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Autore: Sayaka chan 94    01/12/2016    0 recensioni
Lucy, studentessa brillante ,ricca, ingenua e cocca di papà,un principe azzurro ed un matrimonio imminente.
Natsu,artigiano creativo,indipendente ,ingenuo,mani abili ed un enorme sorriso,una scelta cruciale da prendere.
Può l'inzio di una storia d'amore partire da un punto di arrivo?
Collaborazione con la bravissima e talentuosa NinaD.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Natsu, Natsu/Lucy, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Le dita ricoperte di farina divennero presto collose una volta sottoposte al getto caldo del rubinetto, lo sguardo vagò per qualche secondo in direzione del salotto, inondato da calda luce giallastra e già popolato dagli amici di sempre; un sorriso tenero increspò le labbra di Mira mentre gli occhi si posavano su quell'angolo di divano occupato da Gajeel, con la guancia schiacciata sulla schiena della fidanzata che portava sulle ginocchia e lo sguardo assonnato, ultimamente lavorava più del solito, mentre Levy chiacchierava amabilmente con una Cana già al secondo giro di aperitivo alcolico. Poco distante Grey sbocconcellava salatini con noncuranza mentre il pollice digitava freneticamente sulla tastiera del telefono, chissà quale focosa avventura gli aveva riservato sta volta quell'app di incontri da lui tanto usata. E poi eccola in un angolo dell'ampio salone, di fronte alla finestra, la sua piccola sorellina, era stata avversa a quella cena fin dall'inizio nonostante non lo avesse mai ammesso ad alta voce e il motivo era chiaro e cristallino per tutti, Mira non poté che incupirsi per la malinconia amorosa di Lisanna, sperando potesse comprendere che ormai il posto del suo caro Natsu non era più accanto a lei, o forse non lo era mai stato. Gli occhi si abbassarono di colpo quando una parte del suo cuore suggerì che forse quella cena non era stata proprio una grande idea, non nei confronti di Lisanna almeno, e chi se non la sorella maggiore avrebbe dovuto curarsi dei suoi sentimenti?
Un tocco caldo sulla sua schiena la fece trasalire appena, voltandosi poi verso colui che l'aveva affiancata
-Andrà tutto bene- sussurrò Laxus accarezzandola dolcemente
-Lo spero- rispose Mira in un sospiro, stringendo poi le labbra in una linea sottile mentre gli occhi scrutavano ancora Liz
-È una ragazzina in gamba, supererà anche questa- la rassicurò il biondo, spostandole i lunghi capelli argentei su una spalla e accostandosi di più a lei 
-e poi ha noi- sussurrò con tono gentile. Beh questo era vero, una cosa su cui Lisanna avrebbe sempre potuto contare era la presenza della sua famiglia e, per quanto difficile sarebbe stato, Mirajane si ripromise di far trascorrere alla sorellina una serata serena e piacevole. 
 
