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Autore: FlameWolf    05/12/2016    15 recensioni
Non so da dove provenga, né perchè abbia scelto proprio me, ma è mia e non abbandonerà mai, neppure nel mio giorno più oscuro.
Genere: Angst, Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Altri, Tributi di Fanfiction Interattive
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Jodie “Monday” Turner, insegnate, distretto 13 (invocatori)

 

Nascondo la testa sotto il cuscino godendomi il calore delle coperte e la consapevolezza che è abbastanza presto da poter rimanere qua dentro un'altra decina di minuti. Il mio angolo di pace dura pochissimo però. Rumori confusi provengono dalla cucina, chiaro segnale che non sono sola neppure oggi. Quel disgraziato metterà mai la testa a posto? Gli ho spiegato un miliardo di volte che non voglio che si intrufoli di nascosto. È brutto dirlo, soprattutto per me che sono un'insegnate, ma quel ragazzo è davvero senza speranze.
Indosso gli occhiali e la vestaglia, ho l'impressione che oggi non sarà affatto una bella giornata.

Esco lentamente dalla camera, ritrovandomi direttamente nella mia piccola cucina. Victor è seduto al mio tavolo, beve il mio latte con i miei cereali. Nel vedermi mormora un: “Ciao” con la bocca ancora piena. Anche Ermes mi saluta, ma in maniera molto più educata rispetto al suo padrone.
Faccio un cenno di saluto verso l'essere, tornando poi a guardare storto Victor. È un dannato scroccone, ma non me la sento di cacciarlo fuori a calci come meriterebbe, in fondo ci conosciamo da troppi anni.
Il ragazzo manda giù il suo boccone “Ehi, Monday, sorridente come sempre, eh?”. Monday... che stupido soprannome. Non l'ho mai capito.
Mi siedo accanto a lui, mentre Ermes si avvicina con fare festoso. Mi fa ancora strano coccolare uno spirito invocativo. Il mio Horus infatti ha un atteggiamento sempre altezzoso, e anche quello della mamma, Egle, un essere incorporeo di pura luce, preferiva stare per i fatti suoi. A proposito di Horus, è da un po' che non lo vedo. È da due giorni che è nel mondo degli spiriti, spero stia bene. Potrei invocarlo, ma ho paura di scocciarlo.
Accarezzo il manto rossiccio della scimmia, giocando brevemente con tutte e tre le sue code. Ermes è entusiasta delle mie attenzione, e si getta sul mio petto abbracciandomi.
“Quanto vorrei buttarmi anch'io nel tuo seno” commenta Victor amareggiato.
“Scemo” replico scuotendo la testa “Dovresti smettere di invocare Ermes per entrare in casa mia” dichiaro scocciata. Ermes è uno spirito scimmia capace di aprire qualsiasi serratura e Victor l'ha sempre sfruttato per entrare dovunque volesse. Per uno come lui è un potere molto utile. Un po' come Horus per me: i suoi occhi da falco controbilanciano perfettamente la mia grave miopia.
“Ma poi come rimedierei la colazione gratis?” replica lui sfacciato.
Sbuffo contrariata. Quando crescerà? “Pensavo che adesso lavorassi per il governo, e che avessi smesso di fare il topo d'appartamento”.
“Già” conferma lui “A proposito...”
No! Ti prego, non possono aver inviato anche lui per convincermi. “Sono un'insegnate, non diventerò una spia per conto del presidente Wolf”
“Horus è fatto apposta per spiare, Monday! Tu non lo usi a dovere” controbatte.
“Ho rispetto dello spirito con il quale sono nata, ma rimango comunque un'insegnate!”. Non voglio essere un'agente segreto, è troppo pericoloso. La vita che sto conducendo mi rende felice, non vedo perché dovrei cambiarla.
“Tu usi Horus solo per verificare che i tuoi studenti non copino!” afferma crudele.
“Non lo uso per una cosa così bassa, e anche se fosse, avrai molto da ridire!” ribatto piuttosto arrabbiata. Come osa entrare dentro casa mia e lanciarmi certe accuse?
Mi alzo in piedi e mi dirigo a passo svelto verso l'ingresso “Tornerai ad essere il benvenuto quando ti ripresentai come Victor l'amico, e non come il cane del governo” dichiaro mentre apro la porta.
Ermes sale sulla spalla di Victor, capendo prima del suo padrone la serietà delle mie parole. “Va bene, ma ricordati che il presidente Wolf è vecchio, un giorno qualcuno prenderà il suo posto e potrebbe non accettare un “no” come risposta. Un giorno ci sarà una nuova guerra, non potrai evitarla”.

