Nᴇᴡ Yᴏʀᴋ ₅/₁₂/₂₀₁₆ ₄﹕₃₀ ᴀ.ᴍ

 
Quella canzone. Ancora quella dannata canzone. Stava camminando lungo i corridoi della Juilliard, per dirigersi verso l'aula dove avrebbe passato le successive ore, eppure sentiva che qualcosa non andava. Sentiva quel motivetto che aveva tanto odiato, risuonare in ogni aula: cosa strana, dato che era praticamente impossibile che ogni professore avesse deciso di usarla per la lezione del giorno, eppure ovunque si girava, poteva sentirla chiaramente.
 
Un'altra cosa strana?! Non era la canzone originale, ma una cover. E la conosceva benissimo quella cover. Così, aveva incominciato a correre il più velocemente possibile notando che, più si avvicinava, più la musica cresceva.
Arrivata davanti l'aula, aveva aperto di scatto la porta, trovando la stanza completamente vuota ad eccezione di una figura, seduta sul pavimento e che le dava le spalle. Sapeva benissimo chi poteva essere, avrebbe riconosciuto quella voce e quei capelli corvini a kilometri di distanza. Quanto tempo era passato, dall'ultima volta che si erano viste? Quanto tempo era passato, dall'ultima volta in cui aveva sentito la sua voce!? Lentamente, aveva incominciato ad avvicinarsi alla donna seduta, che continuava a suonare e cantare come se nulla fosse.
 
Ma, a pochi centimetri che le separavano, un'altra figura aveva fatto il suo ingresso nella sala. Un'altra ragazza, con un sorriso stampato in volto, si stava avvicinando alla corvina.
 
"Sapevo di trovarti qui! Dai, dobbiamo andare a casa; poi chi li vuole sentire i bambini?"
 
Boom. Colpita ed affondata. Con quella semplice frase, il suo cuore era andato completamente in pezzi, perché adesso aveva capito tutto: quella donna non era altro che la nuova compagna della sua ex. I bambini? Oh, i bambini. Cosa non avrebbe dato per poterli vedere almeno una volta. Quei piccoli folletti che, a quest'ora, potevano essere anche suoi.
 
E, improvvisamente, la distanza che la separava dalla latina, era aumentata, separandole ancora una volta. Invano, tentava di raggiungerla, invano cercava di farsi sentire, urlando il suo nome a pieni polmoni. E così, la vide andar via mano nella mano con l'altra donna, mentre nella stanza, riecheggiava un verso di quella dannata canzone.