Dong Dong Dong
La morte è piacevole, la vita
è dolorosa.
-Fratelli.
Siamo qui riuniti quest’oggi per ricordare la morte di
Isabella Swan-
Il
pastore continua a blaterare qualcosa sulla bontà della ragazza.
Su
quanto fosse amata da tutti. Su quanto amasse tutti. Tutte cavolate.
Isabella
non era questo. Lei era molto di più. Il tutto. Il mondo.
L’universo.
La
piccola chiesetta squallida di Forks è gremita, i singhiozzi
disperati sono contagiosi, tanto che il pastore Weber deve quasi
sforzarsi, per
farsi sentire. Essi quasi coprono l’omelia.
Gli
amici della ragazza sono in fondo, distrutti, senza averla mai
davvero conosciuta.
Nella
panca di destra il padre e la madre, che ancora non riescono ad
accettare la “malattia improvvisa” che ha colpito la figlia, in
un’isola
semidesertica, pochi giorni dopo il matrimonio, uccidendola.
L’avevano
vista così felice… Così spensierata…
In
quella di sinistra un’intera famiglia siede composta, visibilmente
sconvolta.
Verso
l’esterno Jasper si regge la testa, le emozioni in quell’ambiente
sono davvero troppo forti.
Vicino
a lui Carlisle, una profonda ruga sul volto, abbraccia
distrattamente la moglie Esme, in preda a singhiozzi incontrollabili.
Mai
nessuno ha visto Emmett così serio, mai il suo splendido sorriso
è
stato lontano così a lungo.
Rosalie
è come scioccata. Il suo sogno si è avverato, Isabella
Swan è
morta, ora ha una bimba da accudire. Ma chissà per quale motivo
non riesce a
compiacersene.
Accanto
a lei Alice fissa il vuoto. Alice non sembra Alice. Tutta la sua
vita è andata in frantumi. La sua migliore amica è morta,
la sua famiglia
sfasciata.
E
poi appoggiato al muro…
Appoggiato
al muro c’è lui, che se ne frega della famiglia. Se ne frega
della sua vita. Se ne frega di tutto e tutti.
Non
sa dove si trova. Non sa come si chiama.
Il
cuore dell’amata ha smesso di battere, e con esso anche la vita di
lui si è spenta definitivamente. Nulla ha più senso per
Edward, nulla ha più
importanza.
Lui,
che era completamente dipendente da lei, la sua varietà
preferita
di eroina.
Lui,
che aveva la certezza, il giorno del loro matrimonio, che niente
ormai potesse più dividerli, niente potesse turbare la sua
felicità eterna. Illuso..
Lui,
che alla fine è come se l’avesse uccisa con le sue mani. L’ha
messa
incinta.
Ora
“quella cosa”, la loro “piccolina” ha rovinato tutto.
La
“cosa” è sulle ginocchia di Jacob Black.
A
quanto pare il botolo ora non la odia più come un tempo. Si
è
dimenticato anche di Bella.
Eh
certo.. Lui ha l’imprinting… Fosse così facile, per Edward,
dimenticare…
I
pensieri del ragazzo si confondono, lui prova solo una sensazione di
vuoto profondo. Può un vampiro
avere il
mal di testa? A quanto pare si…
Perché?
Perché
l’ha abbandonato? Perché la sua vita è finita?
Perché ha permesso
a sé stessa di innamorarsi di un mostro come lui?
Le
domande sono troppe, le risposte mancano.
Vede
il padre ed i fratelli aiutare Charlie e Phill a portare fuori la
bara bianca della moglie, lui non si muove nemmeno. Non ci riesce.
Si
volta semplicemente verso Jacob, mentre anche lui lo fissa.
Il
licantropo annuisce impercettibilmente.
Si
alzano, e nessuno li trattiene. Nemmeno Alice.
Oltrepassano
lentamente la porta della chiesa, ed in silenzio si avviano
insieme verso il bosco.
Gli
uccellini cantano. Non lo sanno che questo è un giorno
terribile? Non
lo sanno che lei se ne è andata per sempre ? Il rumore
dell’acqua è rilassante.
Edward non conosce più il significato del termine “rilassarsi”…
Arrivati
Jacob sospira.
-Ne
sei davvero certo?-
Edward
annuisce, ad occhi chiusi.
-Fai
in fretta- bisbiglia, la voce roca, dopo giorni di silenzio.
Non
vede il lupo rossiccio atterrarlo, non sente dolore per il corpo
dilaniato.
Edward
Masen è morto ufficialmente cento anni prima.
Edward
Masen Cullen ha abbandonato il concetto di vita tre giorni fa..
-Arrivo,
amore mio…- farfuglia, prima che la sua testa, come tutto il
resto del corpo, prenda fuoco.
La morte è piacevole, la vita
è dolorosa…
Una
ragazza si agita pallida e madida di sudore nel suo lettino con le
sbarre.
-EDWAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARD!!!-
grida, svegliandosi di soprassalto.
-Shh…
Amore sono qui…- la rassicura il marito, la voce piatta,
stringendola delicatamente contro il suo petto freddo e marmoreo.
-Era
solo un sogno… solo un sogno…- farfuglia Isabella, ancora scossa,
respirando profondamente il profumo di lui.
-Cosa
hai sognato? Qualcosa di molto brutto?- chiede il ragazzo,
improvvisamente
attento, ma con quella punta di rassegnazione che ormai da giorni non
lo
abbandona mai.
Lei
non lo ascolta.
-Edward…-
chiama, la voce rotta.
-Dimmi
tesoro…-
-Promettimi
che non farai cavolate. Promettimi che se qualcosa dovesse
andare storto tu andrai avanti, mi dimenticherai- implora lei,
accarezzandosi
il pancione convulsamente.
-Promesso-
giura lui, lo sguardo sincero, accarezzandole i capelli.
Lei
si tranquillizza, e pian piano si riaddormenta.
Edward
abbassa gli occhi, consapevole di essere un bravo attore, ma
anche un bugiardo ed un traditore.
“Non
riuscirebbe mai a dimenticarla… Non passerebbe mai oltre…. Lui la
ama troppo!!
Che
ragazza stupida!” pensa Leah Clearwater, in giardino.
Spero di non aver scioccato nessuno ^^
Oggi sono felice... Ma questa storia è stata scritta in un periodo un pò cupo (Comunque ora è tutto a posto...)
Potete interpretarla in due modi...
A) questa è una delle notti che la Meyer non ha descritto.. Il finale è quello che tutte noi sappiamo
B) Il destino dei nostri "eroi" è quello di morire come descritto su...
Io sinceramente preferisco la prima opzione...
Fatemi sapere ^^
P.S. non temete, sabato posterò il capitolo 16 di "another story" come promesso...
Bacioni... _Mazza_