Un trillo improvviso interruppe la musica mentalmente partita ad accompagnare quella visione di famiglia allargata 
-Vado io!- urlò Mirajane
-Devono essere loro- borbottò poi asciugandosi le mani 
-Mira lascia stare vado io- incalzò Lisanna imboccando l'arco della cucina 
-No tu finisci di apparecchiare, se ti va- rispose la sorella maggiore, levando poi dalle mani di Laxus un crostino alla salsiccia 
-Quello è per dopo- lo riprese dolcemente arrivando alla porta d'ingresso
-Ma io ho fame- lo sentì brontolare in risposta 
-Pazienta amore- rispose l'albina aprendo finalmente lo spesso portone d'entrata. La luce della graziosa villetta di periferia inondò il vialetto e i tre tanto attesi ospiti sull'uscio
-Finalmente!- sbottò gioiosa Mira, con un sorriso tanto luminoso da procurar quasi accecamento 
-Buona sera!- rispose Lucy porgendo  meccanicamente quel vassoio di biscotti fatti in casa 
-Non dovevi! Avanti entrate!- li accolse l'albina scostandosi dall'ingresso. Le dita di Lucy si aggrapparono meccanicamente alla giacca di Natsu che prontamente le offrì la mano in una stretta incoraggiante, conosceva quella casa e l'amabile donna che la abitava ma il resto dell'allegra compagnia che presto avrebbe incontrato continuava a renderla nervosa
-Accomodatevi pure nel salone, la cena è quasi pronta!- squittì Mira
-Uh meno male, ho una fame- rispose Natsu passandosi un palmo sullo stomaco 
-E tu quand'è che non hai fame fiammiferino?- chiese Laxus scompigliandogli la rosea chioma in modo goliardico
-Spero tu abbia fatto il purè! Adoro il tuo purè...- disse Natsu all'albina, divincolandosi dall'omone biondo e stampandosi sul volto un'espressione sognante
-Lo vedrai a tavola- rispose Mira sorridendo, gli occhi le brillavano come luci di Natale e Lucy si ritrovò a sorridere di rimando senza nemmeno accorgersene. 
Il primo a presentarsi fu Laxus, rigoroso e composto porse la mano a Lucy e Bickslow indicandogli poi il salone 
-Ma guarda guarda , è un piacere conoscere finalmente la famosa Lucy!- disse Grey, accogliendoli nella grande stanza arredata in stile rustico con un sorrisetto malizioso sul volto, ricevendo in risposta un timido sorriso dalla ragazza
-Devo dire che non ti immaginavo così bella!- si lasciò scappare poi prendendosi un'occhiataccia da Natsu, che stava appiccicato al fianco della bionda come fosse la sua guardia del corpo. Bickslow osservò quella gente sentendosi un po' di troppo, il che non era insolito per lui, che soleva circondarsi di poche persone accuratamente scelte nonostante la sua natura scherzosa ed estroversa
-e questo è Gajeel!- la voce della turchina si intromise nei suoi pensieri riportandolo sulla terra, osservando la minuta ragazza tramutare il volto beato in corrucciato quando il moro salutò con un misero sbuffo per poi dileguarsi 
-è solo timido- sussurrò l'azzurra tornando a sorridere in direzione di Lucy, contagiandola inconsciamente in un risolino divertito. 
 
Sballottata come una bambola di pezza Lucy si trovò presto fra le braccia di una scollata mora dal carattere piuttosto esuberante e gioviale 
-Vieni qui ragazza, sei parte della famiglia ormai- disse Cana stringendola 
-Ti offrirei da bere per farti rilassare, ma nel tuo stato non credo sia il caso!- continuò poi ridacchiando 
-Un'aranciata andrà bene lo stesso!- rispose Lucy sorridendo sinceramente, le mani ad accarezzarsi il pancino appena visibile, era un gesto che ormai faceva inconsciamente e che le infondeva sempre così tanta calma
-Te la prendo- incalzò subito Natsu avvicinandosi al tavolo e stappando la bottiglia di frizzante liquido arancione 
-Ma guardalo, il paparino!- lo prese in giro Cana sghignazzando, aspettandosi magari occhiataccia in cambio, mentre invece il ragazzo rispose con un sorriso altrettanto divertito, porgendo la bibita alla invece piuttosto rossa Lucy
-io un bicchierino lo accetterei volentieri!- si intromise Bickslow guardandosi intorno, cercando una bottiglia d'alcool a cui attingere e cogliendo per un secondo quella figura di spalle che guardava fuori dalla finestra, aveva i capelli corti dello stesso bianco puro di Mirajane e un vestitino bordeaux, pareva ricoperta d'ombra nonostante la stanza fosse inondata di luce "è sempre stata lì?" Pensò il ragazzo mosso dalla curiosità 
-Forza ragazzi tutti a tavola che è pronto!- urlò all'improvviso Mira, mobilitando l'allegra compagnia verso la sala da pranzo. 
 
