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Autore: Kira74    04/12/2016    0 recensioni
Atobe, Yukimura, Sanada, Tezuka e Ryoma incontreranno sul loro cammino i giocatori di nazionalità diverse. Atobe troverà il suo compagno nel capitano della nazionale inglese, un Alpha molto carismatico, ma amorevole. Yukimura, che porta ancora le cicatrici del suo intervento, che 'deturpano' la sua pelle incontrerà Kristoff, il freddo capitano della nazionale Russa. Sanada si scontrerà con Mirai, l'esile fratellino di Kian, che nasconde uno sporco segreto... , Ryoma dovrà fronteggiare il seducente capitano della nazionale spagnola, che farà di tutto per sedurlo. infine Tezuka farà la conoscenza del fratellino del capitano della nazionale tedesca, un ragazzino che sprizza allegria da tutti i pori. come se la caverà?
Genere: Fluff, Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Genichirou Sanada, Keigo Atobe, Nuovo Personaggio, Ryoma Echizen, Seiichi Yukimura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Starry sky

Capitolo 1:l’incontro-Atobe e Kian

Atobe’s pov: non riuscivo a trovare la forza di reagire. In quel preciso istante l’arbitro fischiò siglando così la fine della partita. 6-0. Avevo perso di nuovo contro Tezuka, che in quel momento mi guardava come se fossi una nullità. In quel momento mi parve quasi irraggiungibile. La nazionale tedesca e Tezuka erano irraggiungibili. Mi stava lasciando indietro e io non potevo farci nulla.

Dovevo allontanarmi da tutti.

Dovevo riflettere.

Ora per ora se non riuscivo nemmeno a segnare un punto contro Tezuka , non potevo nemmeno classificarmi come capitano della nazionale giapponese.

Cercando di non sembrare troppo patetico strinsi la mano ad un indifferente Tezuka prima di correre al di fuori dello stadio sotto lo guardo attonito dei miei compagni di squadra. Dovevo sfogarmi ,dove nessuno potesse vedermi o giudicarmi.

Correndo fino quasi a rimanere senza fiato mi ritrovai sulla riva di una baia. Senza riflettere continuai a camminare finchè il mio corpo non venne totalmente lambito dall’ acqua gelida. Sentivo che in qualche modo il contatto l’acqua mi rilassava sciogliendo i nervi cortratti dallo sforzo della partita di poco fa.

Rimasi lì , immobile per molto tempo, riflettendo sulla partita, su Tezuka, sulla nazionale giapponese, sul tennis finchè le mie labbra non divennero cianotiche. Solo allora , barcollando uscii dall’acqua , arrancando fino alla spiaggia. Arrivato lì alzai lo sguardo posandolo sulle scale ,chein quel momento mi parevano quasi infinite.

Vidi però anche qualcos’altro o per meglio dire qualcun altro. Qualcuno che non avrei mai voluto rivedere. “oh ma guarda che si vede ,è passato molto tempo, Keigo”. Disse Jack Mason con un sorriso sadico incollato sul volto.

Impallidii ,iniziando a tremare visibilmente. I ricordi iniziarono a riaffiorare ,inesorabilmente. Potevo quasi percepire le sue mani su di me , sulla mia pelle,il suo fetido alito che non mi permetteva quasi di respirare,il dolore dei colpi che mi infliggeva erano quasi palpabili, anche se ormai le cicatrici risalivano a oramai sette anni fà.

Mi accucciai stringendomi il corpo , come se in qualche modo potessi riuscire a proteggermi da lui. Sentii il rumore dei suoi passi .Si stava avvicinando. “Scappa” sentivo che mi ordinava il mio subconscio,ma proprio non ci riuscivo.

Il primo colpo arrivò quanto potente quanto inaspettato, colpendo inesorabilmente il mio stomaco. Con un gemito mi rannicchiai corcando di combattere il dolore crescente.

“ sei il solito smidollato” mi sbeffeggiò Jack ridendo di me e facendo calare un altro pugno contro il mio viso. Cercai di trattenere le lacrime,non volendo piangere di fronte a lui,ma ottenendo ben pochi risultati. Infatti, poco dopo sentii una scia bagnata percorrermi le guance.

Ero patetico , di nuovo vittima del ragazzo che mi aveva torturato anni fà. Chiusi gli occhi ,aspettandomi l’inevitabile,ma inaspettatamente sentii che il mio corpo veniva liberato da quel peso opprimente.

Alzando lo sguardo, appannato dalle lacrime notai un’imponente figura che si stagliava su di noi. Aveva morbidi capelli bianchi , occhi gialli,da gatto, e un corpo statuario, che mi persi a rimirare. Era dir poco perfetto.

“cosa credi di fare Jack, non ti vergogni?Sei arrivato talmente caduto in basso da picchiare un ragazzo più giovane e fragile di te?, mi fai proprio pena.” Lo compatì prima di gettarlo a terra come se fosse spazzatura. “rimpiango di aver fatto entrare tu e i tuoi amici nella nazionale inglese , sei una delusione per tutta l’inghilterra” continuò inesorabilmente.

