elusiva < Hai fatto incazzare un sacco di gente importante Lucy. > le dice punzecchiandola con l’indice < Sei troppo arrogante, altezzosa, fredda, antipatica…e poi, andiamo! La Fratellanza Ariana? Il predominio degli umani sulle altre specie, peggio di Cerberus? Cosa pretendevi? Prima o poi sarebbe successo e tu lo sai meglio di me. >
Lucy la guarda severa ma non riesco a vedere un’ombra di paura nei suoi occhi < Perché non sono venuti ad affrontarmi? >
< Perché? Perché hanno una paura fottuta di te! Sono venuti a pregarmi di portarti da loro e io ho dovuto scegliere tra un’assassina solitaria e tre organizzazioni paramilitari che mi servono fedelmente da anni. >
Ho senso. Io avrei fatto la stessa cosa ma non capisco perché coinvolgermi in questa trappola da ruba galline < E io cosa c’entro? >
< Tu eri l’esca perfetta, Jared! Avevo bisogno di qualcuno che la portasse qui senza inutili spargimenti di sangue. Avrei potuto dare il contratto solo a lei ma questa stronza, con i suoi metodi, sarebbe venuta qui con un M920 Cain a radere al suolo il locale! Tu invece sei un professionista…sapevo che avresti usato un metodo più stealth evitandomi una trentina di cadaveri. E poi… >
< ‘E poi…’, cosa? >
< E poi mi servivi tu perché, per lei, tu sei un modello…ti avrebbe seguito senza opporsi. Dovevi vederla quando le ho detto che avrebbe lavorato con te…non tradisce molte emozioni, te ne sarai accorto, ma quella volta, le sono brillati gli occhi come a una bambina a cui regali l’occasione di incontrare Babbo Natale. >
Lancio un’occhiata veloce alla mia Collega e capisco quanto si sia sentita delusa per avermi conosciuto. Realizzo un secondo dopo che Aria non mi ha scelto solo perché Lucy mi ammirava, c’era altro legato a doppio filo con quello che io sono e sono sempre stato. Lei sapeva che non avrei mosso un dito per aiutare Lucy. Perché io sono un cagasotto egoista. < Capisco, hai sfruttato le sue debolezze per poterla catturare. Un buon piano, Aria…un piano degno di me. > dico ridendo solo con la bocca. Poi mi abbasso per poter parlare dritto nell’orecchio dell’umana < Mi dispiace Lucy per non essere ciò che tu credevi io fossi, vorrei essere diverso ma… io non sono mai stato un eroe. > Torno eretto inspirando una gran boccata d’aria che lascio uscire tutta di un fiato. Lucy non ha neanche voltato la testa ma, mentre ero lì, a dieci centimetri, vedevo chiaramente che aveva gli occhi pieni di lacrime e le labbra le tremavano leggermente, incontrollate. < Mi devi comunque dei soldi, Aria. > dico per scacciare la pessima idea che mi è appena passata per la testa. Ho accarezzato il calcio della pistola e ho già calcolato chi colpire per primo. No...meglio pensare ai soldi.
Aria sorride e mette mano al factotum < Quello che è giusto, è giusto. Ecco qua…150.000 sul tuo conto. Ora andiamo Jared, lasciamo che si divertano un po’ con lei. >

Accompagno Aria e le sue guardie del corpo giù per le scale mentre i mugolii di dolore di Lucy che giungono dal piano di sopra mi riempiono le orecchie; conoscendo quei mercenari, sono sicuro che la faranno durare a lungo, giusto per divertirsi un po’. Per due volte ho l’istinto di girarmi, risalire le scale e portarla via da lì con la forza. Per due volte le mie gambe continuano, imperterrite, a scendere un gradino dopo l’altro.
Non sono un eroe…Lucy non è una principessa…anche se lei mi piace…anche se l’ho delusa…non sono un eroe.
Fuori dal locale, mi accendo una sigaretta e Aria decide di restare a farmi compagnia.
< Per un secondo, ho pensato che avresti fatto qualche pazzia. > mi dice l’asari con occhi indagatori.
< Chi? Io? Non sono il tipo…ammetto che mi dispiace ma che ci vuoi fare… > replico allargando le braccia ma senza allegria.
< Già. > dice semplicemente Aria < Però non sarebbe stato male, no? Tu che entri, ammazzi tutti e la salvi…mi sarebbe piaciuto vederlo. >
Ma che cavolo?!?!? Sta veramente dicendo quello che mi sembra stia dicendo?
< Lei ti piace. E sai da cosa l’ho capito? E’ dieci minuti buoni che non fai neanche una battuta o che dici il tuo 'holee molee' del cazzo, Simpaticone. Tieni. > mi dice porgendomi la sua pistola < Due pistole dovrebbero essere sufficienti, sbaglio? >
Afferro la pistola per la canna e getto la sigaretta per terra < Perché? >
< Perché sei mio amico e non voglio che diventi come me. I soldi, il potere…mi hanno rubato la vita e ora sono essi stessi la mia unica ragione di vita ma tu, non sei ancora del tutto perso. Mi piace pensare che se ora tu torni dentro e la salvi, potresti cominciare a cambiare e io, almeno per un po’, mi sentirei come se avessi fatto una cosa buona. Ci vediamo Simpaticone! >

