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Autore: Sunny9719    05/12/2016    7 recensioni
Dal testo:
Dean, credeva di aver chiuso definitivamente quel capitolo della sua vita, mai si sarebbe aspettato che il suo passato bussasse alla sua porta, per di più nel giorno del compleanno di Lisa.
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Lisa Breaden
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Salve amici di EFP!
Eccomi di nuovo qui, con una nuova Destiel.

Spero vi piaccia.
Buona lettura!

 

Dean Winchester aveva tutto quello che un uomo potesse desiderare; bellezza, stabilità, una casa e una fidanzata con tanto di bambino a carico, giusto per non farsi mancare proprio nulla.

Viveva in un piccolo quartiere di Albuquerque da qualche anno, lavorava come meccanico di moto presso l’officina gestita da lui e da suo fratello Sam e da un anno Lisa, sua fidanzata ai tempi del liceo, era ritornata nella sua vita come un uragano portando con sé suo figlio Ben, nato da una precendente relazione.

Si erano frequentati per qualche mese, Dean aveva fatto la conoscenza di Ben ed erano tornati insieme, tanto da decidere di far trasferire madre e figlio definitivamente nella casa del Winchester.

Insomma Dean, alla soglia dei 30 anni, aveva una vita perfetta, stabile e piena di amore.

Era domenica ed era il compleanno di Lisa. Dean, quella sera, aveva organizzato una bella festa a sorpresa nel giardino sul retro della casa, prendendosi cura di ogni minimo dettaglio aiutato da Ben, suo fratello e da sua cognata Ruby, la moglie di Sam.

Aveva preso così tanto a cuore questa festa di compleanno perché dietro c’era tutta un’altra organizzazione.

Quella festa sarebbe servita a Dean per fare a Lisa una proposta molto importante; le avrebbe chiesto di diventare sua moglie. Di fatti il suo regalo per Lisa era un anello di fidanzamento.

-Dean, andrà tutto bene coraggio.- lo rassicurò suo fratello quando lo beccò ad armeggiare per l’ennesima volta con la scatolina di velluto contente l’anello.

-Si hai ragione. Lisa mi ama, io la amo e tutto andrà bene.- disse scrollando le spalle e cercando di darsi una calmata.

-Forza andiamo di la, gli invitati iniziano ad arrivare e dobbiamo nasconderci tutti prima che Lisa torni dal lavoro.- aggiunse Sam prendendo Dean per una spalla e trascinandolo in giardino.

-Si, andiamo.-

 

-Sono a casa!- la voce squillante della donna di casa arrivò allegra dalla porta d’ingresso.

-Ciao piccola, buon compleanno.- le posò un dolce bacio sulle labbra, prontamente ricambiato.

-Dov’è Ben?- chiese una volta separatasi dal suo uomo.

-E’ in giardino.- rispose visibilmente ansioso.

-In giardino?! Dean, dimmi che non ha rovinato le mie piante giocando a calcio!!- urlò Lisa sull’orlo di una crisi di nervi.

-Dio, non ti si può nascondere nulla.-

Lisa si precipitò in giardino e fu -SORPRESA!- Lisa sobbalzò a quell’urlo collettivo. Vide gente uscire da sotto ai tavoli, da dietro le piante e le sedie; ed erano tutti lì: i suoi genitori, i suoi colleghi, la sua migliore amica Meg, Sam con sua moglie Ruby e, cosa più importante, Dean e Ben.

Dopo essersi cambiata ed essere tornata in giardino, Lisa si godè la sua festa in compagnia di tutti i suoi amici.

Dean era sereno e si stava divertendo, quando sentì il campanello della porta suonare. Sicuro che non mancasse nessuno all’appello degli invitati, scettico, andò ad aprire la porta.

Dean, credeva di aver chiuso definitivamente quel capitolo della sua vita, mai si sarebbe aspettato che il suo passato bussasse alla sua porta, per di più nel giorno del compleanno di Lisa.

-Castiel.- esalò, la bocca improvvisamente asciutta.

-Ciao Dean.- l’uomo lo salutò con un piccolo sorriso.

-Va via.- disse deciso.

