Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: Angie02bts    01/12/2016    0 recensioni
Un'amore forte e prezioso unito da persoen speciali...
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Taehyung/ V, Nuovo personaggio, Park Jimin
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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[Jimin pov]
Era da due giorni che mia madre era in travaglio ed ogni sera si sentivano delle urla per il dolore.
Doveva nascere la mia sorellina e vivere nel 1402, in Corea del Sud a Busan senza i dottori specializzati e le cure mediche adatte è difficile che sia la madre che il bambino c'è la facessero a sopravvivere, come in altri posti ovviamente.
Ma noi per fortuna avevano tutto.
Inoltre noi ed il popolo avevamo molta speranza, mia madre era una persona molto forte.
Io ho solo 10 anni e mio fratello Taehyung che ha la mia stessa età, diciamo che siamo molto felici di avere una sorellina più piccola, da accudire.
Tutto il popolo è in attesa della sua nascita.
Ci vogliono molto bene e il nostro regno è molto vasto anche perché è unito con quello dei KIM che ci rende molto potenti...
Poi nel popolo la più bassa di categoria è la borghesia, a parte che a palazzo avevamo gli schiavi di guerra, ma quella è un'altra cosa.
Comunque verso le 21.38 circa informano me, Taehyung e mio padre che la nostra sorellina è nata.
Così ci prendemmo  per mano e correndo per i corridoi la raggiungemmo nella loro camera da letto.
Appena entrammo c'era mia madre per fortuna viva, con la mia sorellina tra le braccia, fasciata da delle coperte.
Noi due ci avvicinammo correndo verso mia madre e le baciai la guancia.
Lei in cambio ci baciò ad entrambi i capelli e ci sorrise.
"Madre potremmo vedere la mia sorellina?"
"Certo Jimin, avvicinati Tae anche te"
"Guarda Jimin-ah la nostra sorellina"
Tolse dal volto di mia sorella le fasce e me la fece vedere, aveva i capelli marroni chiaro e gli occhietti erano color rubino.
Mio padre si avvicinò e baciò mia madre, per poi accarezzarci i capelli con la sua grande mano.
E diede anche un bacio nei capelli a mia sorella.
Tutti ci guardavano inteneriti e con un sorriso stampato sulle labbra.
Anch'io le diedi un bacino sulle guanciotte.
Tutto il popolo in poco tempo fu avvisato della sua nascita ed il giorno dopo si fu deciso che ci fossero stati i festeggiamenti.
Così alla sera tutti e cinque restammo insieme ed io continuavo a fissare la mia sorellina.
"Madre"
"Dimmi Jimin"
"Perché Anghelika ha gli occhi rossi?"
"Sinceramente non lo so... però-"
Fu fermata da mio padre che aggiunse...
"È sempre una bellissima bambina come te sei un bellissimo bambino come anche tuo fratello Taehyung, e quando sarete grandi dovrete badare a vostra sorella e la dovrete  difendere...sempre"
"Certo padre"
Rispondemmo in coro, per poi prenderci per mano e prendere per mano anche la piccolina.
Gli sorrisi e poi misi in mostra i miei denti.
Lui mi abbracciò e poi ad entrambi ci dissero che dovevamo andare a dormire.
Ma io dissi di no, così per convincermi in poche parole mi dissero che sarei stato io a vestire la mia sorellina l'indomani.
Io acconsentii e andai insieme a Tae nella mia grande camera.
Mi cambiai e mi misi il mio pigiama preferito per poi rimboccare le coperte a Tae.
Lo salutai con un sorriso ma lui mi fermò.
"Jimin-ah tu mi vorrai sempre bene, anche con Anghelika?"
"Certo Tae che ti vorrò sempre bene sei il mio fratellino ed insieme dovremo difendere la nostra sorellina ok?"
"Certo!"
Mi fece vedere il suo solito sorriso quadrato e poi si addormentò.
Io invece mi infilai sotto le coperte e mi addormentai appena appoggiata la testa sul cuscino.
Al mattino venni svegliato da una delle cameriere, mangiai la mia colazione insieme a Tae e poi mi cambiai e davanti allo specchio mi sistemai al meglio i miei capelli color nero pece, invece mio fratello si sistemava i vestiti e poi raggiunsi insieme al mio fratellino i nostri genitori nella loro stanza.
