Zootropolis era in continuo fermento quella sera; le volanti della polizia zigzagavano ovunque illuminando a giorno con le loro sirene interi quartieri, persino quelli che nella notte più chiara e limpida non riuscivano a ricevere neppure il più sottile spiraglio di luce lunare.

La città mai aveva visto un dispiegamento così massiccio di forze dell'ordine, neanche quando furono costrette ad intervenire per sedare le numerose rivolte e manifestazioni che si erano venute a creare durante il periodo di terrore verso i predatori che “gli Ululatori Notturni” avevano causato; ogni angolo o incrocio era stato messo sotto rigida sorveglianza dagli agenti in servizio che, per ordine del capitano Bogo, erano sopraggiunti dalle altri filiali così da triplicarne il numero a sua disposizione.

In quella confusione operativa un obeso ghepardo stava rientrando alla sua abitazione, una piccola casetta su di un piano situata tra la periferia e il centro, con passo lento e appesantito a causa della stanchezza per il lavoro svolto.
Nonostante potesse dare l'impressione contraria casa Clawhauser era perfettamente pulita, ordinata secondo il proprio gusto, e addobbata in modo tale da tenere sempre in bella vista e a disposizione i molteplici prodotti dolciari di cui andava ghiotto e i numerosi poster, gigantografie e kit da collezione di Gazelle; l'unica cosa di cui poteva essere rimproverato erano proprio per le diverse carte di cioccolatini e merendine che il ghepardo, una volta divorati di fretta e furia prima di entrare al lavoro e consumare la vera colazione, lasciava sparpagliati un po' ovunque.
Comunque, conoscendo il personaggio, non era cosa che scaturiva scalpore ai suoi numerosi colleghi e amici che varie volte erano andati a fargli visita o da lui stesso invitati.

Il felino entrò in casa esausto emettendo un profondo sospiro, mentre la sua grossa e soffice zampa incominciò a scorrere sul bianco muro alla ricerca dell'interruttore che avrebbe così illuminato il piccolo corridoio; una volta fatta luce si diresse con la stessa precedente andatura in direzione della camera dove, una volta posizionato il telefono e il portafogli sul comodino posto al lato, si tuffò sul letto esausto,
<< Ciao bel giovanotto, come stai? >> fece improvvisamente una delicata e gentile voce femminile alle sue spalle, rivolgendosi a lui,
<< Ciao Gazelle, stasera sono totalmente distrutto >> fece stancamente il ghepardo, emettendo un sonoro sbadiglio,
<< Posso immaginare, ma sono sicura che sarai contento di contribuire a rendere questa città un posto migliore in cui vivere >>,
<< Altroché, non sai quanto questo mi renda felice >> le rispose Clawhauser, continuando a tenere il grasso muso sprofondato nel morbido cuscino << Anche se a volte penso di non essere tagliato per fare il poliziotto. Sopratutto perché, a parte questa settimana di mobilitazione generale, il mio compito è solo quello di dare il benvenuto a chiunque si presenti alla mia postazione nella hall della centrale e di ricevere o trasmettere varie comunicazioni, sia interne che esterne >>,
<< Ma anche questa è una mansione che ha la sua importanza in quanto sei il primo che le persone in cerca d'aiuto vedono e di cui possono sentirsi rassicurate, inoltre la centrale sarebbe nel caos se non ci fosse qualcuno di fiducia che gestisse queste comunicazioni >> lo rassicurò la gazzella,
<< Lo pensi davvero? >> si rialzò il ghepardo scoprendo quel viso sognante, ma senza rivolgerle ancora lo sguardo, emozionato come un cucciolo che ha appena ricevuto un complimento o un regalo dal genitore per quei complimenti ricevuti nientemeno che dalla sua cantante preferita,
<< Come potrei non pensarlo, caro Benjamin! Mi sembri un bravo ragazzo oltre che gentile, amichevole e che tiene al suo lavoro >>,
<< Grazie, sei sempre così cara >> fece imbarazzato, incominciando a torturarsi le dita << Vedi, nessuno ne è a conoscenza, ma il mio sogno è quello di poter diventare bravo come il capitano Bogo e magari, il giorno che deciderà di andare in pensione, di prendere il suo posto >>,
<< Continua a sognare e a provare, ricordati che questa è Zootropolis e ognuno può essere ciò che vuole >>,
<< È quello che dice sempre Hopps, una coniglietta tua fan come me....forse meno, che proprio grazie a questo motto è diventata la prima poliziotta della sua specie. Pensa che è addirittura riuscita a persuadere una volpe a cambiare il suo stile di vita truffaldino facendola diventare suo partner, e adesso quei due formano la coppia più capace che abbia mai visto >>.

