Day 1: Meeting
Era
appena finito il secondo
giorno dei Grandi Giochi della Magia, e nonostante quella fosse stata
una pessima giornata sotto svariati punti di vista, il mago di
Sabertooth Sting Eucliffe, stranamente, non riusciva a prendere
sonno. In realtà, qualche ora prima era anche riuscito ad
addormentarsi, sebbene ci avesse impiegato molto più tempo
rispetto
al solito, ma da quando Natsu Dragneel di Fairy Tail aveva avuto il
coraggio di sfidare da solo il temutissimo Jiemma, master di quella
che era attualmente considerata la gilda più forte del regno
di
Fiore, per ciò che era successo quella sera alla sua ex
compagna
Yukino Aguria, era molto turbato. Ad essere sincero, una parte di lui
lo era stata fin da quando l'aveva vista in difficoltà
contro la sua
rivale di Mermaid Heel, dal momento che la ragazza, prima dello
scontro, aveva deciso di mettere in gioco la sua stessa vita in una
scommessa che avrebbe potuto rivelarsi fatale per lei. Per fortuna,
quella Kagura si era dimostrata clemente risparmiandogliela, ma la
sua pietà aveva purtroppo accresciuto l'ira del master, che
una
volta al sicuro da sguardi indiscreti negli alloggi riservati a
Sabertooth, aveva pensato bene di punire per il suo fallimento la
povera maga umiliandola davanti a tutti e cacciandola infine dalla
gilda.
Nonostante anche a lui fosse
toccato un aspro rimprovero per essersi ritirato dalla gara di quella
mattina a causa della chinetosi che perseguitava tutti i Dragon
Slayer, la quale però non aveva stranamente fermato i maghi
di Fairy
Tail, il ragazzo aveva decisamente sofferto di più per la
sorte
della compagna. Purtroppo, il timore che da sempre provava per
Jiemma, lo aveva costretto a osservare il tutto in silenzio,
dimostrandosi addirittura quasi indifferente in confronto al suo
migliore amico Rogue, che invece aveva espresso i suoi dubbi e il suo
disappunto per l'accaduto non appena erano rimasti soli, ma la
verità
era ben diversa. Infatti, benché avesse promesso a se stesso
di non
farne mai parola con nessuno, lui provava in realtà, fin
dall'inizio, un certo interesse per la dolce maga degli spiriti
stellari e non riusciva nemmeno a concepire il fatto di non poterla
più vedere. Per quanto gli dispiacesse, però,
sapeva fin troppo
bene che le loro strade si sarebbero divise dopo quel che era
successo quella sera, perché il master non sarebbe mai
tornato sulla
sua decisione di cacciarla della gilda e ormai la compagna doveva
aver già cancellato dal suo corpo il marchio di Sabertooth
come le
era stato ordinato, e fatto probabilmente i bagagli per iniziare una
nuova vita chissà dove. Si augurava solo che il suo sogno di
fare
parte di una gilda non si fosse spento dopo il trattamento ricevuto
da quel tiranno di Jiemma, e che potesse trovare presto un posto
migliore in mezzo ad altri maghi più degni di averla al loro
fianco
che l'avrebbero resa finalmente felice, dandole tutto ciò di
cui
aveva bisogno.
Il
pensiero gli fece avvertire una strana fitta allo stomaco, ma sapeva
che quella era la cosa più giusta. Dopotutto, Yukino era una
maga e
il suo posto era in una gilda che le avrebbe permesso di guadagnarsi
da vivere con le missioni che portava a termine. E se credeva alle
parole di Natsu, il
Dragon Slayer per il quale aveva sempre nutrito una sincera
ammirazione, esistevano eccome gilde che sapevano prendersi cura dei
propri compagni come Sabertooth, purtroppo, non sarebbe mai stata in
grado di
fare. Certo, erano tutte molto più deboli in confronto alla
più
forte di Fiore, ma questo era davvero più importante dei
rapporti
umani tra i suoi membri che il rosato aveva difeso così
strenuamente,
incitandoli tutti a fare altrettanto prima di andarsene con il suo
gatto parlante blu tra le braccia dopo che Lady Minerva, la
figlia del master, l'aveva ricattato prendendo in ostaggio il suo
piccolo amico per costringerlo a
interrompere lo scontro con il padre, che si sarebbe rivelato tanto
scomodo da spiegare nel caso assai probabile in cui l'uomo avesse
vinto?
