03/12/2016
0 recensioniUn giorno
Vento stanco morto, vedo e brucia il mondo,
in alto con la testa, ma senza alcun rimorso.
Prendo la vita e corro, lento solo di giorno,
ma nella notte i pensieri partono senza ritorno.
Deciso a cambiare cerco l’altezza perfetta,
per buttare in fondo ciò che la mia mente pensa.
Sogno di volare mentre il vento mi accarezza,
ma senza atterrare come un gabbiano nella brezza.
Giù, vedo la gente che non apprezza
il potenziale di un ragazzo pazzo con una penna
che scrive frasi non connesse con leggerezza
poi suicida diventare poeta dell’apparenza.
Scriveva dell’essere che dentro non si cela,
ma si trova negli occhi di chi vedendoti gela.
Credeva che la mente viaggiasse solo la sera,
ma che i pensieri creati sbagliavano sempre strada.
Credere di perdere
nel mio mondo instabile
vincere sapendo che sono l’unico superstite.
Sapere che son debole
di me stesso succube
volando su nel cielo non mi sentirò più inutile.
Sentiva nella penna il sangue che sgorgava
chiudendo gli occhi il cuore comandava.
Aprendoli dopo poco sul foglio trovava
poesie che non capiva la sua mente malata.
Parlavano di odio, amore e passione
confinati nell’Io e nel malessere interiore,
dell’empatia universale tra due persone
che in realtà erano una, cambiava solo il nome.
Eterno era l’amore mentale
che credeva fosse in grado di superare il male
sopraggiunto dopo un tuffo nel mare,
di cemento, sparito il corpo la mente rimane.
-DreamEater