Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
Ricorda la storia  |      
Autore: Elisir86    03/12/2016    1 recensioni
“Cosa vuoi?” notando solo in quel momento il francese pervertito che tanto per cambiare stava spaventando un Gryffindor -un certo Arthur Kirkland- con le sue avance, e quella patata candeggiata -o meglio il fratello megalomane della patata platinata- che divertito si gustava la scena seduto comodamente su una poltroncina.
“Voglio giocare con te.”
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Chess
of enamel

 

 

 

 

 

 

Titolo: Chess of enamel

AU: Crossover AU
Rating: Verde
Partecipa a: "The AU challenge di DonnieTZ"
Personaggi/coppie: Antonio Fernandez Carriedo/Spagna e Romano, Lovino Vargas/Sud Italia


Note: Idea piccola, piccola su questa coppia, che io adoro! Perché per me saranno la coppia numero uno!

 

 

 

 

 

 

Romano sedeva da solo, con la sua enorme scacchiera difronte a se in attesa di qualcuno che avesse voglia di fronteggiarlo.

Il viso abbandonato sul dorso di una mano aveva uno sguardo apatico, annoiato dal tempo che passava senza nessun avversario. Nemmeno suo fratello si era fatto vedere, probabilmente in compagnia di quel maledetto crucco biondo.

Era consapevole che per tutti lui era uno stupido, scorbutico e inutile Slytherin, le sentiva le voci che correvano sul suo conto, i bisbigli dei suoi compagni di casa e le risate dei Gryffindor. Ma a lui di quello che gli dicevano dietro alle spalle non gli interessava, come tutto il resto d'altronde.

I suoi occhi verdi fissavano le figure -per quel momento- immobili dei pedoni, mise un indice sulla testina di un alfiere bianco, se lo immaginò schiacciarsi come un insetto sotto il suo dito.

“Posso?” la voce allegra e arrogante di un Slytherin di sua conoscenza gli fece aggrottare la fronte “Togliti dal cazzo, sto aspettando un avversario!” mormorò tenendo lo sguardo fisso sulla pedina.

Il diciasettenne rise divertito, “Lo sai benissimo che perfino il più imbranato dei Hufflepuff ti batterebbe.” e finalmente Romano alzò lo sguardo sul viso abbronzato del compagno di casa.

Antonio Fernandez Carriedo era più vecchio di lui di due anni, un fottuto stronzo con il sorriso stampato in faccia che si divertiva a fare dispetti a chiunque insieme a quei due cretini dei suoi amici.

Da quando aveva iniziato la sua carriera scolastica quel trio lo aveva tormentato nonostante indossassero gli stessi colori di casata, erano un tremenda piaga per quella scuola e per i ragazzi come lui. Giusto quella mattina lo avevano colpito con acqua puzzolente -made Weasleys' Wizard Wheezes- nella Great Hall, aveva dovuto dar fondo al suo bagnoschiuma al muschio bianco per togliersi quel fetido odore dalla pelle e i suoi vestiti erano ancora in ammollo in una soluzione super profumata -che gli aveva dato quel rompi palle di un Polacco- e ci sarebbero restati per una lunghissima settimana. Aveva maledetto George Weasley e tutta la sua stirpe per tutta la mattinata!

“Cosa vuoi?” notando solo in quel momento il francese pervertito che tanto per cambiare stava spaventando un Gryffindor -un certo Arthur Kirkland- con le sue avance, e quella patata candeggiata -o meglio il fratello megalomane della patata platinata- che divertito si gustava la scena seduto comodamente su una poltroncina.

“Voglio giocare con te.” Antonio doveva ammettere che trovava divertente quel viso corrucciato e il tono arrogante del più giovane, quando lo aveva visto fin dal primo giorno aveva provato un brivido d'eccitazione e si sentiva vivo ogni qualvolta che si ritrova quegli occhi su di se.

Quando lo aveva visto da solo in giardino ad aspettare -chissà chi- gli era venuta in mente un idea per poter godere di quello sguardo per tutto il resto dell'anno.

“Se vinco, dovrai essere mio schiavo per due mesi.” sorrise compiaciuto nel notare il viso di Romano scurirsi per la rabbia. Lo vide stringere le mani in pugni e gli occhi fiammeggiarono come se potessero bruciarlo, un brivido gli attraversò la schiena facendolo sorridere di compiacimento.

“E se vinco io?” l'iberico sbatté le palpebre un paio di volte “Come?” chiese il più candidamente possibile provocando una risata da parte del crucco, “Bastardo!” Romano sbatté un pugno sugli scacchi facendoli cadere “Credi che io non sia in grado di batterti?!”

E lì la risata fu generale, insomma Antonio -come il resto della scuola- sapeva che era una schiappa e che perfino il suo fratellino lo batteva in continuazione.