Mentre camminava per le vie
illuminate della città immerso nei suoi cupi pensieri, Sting
avvertì
improvvisamente tra i tanti un odore ben noto e presto, alzando gli
occhi, incontrò la figura sottile e delicata della sua ex
compagna,
evidentemente in cerca di qualcosa.
“Yukino...”
mormorò
sorpreso il ragazzo prima di riuscire a trattenersi, attirando
così
la sua attenzione.
“Sting-sama!”
esclamò
la giovane, altrettanto sorpresa, girandosi di scatto e facendo
incrociare i loro sguardi.
Per qualche secondo, i due
si scrutarono a vicenda arrossendo leggermente finché la
maga,
imbarazzata, non abbassò gli occhi fissando invece un punto
imprecisato del selciato sotto i loro piedi.
“E'
molto tardi,
Sting-sama” sussurrò a quel punto lei, mordendosi
subito la
lingua. Cosa le era venuto in mente di dirgli una cosa del genere?
Il Dragon Slayer, però, si limitò a guardarla
storto per un attimo senza scomporsi.
“Potrei
dirti la stessa
cosa” le fece invece notare con apparente
tranquillità e un
leggero sorrisetto.
“L-lo
so ma... tu domani... hai le gare” cercò di
rimediare la maga,
abbassando sempre di più la voce per il dolore che il
pensiero le
provocava tutte le volte che si permetteva di indugiarvi.
Già, lui
le avrebbe avute. Per lei, invece, era tutto finito. E pensare che
per anni aveva sognato di unirsi a Sabertooth, camminando poi a un
metro da terra per giorni quando alla fine, un anno prima, aveva
finalmente ricevuto il marchio che la designava ufficialmente come
una di loro. Il marchio che adesso era sparito dalla sua pelle per
colpa della sua incapacità...
“Sì,
ma non riuscivo a
dormire, così ho pensato di fare una passeggiata”
ribattè lui
senza guardarla. La vista di quel viso così triste lo feriva
e gli
sarebbe piaciuto poter fare qualcosa per cancellare quell'espressione
addolorata sostituendola invece con il suo bellissimo sorriso, ma
sapeva di non poter fare nulla al riguardo. Purtroppo, non aveva il
potere di scavalcare il master e riammetterla subito nella gilda,
anche se quella splendida maga, ne era sicuro, lo avrebbe meritato
più di tante altre...
Dal momento che aveva a sua
volta abbassato gli occhi, Sting non vide la sorpresa, mista a un
sottile velo di speranza e felicità, che aveva per un attimo
illuminato quelle pozze scure e calde in cui più volte aveva
rischiato di perdersi, facendo apparire sul volto della ragazza un
sorriso sincero.
“Mi
dispiace per quel che
è successo stasera, Yukino. Jiemma non avrebbe dovuto
trattarti
così” le disse poi, prima di riuscire a
trattenersi.
“Ottimo
lavoro.
Complimenti, idiota” si insultò mentalmente subito
dopo, ma ormai
il danno era fatto, e lui non aveva nessuna idea di cosa dire o fare
per consolarla.
Era certo infatti che la
ragazza ora stesse piangendo, e per non rischiare di vedere le lacrime
che, ne era sicuro, doveva averle provocato, tenne ostinatamente lo
sguardo rivolto altrove.
Peccato però che in questo
modo non si accorse della commozione sul volto della maga
finché
questa, rimasta come pietrificata per qualche secondo, non
riuscì di
nuovo ad aprire bocca.