Rimango ferma finché non oltrepassa la soglia, e a quel punto sbatto la porta con violenza. Come siamo arrivati a questo punto? Perfino Victor ha venduto la propria indipendenza. Mi sembrano così lontani quei mondi descritti nei libri della nonna. Mi chiedo se torneremo mai a vedere la luce del sole, a vivere senza la paura di un nuovo conflitto.
L'ultimo è avvenuto trentotto anni fa, e ne portiamo ancora i segni. Dopo la nostra sconfitta ci siamo rifugiati qui sotto terra, facendo credere al resto del mondo di essere stati distrutti dalle forze di Capitol e dai suoi alleati. Alcuni vorrebbero tornare a combattere, ma la maggior parte di noi è spaventata dal nulla, il potere gestito dai capitolini. Chi è in grado di gestirlo può cancellare cose, persone, ricordi e sentimenti dalla faccia della Terra, senza lasciarne alcuna traccia, come se non fossero mai esistiti. È vero che sono pochi quelli che riescono ad usarlo alla perfezione, ma chi ci riesce è temuto come un dio. Esiste una morte peggiore della propria cancellazione? Non credo proprio.
I nostri spiriti sono potenti, chi più chi meno, ma da soli non ce la farebbero mai. Avremmo bisogno dell'aiuto dei distretti, ma anche loro sono spaventati, e gli Hunger Games sono stati in grado di cancellare ogni spirito combattivo.

Controllo l'ora, sono quasi le otto, è ora di andare a scuola. Mi preparo ed esco, cercando di cancellare dalla mente le sensazioni che l'incontro con Victor mi ha generato.


 

I bambini sono già seduti al loro posto. Fa strano avere un'aula di soli quindici studenti, ma l'epidemia di tre anni fa si è portata via molti di loro. Non sarebbe mai successo se avessimo con noi i guaritori del distretto 12.
“Buongiorno, creature” li saluto mostrando un timido sorriso “Avete passato un buon week-end?”