A passi lenti Lisanna andò a sedersi al lungo e massiccio tavolino che sua sorella aveva apparecchiato con tanta cura, un'intero pomeriggio fra vapori e fornelli per preparare quella cena che tanto aveva desiderato, sembrava una specie di debutto in società pensato appositamente per Lucy e Lisanna non riusciva nemmeno a guardarla negli occhi. Era di una bellezza schiacciante, delicata e armoniosa come una farfalla e ogni volta che Lisanna si ritrova per caso ad osservarla di sottecchi riusciva a capire in modo doloroso perché Natsu fosse con lei, ma il modo così visceralmente profondo con cui la guardava, con cui anche senza parlare sembravano capirsi, questo lei non lo capiva. Come si poteva avere un rapporto simile dopo appena una settimana di relazione? Venuta fuori da una folle notte di passione poi... e decidere addirittura di crescere un figlio insieme conoscendosi così poco, sembrava troppo una pazzia 
-Allora Lucy, perché non ci parli un po' di te?- chiese Levy passandole l'insalata, Lisanna sorrise malignamente "avanti Lucy, parlaci di te" pensò perfida 
-Ehm... sono una semplice studentessa universitaria- rispose la bionda con un sorriso imbarazzato 
-Cosa studi?- chiese Allora Grey
-Giornalismo, il mio sogno sarebbe diventare reporter- rispose Lucy con sguardo sognante 
-Ma dai! È stupendo!- sbottò Mira passando il coltello d'arrosto ad un Laxus troppo affamato per essere interessato alla cortese conversazione 
-Già, ho sempre desiderato girare il mondo in cerca di verità nascoste e culture nuove- continuò Lucy lasciandosi prendere dalle sue aspirazioni 
-Certo che girare il mondo con un figlio appresso non è il massimo però... a meno che tu non decida di lasciare Natsu papà a tempo pieno- commento aspramente Lisanna, un sorriso di plastica sul bel volto. Il silenzio calò nella sala, persino Gajeel e Laxus alzarono i capi dal loro molto più interessante pasto 
-l'ha detto davvero?- chiese in un sussurro il moro bestione alla sua minuta fidanzata, Lucy rimase in silenzio con gli occhi sgranati e le labbra schiuse, la stessa identica espressione scioccata segnava in realtà il volto di tutti a quel tavolo 
-Qualcuno vuole altro purè?!?- urlò all'improvviso Mira, con voce forse più acuta di quanto volesse. 
In un attimo i discorsi e le atmosfere gioviali svanirono nella mente di Lucy "a meno che tu non voglia lasciare Natsu papà a tempo pieno" quella frase riecheggiava nella sua mente come i rintocchi di una vecchia campana, non avrebbe mai lasciato Natsu da solo alle prese con il futuro pargoletto, credeva nei sogni nelle aspirazioni di entrambi e si era ripromessa che avrebbero gestito il bambino in modo equo per il bene di entrambi, ma la verità non è fatta di pensieri e presupposti, la realtà era quella acidamente sputata da Lisanna purtroppo, il suo amato sogno di viaggiare per il mondo e scoprire nuove culture non era più possibile e per quando avrebbe voluto dire che "andava bene così" quella realtà faceva un po' male. 
 
Le chiacchere a tavola ripresero senza troppi indugi, in un primo momento in modo flebile e imbarazzato per poi tornare tranquille e gioviali, la mano di Natsu non si era allontanata un secondo dalle gambe della bionda coperte dalla candida tovaglia, come un costante conforto e supporto morale
-Ascoltate, non voglio mettervi pressioni ragazzi, ma considerando che vi siete conosciuti nel mio bar, credo sia doveroso chiamare il bambino Cana- disse la mora sventolando un bicchiere di vino bianco, scatenando una risata generale 
-e se fosse un maschietto?- incalzò Grey ridendo 
-Per favore no, Cano proprio non si può sentire!- si intromise Levy asciugandosi una lacrima affiorata per il troppo riso. La povera Cana mise un finto broncio sconfitto prendendo un altro sorso di vino in modo consolatorio 
-Il sesso si potrà sapere intorno alla dodicesima settimana, il terzo mese per intenderci, quindi non dovrete aspettare poi tanto ragazzi...- disse Mira dall'alto della sua sapienza, rivolgendo uno sguardo dolce ai futuri genitori 
-A me non interessa, qualsiasi cosa sia andrà benone- commentò il rosato, allargando le labbra in un sorriso pieno e luminoso in direzione della sua Lucy
-Qualsiasi "cosa"? Dì miccetta, cosa pensi che uscirà fuori dalla biondina? Un frullatore?- chiese beffardo Gajeel scatenando un'altra risata generale, Lucy compresa, che allungò una mano verso il volto di Natsu lasciandogli una dolce carezza 
-E i tuoi genitori come l'hanno presa, Lucy? La lieta notizia intendo...- chiese Lisanna, poggiando i gomiti sul tavolino e piegando la testa di lato 
-Ehm... a dire il vero ho perso mia madre quando ero solo una bambina... e mio padre ancora non lo sa, ho intenzione di parlagliene presto però- rispose la bionda con un sorriso sofferente
-Lo stesso vale per i miei- disse subito Natsu passandole una mano lungo la schiena. 
I due si scambiarono un sguardo serio, complice, come se d'un tratto fosse cascata sulle loro teste la consapevolezza che presto avrebbero dovuto affrontare i loro genitori e così anche i terzi gradi, i mille ordini camuffati da consigli e le raccomandazioni perenni, l'unica consolazione era che almeno lo avrebbero superato insieme 
-Andrà tutto bene vedrete...- disse Mira con tono materno 
-Ma sì, infondo stiamo parlando di un bambino, tutti adorano i bambini- disse Cana, sorridendo verso la giovane coppia con sincera preoccupazione
-E anche nella peggiore delle ipotesi avrete sempre le spalle coperte, eh Lucky?- incoraggiò Bickslow in una velata offerta di qualsivoglia supporto, morale e concreto. La sala calò in un secondo silenzio sta volta denso di compassione e incoraggiamento, la situazione in cui i due si trovavano era a dir poco spinosa, ma era chiaro come la luce del sole che l'amore e la volontà non mancavano a nessuno dei due, sembravano avere tutte le carte in regola per formare una famiglia stupenda, ma erano così giovani... 
-Oh beh, chi vuole il dolce?- esordì Mira riportando l'umore generale alle stelle, come se la precedente tristezza potesse essere spazzata via a cucchiaiate di torta paradiso 
-Io... io penso che andrò a prendere una boccata d'aria- sussurrò Lisanna lasciando in fretta la stanza, sguardo basso e spalle ricurve. 
 