“n-no aspetta “ lo pregò Jack “ma quando hai preso di mira il mio compagno ti sei scavato la fossa da solo” disse ringhiando . “ aspetta K-kian , io non sapevo che fosse il tuo compagno” provò a giustificarsi il malcapitato.

“pensi che me ne importi qualcosa?, ti distruggerò per avergli messo le mani addosso” disse con voce cavernosa. Nel preciso istante in cui pronunciò quelle parole sentii un legame che si stava lentamente formando con quello sconosciuto.

Che fosse davvero il mio compagno? Non riuscendo neppure a sopportare un altro secondo lontano da lui , mi alzai faticosamente da terra tenendomi lo stomaco ancora sofferente.

Con uno sforzo sovrumano riuscii a prendergli la manica e a rannicchiarmi contro il suo petto. Stranamente stretto a lui mi sentivo al sicuro. Ero certo che lui mi avrebbe protetto da tutto e tutti. Non avevo mai provato una simile sensazione, era come magia. In risposta al mio movimento lui mi strinse a se passandomi le sue grandi mani bollenti sulla schiena.

Il suo momento di distrazione servì però a Jack per scappare. Ringhiando infastidito Kian fece per seguirlo ma lo trattenni. Non volevo che se ne andasse. Avevo bisogno di lui.

“non andare , per favore rimani con me, non m’importa di lui “ dissi. Ed era vero. Finalmente avevo trovato il mio compagno , la mia anima gemella e nient’altro aveva importanza. “ non vado da nessuna parte tesoro” disse guardandomi con i suoi magnetici occhi gialli, mentre mi carezzava i capelli. “bene, perchè altrimenti ti inseguirò” lo minacciai anche se ero molto più gracile di lui.

“la prenderò come una promessa, amore” disse mentre faceva passare un braccio attorno alla mia vita. Feci per ribattere sarcasticamente quando il colpo all’addome si fece risentire, facendomi piegare in due dal dolore.

“piccolo , stai bene?” furono le ultime parole che udii prima di iniziare a vedere nero e svenire. Kian’s pov: guardai il mio giovane compagno cadere fra le mie braccia, senza forze. Preoccupatamente lo strinsi a me , mentre chiamavo il mio autista per farci venire a prendere. Aspettando ripercorsi gli eventi della mattinata , non riuscivo ancora a credere di aver trovato il mio compagno. Era innegabile che fosse bellissimo con quei capelli argentei e quegli occhi cerulei che parevano riflettere il cielo.

Emozionato gli scostai i capelli dal viso mentre posavo una mano sul livido violaceo che si stava lentamente formando sul suo stomaco. Ringhiai,furioso che qualcuno avesse potuto far del male al mio compagno, senza che io potessi impedirlo. Cercando di sgombrare la mente da quei pensieri omicidi che , di certo non potevano aiutare il mio compagno, mi concentrai cercando di velocizzare la sua guarigione, incanalando la mia energia nel suo corpo.

Poco a poco riuscivo a vedere la sua ferita rimarginarsi , finchè la sua pelle non divenne come nuova. Sospirai, sollevato. Almeno ero riuscito ad alleviare in parte il suo dolore. Proprio in quel momento l’autista arrivò sgommando sulla mia porche carryenne del ’66.

Stringendo il mio piccolo compagno a me , aprii la porta della macchina , mi accomodai sul morbido sedile di pelle e feci segno all’autista di partire. Avvolsi Keigo in un morbido piumino mentre lo facevo accomodare sulle mie gambe.

Sperando che stesse comodo, in circa 10 minuti arrivammo all’edificio che ospitava la nazionale inglese.  Spalancando l’enorme cancello in ferro battuto e,senza degnare gli altri membri della squadra di una sola occhiata , mi incamminai verso la mia camera , cercando di tenere Keigo al caldo.

Potevo quasi sentire il suo corpo tremare incessantemente per il freddo. Lo posai attentamente sul mio letto king size coprendolo con una morbida coperta in piuma d’oca. Prima però c’era qualcosa che dovevo fare.. cercando di trattenere la crescente eccitazione gli tolsi la maglietta e i pantalocini della nazionale, ancora umidi cosicchè potesse dormire più comodamente. Mi morsi il labbro trattenendo la voglia quasi irrefrenabile di baciarlo.

Lo avrei sicuramente fatto ma solo dopo che fosse stato cosciente, e , quando non fosse più stato febbricitante. Preoccupatamente gli scostai i capelli malridi di sudore mentre gli medicavo con delicatezza lo stomaco. Poi dopo essermi preso cura del suo benessere , finalmente potei stringerlo tra le braccia,al sicuro.

ATOBE’S POV: mi sentivo davvero bene , era da molto che non dormivo così tranquillamente ,senza incubi. Sbadigliando ,a malincuore aprii gli occhi ritrovandomi a fissare una massa di capelli bianchi.  Rimirandoli tutti i ricordi iniziarono ad assalirmi.

Il mio compagno mi aveva salvato da jack mason. Quasi stentavo a crederci , avevo finalmente trovato , alla beneamata età di 16 anni il mio compagno.

Beh, non che ne dubitassi. Dopotutto si stava parlando del grande e glorioso Atobe Keigo! Ridendo tra me e me mi rannicchiai tra le braccia di Kian , desiderando che quel momento durasse per sempre.

   
 
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