CAPITOLO
IX:
FLASHBACK
6 FEBBRAIO 2003
«Ehi, qui c'è un bambino! Dimmi tesoro, ti sei perso?».
Queste furono le prime parole che ricordava Angelo. Era comparso vicino
all'edificio dell'organizzazione Binardi, il 6
febbraio del 2003. Anche per questo, da quel momento in poi, quella sarà la
data del suo compleanno. Aveva circa sei anni, e non ricordava niente. «Come ti
chiami, piccolo? Ti sei perso? Vuoi che ti aiuti a trovare la mamma?» chiese la
signora che lo aveva ritrovato. Aveva i vestiti distrutti, e non ricordava
niente. «Scappa». Quella fu la sua prima parola. «... come ti chiami?» gli
domandò la donna. «Angelo...» rispose lui. «Il cognome? Così riusciamo a
ritrovare i tuoi genitori» gli disse gentilmente la signora. «Angelo... senza
cognome...» gli disse lui. «Ok, per adesso ti porto a casa mia... io mi chiamo Wakata Tardini, tanto piacere».
30 NOVEMBRE 2016
«D-dove sono...?» chiese Angelo, dopo essersi
svegliato. «Sei dove eri qualche giorno fa... stessa stanza, stesso letto»
rispose Bewd. «Adesso ti prego di spiegarmi cosa
diavolo ti è successo» aggiunse subito dopo. «N-non... dove sono i miei amici?»
domandò Tardoman ignorando Bewd.
«Non lo so. Non ignorarmi. Rispondi a quello che ti ho chiesto» gli disse
quest'ultimo. «Devo andare» gli rispose il tardo, alzandosi violentemente dal
letto. Ma poi, dolorante, si ributtò su questo. «Ti sei dimenticato che ti
hanno sparato al braccio?» chiese sarcasticamente Bewd.
«Ok... dammi il mio 3DS e ti dirò tutto...» disse Tardoman.
«Ce l'hai sul comodino, l'hai dimenticato lì dall'ultima volta» rispose
vincente il figlio del signor Binardi. «Merda».
17 GIUGNO 2005
«Ci rinuncio» disse Wakata. «Non
scoprirò mai da dove sei venuto, dannazione» aggiunse poi. «Dai, rinuncia,
mamma» le disse Angelo, che ormai aveva 8 anni. «Da dove vengo è ok, credo,
altrimenti sarei un delinquente, non pensi? A me piace stare con te, mi piace
essere Angelo Tardini, ormai mi sono abituato. Magari
farò come nei film e da grande indagherò sulle mie origini, ma per ora va bene
così» concluse il bambino. Wakata si mise a pensare. «Non
riesce nemmeno a vincere un gioco come Pokémon
Rubino... forse ha qualche forma di ritardo, anche se non l'ho notata fino ad ora...»
pensò. «Nooo! Mannaggia a te Rocco Petri! Un giorno
ti batterò con il mio Slowpoke!» urlava nel frattempo
Angelo. «Senti Angelo, sei sicuro che non ricordi proprio nulla? La prima cosa
che mi hai detto 2 anni fa è “scappa”, non ti fa ricordare davvero nulla?»
chiese poi la madre. «Te l'ho detto, tutto quello che ricordo da prima di quel
giorno è che mi chiamo Angelo, allora avevo 6 anni e che stavo scappando da
qualcosa... ma poi il vuoto» rispose il figlio. «Cosa?! Non me l'avevi mai
detto! Ma che cavolo, da chi scappavi?! Perché non me l'hai detto?! Sei forse
scemo?!» gli urlò contro Wakata. «Ah, ehm... non lo
so, non mi sembrava importante» chiarì Angelo, confermando alla donna il suo
ritardo.
30 NOVEMBRE 2016
«Cazzo, ho perso! E pensare che io avevo un team
competitivo mentre il mio avversario aveva il team dell'avventura... secondo me
ha barato, ho usato frustrazione col mio Slowbro ma
non ha avuto effetto sull'Aegislash avversario, è
impossibile!» urlava lamentandosi Angelo, mentre Bewd
lo guardava, capendo di aver sottovalutato il suo ritardo. «Ehi, allora puoi spiegarmi?»
chiese quest'ultimo. «Maledizione, me li potevi dare 5 minuti in più per svagarmi...
tanto non posso muovermi da questo letto, almeno fammi pensare ad altro!» gli
rispose il sempre più tardo. «Senti, mi hai scocciato!» disse Bewd, togliendo il 3DS dalle mani di Angelo e sbattendo le
sue spalle contro il muro dietro al letto. «Mi dici che cazzo è successo o devo
rispedirti a calci nel culo per strada? Perché ti hanno sparato? Chi... chi è
mio padre?!» domandò il ragazzo, lasciando sconcertato il ferito. «Come...
perché questa domanda?» chiese Dvok. «Pensi che sia
stupido? Beh hai ragione, ma ho capito che mio padre nasconde qualcosa...»
rispose Bewd. «Ok... però non reagire male, ti racconterò
cosa mi è successo e quello che è stato raccontato a me» disse Dvok. «Sono tutt'orecchi» disse Bewd.
