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Autore: Tequila_Ev    03/12/2016    1 recensioni
Nota introduttiva; Non ho mai scritto nelle vesti di Lydia. Nel mio profilo ho scritto una storia, a più capitoli dal punto di vista di Stiles. Ho provato a scrivere questa One-Shot. Non l'ho riletta, ma purtroppo ho poco tempo e volevo pubblicare questo ''Tentativo''.
Ho provato a descrivere l'inizio della ricerca di Lydia.
Non dovrebbe avere più capitoli, ma se lasciate una recensione positiva, potrei riconsiderarlo.
Grazie, e buona lettura.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lydia Martin, Natalie Martin, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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‘’Svegliati.’’ 

 

Disse una voce profonda che lei non conosceva, e che al tempo stesso sentiva come estremamente familiare. 

Strinse gli occhi nel sonno, e cercò di divincolarsi da una presa che sembrava non esistere.

‘’ Corri Lydia’’ la stessa voce le stava urlando contro mentre la sua mano era stretta in qualcosa che non c’era più.

 

Lei iniziò a correre, e l’unica cosa a cui pensava era a quella voce, quella voce che sembrava essere la voce più bella del mondo, e al tempo stesso, a come le note alte di essa la inquietavano. 

 

I brividi percorsero tutta la sua schiena, e quando finalmente si fermò, la sentii di nuovo.

 

‘’Ricorda che ti amo, trova un modo per ricordare Lydia.’’ disse la voce prima che gli occhi della ragazza si aprirono. 

 

Il tonfo del libro di biologia la svegliò, la stanza tremava, i libri iniziavano a cadere e un treno veloce occupò il silenzio della stanza, come se fosse proprio lì davanti a lei. 

‘’Ricordati Lydia’’ questa volta la voce stava urlando. 

 

Il terremoto, il frastuono, la voce.. tutto questo svanii quando la signora Martin aprii la porta. 

 

 

<< Lydia…>> disse spaventata per cosa stava accadendo a sua figlia. Le sue urla strazianti l’avevano svegliata e Lydia stessa sembrava non essere cosciente di cosa stesse succedendo. 

 

<< C’era un treno… e un terremoto >> disse la ragazza che stava ancora cercando di respirare profondamente. 

La preoccupazione della mamma, stava piano a piano svanendo dal suo sguardo. Era ovvio che lei non potesse capirlo. Non poteva capire cosa stesse provando Lydia. 

L’unica cosa a cosa a cui poteva dare la colpa era ad un incubo. 

Un brutto incubo che hanno svegliare sua figlia, niente di più.

 

Ma se non l’avrebbe capita la madre, l’avrebbero capita i suoi amici. 

 

 

 

 

La scuola. Lydia era sempre andata a scuola con piacere, ma quel giorno era proprio come se la scuola fosse il peggior posto del mondo. 

Non voleva proprio trovarsi lì. Malia e Scott stavano parlando della lezione di matematica, dove Malia aveva deciso di non andare. 

 

<< Ragazzi>> disse la roscia appena arrivata tra i due. 

<< Quello stronzo del professore ha messo il compito a sorpresa per la seconda ora >> disse Malia con il pieno disprezzo negli occhi. 

<< Possiamo provare a copiare, Malia. >> disse calmo Scott, il quale stava diventando un secchione, ma che di matematica ancora non riusciva a capire niente. 

<< Posso ucciderlo e mangiarlo >> disse Malia felice della sua proposta.

<< No >> il coro disapprovante di Lydia e Scott fece tornare Malia sui suoi passi.

<< Ma perchè? Non vedo nessun motivo di tenerlo in vita >> disse Malia indicando l’aula dove il professore avrebbe fatto lezione un’ora dopo.

<< NO ! >> 

 

 

 

 

<< Oggi compito in classe a sorpresa ragazzi! >> disse il professore con un sorriso malefico sul volto mentre era accolto da diverse imprecazioni silenziose.

 

Mentre il professore faceva il giro, consegnando i due tipi di compiti ovviamente difficili, Lydia sentii un rumore stranissimo provenire dalla sua destra.

 

Il banco era vuoto, e per quanto strano, Lydia aveva questa sensazione di vuoto, come se quel posto nella sua mente era sempre stato occupato nei suoi sei anni alla Beacon Hills High School, ma non si ricordava da chi.

 

Lydia nei suoi anni passati era la tipica ragazza snob ed era normale che all’epoca non si ricordava neanche un nome, se quel nome non era all’interno della sua cerchia dei più ‘’in’’ della scuola.

 

Ma quella persona, la persona che ora sembrava non ricordare…

Sentiva dentro di sé che quella persona era fondamentale per lei, uno di quelle persone a cui lei era veramente legata, forse come a nessuno.

 

Ma perché non riusciva a focalizzare il viso di questa persona, la sua voce, o un qualsiasi particolare del suo modo di fare?

 

Il vuoto in lei, quel vuoto che aveva sentito quella stessa notte stava tornando a tormentarla.

 

‘’Trova un modo per ricordare’’ così diceva la voce nel sonno.. Ma ricordare cosa? O meglio, chi?

 

<< Ricorda...>> disse la ragazza tenendo gli occhi chiusi, mentre teneva stretta la presa di entrambe le piccole mani al tavolo.

<< Lydia >> la ragazza aprii gli occhi e vide Malia, che la fissava preoccupata. << Stai bene? >> e in quel momento Lydia si rese conto che tutti i suoi compagni, erano impegnati a scrivere quel che si ricordavano nel compito di matematica e che erano già passati 20 minuti dalla consegna da parte del professore.

 

 

 

 

Per fortuna Lydia era un genio, ed era riuscita a finire persino in anticipo il compito ‘’impossibile’’ di matematica, passando anche due esercizi a Malia.

 

<< Avrò la sufficienza con due esercizi giusti, grazie Lydia >> disse Malia con un sorriso soddisfatto. << Per ora non mangerò il professore>> disse mentre le due percorrevano il corridoio in direzione degli armadietti. 

 

Lydia in meno di una frazione di secondo alzò lo sguardo, sembrava avesse gli ‘’occhi addormentati’’ o così almeno l’aveva definiti Malia quando raccontava l’accaduto a Scott. 

 

<< Ad un certo punto l’ho vista camminare e poggiarsi su un armadietto, non il suo però>> disse Malia. Scott sembrava avere lo sguardo preoccupato. Lydia come qualunque suo comportamento nei panni della Banshee, non ricordava niente dell’accaduto. Ed ora stava cercando in tutti i modi di trovare un senso. 

 

Un senso a quelle parole che gli erano state dette da quella voce anonima. 

 

<< Che armadietto era? >> mormorò Scott piano.

<< Il 1075>>

   
 
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