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Autore: dolcefavola    05/12/2016    0 recensioni
Un complotto per catturare la ciurma di Capello di Paglia e la ciurma di Law che stanno diventato i principali nemici della Marina e del Governo Mondiale. Complotto che metterà a dura prova la ciurma, emergeranno nuovi amori, tradimenti e bugie.
Dopo la scomparsa di Law, Nami scappa per seguirlo verso una trappola che cambierà la vita della Navigatrice e dello Spadaccino.
Spero che la storia vi piaccia e fatemi sapere cosa ne pensate.
Genere: Drammatico, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Donquijote Rocinante, Monkey D. Rufy, Nami, Roronoa Zoro, Trafalgar Law | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Nami sente il calore delle braccia di Law, il suo corre batte all’impazzata. Dopo tanto tempo finalmente si erano ritrovati. La dolcezza dei pensieri di Nami scompare quando ripensa a quello che aveva visto poco prima. L’uomo che la stringeva era diventato un assassino spietato che aveva ucciso molte persone. Ripensando ai corpi degli uomini intorno a loro, si distacco da quell’abbraccio dicendogli << perché hai ucciso tutti questi uomini? >>. Law la fissa intensamente rispondendogli << loro hanno ucciso la mia famiglia. Adesso vattene. Vattene. Perché sei venuta? Ti avevo detto di non seguirmi >>. Nami lo guardava in silenzio, non risponde, non sapeva che cosa fare e cosa dire. Dopo un mese che non si vedevano lui le chiedeva di andarsene. Non era felice di vederla? Anzi si rese conto che aveva davanti un uomo che doveva liberarsi del suo passato e che cercava di liberarsi di quel dolore attraverso la vendetta. L’uomo davanti a lei, indietreggia di qualche passo, la guarda per l’ultima volta, poi dandogli le spalle si allontana.
Nami capisce che sta di nuovo rimanendo sola, non vuole che se ne vada, non capisce e cerca di dire qualcosa.  << Tu te ne sei andato, senza darmi spiegazioni. Perché adesso te ne vai? Non vedi come sei diventato? Un assassino >>. Quella voce risuonava nel cuore di Law, che preferisce resistere alla tentazione di baciarla e di dirgli che è felice di vederla. Prende la spada dal suolo dicendogli << Vattene! Non intralciarmi, potrei farti del male, purtroppo non ho il controllo di me stesso. Torna a casa >>. Non gli degnerà nemmeno uno sguardo, ne se andrà lasciandola sola, in mezzo ai cadaveri che aveva appena ucciso.
 
Nami era una testa dura, non si sarebbe arresa. Rimase qualche istante immobile a guardare Law allontanarsi, fino a scomparire. Arrabbiata e ferita nell’orgoglio, decise che doveva fermarlo, aveva attraversato mezzo mondo per raggiungerlo e di certo non sarebbe rimasta a guardare. Era convinta che doveva raggiungerlo, guarda per terra e nota i fucili degli uomini della marina, si avvicina per prenderli. Era l’unica arma che poteva usare per difendersi, nonostante non avesse mai sparato, doveva in qualche moto riuscire a sopravviere. 
 
Un urlo era ciò che rimaneva di lei, il suo tentativo di raggiungere Law risultò un fallimento. Gli uomini della marina adesso avevano un secondo obbiettivo: dovevano catturare quella fanciulla che armata si aggirava per la città. Come un gatto impaurito cercava di sfuggire agni uomini della marina che sbucavano da tutte le parti per catturarla. Come era possibile che non riuscisse a trovare Law. Per la prima volta la donna si era persa tra le vie bianche di quella città. Correva, girava a destra, poi a sinistra, poi tornava indietro, non aveva un senso la sua corsa per scappare dalla marina. La paura aveva preso il sopravvento su di lei che tremava all’idea di ritornare in quella squallida e buia cella in cui era stata rinchiusa per un mese.
Correva, il fiato gli mancava, sentiva che il suo corpo malfamato non avrebbe retto ancora per molto. Ad un tratto vide davanti a lei una bambina sorridente, dallo spavento cercò di rallentare ma cadde a terra.