Romano arrossì d'indignazione prima di raccogliere le pedine e rimettendole nella scatola “Che fai?” fu la domanda sorpresa dello spagnolo “Me ne vado. Non spreco il mio tempo con un idiota!”

“Aspetta, stavo solo scherzando...” lo fermò il moro “Se per puro caso tu vincessi -cosa impossibile- allora sarò io il tuo servo per due mesi!”

Il più giovane fissò gli occhi in quelli di un splendido verde dell'altro “Schiavo.” chiarì “Sarai il mio schiavo. E i tuoi amici non dovranno avvicinarsi a me.”

Antonio sorrise sghembo accettando la sfida “Va bene, ma lo sai che io sono il migliore del mio anno?” ridacchiò guardando le pedine nere posizionarsi dalla sua parte “Allora iniziamo?”

 

 

 

Venti minuti che era fermo su quella scacchiera a far a pezzi le pedine di Romano. Venti minuti in cui quel piccoletto sembrava tutto fuorché un dilettante!

“Mi sto annoiando...” mormorò l'italiano con lo sguardo apatico sulla scacchiera “...che ne dici se rendiamo la partita più interessante?” chiese estraendo la bacchetta.

Antonio alzò un sopracciglio “Che intendi far...?” ma non finì la domanda che le pedine assunsero l'aspetto dei loro amici e parenti. Si allungò ad osservare i lineamenti del re, che stranamente raffigurava proprio lui, “Credevo che avessi T in trasfigurazione...” affermò facendo nascere un ghigno sul viso, “Mmm...” mugugnò il giovane che spostò il suo alfiere che assomigliava tanto a un uomo di mezza età “Solo perché non spreco il mio tempo a fare pallosi temi non vuol dire che sono stupido...”

Antonio guardò Gilbert che alzò le spalle “Ludwig mi ha detto così!” mimò con le labbra.

Una torre dell'iberico venne distrutta in mille pezzi “Ah!” esclamò guardando la figura di sua cugina spaccarsi ed era orribile pensare che la regina era sua madre e che avrebbe potuto fare la stessa fine.

Alzò lo sguardo sul giovane, un piccolo sorriso divertito e compiaciuto fece capolino sul viso pallido.

“Si, ora mi diverto!” Romano si leccò le labbra, mentre tranquillamente avanzava e arretrava, perdeva pedine e distruggeva a sua volta quelle dell'avversario.

“Sei un sadico...” mormorò l'altro mentre vedeva i suoi parenti diventare briciole inutili “Sono quel che sono.” fu la risposta atona.

Antonio iniziò a vedere il perché quel -finto- imbranato era finito nella nobile casata dei Slytherin.

 

 

Romano spostò il cavallo, il cavaliere che aveva assunto l'aspetto di suo fratello minore, Feliciano, alzò implacabile la sua spada e tagliò in due un pedone nero -che ad Antonio ricordava tanto Francis-.

L'iberico prese il suo cavallo, guardò la scacchiera e notò che era fregato, che in qualsiasi caso l'altro avrebbe fatto scacco matto.

Lui che era il migliore aveva perso contro uno che fino a quaranta minuti prima era un pivello o almeno così pensava -e con lui tutta la scuola!-.

Sospirò posando la pedina che senso aveva continuare? “Hai vinto.” sospirò portandosi una mano tra i capelli, ridacchiando deluso. Romano alzò le sopracciglia “Finiamo.” ma lo spagnolo scosse la testa “Mi resta solo la mossa di uccidere il tuo cavallo...”

“E allora?” lo guardò con noia “Finiamo questa dannata partita.” Antonio prese atono il cavallo lo fissò, l'idea che una statua che rappresentava Ludwig sarebbe stata la causa della distruzione di quella di Feliciano gli diede i brividi.

Sospirò spostandolo proprio dove c'era il cavallo bianco, il cavaliere nero estrasse la spada e tagliò a metà quello della frazione avversaria. Romano non mutò espressione nel vedere quel viso tanto conosciuto e amato disintegrarsi. “Ho vinto. Scacco Matto.” sorrise soddisfatto.

Antonio guardò l'italiano alzarsi e riporre le pedine nella propria scatola “Muoviti bastardo, ho fame e tu devi portarmi la borsa nella sala comune!”

 

 

 

Lo hai fatto apposta?” Antonio aveva un sorriso malizioso sul viso mentre sdraiava il giovane sul letto “Cosa?” Romano guardò l'iberico mentre si liberava della camicia “Il mese scorso, hai finito di non saper giocare a scacchi per poi avermi come servo...” lo baciò sul petto “...E farmi innamorare di te...” mormorò andando sbottonare i pantaloni “Può essere.” fu la laconica risposta dell'italiano mentre si lasciava accarezzare “Ma forse volevo solo vederti strisciare a terra...” lo afferrò per i capelli alzandogli la testa “Ti lascio il dubbio...” lo baciò sulle labbra.


 

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Axis Powers Hetalia / Vai alla pagina dell'autore: Elisir86