8 OTTOBRE 2011
«Mmmh... non so, dovrei
iscrivermi a questo sito...?» si stava chiedendo Angelo mentre navigava su
internet. Aveva trovato un sito dove ragazzi con un passato burrascoso o
parecchio spiacevole potevano ritrovarsi e conversare. Un sito dove chi non va
d'accordo con la vita poteva trovare con chi andare d'accordo. Le recensioni
sembravano positive, in particolare fu attratto da quella di un utente chiamato
Spith, che sembrava particolarmente tarda. “Questo
cazzo di sito è una cazzo di figata, cazzo!” recitava un'altra recensione. «Da
dove vengo era ok, ma comunque sono un bambino comparso dal nulla con un
amnesia quasi totale, sarà abbastanza spiacevole?» pensava il tardo. «Un sito
dove chi non va d'accordo con la vita può trovare con chi andare d'accordo...
Accord. Sembra proprio che mi farò dei nuovi amici!» continuava a pensare. La
schermata dell'iscrizione richiedeva un nome utente. «Un nome utente... mmmh... da dove vengo è ok... D... v... e... o... k.... Dveok, sembra figo!» decise Angelo. «Cosa?! Questo nome
utente non è disponibile? Che palle! Beh, proviamo a togliere la e... sì dai,
mi chiamerò Dvok!».
2 GENNAIO 2086
«Beh, quel giorno decisi di iscrivermi ad Accord,
bello no?» disse Angelo, che sedeva ad una tavola con 6 posti, di cui uno
ancora vuoto. «Beh, ammetto che è una bella storia, ma quello che abbiamo
vissuto dopo lo è stato di gran lunga di più!» chiarì Luke. «Ormai dovrebbe
essere qui quello stronzo, ci sta mettendo parecchio. Beh, in fondo lo sappiamo
tutti che è testardo, giusto cazzoni?» chiese in modo molto rude Batt8, mentre
gli altri ridevano. «Che posto strano, comunque...» disse Angelo. «Dai non
pensarci, anzi, pensa a questo: lo rivedrai dopo tutto questo tempo!» disse
Luke, consolando Dvok. «E tu pensa che figata è la
nuova generazione di Pokémon! Hanno raggiunto la
soglia dei 5000 Pokémon totali, i nuovi titoli sono “Pokémon Past” e “Pokémon Future”!» urlò il tardo, parlando di tutt'altro. «Oh,
finalmente è arrivato, così siamo al completo!» disse Luke. «Ragazzi! Da quanto
tempo!».
8 OTTOBRE 2012
«Oggi è un anno, un anno che sono su questo sito!»
disse Dvok. «Figo, io quasi due» rispose Spith. Angelo poi udì il campanello. «Ehm, scusate, devo
andare a vedere chi è» disse poi il ragazzo alzandosi. Fuori dalla porta udiva
un uomo parlare al telefono. «Eeeeeeh! Dai Mick, ci
sentiamo dopo che ora devo lavorare. Salutami Jin, mi
raccomando. Ah, ehm, volevo dire studiare. Giuro che ho 15 anni! Non ne ho 23. Giurooo! Ok, menomale che mi credi. Ciau
Mick!» così si chiudeva l'imbarazzante chiamata. Dopo la fine della conversazione
Angelo aprì la porta. «Salve, mi chiamo Will e sono un agente della CIA. È lei
Angelo? Devo farle qualche domanda». Dopo un lungo
interrogatorio Will prese una siringa. «Non mi sei stato per niente utile,
amico. Eeeeeeh dai adesso vado che mi sta chiamando
la mia cara Jin. Ti prego di stare fermo così ti
ficco... nnngh, ok, questa siringa... nel collo»
disse Will mentre il corpo di Angelo cadeva inerme a terra per gli effetti
della siringa. Ma la porta di casa si aprì all’improvviso e Will scappò in maniera
molto goffa dal retro. «Angelo! Cos'è successo?!» chiese urlando Wakata, di ritorno dallo shopping. «Uhhh...
ho aperto la porta... e poi non ricordo più niente...». Per strada nel
frattempo Will era al telefono. «Scusa Jin, è il mio
capo, ehm, professore, ti metto un attimo in attesa tesò. Capo, sì, non era
lui. Sembra che dovremo cercare Xemit da un'altra
parte».