Poco dopo riaprì gli occhi, affianco a lei c’era la bambina con un grande sorriso, che attendeva il suo risveglio e gli chiese << ciao, ti sei fatta male? >>. Nami si strofinò gli occhi incredula di quello che stava vedendo e poi rimassi immobile a fissarla. << Non avere paura di me, non ti voglio fare del male >>. Cecando di mantenere il controllo la donna a terra gli cheise << Non è possibile assomigli molto alla sorellina di Law>>. << Si, mi chiamo Lami, invece tu sei Nami la navigatrice di Cappello di Paglia. Non ti stupire se so chi sei, me la detto mio fratello >>.
Nami era ancora più confusa sentendo quella parole. << Come fai a sapere il mio nome? Non è possibile, Law ha perso la sorella molto tempo fa, chi sei veramente? >>. << Lo so che non ci puoi credere, ma io sono Lami, e sono venuta qui per dirti di continuare a credere in mio fratello. Io gli voglio bene e non voglio più che soffra per me. Con te lui ha ritrovato la gioia di vivere, e se lui sta bene io sono felice. Se non lo aiuterai, il male prenderà il controllo su di lui. Ti prego salvalo. Quando lo rivedrai digli che non lo abbiamo dimenticato e che saremo sempre con lui>>.  Nami guardava la bambina che parlava come un adulto, poi gli pose mille domande, perché non riusciva a capire, ma il tempo era scaduto. La bambina scomparve.
 
Law, intanto, ignaro di tutto raggiunse un punto preciso della città, perché sapeva che lì cera qualcuno che attendeva il suo arrivo. Davanti a lui l’ammiraglio Kizaru seduto per terra con le braccia incrociate, era colui che aveva pianificato tutto. << Eccomi! Sono la tua preda >> urla Law fermandosi a qualche metro dall’ammiraglio che rispose << Sei uno stupido! Pensavi d’avvero che qui avresti potuto trovare qualcuno vivo? Oppure sei rimasto impressionato dall’immagine di quel tuo caro amico morto per salvare un virile come te >>.
Law sospira, pulisce la spada sporca di sangue, poi la punta verso il nuovo nemico dicendogli << sapevo che tutti erano morti e sapevo che anche Rosinante è morto, ma di certo non avrei mai permesso che voi possiate usare lui per i vostri folli piani >>.
<< è qui che ti sbagli. Chi ti dice che tutti gli abitanti quel giorno si trovassero all’interno della città? Alcuni uomini sono ancora vivi, ma pensa che atroce vita che fanno, vivranno nell’ombra con la paura che prima o poi moriranno per mano della marina o per la malattia, ma sei tu il ragazzo che è sopravvissuto all’inferno totale, mi domando come hai fatto a vivere portandoti un peso del genere>>.
Prende fiato, si alza in piedi e riprende a parlare un discorso che non ha fine. << In una sola cosa hai sbagliato Law. La tua dolce metà ti ha raggiunto e tu l’hai lasciata sola. Che stupido sbaglio. Lei ti ha seguito fino a qui, si è fatta catturare dalla marina e ha finto per un mese di essere prigioniera, poi nel momento meno inaspettato è scappata dalla nave. Ha fatto tutto questo per te, è stata così stupida>>.
Law impugna la spada e lo colpisce urlando << Cosa gli avete fatto? >>. L’avversario è troppo veloce e ferma quella spada con due dita della mano. << I miei uomini l’avranno catturata e sarà l’esca per catturare la ciurma di Capello di Paglia >>.
L’ammiraglio inizia ad attaccare Law, prima con un calcio, poi con un pugno, poi cerca di colpirlo con la sua spada di luce. Law sta sulla difensiva, non reagisce, vorrebbe andarsene per andare a salvare Nami. L’ammiraglio non è stupido, aveva capito l’intenzione di Law. Non gli avrebbe permesso di andarla a salvare, proprio per questo decise che per il momento doveva tenerlo occupato. Così inizio colpirlo interrottamente costringendolo a combattere sul serio. Law non aveva scelta, avrebbe potuto raggiungere solo dopo essersi liberato del nemico.
 
La terra trema, due potenti uomini combattono, ma si sa in un combattimento vince sempre il più forte. Law incomincia a sentire dolori in tutto il corpo, non riusciva ad evitare tutti gli attacchi, incominciava a temere che non avrebbe resistito ancora per molto. Inoltre non era concentrato, si sentiva in colpa per averla lasciata da sola Nami. La battaglia prosegue entrambi si colpiscono a raffica, sembra che vogliano finire il prima possibile quel combattimento.
 
Da lontano Capello di Paglia guarda l’orizzonte, affianco a lui, Sanji si fuma una sigaretta, non si parlano, ma basta uno sguardo per capire che cosa stava scucendo. Avevano capito che si dovevano sbrigare, il combattimento era iniziato. Adesso non potevano fare altro che aspettare e sperare che la loro compagna fosse viva.
 
Poco dopo

L’uomo che fino a quel momento aveva tenuto gli occhi posati su Law, si ferma, guarda verso un punto preciso della città, aveva percepito qualcosa e sorrise. Law immediatamente capisce che cosa era successo, con il suo potere approfitta della distrazione del nemico per allontanarsi. Riesca a scambiarsi di posto con un uomo della marina nascosto poco distante da lui.  Adesso si trova dentro una casa, era il luogo in cui si era nascosto l’uomo della marina, togli la mano dal petto, sta sanguinando. Era stato fortunato, la battaglia stava procedendo a vantaggio del nemico che risultava più forte di lui. Grazie a quell’attimo di distrazione era riuscito a scappare, adesso poteva raggiungere quella donna che aveva lasciato sola, ma primo o poi sapeva che l’ammiraglio lo avrebbe ucciso.
 