 
La porta si aprì in un flebile cigolio senza scomporre minimante la figura di Lisanna che, dando le spalle alla villa, si perdeva con lo sguardo nel nulla più in intenso
-Allora è qui la vera festa- commentò Bickslow affiancandola e notando quel bicchiere di liquido ambrato che lei teneva convulsamente in mano, tutto sembrava essere fuorché thè alla pesca 
-Non ce la facevo tua sorella una tipa da scotch- continuò il ragazzo in una mezza risata 
-Infatti questo viene dalla riserva segreta di Laxus...- rispose incurante la ragazzina, prendendo un altro sorso d'alcool come fosse un amaro antidoto. Bickslow annuì fra sè e sè cercando forse le parole più adatte da pronunciare in quel momento, ma impiegò davvero poco tempo a buttare qualsiasi schema all'aria e seguire, come sempre, il suo istinto 
-Senti credo di aver capito, okay?!- sbottò prendendosi quasi con la forza l'attenzione dell'albina, che assottigliò lo sguardo ceruleo in un misto di disprezzo e curiosità 
-Ti piace Natsu, l'ho capito. E adesso che è spuntata Lucy tutti i tuoi sogni di zucchero filato si sono sciolti, considerando addirittura che Lucy è incinta e che Natsu sembra determinato a voler crescere il bambino insieme, le tue speranze sono state schiacciate in modo crudele e definitivo...- cominciò Bickslow ricevendo in risposta una minuscola risatina intrisa di desolazione
-Ma mettere alle strette Lucy con tutte quelle battutine e domande scomode è infantile e ingiusto, credi che lei se la sia andata a cercare una situazione simile? Credi davvero che a 20 anni lei avrebbe voluto un bambino ad incasinare la sua intera vita?- chiese poi avvicinandosi di un altro passo, così vicino che l'enorme  differenza d'altezza dei due fu ridicolmente accentuata. Lisanna non poté che sentirsi di colpo intimidita, incapace di sostenere lo sguardo di rimprovero di quel ragazzo
-smettila di fare la bambina capricciosa- sussurrò infine Bickslow, strappando dalle mani della ragazza quel bicchiere di scotch e buttandolo giù alla goccia per poi darle le spalle e avviarsi alla porta. Lacrime cominciarono ad appannare la vista di Lisanna quando la realizzazione si fece troppa da sorreggere con un semplice broncio 
-Non è...- provò a dire bloccando il ragazzo sul posto 
-Non è così semplice- disse pulendosi in fretta i rivoli di lacrime che le bagnavano le guance 
-Anche io voglio vedere Natsu felice- continuò con voce tremante 
-Non lo avevo mai visto così con nessuna..- sussurrò poi fra sè e sè, quasi fosse una constatazione spontanea e personale  
-non ho niente contro Lucy, a dire il vero non vorrei mai trovarmi nella sua situazione- confessò poi alzando lo sguardo verso Bickslow. I grandi occhi colmi di lacrime, le braccia abbandonate lungo i fianchi e il volto dipinto da un'espressione vuota, persa; Bickslow guardò quella ragazza sentendosi investito quasi fisicamente da quell'emozione di pura indifesa, così piccola e fragile, si stava strappando di bocca quella lingua biforcuta lasciandosi cadere in pezzi proprio davanti a lui
-sono stata una stronza prima e... mi dispiace, ho solo bisogno di un po' di tempo, okay?- disse infine sospirando profondamente, sentendo l'aria che lasciava la sua gola pregna di pesantezza, facilitandole improvvisamente il normale respiro. Qualcosa dentro di lei era scattato, il bisogno che lui la capisse o che semplicemente...
 