-Dean noi dobbiamo..-

-Non qui, non stasera.- Dean lo supplicò con gli occhi. -Per favore Castiel.-

Castiel annuì e abbandonò la soglia di casa Winchester, non senza prima aver lasciato al padrone di casa un biglietto con il suo numero di telefono per essere richiamato.

Dean chiuse la porta e vi si appoggiò con la schiena.

Tra le mani, stringeva il biglietto datogli da Castiel. Prese un respiro profondo, mise in tasca quel pezzo di carta e tornò alla festa.

-Tutto questo è opera tua?- gli chiese dolcemente la sua ragazza avvicinandolo.

-In parte, mi hanno aiutato.- le rispose sorridendole e cingendole le spalle con un braccio.

Per tutta la serata i pensieri di Dean furono occupati da un paio di occhi blu.

Occhi che anni addietro aveva amato alla follia, occhi che mai avrebbe dimenticato, occhi che quella sera erano tornati a guardarlo.

Arrivò il momento di aprire i regali e, quando arrivò il suo turno, Dean si sentì preso da una strana sensazione. Ma decise di ignorarla e di procedere nel suo piano, così, prese parola davanti a tutti gli invitati.

-Questa festa l’ho organizzata con l’aiuto di mio fratello, di mia cognata e… di mio figlio.- le ultime parole gli bruciarono in gola. Amava Ben e aveva sempre desiderato averlo come figlio ma, chissà perché quella sera quelle parole che voleva dire da tanto, gli fecero male.

-Ma non è solo per festeggiare i magnifici ventisette anni della mia Lisa, no. Questa sera voglio che sia Lisa a fare un regalo a me.- deglutì a vuoto e, preso coraggio, si inginocchiò.

-Lisa Breaden.- iniziò il suo discorso avanti ad una Lisa in lacrime per l’emozione. -Vorresti concedermi l’onore di diventare mia moglie?- chiese, la voce che tremò sull’ultima parola. La ragazza annuì vigorosamente e una volta alzatosi, gli gettò le braccia al collo per attirarlo in un lungo bacio seguito da un -Ne sarei più che onorata, ti amo Dean.-

La festa procedette nel migliore dei modi e Lisa continuava a sfoggiare il bellissimo anello che le aveva regalato Dean.

Una volta finita la festa, aver mandato a casa gli invitati e messo a letto Ben, Lisa circondò il collo di Dean con entrambe le braccia baciandolo appassionatamente e trascinandolo fino alla camera da letto.

Dean si lasciò trasportare per un momento da quel bacio passionale ma, quando riaprì gli occhi si fermò.

-Che c’è?- chiese la donna confusa dal suo atteggiamento.

-Ehm.. Scusa Lisa è che..-

-No scusami tu, devi essere molto stanco.- disse la ragazza passandogli le mani sul petto.

-Si, in effetti così. Mi dispiace.-

-Non scusarti, abbiamo tutta la vita davanti.- sussurrò Lisa, scoccandogli un dolce bacio a fior di labbra.

Aveva pensato a tutt’altro per tutta la serata, anche nel momento della proposta di matrimonio e quel “tutt’altro” portava il nome di Castiel.

***

                                                             

Si girava e rigirava quel pezzo di carta tra le mani, indeciso sul da farsi.

Prese un respiro profondo e compose il numero di Castiel.

-Pronto?- chiuse gli occhi appena sentì la voce dell’altro attraverso il cellulare.

-Castiel, Sono Dean.- mormorò. -Incontriamoci al parco, vicino alla fontana. E’ l’unica occasione. Prendere o lasciare.- disse con voce dura.

-Arrivo.-

 

Esattamente dieci minuti più tardi, Dean vide la figura di Castiel avanzare verso di lui. Erano passati gli anni ma per lui, l’uomo era sempre di una bellezza indescrivibile.

-Ciao.- gli sussurrò.

Dean annuì e indicò una panchina poco distante da loro, per sedersi e parlare in tutta calma.