< Sei davvero bravo…come immaginavo… > mi dice Lucy con la voce tremante.
La sto liberando dalle corde con cui era stata legata alla sedia dai mercenari; ha il volto tumefatto e anche solo respirare le costa fatica. Ci stavano andando giù pesanti con lei: pugni, bastonate, schiaffi…quei perdenti sfogavano la loro impotenza su una ragazza inerme colpevole solo di non essere a loro gradita.
< Esagerata! E’ stato facile…non si sono neanche accorti del mio arrivo impegnati com’erano a suonarti come un tamburo. >
Era stato veramente facile. Una volta che Aria se n’era andata, non avevo dovuto fare altro che ripercorrere i miei passi e tornare al piano superiore. I mercenari erano lì, a darsi il turno, per avere ognuno l’occasione di poter massacrare Lucy impunemente; mi davano le spalle e si accorgono di me solo quando 5 di loro sono già stramazzati a terra con un proiettile conficcato nel cranio.
< Però…sono stufa…dei tuoi…diversivi…ahi! > L’aiuto a rialzarsi ma non riesce quasi a reggersi in piedi; le passo un braccio sopra le mie spalle e l’afferro per la vita, sorreggendola mentre cerchiamo di guadagnare l’uscita scavalcando cadaveri di Sole Blu, Eclipse e Branco Sanguinario.
< Holee molee!!!! Non cominciare anche tu a fare battute, per favore…io basto e avanzo. > La porto alla sua auto e la faccio sedere al posto di guida < Sei sicura di potere guidare? Non mi sembri molto in forma. >
< Ce la faccio…devo solo…riposare qualche minuto. >
Chiudo la portiera e lei abbassa il finestrino. Mi chino lasciando penzolare le braccia all’interno dell’abitacolo < Riposa pure quanto vuoi, dubito che ti daranno ancora fastidio…Aria li terrà a bada. >
Lei annuisce tenendo gli occhi chiusi.
Fra due secondi, girerò i tacchi e me ne andrò. Dubito che ci rivedremo ancora ed è solo questo pensiero che mi fa esitare. Voglio memorizzare ogni dettaglio del suo volto, ricordare perfettamente ogni inflessione della sua voce, stamparmi in testa ogni atomo del suo corpo.
< Perché sei tornato? >
Me l’aspettavo questa domanda ma non so di preciso cosa rispondere. Sono tornato per lei, perché non volevo che morisse, non volevo che una creatura così perfettamente imperfetta scomparisse nel nulla ma sono tornato anche per me stesso. Perché volevo provare per una volta l’effetto che fa ad agire d’istinto, senza pensare al proprio tornaconto personale.
< Perché? Forse perché io non sono e non sarò mai un eroe ma tu…lascia stare, non sono portato per le cose sdolcinate. Addio Lucy…mi è piaciuto lavorare con te, Collega. >
Mi volto, salutandola con una mano e mi accendo una sigaretta.
Penso sia meglio così, salutarla adesso e tornare a vivere la mia vita fatta di ammazzamenti, scommesse sui cavalli, belle donne e auto sportive. Cosa potrebbe dare un assassino batarian di 36 anni, egoista, cagasotto e approfittatore a una ragazza come lei? Niente. Non potrei darle nulla oltre ai miei difetti.
Continuo a camminare senza voltarmi perché so che, se lo facessi, non riuscirei più ad andarmene, le correrei incontro e l’abbraccerei e la bacerei e…mentirei se dicessi che non vorrei sentire la sua voce che mi richiama.
< Ehi! Jared! > Mi blocco e sento chiaramente il cuore perdere un paio di colpi. Quando mi volto lei mi sta sorridendo; è la prima volta che la vedo sorridere e mi chiedo perché non lo faccia più spesso < Com’è che era…letto, panca piana, letto, terra? >
< Più o meno… > rispondo rimandandole il sorriso < …diciamo che non è poi importante la successione. >
Si sporge a fatica dal lato del passeggero e apre la portiera

   
 
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