“S-si
vede che... n-non era destino, Sting-sama. Ti ringrazio
comunque”
balbettò a fatica lei, costringendolo a girarsi sorpreso per
controllare di avere ancora davanti la sua ormai ex compagna e non
un'altra ragazza. Com'era possibile che parlasse così dopo
essere
stata umiliata e cacciata in quel modo? D'accordo che non era stata
colpa sua e che la maga stellare era sempre gentile con tutti, ma
come riusciva ad accettare con tanta tranquillità un destino
così
ingiusto? Lui, al suo posto, avrebbe dato di matto, altro che
“Non
era destino”!
“Ma
come...” mormorò
lui sorpreso, pensando evidentemente ad alta voce, ma davanti al
sopracciglio inarcato di Yukino in un'espressione interrogativa a dir
poco adorabile, le parole gli morirono in gola.
“Ho
desiderato per anni di
fare parte di Sabertooth, è vero, ma oggi ho perso uno
scontro
importante e il master ha deciso di punirmi. Per quanto ne abbia
sofferto, non posso farci nulla, ormai, e devo comunque andare
avanti... Non ha senso arrabbiarsi o deprimersi...”
mormorò a
fatica cercando di convincere soprattutto se stessa. In
realtà non
era vero, infatti, che non le importava, ma era consapevole che non
ci fosse nulla da fare, e l'incontro con i maghi di Fairy Tail
avvenuto poco prima le aveva aperto gli occhi sul fatto che fosse
possibile una vita diversa all'interno di una gilda e ora sperava con
tutta se stessa di avere più fortuna la prossima volta.
Certo, non
avrebbe mai dimenticato il suo sogno infantile su Sabertooth e tutte
le persone che vi aveva incontrato, incluso, in particolare,
il mago
che le stava davanti, le quali, nei limiti del possibile con master
Jiemma intorno, le avevano comunque dimostrato gentilezza nonostante
fosse nuova e debole, ma doveva in ogni caso andare avanti, che fosse
facile o meno.
Sting rimase sorpreso da un
tale discorso e non potè fare a meno di pensare, per
l'ennesima
volta quella sera, che Yukino Aguria fosse davvero una persona
straordinaria, ma per quanto gli dispiacesse l'idea di lasciarla
andare, l'averla vista così forte di fronte alla batosta
appena
presa, lo faceva stare più tranquillo. Non aveva certo
programmato
di incontrarla o di andare a cercarla quando era uscito, ma doveva
ammettere con se stesso di essere stato preoccupato per la sua
reazione, immaginando scene che gli avevano fatto avvertire dei moti
di fastidio incredibili per la prima volta in vita sua, facendogli
addirittura nascere l'insano desiderio di imitare Natsu e sfidare
apertamente il master per ciò che aveva fatto prima di
correrle
dietro e riportarla a casa. Ovviamente era consapevole che fosse pura
utopia, ma si era davvero sentito meglio al pensiero di colpire
quell'uomo con tutta la forza che aveva in corpo facendolo
così
pentire di tutti i maltrattamenti che, negli anni, tanti membri
avevano ingiustamente subito. Chissà se un giorno Sabertooth
sarebbe
potuta diventare una gilda migliore?
La voce di Yukino che lo
rassicurava ancora sul fatto che andasse tutto bene, lo distolse infine
da
quei pensieri e i due continuarono a parlare ancora per un po' di
vari argomenti, più o meno lieti, come se volessero a tutti
i costi
rimandare il triste momento dell'inevitabile addio, nonostante ormai
fossero entrambi sul punto di cadere a terra dal sonno, ma alla fine
capirono che era inutile continuare così.
“Suppongo
che questo...
sia un addio, Sting-sama” mormorò allora
tristemente la maga dopo aver
preso un profondo respiro.
“Magari
ci rivedremo
ancora, Yukino” tentò di consolare entrambi il
ragazzo, sperando
ardentemente di avere ragione. Sapeva che Jiemma non accettava
collaborazioni tra gilde durante le missioni, ma era sempre possibile
incontrarsi casualmente per lavoro in "territorio neutrale", giusto?