-E’ bello rivederti Dean.-

-Saltiamo la parte sdolcinata e veniamo dritti al punto.- puntò i suoi occhi verdi in quelli blu di Castiel. -Che ci facevi a casa mia ieri sera?-

-Volevo vederti. Mi sei mancato.- mormorò Castiel senza distogliere gli occhi da quelli di Dean che sbuffò una risata.

-Hai avuto diverse occasioni per rivedermi.. ma le hai perse tutte.-

-Dean..-

-Io ti ho aspettato. Per tanto, troppo tempo Castiel.- la voce iniziò a tremargli. -Ti ho dato una scelta ma tu hai preso la decisione sbagliata.-

-Mi dispiace, la vita che conducevo un tempo non mi avrebbe reso felice e..-

-Hai pensato solo a te stesso.-

-No Dean, sai che non è così.- disse Castiel scuotendo la testa e implorando con gli occhi l’uomo che un tempo aveva amato e che amava tutt’ora.

-Oh invece si.- tirò su con il naso. -Sai, ieri sera ho fatto la proposta di matrimonio a Lisa.- fece una pausa. -Lei mi ha baciato, mi ha detto si e mi ha detto che mi ama.- continuò, lo sguardo perso nel vuoto. Castiel aprì bocca per parlare ma Dean non glielo lasciò fare. -Avrei voluto che accadesse tempo fa con qualcun altro e..- non riuscì a terminare la frase, le labbra gli tremavano e un groppo gli si formò in gola.

-Non ti avrei reso felice Dean.- mormorò Castiel.

-Perché sei tornato?-

-Per l’unica cosa che mi ha dato il coraggio di dire basta a quella vita e lasciarmi tutto dietro alle spalle. Tu.-

-Hai smesso? Sei pulito?-

-Sono stato in una clinica per tossicodipendenti per due anni.- spiegò. -E sono pulito da uno.-

-Peccato che sia troppo tardi.- esalò Dean alzandosi in piedi. -Perché non mi hai mai cercato?-

-Avevo rifiutato la tua proposta di matrimonio dicendoti che stavo con te solo per il sesso Dean, credevo mi odiassi e..-

-IO TI AMAVO!- gli urlò contro. -TI HO ASPETTATO PER ANNI, CASTIEL!- le lacrime iniziarono a scendere copiose sulle guance.

-Sono qui ora.- sussurrò Castiel alzandosi a sua volta e circondando il viso di Dean con le mani. -Sono qui, possiamo ricom..-

-No no, non pensarci nemmeno.- rispose Dean, sottraendosi a quella presa. -Non saresti dovuto tornare… ed io non avrei dovuto chiamarti.- sussurrò. -Dimenticami Castiel ti prego e andiamo avanti con le nostre vite.- esordì alzando le mani come in segno di difesa.

 -Dean..- esalò l’altro.

 -Mi dispiace Castiel.- gli voltò le spalle e corse via.

 

Nei giorni successi a quel confronti, Dean era spesso di cattivo umore e a volte Lisa poté giurare di averlo sentito piangere nel cuore della notte.

La ragazza, preoccupata, prese in mano la situazione e una sera gli si parò davanti.

-Che ti succede?- gli chiese.

-Niente.- rispose atono.

-Non mi sembra niente.- gli rispose la mora di rimando. -Dean, non dormi quasi mai e ti sento spesso piangere di notte. Che succede?- gli chiese di nuovo, accarezzandolo dolcemente. -I preparativi del matrimonio mi stressano e poi c’è il lavoro e tante altre cose. Per quanto riguarda le lacrime… mi mancano i miei genitori e vorrei tanto che potessero assistere a tutto questo.- mentì.

Sembrò funzionare perché Lisa gli si accoccolò affianco e lo strinse forte a sé, mormorandogli delle rassicurazioni e ripetendogli all’infinito quanto lo amasse, facendo nascere dei sensi di colpa nel cuore dell’uomo.

Dean sapeva di meritare quel senso di colpa perché stava tradendo Lisa. Non fisicamente ma con il cuore.

Il ritorno di Castiel l’aveva destabilizzato non poco e dopo quello scontro avvenuto pochi giorni prima, aveva dato modo ai suoi sentimenti per l’uomo di tornare prepotenti a galla. Lo amava ancora.