E quando entrai c'era mia mamma che stava lavando mia sorella.
Così l'aspettai seduto nel lettone, con le gambe di penzolone mentre mio papà si stava vestendo.
Invece Tae cercava di aiutare mio padre a vestirsi ed ogni tanto gli cadeva la roba ed io mi mettevo a ridere per le facce che faceva mio padre.
Lui si mise anche la grande e pesante spada attorno alla vita ed io lo guardai stranito.
"Padre perché vi mettete la spada?? Oggi che è un giorno di festa?!"
"Non si sa mai piccolo, bisogna sempre essere pronti a tutto"
Poi arrivò mia mamma e si mise dietro di me e mi seguii nei movimenti e mi disse cosa dovevo fare.
E notai quanto fosse difficile vestire un bambino.
Una volta finito arrivò un pittore famoso e ci fece un quadro e devo dire che fu molto veloce.
Quando finimmo andammo verso il grande terrazzo e salutammo tutto il popolo che festeggiava sereno.
Il giorno andò tutto alla grande finché dopo che tutti si misero a letto sentimmo delle urla e delle grida.
Mi svegliai di colpo e corsi con Tae dietro in camera dei miei genitori e c'era mia madre disperata che piangeva e mio padre che cercava di confortarla.
Guardai la culla e non c'era più mia sorella.
Corsi fuori seguito dal moro ed uscii dal palazzo, con lo sguardo della servitù puntato su noi due, per fortuna non faceva tanto freddo, così camminammo lentamente per sentire se il ladro ci fosse ancora.
Il mio casato è quello dei PARK ed è uno dei più forti e dicono che noi siamo dei abili ascolatori della notte e che siamo molto veloci.
Ad un certo punto sentimmo dei pianti, ascoltai meglio ed erano di un neonato.
Cominciammo a correre e vedemmo un ragazzo più o meno della mia età con in braccio mia sorella, gli saltai addosso da dietro e cominciai a tirargli i capelli, lui tirò fuori un pugnale e me lo puntò contro.
"Lascia subito mia sorella!!"
"Questa bella bambina viene con me ora!"
Tae gli prese la spada e cercò di conficcargliela nella schiena ma lui li diede una scarpata in pieno petto che cadde e vidi che non si muoveva più, così gli andai vicino e lui mi disse sotto voce...
"S-salva nostra sorella, a me pensaci dopo, tranquillo sto bene"
Io gli baciai i capelli e quando mi girai dalla parte del ladro che non so vedeva bene il volto coperto da un cappuccio e vestito in nero che cercava di scappare di nuovo ma gli lanciai contro un sasso bello grande e lo colpì nella testa in pieno.
Svenii ed io presi al volo mia sorella che cominciò a piangere, anche perché quel ladro le aveva ferito un braccetto.
Glielo baciai e poi la strinsi a me, mi avvicinai e vidi che quel ragazzo aveva la carnagione molto chiara, capelli neri come me, non era tanto alto, sarà stato poco più di me, ma era giovane.
Guardai la collana che aveva e faceva parte del casato dei MIN e JEON.
Siccome le due grandi famiglie si erano unite. Come noi la più grande era quella dei PARK ma noi siamo uniti anche con quella dei KIM.
Poco dopo arrivarono le guardie che lo portarono nelle celle invece io corsi da Tae che si era messo seduto.
Gli guardai il petto e per fortuna stava bene, ci abbracciammo forte e poi ci alzammo con Anghelika tra le braccia ancora.
Poco dopo rientrammo a palazzo e vedemmo i nostri genitori correre verso di noi.
Mia madre prese in braccio la piccola, invece nostro papà ci abbracciò.
"Grazie mille figli miei, sono molto ma molto felice di avervi come figli, grazie"
Ci baciò ad entrambi in fronte e poi per mano ci accompagnò in camera nostra.
E nostra madre ci disse...
"Volete genere vostra sorella?"
"Si!!!!"
Rispose Tae entusiasta.
Io acconsentii con un sorriso sincero e una volta sistemato tutto ci mettemmo a dormire, avevamo fatto unire i letti e mettemmo la piccola in mezzo a noi.


Da qui partii tutto...
   
 
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