Per alcuni la bellezza è un’arma; per altri un fardello. Jongin invece è bellissimo quando respira. Sehun lo bacia ed è come tornare a casa. Il cuore gli batte più forte ogni volta che pensa a lui. Ogni volta che trova un suo messaggio. Ogni volta che lo guarda. Ogni volta che fanno l’amore, invece, galoppa, si stordisce e poi barcolla. Sehun ha un cuore forte. Ubriaco, ma resistente.

Jongin gli sfila la camicia di dosso e il cuore di Sehun martella così forte che pensa: se mi bacia muoio. Il suo corpo reagisce con intima naturalezza alle carezze dell’altro, che prende a baciarlo sul collo, leccando e mordicchiando la pelle sensibile della giugulare. Inclina la testa all’indietro, insinuandosi con le dita nei capelli serici dell’altro e lasciandosi sfuggire un gemito quando sente quella lingua gentile soffermarsi sulla mascella.

Jongin lo fa stendere sul divano della taverna che tante volte ha offerto loro rifugio dal mondo esterno. Dissemina una scia confusa di baci sul suo petto, devoto e bramoso come un pellegrino errabondo giunto nella terra promessa. Sehun geme piano, mormorando il suo nome come se fosse una preghiera. Jongin si ferma, incerto se continuare o meno. Intreccia una mano con quella di Sehun, morbido e scrutatore lo sguardo, caute le dita che si insinuano tra i capelli per accarezzarli.

C’è così tanto da vedere, anche nel più minuto gesto della persona amata, se si aguzza la vista; così tanto sentimento, una tale abbagliante varietà di cose, immagini e ricordi e idee, se le si lascia fluire. C’è l’intera storia dell’esperienza umana, il più universale nel più particolare, se solo si riesce a vedere. E’ come poesia. Sehun non ha mai trovato poesia nella poesia, a dire il vero. Ma immagina che possa essere così per chi la capisce e l’ama. Tende le braccia in direzione di quel volto così desiderato, rassicurante, e annuisce con aria solenne.

Il suo ragazzo abbaglia e splende come i raggi del sole in uno specchio d’acqua, pensa. E’ il respiro del mondo che corre.

Non scrivevo qualcosa sui fagggiani del mio cuore da troppo tempo. Mi lascia alquanto perplessa ma non ho saputo fare di meglio. Chiedo venia.

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