Stava per sposare Lisa, aveva definito Ben suo figlio… ma lui lo amava, come lo amava un tempo e così come l’avrebbe amato sempre. Serrò forte gli occhi cercando di ricacciare indietro le lacrime e strinse a sé la donna che presto avrebbe portato il suo cognome, per avere un supporto, qualcosa a cui aggrapparsi.

 

Nei giorni avvenire Dean sembrò stare meglio, Castiel non lo aveva cercato e forse era persino andato via da Albuquerque. I preparativi del matrimonio procedevano alla grande e Ben aveva addirittura iniziato a chiamarlo papà, “per abituarmi per il futuro” aveva giustificato così il suo nome nomignolo, Ben.

Tutto stava andando per il verso giusto quando un giorno, mentre si trovava in officina, il suo cellulare squillò.

-Pronto?- rispose non conoscendo il numero.

-Pronto? Parlo con Dean?- domandò una voce femminile.

-Si, sono io chi parla.-

-Sono la dottoressa Palmer, dell’ospedale di Albuquerque.-

-Oh mio Dio è successo qualcosa alla mia fidanzata o a mio figlio?- domandò in preda all’agitazione.

-No loro stanno benissimo, signore. Si tratta di un suo amico, Castiel Novak.-

Dean si passò una mano sul viso sentendo quel nome. -Che è successo?- domandò con voce tremolante.

-E’ stato ricoverato per overdose..-

-Arrivo subito.- disse serrando gli occhi e non lasciando terminare la frese alla donna dall’altro capo del telefono.

Arrivato in ospedale, chiese della dottoressa Palmer che gli si presentò subito dinnanzi.

-Una donna l’ha trovato steso ai piedi di un albero mentre passeggiava al parco con il figlio, l’ha visto in quelle condizioni e ha chiamato un’ambulanza. Per fortuna siamo intervenuti subito.- spiegò la donna.

-Come ha avuto il mio nome?- chiese Dean.

-Il paziente non faceva altro che ripetere il suo nome come una litania e la donna che l’ha trovato ha affermato di conoscervi e ci ha dato il suo recapito telefonico così da permetterci di contattarla.-

-La donna è ancora qui?-

-Si, è in sala d’attesa. Prego, l’accompagno.-

Arrivato in sala d’attesa, si congelò sul posto quando vide che la donna che aveva salvato Castiel era niente popò di meno che Lisa.

La dottoressa di congedò lasciando Dean in piedi da solo a fissare la donna seduta e con gli occhi persi nel vuoto. 

-Lisa.- disse con un filo di voce.

-Ciao.-  gli rispose tirando su con il naso.

-L’hai portato tu qui?-

La ragazza annuì. -E’ per lui vero?- gli chiese con gli occhi colmi di lacrime, la mora era a conoscenza della bisessualità di Dean e soprattutto era a conoscenza del passato che l’uomo condivideva con Castiel. -E’ per lui che sei ridotto così ultimamente?- chiese con decisione.

Dean si vide costretto ad annuire, mordendosi un labbro.

-Quando vi siete incontrati?- gli chiese chiudendo gli occhi.

-E’ venuto a casa la sera del tuo compleanno ma.. l’ho mandato via.- rispose con voce flebile. -Mi ha lasciato il suo numero e così qualche giorno dopo l’ho chiamato e ci siamo incontrati.-

Lisa serrò gli occhi per attutire il colpo.

-Abbiamo avuto uno scontro e poi..-

-Lo ami ancora?- gli chiese la donna bloccando il suo discorso. Dean la guardò con gli occhi lucidi e dischiuse le labbra per parlare ma non dalla sua bocca non uscì nulla.

-Dean, lo ami ancora?-

-Si.- rispose lasciando scendere una lacrima dal suo occhio sinistro. -Ma non credo che lui..-

-Oh andiamo.. E’ andato in overdose per te. Credimi, ti ama eccome.- stavolta c’era rabbia nella voce di Lisa.

-Mi dispiace così tanto.- mormorò a capo chino. Lisa sospirò e Dean si preparò a ricevere la sberla più forte della sua vita che, invece, non arrivò.