“Avrei preferito rimanere a casa a dormire anche oggi” bofonchia Carlos seduto scomposto. Siamo insieme da pochi giorni, ma il suo nome l'ho imparato subito.
“Direi di partire, via il dente, via il dolore. Facciamo una bella interrogazione di gruppo!” dichiaro generando un po' di malcontento. Ignoro la loro reazione e scrivo sulla lavagna elettronica “Distretto 1” a caratteri cubitali. “Chi sa dirmi qual è la specializzazione di questo distretto?”
Amelia alza immediatamente la mano, agitandola da una parte all'altra per farsi notare.
“Dimmi pure Amelia”
“Buona parte degli abitanti può incrementare la propria capacità fisica. Ovvero possono diventare improvvisamente molto forti, veloci, resistenti ed abili guerrieri” risponde diligentemente, cercando di utilizzare lo stesso linguaggio del libro.
“La loro non è vera magia” commenta River.
“Sì, ma non vorrei mai combattere contro uno di loro” interviene Agnes.
“Lo dici solo perché il tuo spirito è un coniglio con quattro orecchie in grado solo di fare da sentinella”. La prende in giro Carlos scatenando qualche risata crudele da parte degli altri studenti.
“Ehi, ehi!” intervengo irritata. Non sopporto proprio certe cose. “Ogni spirito può rivelarsi utile, non voglio sentire prese in giro a riguardo. Gli spiriti vanno rispettati, non sono oggetti. Ricordatevi che se contrariati sanno diventare estremamente vendicativi”.
Nell'aula scende il silenzio, e ne approfitto per scrivere sulla lavagna “Distretto 2”. Mi volto verso gli studenti, come sempre Amelia ha la mano alzata. Non mi va di sentire sempre lei, tanto so già che è brava.
“Douglas?” chiedo rivolgendomi al bambino seduto in ultima fila, il più timido fra tutti.
“Ecco...” borbotta lui imbarazzato, mentre Amelia inizia ad agitarsi ancor più di prima “È il distretto dei negromanti. Riportano in vita i morti e li usano come proprie pedine, privandoli di ogni volontà”.
“Ti ricordi anche il limite del loro potere?” chiedo.
Douglas si guarda intorno incerto “Ecco... il loro potere può essere limitato da un'eventuale inesperienza, dalle energie residue e da un talento limitato. Un bambino non può portare in vita un esercito, ad esempio”.
Faccio una smorfia d'insoddisfazione “Questo vale per tutti. Ogni mago deve essere consapevole dei propri limiti, o verrà schiacciata dalla sua stessa magia. Io volevo sapere il loro difetto caratteristico”.
Douglas rimane in silenzio non sapendo la risposta. Amelia si agita come una disperata e sono costretta a ripassarle la parola “Non possono riportare in vita persone che sono morte serene, in pace con loro stesse e con il mondo”.
“Esatto”
Amelia sorride felice per il proprio successo, ricevendo parecchie occhiatacce da parte di Carlos.
“Carlos. Distretto 3”
Il ragazzino ruota gli occhi scocciato. “Sanno creare illusioni, ma queste non hanno effetto sulle persone troppo intelligenti. Come me ad esempio” aggiunge piantandosi il pollice nel petto.
“Come me vorrai dire” replica Amelia altezzosa.
Sospiro rassegnata. Quando arriveranno le prossime vacanze? Andiamo avanti che è meglio. Chi non ho ancora sentito? “Ethan, distretto 4”.
Ethan si aggiusta gli occhiali e prende un respiro profondo “Controllano l'acqua”.
Molto coinciso, decisamente troppo.“E...?” lo incoraggio.
Ethan sospira “Non la creano, ma sanno essere pericolosi vicino ai grandi corsi. Durante gli anni bui fu uno degli ultimi distretti a cadere. Sanno anche respirare sott'acqua”.
“Sono i nemici giurati del distretto 5” aggiunge Paige “Loro invece controllano il fuoco”.
“Che figata!” commenta con voce sognante Logan, non rendendosi conto della pericolosità di quel potere.
“Non direi proprio” intervengo “La pirocinesi è molto influenzata dallo stato d'animo, se ben ricordi. Se una persona perde la testa, può fare una strage e perderci la vita molto facilmente”.
“Appunto” commenta Amelia “Decisamente meglio il distretto 6, che controlla l'aria. Con quello puoi levitare e fare anche della telecinesi”.
Annuisco. È un potere molto utile, soprattutto quando ti accorgi che il telecomando non è vicino al divano. Dunque... chi non ho ancora interrogato? “Becca, i poteri tipici del distretto 7 invece?”.
“I suoi abitanti sanno annullare qualsiasi potere magico nell'area di due metri. In pratica non possono essere assolutamente uccisi dalla magia”
“O guariti” aggiungo. Non voglio che pensino che la magia serva solo per ferire gli altri.
“O guariti” si corregge lei “A differenza di tutte le altre forme di magia, ogni abitante del distretto possiede questa abilità”.
Freddy sospira sconsolato. Non deve essere facile nascere senza il dono. Ho provato a spiegargli che quasi il 20% della popolazione di Panem ne è privo, ma è stato inutile. Il fatto che poi qua dentro sia l'unico ad esserne sprovvisto non lo aiuta affatto. Immagino di non poter fare nulla in merito, deve solo imparare ad accettarlo, e comprendere che può trovare un proprio posto nella società anche senza.
“Il distretto 8 invece, Agnes?”
La ragazzina si gira i capelli fra le dita “Sanno leggere il pensiero, e possono capire anche che sentimenti prova un tipo in quel momento”.
“Che potere sdolcinato” commenta disgustato Carlos. Sento la pazienza scivolarmi via di nuovo.
“Un altro intervento del genere e ti metto una nota” lo minaccio. Carlos sbuffa, e cambia nuovamente posizione, mettendosi finalmente composto. “Visto che hai tanta voglia di parlare, dimmi la specialità del distretto 9”.
“Ma io...!” cerca di protestare, ma rinuncia subito dopo capendo che sono io quella ad avere il coltello dalla parte del manico “Hanno poteri legati al sacro. Non funzionano di notte di solito, ma sono più potenti al sorgere del sole. La potenza degli attacchi dipende dalla loro fede nel dio... come si chiama?”
“Sei tu l'interrogato” controbatto “Amelia?”
“Il dio Sols. Il distretto 9 è dotato di un grande misticismo, e ha molti rituali che celebrano la vita e la luce, al contrario del distretto 2 dove celebrano invece le tenebre e la vendetta”.
“Esatto” replico con un sorriso “Nathan, vuoi presentarci il distretto 10?”.
Il ragazzo si alza in piedi, assumendo una posizione rigida e terribilmente formale. Mi sembra di ricordare che il padre sia un generale, mi chiedo se anche a casa interagisca con gli altri in questo modo. “È un distretto rurale che vive di pastorizia. Circa l'80% della popolazione è in grado di trasformarsi in uno e un solo animale, per un massimo di quindici minuti” risponde per poi tornare a sedersi.
Con la coda dell'occhio intravedo Jennifer ridacchiare “Vuoi condividere con noi cosa ci trovi di così tanto divertente?” le chiedo un po' irritata. Non sopporto quando ridono degli altri.
“Nulla” risponde lei asciugandosi un angolo dell'occhio “È che mi immaginavo una povera disgraziata che sa solo trasformarsi in una mucca”.
La classe inizia a ridere e anch'io trattengo a stento un sorriso. Dannazione Jodie, non si ride delle disgrazie altrui!
“Ok, ci mancano solo due distretti. Jennifer, vuoi presentare tu il distretto 11?”
“Volentieri. Anche questo è un distretto rurale, i suoi abitanti, o meglio, una parte di essi, sa far crescere piante e fiori a proprio piacimento. Però se esagerano non solo rischiano la vita, ma il terreno su cui erano diventa sterile come un deserto”.
“Chi mi vuole parlare del distretto 12?”.
Amelia alza la mano per prima, come al solito “Sono dei guaritori, vengono definiti anche “maghi bianchi”. Sono in grado anche di risana le ferite e le malattie mortali, in cambio della loro vita però. Ciò avviene aldilà delle loro abilità, poco importa quanto siano forti. Non possono resuscitare i morti”.
Annuisco. Guardo l'ora, ci abbiamo messo più del tempo necessario. “Siete andati bene, ne sono molto contenta. Direi che ora possiamo trattare...”
“Maestra!” mi interrompe un ragazzino biondo di cui non ho ancora memorizzato il nome. “Perché alcuni nascono senza magia?”.
Nella classe domina il gelo. Freddie ha lo sguardo basso. “Nessuno lo sa. Ci studiano sopra da anni, ma...”. Freddie sospira nuovamente, appoggiando la testa sul banco. Prendo un grosso respiro. “Nascere senza poteri non è una condanna. Pensate agli Hunger Games ad esempio: è capitato che qualcuno che ne fosse privo abbia vinto”.

