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Autore: lawlietismine    05/12/2016    2 recensioni
Victuuri - 695 parole - Fluff.
È la Vigilia e lui e Yuuri sono seduti sul divano di casa, l'uno stretto all'altro, mentre uno dei soliti film natalizi viene trasmesso in tv.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Victor Nikiforov, Yuuri Katsuki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie '«Born to make history»'
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Ehilà ^^ 
Guess what? I'm back. Ma non interessa a nessuno, quindi nada.  
Non ci credo nemmeno che sono già alla terza storia su questi due. Ma che posso farci... 
L'ho scritta dopo essermi imbattuta in un post condiviso su un gruppo di yoi su facebook, vi lascio l'immagine a fine one-shot (che per me è una flashfic, perché è davvero corta, ma ci sono 195 parole di troppo per poterla mettere davvero come flashfic -_-) e vi avviso che il fluff in questa storia è nauseante. 
AH! Il titolo è preso da "Save me" dei BTS, perché io li amo e amo ancora di più quella canzone, quindi dovevo per forza usarla prima o poi. 

Vabbé! Come al solito, spero vi piaccia! Fatemi sapere cosa ne pensate ^^ alla prossima, 
Lawlietismine
 

Just wanna be yours






 

È la Vigilia e lui e Yuuri sono seduti sul divano di casa, l'uno stretto all'altro, mentre uno dei soliti film natalizi viene trasmesso in tv.

Victor ha un braccio intorno alle sue spalle così da tenerlo più vicino a sé e con la mano libera regge la tazza di cioccolata calda ancora fumante che l'altro gli ha preparato, aggiungendoci rigorosamente della panna montata, proprio come piace a lui.

Hanno da poco terminato un'animatissima chiamata via Skype con Yurio e il portatile se ne sta ormai chiuso sul tavolino davanti a loro, che ora sono circondati da un piacevole silenzio a parte per il suono leggero del film.

“Spero che venga a trovarci presto” ammette piano Yuuri, sistemandosi meglio contro il suo petto e prendendo subito dopo un sorso della sua cioccolata, lo sguardo fisso sullo schermo della televisione e l'ombra di un sorriso ancora a delineargli le labbra, conseguenza irrimediabile della precedente conversazione telefonica.

“Anche io” concorda Victor, prima di depositare un bacio casto sui capelli disordinati dell'altro, che gli solleticano il collo.

Una buona mezzora l'hanno trascorsa ad ascoltare i rimproveri di Yurio, causati dall'essersi ritrovato spettatore delle loro smancerie quando la video-chiamata si è finalmente attivata. Li ha fissati per un attimo sbigottito, la solita espressione burbera e piena di sconcerto, mentre tentava di placare l'imbarazzo mostrandosi arrabbiato. Poi la cosa è passata in secondo piano con un “per cancellare l'orrenda visione, dovete farmi almeno un altro regalo di natale” e da lì hanno ripreso la solita routine, finché il nonno di Yurio non lo ha richiamato per la cena.

“Tu, invece? Cosa vorresti per natale?” continua, ripensando al regalo che gli darà a mezzanotte e iniziando a muovere distrattamente le dita sul fianco di Yuuri, che sobbalza di riflesso, prima di lasciarsi andare al tocco leggero.

Per un attimo cala di nuovo il silenzio, mentre l'altro ci pensa.

Poi Yuuri sorride lievemente, in modo impercettibile, senza che Victor possa vederlo, e “qualcosa di russo” risponde completamente perso nei suoi pensieri, prima di muoversi abbastanza da guardarlo ma non abbastanza da districarsi da quell'abbraccio affettuoso. La semplice e distratta curva delle sue labbra si trasforma in un vero sorriso, quando i loro sguardi si incontrano.

“Allora... me?” Victor ammicca maliziosamente, prima di ricambiare il sorriso.

“Nope” ribatte però Yuuri, divertito, mentre si tiene il labbro inferiore tra i denti così da non ridere: uno strato di panna è rimasto sopra la bocca dell'altro a mo' di baffi, allora Yuuri si sporge e lo rimuove con un bacio, per poi umettarsi le labbra con la lingua ed emettere un suono soddisfatto.

“Oh” è la risposta assente di Victor, che voleva sembrare deluso per stare al gioco, ma quel contatto lo ha distratto troppo. Non riesce a far altro se non ammirare incantato il ragazzo che gli sta di fronte.

“V-Vorrei...” riprende l'altro, perdendo all'improvviso un po' della sicurezza e della malizia che in precedenza hanno riempito con spontaneità le sue parole, e “vorrei il tuo cognome” azzarda con audacia, prima di arrossire visibilmente e stringersi ancora di più a lui, mentre cerca a ogni costo di non distogliere lo sguardo.

Prova irrimediabilmente una sensazione di infinita contentezza, quando nota la reazione di Victor.
Le labbra schiuse per la sorpresa, le guance di un colore più roseo, gli occhi chiari ora lucidi. Attraverso la mano poggiata sul suo petto, Yuuri percepisce l'aumentare frenetico del suo battito e viene travolto da una voglia incontenibile di baciarlo.

Erano giorni, forse settimane, che programmava la proposta. Aveva pensato di chiederglielo sulla pista, perché gli era sembrato ovvio. L'anello è chiuso meticolosamente da un po' in un cofanetto, al sicuro nel cassetto accanto al letto. Ma non è riuscito a trattenersi; dirlo, ammettere questo desiderio puro e semplice, rispondere con sincerità a quella domanda, gli è venuto naturale, come ogni cosa che li riguarda. Confessarlo così, l'uno stretto all'altro, liberi nella loro quotidianità fra baci rubati e sorrisi pieni d'affetto, è stato inevitabile.

E dallo sguardo che Victor gli riserva, pieno di felicità e amore, prima di posare di nuovo le labbra sulle sue, gli fa capire che anche lui la pensa così. Yuuri non ha bisogno d'altro.  










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