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Autore: AlexV_    01/12/2016    4 recensioni
Questa storia mi è venuta in mente esattamente così come l' ho scritta.. racconta il primo incontro tra Regina ed Emma, in un locale qualunque, e di un ballo, che le fa avvicinare pur essendo due sconosciute.
Non ho ancora deciso se la continuerò o meno, perciò, nel dubbio, ho lasciato la scelta aperta.
Fatemi sapere se vi è piaciuta oppure no, qualsiasi parere/consiglio o critica sono ben accetti! Alex
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Emma era seduta al bancone di un night del centro, e bevendo un martini, guardava distrattamente al centro della pista, dove Killian, il suo disastroso appuntamento, stava ballando ubriaco addosso ad una discutibile signorina.  Non che le importasse più di tanto, aveva accettato di uscire con lui solo per lo sfinimento, dato che non c’era stato giorno, negli ultimi due mesi , in cui il giovane non l’aveva implorata per un’ appuntamento.

Il Dj aveva suonato ormai svariati pezzi House, quando annunciò, che il prossimo sarebbe stato un  lento, da ballare magari con una persona speciale.
Al solo pensiero, Emma sogghignò,pensando a quanto ridicola fosse seduta lì da sola.

Fu allora che  sentì una voce suadente alle sue spalle, morbida,e soprattutto femminile: “ Le andrebbe di ballare?”

La bionda si girò, perplessa, forse pensando di aver immaginato tutto, a causa dei troppo drinks mandati giù. Ma non era così. I suoi occhi si imbatterono in una bellissima donna dai lineamenti latini, con indosso un tailleur nero elegantissimo, che si modellava intorno alle sue forme. No, non l’ aveva decisamente immaginata. La donna era proprio lì davanti a lei, e  stava aspettando la sua risposta, con la mano sinistra protesa in avanti.

Non seppe spiegare nemmeno a se stessa perchè accettò di ballare con quella sconosciuta, ma  i suoi piedi si mossero in avanti, scendendo dallo sgabello e seguendo quella donna al centro della pista.

La mora, senza esitare, appoggiò la sua mano destra dietro la schiena di Emma, e la strinse a sè. Emma invece, era impacciata, e nemmeno sapeva bene dove poggiare le proprie.

“E’ da tutta la sera che la osservo..” le sussurrò la mora, mentre con le sue mani raggiunse le braccia di Emma e le porto dietro il proprio collo, facendo aderire maggiormente i loro corpi.

Emma arrossì, un po’ per la troppa vicinanza, un po’ per quella voce, così composta e soave, da metterle i brividi.  Ringraziò, tra sè e sè, il buio del locale, perchè la mora non potè accorgersene.

“ Il suo Ragazzo deve essere veramente uno stupido, se preferisce dimenarsi dietro donne del genere, invece che passare la serata con lei..” continuò, con tono sicuro, ma  gentile e sincero, non di quelli accusatori e presuntuosi.

“Lui..lui non è il mio ragazzo, mi ha solo invitata ad uscire , ma come può vedere, la serata non è andata proprio come doveva..” le rispose la bionda, quasi in un sospiro.

La canzone ormai volgeva al termine, e così la mora decise di godersi in silenzio gli ultimi istanti di quel ballo. Poggiò la sua testa contro quella della bionda e  si inebriò del suo odore, che aveva provato ad immaginare da tutta la sera. 

Quando ormai le ultime note andavano via via disperdendosi nella sala, fece scivolare via la sua mano  dalla schiena di Emma, e senza lasciarle la mano destra, l’accompagnò verso lo sgabello sui cui era seduta prima.

Aspettò che si sedesse, e si divertì nel guardarla mentre goffamente cercava di nascondere il proprio imbarazzo.

“E’ stato un vero piacere ballare con lei, io sono Regina..” le disse, tuffando i suoi occhi profondi nel mare azzurro di quelli della bionda.

Emma non sapeva cosa rispondere, in fondo era la prima volta che ballava con una Donna, che si sentiva desiderata da una donna.

“P-piacere, io sono Emma” balbettò la bionda, “Grazie…cioè, per il ballo..” 

Regina le sorrise, e si chinò per prendere qualcosa dalla borsa. Vi armeggiò per qualche minuto, poi si girò di nuovo verso Emma, le passò un bigliettino, e andò via.

Emma quasi incredula lo prese e iniziò a leggere ciò che vi aveva scritto, con una grafia così elegante e chiara da sembrare quasi stampata:
 << So che non sono esattamente il tuo GENERE, ma se per caso dovessi ritrovarti a pensarmi, chiamami.Regina>>





 
   
 
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