Will you ever be a hero?

A hero is someone who has given his or her life to something bigger than oneself.
‒ Joseph Campbell

Sara Lance è una ragazzina.
È così giovane e bella, scaltra come pochi. Probabilmente sono le uniche qualità che non perderà nel corso degli anni.
Passa le sue giornate dividendosi tra il college, il bar in cui lavora e alcuni locali notturni, dove non perde mai occasione di flirtare con qualche ragazzo nuovo.
È così serena e appagata, e continua a vivere la sua vita in modo tranquillo, come è giusto che sia.
Perché Sara non ha la minima idea di cosa il destino abbia in serbo per lei.



Ta-er al-Sahfer è una sopravvissuta.
È stata inghiottita dalle acque del Mare Cinese del Nord per ben due volte, e in entrambi i casi l’ultima cosa che ha udito è stata la voce dell’uomo che amava urlare a squarciagola Sara, il suo vecchio nome.
«Ora sei Ta-er al-Sahfer» continua a ripeterle Nyssa, come se temesse che possa dimenticarselo. «Sara Lance e tutte le persone legate a lei nella sua vecchia vita non esistono più. Prima lo capirai, meglio sarà per te.»
E Sara non può fare altro se non annuire, con un immenso macigno sul cuore.



Canary è una vigilante.
Ha trascorso cinque anni a Nanda Parbat, luogo dove ha imparato a uccidere e ad amare.
Ha visto e fatto cose che mai avrebbe immaginato di conoscere nella sua vita, cose che l’hanno cambiata nel profondo.
E ora, dopo tanto tempo, ha deciso di redimersi, di tornare a Starling City ‒ la sua vecchia casa ‒ dalla sua famiglia e di provare a essere diversa.
Vuole essere una persona migliore, Sara.
Eppure, nonostante il calore degli abbracci di Laurel, le parole rassicuranti di Quentin, i sorrisi di Sin e l’affetto di Oliver, Sara non si sente più a casa.
«Non sarò mai una persona normale. Non tornerò più quella di una volta» sussurra ad Arrow nelle ombre della notte.
Lui abbassa il capo senza dire niente, consapevole che quella è la realtà.



White Canary è un’eroina. O almeno, vorrebbe esserlo.
È morta e risorta nel giro di un anno, un’altra esperienza da aggiungere alla lista delle cose che solo lei può dire di aver sperimentato.
Quello che è certo, è che non è più quella di un tempo.
Sono le parole di Mick a farglielo capire.
«Oh, uccidere un bambino non è proprio cosa da eroi.»
Come dargli torto.
Nella sua vita Sara ne ha uccise di persone, ma mai un bambino. E non importa se Per Degaton diventerà un assassino: resta pur sempre un bambino che merita di vivere e di crescere come chiunque altro.



Sara Lance è il tuo nome, ma non quello che sei.
Sei diventata un’altra persona ‒ un’assassina, un’amante e una giustiziera ‒, ma questo non ti basta.
Tu vuoi essere di più. Vuoi essere diversa.
Vuoi essere un simbolo di speranza per l’umanità, la persona che tutti chiamerebbero se ci fosse un cattivo in circolazione.
Vuoi essere ricordata nella storia per le tue buone azioni, essere una guida per coloro che, in futuro, vorranno seguire le tue orme.
Vuoi essere White Canary, senza dimenticare Ta-er al-Sahfer e Canary: senza di loro, non saresti mai diventata quella che sei oggi.
Ma ora, l’unica cosa che puoi fare è scegliere di non uccidere Per Degaton e di risparmiarlo: è il primo passo del tuo lungo e tortuoso cammino per diventare un’eroina.












Ho scritto questa storia tipo mesi fa, e ho realizzato solo ora di non averla mai pubblicata. Io boh, a volte non mi capisco.
Anyway, so cosa starete pensando: ma questa qui scrive solo su Sara? La risposta è sì, è l’unico personaggio che in qualsiasi situazione, bella o brutta che sia, riesce a darmi l’ispirazione e la voglia di mettermi a scrivere. E poi è la mia preferita in assoluto, quindi capitemi lol