La ragazza gli circondò il viso con le mani e con i pollici gli accarezzò gli zigomi. -Ho già parlato con Ben, gli ho detto che il matrimonio è annullato.- fece una pausa. -A volte il passato torna a tormentarci Dean e non possiamo fare niente per non finirci dentro un’altra volta, specialmente quando abbiamo condiviso qualcosa di così forte e intenso con qualcuno.- le lacrime cominciarono a scendere dai bellissimi occhi scuri di Lisa e ciò gli provocò una fitta di dolore al petto. -Devo lasciarti andare Dean, è l’unico modo.- si sfilò l’anello dal dito e glielo posò sul palmo di una mano. -Buona fortuna, amore mio.- lo afferrò per la nuca e gli diede l’ultimo bacio.

Lisa afferrò al volo la giacca e la borsa dalla sedia e corse via senza voltarsi.

Dean si asciugò le lacrime e, preso un respiro profondo, entrò nella camera di Castiel.

L’uomo era sveglio, con gli occhi rivolti alla finestra. Si accorse subito di lui e appena aprì bocca per parlare, venne zittito dalla voce adirata di Dean.

-TU SEI COMPLETAMENTE PAZZO!!- gli urlò contro. -CHE SPERAVI DI OTTENERE COSI’ EH??!!-

-Dean..- tentò l’uomo.

-COSA? DEAN COSA?! SEI TORNATO AL PUNTO DI PARTENZA!-

-In passato è stato diverso. Non avevo nessuno e io..-

-AVEVI ME! MA HAI PREFERITO MANDARE TUTTO A PUTTANE!- sputò Dean sempre più furioso con le lacrime a rigargli il volto.

-Non ti ho più.- sussurrò Castiel, guardandosi le mani.

-Ti sbagli.- sospirò Dean, abbassando il tono di voce. -Ho mandato all’aria il mio matrimonio con Lisa, ho rinunciato ad avere come figlio il bambino che ho amato più della mia stessa vita.. per te.- puntò i suoi occhi verdi in quelli blu, e a loro volta pieni di lacrime, dell’altro.

-E tu? Rinunceresti a tutta quella merda per me?- gli domandò avvicinandosi al letto e abbassandosi per arrivare a guardare Castiel dritto in faccia. -Di solo che rinunci ed io sono disposto a dimenticare tutto ciò che c’è di sbagliato.- aggiunse serrando gli occhi.

-Dean.- Castiel sussurrò il suo nome, cercando una delle sue mani per far intrecciare le loro dita. -Sono anni che ho rinunciato a tutto per te.- si protese verso il biondo e posò delicatamente le labbra sulle sue.

Dean gli artigliò la nuca, spingendoselo contro per poter ancorare la sua bocca a quella di Castiel, si baciarono come se ne andasse della loro stessa vita.

-Ti amo.-  sussurrò Castiel contro le sue labbra. -Perdonami Dean, ti prego.-

-Vuoi sposarmi?-

-Cosa?-

-Sposami.- aveva il respiro pesante e gli occhi lucidi. -Ed io dimenticherò tutto e ti perdonerò.-

Castiel vide i bellissimi occhi verdi di Dean carichi di speranza e di amore.

Amore solo per lui.

-Si.- rispose, stavolta deciso a non commettere più lo sbaglio più grande della sua vita.

-Si ti sposo e..- non finì la frase perché Dean si avventò di nuovo sulle sue labbra.

-Ti amo Castiel.- continuò a piangere come un bambino.

In quella stanza d’ospedale suggellarono il loro amore, un amore che non aveva mai cessato di esistere, un amore che non conosceva il tempo e la distanza.

E’ così, a volte il passato per quanto doloroso sia, torna a bussare alla nostra porta. Sta a noi decidere se aprirla e rischiare di avere un finale diverso.

SPAZIO AUTRICE:

Spero che questo mio secondo tentativo vi sia piaciuto.

Credetemi ci ho messo l’anima a scrivere questa OS, anche se non sembra.

Grazie a chi legge e recensisce questa storia.

Baci,

Sunny9719

 

   
 
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