Ad un tratto, deviando da quella conversazione, Clawhauser si sedette sulla sponda del letto dandole le spalle, assumendo la tenera espressione di chi è triste e cerca consolazione,
<< E adesso perdonami se te lo richiedo ma,.......davvero vuoi smettere di cantare e ritirarti nell'anonimato a vita privata? >>,
<< Sì, questo sarà il mio ultimo concerto. Ormai penso di aver dato tutto quello che potevo a questa città e ai miei fan, ed ora scusami ma devo... >> ma la voce della cantante venne irruentemente stoppata dal ghepardo che, completamente diverso dal suo mite e gioioso stato d'animo, cominciò ad inveire contro il proprio telefono,
<< Oh, insomma! Possibile che dopo tutti questi giorni tu mi dia sempre la stessa risposta, eppure ti avevo ben detto di ripensarci. Non posso permetterti d'infangare così il tuo nome deludendo tutti i tuoi fan...specialmente me. Da quando sei sparita poco prima dell'inizio del concerto Bogo non ha fatto altro che cercarti, temendo che ti avessero rapito. Ha persino minacciato e ottenuto dal sindaco il permesso di creare un perimetro lungo tutti confini dei distretti della città, facendola pattugliare giorno e notte pur di trovarti >> s'interruppe l'adiposo felino, ormai a corto di fiato, incominciando poi a sorridere giulivo come suo solito, ma con una luce inquietante negli occhi << Se solo quel giorno al nostro incontro tu mi avessi ascoltato e cambiato idea, quando ho approfittato dell'incarico di sorveglianza vicina al palco del concerto in sostituzione di un collega malato per poter accedere indisturbato al tuo camerino e parlare in privato con te qualche minuto, tutto questo non sarebbe successo. Certo non è stato facile portarti via dentro quel troller, fortuna che indossavo la divisa così nessuno ha fatto caso a me. Per non parlare poi della gentilezza di quelli della scientifica che, per un tuo autografo, mi hanno addirittura regalato alcuni agenti chimici e degli stampi in gesso per farti stare così >>.

A quel punto il ghepardo, con uno sguardo allampanato, si voltò in direzione della celebre gazzella....imbalsamata, posta su un piccolo piedistallo e messa in posa come se cantasse,
<< Ma ora basta, adesso sei qui e nessuno ti porterà via da me, neppure tu. In fondo, chi mai sospetterebbe di un grosso, grasso e innocente ghepardo patito di ciambelle che fa brutte figure? Ma domani vedi di rispondermi diversamente altrimenti non potrò lasciarti andare >> la ammonì, coricandosi infine sotto le coperte per concedersi un po di riposo << Buonanotte Gazelle. Anche se domani dovrò stancarmi di nuovo per cercarti, so che sarà un giorno magnifico, lo pensi anche tu vero? >> domandò infine, riavvolgendo la registrazione del loro ultimo incontro fatta col cellulare,
<< Come potrei non pensarlo, caro Benjamin! >>.


E la luce fu spenta.

N.d.A.
So che non è il mio stile, ma alla fine ieri notte ho deciso di scriverla esattamente come mi era entrata in testa in attesa del proseguimento della long.
Ovviamente io non ce lo vedo a fare una cosa simile ed è per questo l'OOC, ma secondo me sarebbe stato il tipo adatto......fuori da ogni sospetto.
Un saluto a chiunque leggerà o recensirà.
Arrisentirci.