Nami al suo risveglio si ritrovò con la faccia al suolo e le mani legate. Accanto a lei un uomo armato si era appoggiato al muro pericolante e sicuramente aveva il compito di controllare la prigioniera. Nami cercò di voltarsi appacia in su e dovette rotolare per terra, l’uomo accorgendosi che si era svegliata, gli punta il fucile urlandogli << stai ferma o ti sparo >>. Arriva un altro uomo, che sbadigliando dice al compagno << si è svegliata? >>. Non fanno in tempo a dirlo che la Navigatrice, nonostante aveva le braccia legate, colpisce con un calcio l’uomo con il fucile. Tenta un invano corsa, mail secondo uomo l’afferra per la maglietta, si ritrovano faccia a faccia. Lei agisce istintivamente, tira una testata all’uomo della marina che addolorato cade a terra. Lei si guarda a torno, cerca un luogo per nascondersi, ma prima deve scappare da quella zona piena di nemici, intanto sente il sangue della ferita scivolare sul suo viso e bagnargli le labbra.
Corre cercando di raggiungere un luogo più sicuro, ma sente degli spari, gli uomini della marina la stanno raggiungendo e voglio fermarla a tutti i costi. Ad un certo punto sente delle grida << non sparategli, il capo la vuole viva >>. Deglutisce all’idea che gli uomini della marina hanno avuto l’ordine di catturarla, chi è che aveva ordinato di catturala viva?
 
Law poco lontano sente degli spari, preoccupato corre alla ricerca di quella stupida donna che non l’aveva ascoltato, ma si sente in colpa. Pensando che se si trovavano in quella situazione fosse solo per colpa sua. Quando la raggiunge la trova circondata dai nemici che gli puntano i fucili addosso. Gli urlano di mettersi in ginocchio, lei non ascolta e riceve un colpo sulle gambe, che la fa cedere.
Lui non può sopportare che facciano del male alla sua danna, così tira fuori la sua spada e senza pietà li uccide uno dopo l’altro. Il capitano è veloce nei momenti, ma un uomo più potente di lui lo anticipa. Law si volta, vede Nami sotto i piedi di quell’alto uomo che sbuffando, punta il dico contro di lei e dice questa parole << Law arrenditi o lei morirà >>.
 << Bastardo. Hai pianificato tutto. Era Nami l’esca non io >>. << Sapevo che ti avrebbe seguito, sapevo anche che Capello di Paglia sarebbe venuto a salvarla, in qualche modo il piano di sarebbe realizzato, perché voi ci tenete alla vita dei vostri compagni. Adesso che cosa farei? Lascerai che io uccida la tua donna, che morirà qui nella città in cui sono morti i tuoi cari, oppure rinunci alla tua vita per la sua e ti consegnerai alla marina? >>
 
Law spalanca gli occhi, non sopportava di essere minacciato, se lui fosse morto non gli interessava, ma non voleva che per i suoi errori altre persone morissero. << Lasciala e io mi consegnerò a voi. Devi garantirmi che non gli farai del male e la lascerai libera >>. La sua voce non era più sicura e decisa, ma preoccupata e seria. Guardava la donna dai capelli arancioni che con la poca forza che rimaneva gli disse << Non lo ascoltare, non mi lascerà libera, ci uccideranno entrambi >>.
Era troppo tardi il Chirurgo della morte si arrese. Gettò la sua arma a terra, poco dopo due uomini gli misero le manette di algamatorite. Nami venne lasciata libera ela liberarono dalle corse che gli tenevano legate le mani. Non sapeva cosa dire, ma rimase  a guardare l’uomo che gli urlava di andarsene, lei ubbidì in silenzio. Non lo aveva mai visto Law così preoccupato, lei era debole non poteva salvarlo. Poco dopo mentre camminava svenne.
 
Dopo un lungo mese  finalmente raggiunsero la terra ferma, la città bianca. Speravano che i loro compagni si trovassero lì, era da un mese avevano nagivato senza sosta per raggiungerli. Il loro obbiettivo era salvare e riportare la compagna all’interno della ciurma. Lufy guarda i compagni dicendogli << TROVATELA >>. Poi si mise a correre lasciando i compagni indietro, volava raggiungere il luogo dove si era tenuto il combattimento che era terminato. Tashigi scese per l’ultima sulla nave, appena si accorse che Zoro si era allontanato, andò a cercarlo ignorando le parole della ciurma che la invitarono ad non allontanarsi da sola. 
 
 
   
 
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