Certo, sarebbe stato doloroso vederla felice in compagnia di altre
persone e con un altro marchio addosso, senza contare poi il fatto che,
a un certo punto, sarebbero stati costretti a separarsi di nuovo, ma
almeno così avrebbe potuto
godere ancora del suo sorriso e della sua voce dolce e melodiosa, per
non parlare del suo profumo che per lui era sempre il migliore... E
se un giorno l'attuale master avesse lasciato il posto a
qualcun'altro, anche gli incontri, con un po' di fortuna, sarebbero
stati più liberi...
“Hai
ragione. Ci rivedremo ancora, Sting-sama” si corresse lei,
illuminandosi tutta per un attimo mentre immaginava di passare ancora
del tempo con il giovane mago come quella sera, per le strade di
un'altra città o in chissà quale locale, magari
con la libertà di
frequentarsi senza problemi, se l'avessero voluto. Sarebbe stato
bello coltivare insieme quella piccola fiammella che forse entrambi,
a giudicare dall'espressione che avevano in quel momento, sentivano
ardere piacevolmente all'interno dei loro cuori senza in
realtà
sapere bene di cosa si trattasse ma decisi in qualche modo a
scoprirlo con l'aiuto l'uno dell'altra.
“Arrivederci,
Yukino” la
salutò poi il ragazzo con un lieve imbarazzo che si
manifestò in
maniera inequivocabile strappandole un sorriso lacrimoso appena lo
vide passarsi distrattamente una mano nei capelli biondi.
“Arrivederci,
Sting-sama,
e... buona fortuna” ricambiò la giovane,
arrossendo violentemente e
abbassando rapida il volto, su cui era ancora impresso il sorriso
triste ma carico di speranza che aveva preso il posto della risata
trattenuta a fatica vedendo quel gesto.
“Grazie
mille! Anche a te,
comunque” le rispose sincero il Dragon Slayer, sorpreso per
l'augurio.
Per un attimo si guardarono
di nuovo promettendosi in silenzio di vivere presto un altro momento
come quello prima di voltarsi e andare ognuno per la propria strada,
girandosi però ogni pochi passi per osservarsi ancora
un'ultima
volta, di nascosto, finché non scomparvero alla vista l'uno
dell'altra affidandosi allora alle stelle, che brillavano sopra di
loro ammiccando nell'aria tersa come se volessero rassicurarli sul
roseo futuro che li attendeva insieme.
Angolo
autrice:
Ed
ecco che, per vostra fortuna o sfortuna, sono tornata su Efp con una
nuova raccolta di storie, incentrata questa volta su Sting e Yukino!
* attimo di silenzio *
Purtroppo
non ho avuto molto tempo per ricontrollarla come si deve prima di
pubblicarla, ma ci tenevo a non accumulare troppi giorni di ritardo,
quindi, nel probabile caso in cui ci fossero errori, vi pregherei di
segnalarmeli in modo che possa correggerli.
Spero
che questa breve storia vi sia comunque piaciuta e che mi lascerete
un commentino anche piccolo piccolo. Non so bene quando
aggiornerò
la prossima volta, ma prometto di farlo il prima possibile!
Ringrazio
intanto tutti coloro che mi hanno dedicato un po' del loro tempo e
ricordo a tutti di aver fondato tempo fa un piccolo gruppo facebook su
Fairy
Tail, e sugli anime e manga in generale, dove potrete incontrare
altri fan dei nostri maghi preferiti. Per ora siamo in pochi, ma
saremo felicissimi di accogliervi tra noi in perfetto stile Fairy
Tail! Vi aspettiamo quindi numerosi a questo indirizzo dove
potrete trovare tutte le informazioni:
https://www.facebook.com/groups/1510227842609212/!
Penso
di non avere altro da aggiungere, a questo punto, perciò vi
do
appuntamento alla prossima volta e vi auguro una buona serata e
buonanotte per dopo.
Sogni
d'oro e buona settimana!
Bacioni,
Ellygattina