-Andiamo- disse d'un tratto Bickslow scendendo le piccole scale del portico 
-Cosa? Dove?- chiese Lisanna sgranando gli occhioni azzurri 
-A fare un giro, tu non vuoi stare qui e devo ammettere che i cenoni in famiglia non fanno impazzire nemmeno me- rispose il ragazzo regalandole un sorrisetto beffardo che sapeva di guai, pura tentazione incarnata in un essere umano 
-Allora?- chiese di nuovo voltandosi. Lisanna prese un respiro profondo asciugandosi con il polpastrello quella goccia di lacrima che minacciava di scendere
-Andiamo- rispose soltanto, saltellando giù dal portico
 
...semplicemente bisogno che la portasse via da quel dolore. 
 
Lucy si gettò sul morbido materasso lasciandosi cullare dal calore e dal buon profumo di quelle lenzuola 
-Dai non è andata male!- commentò Natsu stendendosi accanto a lei e passandole una mano sul pancino ancora acerbo 
-Si... Certo! Lisanna mi odia- rispose Lucy accoccolandosi un po' di più fra quelle braccia accoglienti 
-Ma no che non ti odia, ha semplicemente bisogno di più tempo, è sempre stata molto territoriale con il nostro gruppo e vedere tutti stravedere per te così presto le ha dato fastidio- spiegò Natsu, lasciando che le lunghe ciocche bionde di Lucy gli scivolassero fra le dita liberandone il profumo di shampoo. Il silenzio riempì la piccola stanza da letto di quell'appartamento che aveva accolto la loro prima volta, il matto inizio di quella storia che pareva essere cominciata come una favola ma che davanti si trovava gli ostacoli di una vita reale
-Andrà tutto bene Luce- sussurrò Natsu infossando il volto nell'incavo del suo collo, premendo le labbra sulla bianca pelle in un bacio privo di schiocco. Un sorriso abbellì quel volto prima segnato da un broncio preoccupato, era incredibile come qualsiasi cosa quel ragazzo pronunciasse si guadagnava di conseguenza la sua fiducia, non sapeva come, non sapeva nemmeno perché ma magicamente credette che tutto sarebbe andato bene, almeno finché ci fosse stato Natsu con lei: a stringerla così forte tutte le sere, a cercare di restare sveglio per conversare ma addormentandosi poi miseramente sulla comoda morbidezza del suo seno
-Hai chiamato tuo padre, vero?- biascicò il ragazzo mezzo addormentato posando una mano sul suo stomaco, come una coccola speciale a quel fagottino non ancora nato ma che già si era preso i loro cuori in modo irreversibile
-Si... gli ho detto che sono da Juvia- rispose Lucy stringendo le labbra, presto avrebbe dovuto sistemare tutto anche con suo padre, odiava mentirgli e soprattutto odiava dovergli tenere nascosta una cosa così importante "Presto" pensò convinta, decidendo in fine di lasciar correre per quella sera, i drammi e le complicazioni sarebbero stati ancora lì ad aspettarli domani mattina quindi tanto valeva godersi quel momento, nelle sicure braccia di Natsu, in quella stanza da letto che pareva lontana dal tempo e lo spazio, un piccolo rifugio solo per loro, dove tutto era bello e soprattutto possibile. 
  
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