La classe mi guarda con occhi strabuzzati. Non dovevo tirare fuori questo argomento considerando che domani ci sono le mietiture. I tributi sono poco più grandi dei miei allievi. Ciò mi fa ripensare alle parole di Victor, sul fatto che un giorno ci sarà una guerra e che rimarrò sicuramente coinvolta. In questi momenti vorrei unirmi alla sua lotta, ma ho paura. Ho paura di essere scoperta, ho paura di morire, ho paura di scomparire dalla memoria di tutti. Non sono pronta, e neppure Panem lo è. Non ancora almeno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Eccoci di nuovo con una nuova interattiva. Ricapitolando:

Distretto 1: poteri legati all'incremento delle capacità fisiche

Distretto 2: negromanzia

Distretto 3: poteri illusori

Distretto 4: poteri legati all'acqua

Distretto 5: pirocinesi

Distretto 6: poteri legati all'aria

Distretto 7: annullano i poteri

Distretto 8: empatia e lettura del pensiero

Distretto 9: poteri legati al sacro

Distretto 10: sanno trasformarsi in un animale

Distretto 11: poteri legati alle piante

Distretto 12: magia bianca

 

 

I tributi sono sempre 24, un maschio e una femmina per distretto. Potete decidere se dotarli della magia oppure far di loro dei semplici ragazzi. Potete prenotarne al massimo due, basta che non siano dello stesso distretto. La scheda da compilare ve la invio io, dato che si modificano leggermente da distretto a distretto. Dalla prenotazione avete tempo 4 giorni per inviarmi il tutto. Sono sempre a disposizione per eventuali chiarimenti.

Alla prossima (con il penultimo di Memoria per chi lo segue)!

 

Distretto 1: occupato

Distretto 2: occupato

Distretto 3: occupato

Distretto 4: occupato

Distretto 5: occupato

Distretto 6: occupato

Distretto 7: occupato

Distretto 8: occupato

Distretto 9: occupato

Distretto 10: libero il ragazzo

Distretto 11: occupato

Distretto 12: occupato

 

Tributi disponibili: 1/24

  
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